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Il lanciafiamme è pronto, Iacona e Giannini sono attesi al confino

Fatto300915Chissà chi è il senatore del Pd (“non voglio comparire”) che ha detto a Fabrizio Roncone del Corriere: “Sappia che a RaiTre, tra un po’, entreremo col lanciafiamme”. Parole ben scelte, comunque (complimentoni), rispetto alle quali le uscite del governatore De Luca (”camorrismo giornalistico”) sembrano un paterno rimbrotto. Sono passati ventun anni da quando (marzo 1994) Silvio Berlusconi disse “In Rai non sposterò nemmeno una pianta”, e appena un paio, anche meno, da quando Matteo Renzi twittava: “Via i partiti dalla Rai”. Forse intendeva: gli altri. Ora aspettiamo, come dice il senatore anonimo, l’irruzione col lanciafiamme, e intanto mettiamo un po’ d’ordine nella geografia del futuro confino. Iacona potrebbe finire a Ventotene, dove già andò Pertini, e per Giannini di Ballarò consiglierei Lipari. Si fidi, Giannini, Lipari non è male: Nitti, Lussu e Carlo Rosselli riuscirono a scappare in motoscafo e a raggiungere avventurosamente la Francia, e così speriamo di lei. A qualcuno toccherà Ustica, ma come si sa sono disponibili anche le Tremiti e Ponza, dove furono ospitati Nenni, Terracini e altri, che nemmeno lavoravano al Tg3, manco alla cronaca locale. E non è detto poi che ci si fermerà a una rete, perché l’attacco ai talk show (per esempio) è globale e riguarda tutte le reti tranne quelle più smaccatamente governative, cioè le reti Mediaset. Come si sa, meglio Rambo, che almeno è un tipino a modo, e in un film solo può ammazzare fino a trecento gufi.
Cosa si rimprovera al Tg3 e a tutta la Terza Rete, tradizionalmente frequentata da un pubblico di “ceto medio riflessivo” (traduco: vagamente di sinistra, presumibilmente elettore Pd) è presto detto. E anzi scolpito nel marmo dalle parole di un deputato Pd che siede in Vigilanza Rai, Michele Anzaldi: Rai Tre e il Tg3 “non hanno seguito il percorso del Partito Democratico, non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, Matteo Renzi, il quale poi è diventato anche premier”. Chiuse virgolette.
Distratti forte, eh! Dunque si certifica che “Fuori i partiti dalla Rai” era una battuta da avanspettacolo, piazzata tra i boys che scendono le scale e la gara di barzellette, e che il servizio pubblico dovrebbe seguire non solo la spartizione politica, ma addirittura quella correntizia, e mutare al mutare del segretario di un partito. Accidenti, che lavoraccio. E che del resto un simile pensiero sia condiviso nel partito renziano al governo è un dato di fatto: solo un paio di timide voci si sono alzate dal Pd per criticare l’attacco di De Luca, e per il resto silenzio di tomba. La macchina della propaganda, immobile o distratta: non una riga dai guru della comunicazione, non si pretende di condanna, ma almeno di perplessità e prudenza.
La guerra è dichiarata, insomma, e il terreno su cui si combatte è quello della “narrazione” renziana: chi la contrasta, e anche propone un’altra visione dei fatti, o semplicemente li racconta e li commenta senza ascoltare troppo gli ordini di scuderia, finisce nel mirino. Oltre al confino, urgerà ridisegnare i palinsesti, invitare nuovi ospiti preventivamente autorizzati, scegliere con cura gli argomenti. Suggeriamo qualche titolo per le future inchieste: “Abbondante vendemmia del Barolo grazie alle riforme di Matteo Renzi”, o “L’acqua su Marte! E poi dicono che le riforme di Matteo Renzi non servono!”. Lo spazio dei commenti – roba vecchia, di sinistra – potrebbe essere dedicato agli applausi, o a canti e coreografie in onore dell’Italia che riparte. Dovesse alzarsi qualcuno a protestare, le batterie di siluri contro il sindacato o la “casta” dei giornalisti sono piazzate, cariche, pronte a sparare. Tranquilli, la guerra sarà breve: tutto dovrà essere spianato in tempo per le elezioni politiche e per un eventuale ballottaggio. Il lanciafiamme è carico. Buona visione.

14 commenti »

14 Commenti a “Il lanciafiamme è pronto, Iacona e Giannini sono attesi al confino”

  1. E Rai Tre sarà tutta un #unga #unga

    da david   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 08:59

  2. Mentre la Rai va in malora avvolta dalle fiamme di regime, in TV ci sarà lui, solo lui, sempre lui in primo piano a cantare le glorie dell’informazione italiana… Dove diavolo ho già sentito una storia come questa?… Guai a quell’impiegato scriteriato che si azzarderà a definire l’avventura della potente corazzata Renzi(onkin) “una ca…ta pazzesca”!

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 09:55

  3. Segnalo che questa volta non ha specificato che narrazione renziana è una figura retorica.(ossimoro)

    da Eparrei   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 10:16

  4. infatti le piante(vegetables men)sono rimaste al proprio posto. Si sono aggiunte nuove specie semmai. L’opera al nero di Renzi è ancora tutta da scrivere. L’autore ha appena intrapreso una campagna per il rilancio alla grande del vezzeggiativo

    https://www.youtube.com/watch?v=L1Clts5KlEM

    da diamonds   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 11:14

  5. Eh si caro Robecchi,fino a quando ci sarà consenso verso il toscano,questo fa tutto ciò che vuole,è la volontà popolare che gli consente tra le tante nefandezze anche il nuovo editto bulgaro.

