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Caro Ivan, la mia casa (se mai ce l’avrò) non avrà tendine

073704292-026f2718-74c3-4ddd-b23f-d82db5b703d4Cari tutti, come forse sapete se passate da queste parti, oggi c’è stato uno scambio di idee tra me e Ivan Scalfarotto. Un piccolo ma istruttivo “carteggio” via twitter che ha portato, poi, a una mia un po’ amara riflessione, che potete leggere qui.
L’interlocutore era (è) Ivan Scalfarotto. Ci conosciamo, ci parliamo da amici, lui è sottosegretario del governo Renzi, io no. Lui mi ha risposto così:

Caro Alessandro,
ho notato con una certa qual soddisfazione che la conversazione cui mi hai invitato questo pomeriggio è diventata un succoso post con tanto di fotografie e allegati. Troppa grazia, non credo di meritare tanto (forse a parte la tua stima di me come una brava persona, della quale ti ringrazio e che credimi è del tutto reciproca).
Detto questo, vediamo di dare una risposta seria a quella che pensavo fosse una leggera chiacchierata via Twitter.
Per risponderti devo in primo luogo scusarmi con te. Il fatto è che evidentemente questo pomeriggio non ti ho preso sul serio. E non ti ho preso sul serio perché il disaccordo tra di noi è ben più strutturato e rilevante della candidatura di Pinco pallino in Campania o in Veneto. Tu mi chiedevi un’opinione su un dettaglio, ma in realtà mi invitavi a una tenzone su qualcosa di più grande e molto più serio del candidato che chiama i gay culattoni.
Se uno è stato candidato e dice una castroneria, vedi, me ne dispiaccio moltissimo. Spesso penso che andrebbe preso a calci nel sedere: lui e chi lo ha candidato. Succede nel mio partito, succede in altri partiti, ma se succede nel PD la cosa mi disturba molto. Se uno parla di “culattoni” nel PD non c’è bisogno che io chiami Renzi per dire che ne sono contrariato. Renzi lo sa benissimo. Altrimenti non mi avrebbe chiesto di contribuire alla stesura dei suoi programmi elettorali in materia di diritti civili e non starebbe prendendosi pubblicamente impegni sui diritti dei gay che nessun Presidente del Consiglio nella storia del nostro Paese ha mai osato assumersi. La legge sulle unioni civili che Renzi sta spingendo nel Paese, nel partito e in parlamento vale un milione di candidati veneti che mi danno del culattone, per intenderci.
Il disaccordo tra noi non è dunque sul candidato Pinco pallino, caro Alessandro. Il disaccordo è su Renzi. Tu ne sei uno dei critici più metodici e sistematici. Io penso invece che Renzi sia il primo politico da decenni che sta lavorando concretamente per trasformare il nostro paese in una democrazia europea, compiuta e matura. Tutto là.
Io dunque penso che il fatto che il PD abbia qualche candidato che dice scemenze sia un incidente di percorso, magari rilevante, che non inficia però la ciclopica opera di modernizzazione e di riforma dell’Italia che contiene pure le unioni civili, lo ius soli e il divorzio breve (quest’ultimo già legge dello Stato, dopo un attesa di anni). Tu pensi invece che quel singolo candidato deficiente sia la prova definitiva della malafede del Presidente del Consiglio.
Lunedì 11 maggio, tra tre giorni, in Commissione Giustizia al Senato si cominciano a discutere e votare gli emendamenti al testo base della legge sulle unioni civili, già approvato a maggioranza dalla stessa commissione. E tu, tre giorni prima di questo passaggio storico, mi chiedi cosa io pensi non di questo, ma di un anonimo cretino. E’ come discutere del colore delle tendine alle finestre mentre si scavano le fondamenta di un palazzo.
E’ per questo che non ti ho preso sul serio.
Un caro saluto,
Ivan
PS: L’invito a un caffè è sempre valido.

Ecco, anche per rispetto a chi ha seguito lo scambio e poi commentato la discussione, una breve risposta alle tue argomentazioni. E prima di cominciare ci tengo: certo, caffé, quando vuoi.
E ora. Non so se essere “uno dei critici più metodici e sistematici” di Renzi (ma no! Renzi non c’entra, c’entra il renzismo, la sinistra, io, noi, la vita, la storia…) sia un complimento. E’ che siamo pochi, Ivan, e quindi si rischia di spiccare, ma credo che presto aumenteremo, meglio… Però un po’ attento sì, lo sono (è anche il mio Paese, sai?). Mi scuso io ora: anch’io uso twitter come tutti, magari mentre sto in una riunione, mentre mi faccio un caffé alla macchinetta. Non è una tesi di laurea. Quindi mi scuso per averti tirato dentro una polemica così, alla leggera: chissà che ne pensa Scalfarotto?
Da lì, caro Ivan, il disastro.
Per vari motivi: il primo è che io (ahimè) in quel momento, mentre faccio quella domanda, non penso che siamo al bar, ma di chiedere – da giornalista – una cosa a un sottosegretario (si diceva vice-ministro… poi vice-Boschi… bisvalido come le vecchie figurine Panini). Capisco. E non una domanda qualunque. Ma: perché candidate uno simile? (e molti altri simili e/o peggiori). Dunque non un domandina tipo: piove a Roma? Hai visto il gol di Messi? E vabbè.
Ora ci sono due problemi. Il primo è, diciamo così, di metodo (scusa, sono vecchio, di sinistra…). Chi legge i tweet uno dopo l’altro può vedere che mi hai risposto in due modi. 1. Sei grillino. Chiediamo a Casaleggio come espellere la gente. Argomento di poca cottura, diciamo. 2. Sei gufo e non ti va mai bene niente.
Vedi, Ivan, sono le due modalità principali della risposta standard dei renzisti sui social-network. Raramente si entra nel merito, quasi mai si risponde sul punto. Si dice: vabbè ma sei grillino (con me non funziona, ma si ricorre quindi alla variante, vabbé ma scrivi su Il Fatto Quotidiano). Oppure si dice “sei gufo”. Scusa se da giornalista, osservatore, cittadino, progressista, quello che vuoi, queste risposte non mi bastano. Tienile per i troll di twitter (ne avete molti anche voi) e morta lì.
E poi c’è il merito. Sù, sù, Ivan, non stiamo parlando di Pinco Pallino. Stiamo parlando di un fascista conclamato e di molti ragazzi di Nick Cosentino (in Campania) e di un “ex bossiano di ferro” che dice che “i gay purtroppo esistono”. Non te la caverai col minimalismo, dicendo “uno è stato candidato e dice una castroneria”. Non è uno che passa, è uno che avete messo in lista (uh, ma vedo tanti baldi ragazzotti e ragazzotte che sbavano per voi e voi candidate un vecchio rottame bossiano?). Dici che lo prenderesti a calci in culo lui e chi l’ha candidato? Mi fa piacere, voglio il filmato su Youtube. O almeno sapere chi l’ha candidato. Puoi dirmelo? Aspetto. Nome e cognome (sarà pubblico, no?).
Tu rispondi con “la ciclopica opera di modernizzazione e di riforma dell’Italia” di Renzi. Bello. Fico. E pensate di farla con i cosentiniani? Con i vecchi “bossiani di ferro?”. Con la signorina che promette il condono per il bollo auto? Beh, auguri.
Sappiamo benissimo entrambi che non è solo questo. Ma vedo che minimizzi: un cretino qua, uno che dice una scemenza là… No, non è così, Ivan. Un giornalista a voi molto vicino come Stefano Menichini dice che metà del partito è fuori controllo. Io dico che in Campania candidate presidente uno che per una legge dello Stato non è candidabile, di che stiamo parlando? Davvero tu pensi che tirar dentro fascisti, cosentiniani, tipi da film di Tarantino, bossiani rinati e gente che “io i gay li schifo” sia “il colore delle tendine”? Mentre invece – mentre sto cretino grillino, ops, no, gufo, ops no, scrivi per il Fatto… – voi cambiate il Paese, il futuro, il mondo? Essù, Ivan, viene da ridere pure a te, spero. Cambiate il Paese con il Job’s act? Ma se c’è Confindustria che fa la òla! Eddai! Ricorda sempre (me lo diceva un vecchio caporedattore dell’Unità) che farsi convincere dalla propria propaganda è un errore da comunisti. Non è da voi!
Ma vedi, Ivan. Chi sono io per oppormi, o anche solo sorridere (ma sì, dai, anche sghignazzare, è il mio mestiere, no?) a una cosa ciclopica, ai ciclopi? Voglio solo una casa senza tendine, dove uno possa guardare dentro e non trovare cosentiniani, gente brutta, omofobi, fascisti mussoliniani, Marchionne and friends, finanzieri che vivono a Londra ma ci fanno il pippone del “rinnovamento” a casa nostra, tizi che vanno in pellegrinaggio a Predappio. Quando (febbraio 2014) Matteo Renzi disse “Questo è il governo più di sinistra degli ultimi trent’anni” mi feci una risata. Eravamo in pochissimi. Ora siano di più. Aumenteremo. Non potrete dire che siamo grillini (un argomento che cade, avverti magari i soldatini della rete). E gufi… vabbè, ci siamo abituati. Io non ho mai avuto una casa, l’unica tessera che ho è quella dell’ANPI (roba vecchia, di sinistra…), ma posso dire che se mai l’avrò non sarà la stessa vostra.
Niente di male. Buon viaggio (Copriti! Mangia! Occhio ai ciclopi!)
Caffé quando vuoi
a.r.