    Nel primo,quello di Sofia, ci furono molte voci di dissenso,ora invece solo qualche giornale e un manipolo di giornalisti,veda lei a chi puntare il dito delle responsabilità,compresa uno straccio di unità alternativa.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 11:45

  6. non ho piu rinnovato la tessera del pd dalla venuta del “messia toscano” il segretario di circolo ci ha provato una volta a chiedermi come mai, dopo dodici ore di motivazioni non me lo ha piu chiesto chissa perche ;-))))

    da michele   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 13:25

  7. ho sempre difeso la Rai, ho sempre detto che non mi dispiaceva pagare il canone, ma di fronte a ciò che vedo in questi giorni ho cambiato idea. La situazione è questa: o ti piacciono le “serie tv”, e allora vai alla grande, oppure fottiti. In seconda battuta: o ti piacciono i talent show e i quizzettini, oppure sei un noioso rompicoglioni.
    Tutto questo, gusti personali a parte, non c’entra niente di niente con il servizio pubblico. Vedo che Renzi e i suoi continuano spediti su questa strada, penso alla Rai con cui sono cresciuto (due canali, le trasmissioni cominciavano alle 17 ma c’era dentro di tutto, compresa la Coppa Campioni di basket, l’opera lirica, il teatro, canzonissima, i quiz, i comici, i grandi attori, il calcio, c’era tutto perché c’erano dirigenti veri e capaci…) e mi viene da star male.
    La risposta la conosco già: il canone è una tassa sul possesso del tv. Ah ben, allora finiamola di prenderci in giro…
    (in questi frangenti, segnalo la posizione dei 5 stelli: un giorno arriva Freccero che dice che il servizio pubblico è una cosa superata, la settimana dopo Freccero è nel CdA della Rai…) (ma andare a lavorare su una delle seimila reti commerciali, no eh?)

    da giuliano   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 16:26

  8. Non ci resta che, come dice Edoardo Bennato, cercare l’isola che non c’è … seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino …

    da Marco da Zurigo   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 16:32

  9. Tenendo presente che poche settimane fa il dietrologo Robecchi non ricordo più dove vedeva Giannini come quello docile messo lì da Renzi al posto del meno addomesticabile Floris. Che questo pezzo contraddica quell’uscita, nel mondo delle parole a cazzo, nessuno lo nota. Renzi è come Berlusconi, come Mussolini, come il dittatore della Nord Corea, i suoi collaboratori lavorano come al Cremlino ai tempi di Stalin. Bella cazzata quella del lanciafiamme, ma il mare delle cazzate è bello grande.

    da Guido Ercole   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 19:15

  10. Caro Guido Ercole. Scemenzuola. Sanno tutti che Floris è entrato in linea di collisione con Renzi dopo una sua intervista non proprio inginocchiata e che la Rai si è privata di una risorsa che faceva ascolti tra il 14 e il 15 % (si possono cercare i dati, non è difficile). Floris fu sostituito da Giannini, vicedirettore di Repubblica e considerato un commentatore decisamente più favorevole al nuovo corso Pd. (Oggi Ballarò di Raitre, con la concorrenza di Floris su La7 fa il 4-5%). Dunque, nessuna dietrologia (conosco abbastanza l’ambiente tv da non averne bisogno), ma solo una conferma: per chi tenta di normalizzare la normalizzazione non è mai abbastanza…

    da Alessandro   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 19:21

  11. E aggiungo: chapeau a Giannini che si è rivelato più indipendente di quel che molti pensavano

    da Alessandro   - mercoledì, 30 settembre 2015 alle 19:22

  12. Eh, no, caro Robecchi. Sanno tutti di un’intervista in cui Renzi è stato particolarmente feroce (e pure stronzo) con Floris. Tutto il resto lo sa solo lei. Solo lei non tiene conto di mille altre ragioni (professionali, economiche…) che possono esserci state dietro quell’addio. Scrivesse almeno la cosa come si trattasse di un’ipotesi, buttasse lì un sospetto… No lei racconta la cosa come un fatto. Lei si crea una “narrazione”. Io sono contro ogni politica di questo governo e mi creda, Renzi non lo sopporto. Ma opporsi così può essere al massimo divertente.
    Interessante anche notare il complimento alla schiena abbastanza dritta, facciamo 6+, di Giannini. Sarebbe bello lo leggesse, dopo molti anni di carriera. Robecchi, di Scanzi ce n’è già uno, basta e avanza.
    Complimenti per i romanzi, invece, quelli belli davvero. Aspetto il prossimo.

    da Guido Ercole   - giovedì, 1 ottobre 2015 alle 05:21

  13. Ho un debole per le opere di canalizzazione estreme e inutili costruite ai tempi di Stalin (tipo mar baltico-mar bianco in 20 mesi con 2 inverni). Visto quanti ancora la menano con la storia delle bonifiche fasciste delle valli Comacchio e della provincia di Grosseto, suggerirei migliore pena nello zappare ad oltranza un territorio qualunque, perchè non vi è miglior redenzione di “credere, obbedire, zappare”.

    da sebastiano   - giovedì, 1 ottobre 2015 alle 08:19

  14. Di questa vicenda si può dire tutto, ma che Giannini sia indipendente per favore no. E’ che i suoi referenti stanno in minoranza, poverino.

    da Liber Pater   - giovedì, 1 ottobre 2015 alle 15:12

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