31 commenti »

31 Commenti a “Caro Ivan, la mia casa (se mai ce l’avrò) non avrà tendine”

  1. Sto con Alessandro.
    Gli Scalfarotto sembrano tanto ai Casini che votavano tutte le schifezze di Berlusconi e poi facevano finta di essere verginelle.

    da michelemà   - venerdì, 8 maggio 2015 alle 23:37

  2. Sempre un piacere immenso leggere i tuoi articoli . Spero che Ivan sto giro abbia compreso , sei stato impeccabile direi . Ciao e grazie per tutto il tuo lavoro formidabile da sempre…remeber radio pop alla mattina imperdibile la sveglia con piovono pietre .

    da Alessandro Tambara   - venerdì, 8 maggio 2015 alle 23:51

  3. bravo Alessandro! Scalfarotto è l’ennesima delusione, per non dire di peggio: perfettamente omologato al pensiero unico del capo, come le serracchiani, le picierno, le moretti e via così…
    uno che, da gay dichiarato, sta in un partito che i gay li schifa e li odia, nonostante la vernice buonista che cercano di mettersi, o è cretino o è colluso, come dice Travaglio, e scalfarotto non mi sembra poi così così cretino…

    da Lorenzo   - sabato, 9 maggio 2015 alle 00:01

  4. beh caro Alessandro io più prosaicamente penso che al nostro caro Ivan piaccia troppo la posizione di privilegio che occupa con tutti i vantaggi, anche economici, che implica, compresa la polizza assicurativa sanitaria anche per il suo compagno, che così ingenuamente citò (il nostro amato Scalfarotto) ad una riunione dell’Arci Bellezza con Soru a cui partecipai qualche anno fa. Vivere da signori piace a tutti!alla faccia dei nostri principi “veterocomunisti”

    da vincenzo   - sabato, 9 maggio 2015 alle 04:15

  5. Purtroppo, è la premessa che – mi pare – sia sbagliata: il piddi non è recuperabile, non vale neanche la pena di discuterne! Candidino chi vogliono, per parte mia non c’è alcun problema: ho abbandonato l’elettorato attivo da un bel po’. Difficile pensare che la via elettorale sia praticabile ora e nei prossimi anni per modificare la direzione del Paese. D’altronde basta vedere in Grecia! Per un po’ bisognerà rassegnarsi, stare a guardare, mentre distruggeranno tutto, anche se poi – magari – metteranno la leggina sulle unioni civili! Bello. Peccato che nel frattempo una decina di milioni di persone siano finite nella miseria e disperazione completa. E’ la società della minoranza sempre più ricca e potente e del ‘fardello’ della povertà da scrollarsi di dosso (non nel senso di ‘recuperare’ i disperati alla società ma di annientarli). Per questo è inutile discutere con il piddi o i suoi simpatizzanti. La loro infatuazione (come prima per Andreotti, poi per Craxi e infine per Berlusconi) è totale, e pure alcuni ne hanno dei benefici concreti. Lasciamoli andare. Ci leveremo un peso.

    da Giuseppe Michieli   - sabato, 9 maggio 2015 alle 07:41

  6. A me, quando sento e vedo Scalfarotto arrampicarsi sui vetri insaponati della finestra del dito che indica la luna pur di non rispondere nel merito ad una domanda che ha solo una risposta sensata molto vicino alla vergogna, viene in mente Gaber che é pure una risposta a Michele Serra: “E ora? Anche ora ci si sente come in due: da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito.
    Due miserie in un corpo solo.

    da paolo trezzi   - sabato, 9 maggio 2015 alle 07:46

  7. NN sono un intellettuale e mi ritrovo molto semplicemente nelle affermazioni di Ivan quando fa riferimento alle ambizioni del PD di renzi: aver avviato una grande opera di trasf dell’Italia in una democraz.+avanzata europea.Nel contempo però condivido (cm su TW) le sue obiezioni riferite alla selez della classe dirig/candidati locali, davvero insostenibile nei casi citati.Credo che l’elettore ne trarrà le conseguenze senza essere tacciato di veterocumunismo..
    Mi chiedo invece perchè tt insieme sul caso veneto(gay)abbiamo avviato il botta e risposta con e solo Scalfaratto.Mi spiego meglio: La condanna dell’Omofobia è veramente un valore condiviso,un assunto civile della nostra democrazia “avanzata”? oppure, come penso purtroppo, è ancora
    solo oggetto di disputa politica tra pochi e + sensibili in materia di rispetto dei diritti civili? Secondo me è questo il Punto di merito che va oltre la sinistra italiana, il PD e la sua event.mutazione/inclusione/contaminazione ecc

    da raffaella nistri   - sabato, 9 maggio 2015 alle 08:29

  8. D’accordissimo. Basta chiamarlo partito di centrosinistra, almeno per non fare confusione. Anche io nostalgia di Piovono pietre! (ma su è senza accento!!)

    da sara   - sabato, 9 maggio 2015 alle 08:39

  9. se si può cambiare la costituzione con Berlusconi, si può anche mettere qualche fascistello in lista, no? La prima mi sembra molto più grave, ma all’epoca del patto del Nazareno ( fino a qualche mese fa) eravamo in pochi a inorridire. E oggi, quel patto, è già dimenticato.

    da Linda   - sabato, 9 maggio 2015 alle 09:31

  10. Articolo bellissimo , lo condivido al 100 % , dice cose che mi fanno soffrire da sempre .

    da Paolo   - sabato, 9 maggio 2015 alle 09:36

  11. ha sposato anche lui la causa delle supercazzole(massimo rispetto invece per l’entusiasmo riferito alla legge sulle unioni civili. Lunedì “cominciano a discutere e votare gli emendamenti al testo base”. Non affrettino le prenotazioni al ristorante per le cerimonie laiche :questo il mio consiglio,scaturito dal cuore pensando alla componente ex-berlusconiana della grande famigghia di governo)

    https://www.youtube.com/watch?v=i_WmWmhIaVI

    da diamonds   - sabato, 9 maggio 2015 alle 10:40

  12. Non se ne esce, il metodo di Ivan è esattamente questo: non entrare nel merito, cercare di distogliere l’attenzione elencando i “successi” del governo e screditare gli avversari in quanto “grillini”, “gufi”, “giornalisti del Fatto”, “rosiconi”, …

    Fateci caso, è una matrice dai contorni ben definiti, messa in pratica senza distinzioni dai sostenitori di Renzi e da Renzi stesso, a dimostrazione che se da un lato lo spin doctor che orchestra quel progetto ha definito regole ben precise, dall’altro non ha tenuto conto che l’eccesso di rigidità nella loro applicazione porta all’effetto burattino: anche i politici di maggior talento, come Ivan, finiscono per sembrare degli automi, ripetitivi, interscambiabili tra loro.

    da Juri   - sabato, 9 maggio 2015 alle 10:49

  13. Caro Robecchi,
    ci ha preso su tutto, sfortunatamente per noi.
    Questo personaggio da caffè (e da bar sport) vaneggia di votazioni parlamentari sulle unioni civili e si vanta anche se quel disegno di legge non è neanche suo, mentre il suo è sparito dal parlamento. È lo stesso stratega che legifera sull’omofobia ma guarda caso da più di un anno SI RIFIUTA di incontrare il movimento gay sul quale legifera. Ma non riesce a chiedersi, l’arrogante caffettaro, dove abbia acquisito le competenze per legiferare su altri esseri umani, visto che questo omuncolo non ha mai fatto parte di NESSUN movimento (gay o sociale) al mondo, avendo sempre e solo perseguito la sua carriera.
    Comandare senza controllo, insomma. Proprio come il suo capo-clan Renzi.
    Pensi lei, quando il clown prova a farsi vedere in pubblico, scappa letteralmente dall’Italia e va ai Gay Pride all’estero, l’anno scorso si è rifugiato a Londra perché sa che se lo becchiamo qua in giro, sto prepotente, altro che una tazza di caffè e il colore delle tendine.

    da Alessandro Galvani   - sabato, 9 maggio 2015 alle 11:27

  14. Il renziano perfetto dimostra che simulare l’orgasmo non è sola prerogativa di chi va a letto con lui.

    da MacFerrin   - sabato, 9 maggio 2015 alle 13:45

  15. Bravo Alessandro anch’io ho solo la tessera dell’ANPI. Credo che non ci sia nulla da aggiungere se non sorridere di fronte all’aggettivo ciclopico e amareggiarsi per come ragiona un uomo di stato che si dice di sinistra

    da Anna Romanelli   - sabato, 9 maggio 2015 alle 14:06

  16. completamente d’accordo con Alessandro… e Scalfarotto sarebbe un “uomo di Stato’?

    da margrant   - sabato, 9 maggio 2015 alle 14:45

  17. Ho appena inviato questa email a Scalfarotto:
    Caro Scalfarotto,
    ho letto con grande stupore, profondo disappunto e delusione le “risposte” date a Robecchi sulla questione sollevata su alcune candidature nelle liste del PD. Stupore per i tentativi di non rispondere e sviare il discorso, cercando, giustificando la domanda in base all’interlocutore. E’ un metodo che tanti politici usano e che mi fa sempre incazzare, perché io potrei, io vorrei essere al posto di chi la pone la domanda, ma non ho la possibilità di partecipare ai talk show o l’opportunità pubblica di contattarvi, dunque voi dovreste rispondere come se ci fossi io, semplice cittadino o iscritto PD. Quindi, se la faccio io la stessa domanda che non scrivo sul Fatto Quotidiano, che non sono “uno dei critici più metodici e sistematici” (pensa, ho fatto parte ai tempi del comitato x Renzi!) puoi rispondere? E lo puoi, lo potreste fare anche in futuro pure di fronte a chiunque (grillino, gufi e compagnia bella)? Abbi pazienza, ma sono un amministratore locale, con lo stesso tuo metodo io potrei non rispondere ad un consigliere di minoranza, adottando una motivazione banale e furbetta come le vostre dicendogli “cosa vuoi, tu sei uno che ci critica sempre …”. Non l’ho mai fatto, mi vergognerei. Io mi vergognerei. Poi, cosa significa ribadire “la ciclopica opera di modernizzazione e di riforma …” come voler giustificare quello che tu chiami incidente di percorso. Tanto di cappello sulla “ciclopica opera …” (avrei una fortissima perplessità sul disastro conclamato della riforma delle province, ma so che questo è un tabù, quindi zitti), ma come scusa l’avrei considerata se fosse stata adottata per ritardi sull’approvazione di qualche legge (sai, ne stiano approvando tante, il ritardo ci sta), ma qui cosa c’azzecca? È altra cosa, sono candidature che gridano vendetta, da vergognarsi, altro momento, altro ambiente, altro settore. Se un cittadino si lamenta di una buca per strada non è che gli possa rispondere, cosa ti lamenti, da un’altra parte stiamo costruendo una tangenziale. Le cose non sono dipendenti, o no? Si dispone di tappare la buca, almeno, qui da noi si fa così. Insomma, da iscritto PD mi sarei aspettato una presa in carico da parte tua della questione, informandoti del perché e del percome, verificando come intervenire e soprattutto proponendo modalità atte ad evitare simili situazioni in futuro. Infine la delusione più grande è la tua, vostra trasformazione perché credimi, sono anni che faccio politica e sono amministratore, comprendo le mediazioni e la gestione, seppur nel piccolo, della cosa pubblica. Ma non sono mai arrivato, non arriverei mai a cambiare in questo modo. Come ti dicevo, me ne vergognerei.
    Un caro saluto.
    Pierangelo Manzoni

    da pierangelo manzoni   - sabato, 9 maggio 2015 alle 22:30

  18. Sulla vicenda, nel merito, non credo ci sia molto da aggiungere. Come riflessione a latere, aggiungo solo che il fronte dei diritti civili (sacro, intendiamoci) è divenuto nel tempo una formidabile arma di distrazione per chi la sappia e voglia usare in malafede al fine di darsi una patina di progressismo mentre, parallelamente, il fronte dei diritti della persona viene ridotto in macerie. Il diritto a un lavoro, a un’abitazione, a un’esistenza dignitosa, insomma, quella vecchia e polverosa cosa ormai innominabile chiamata libertà dal bisogno. Ma vuoi mettere l’emozione di fare la fame da sposati e avere la reversibilità su una pensione che non prenderai mai? No, con questa idea tremendamente reazionaria di progressismo non ho niente a che vedere. E con chi, più o meno in buona fede, contrabbanda le perline colorate delle unioni civili per progresso in un paese socialmente sempre più devastato ancora meno.

    da Roberto Negri   - domenica, 10 maggio 2015 alle 07:59

  19. Sig. Robecchi, lei ha vinto facile.
    In questo preciso scambio e con Scalfarotto. L ‘aspettiamo a ben altre difficili battaglie, la prego di continuare così: è vero, son d ‘accordo con lei, aumenteranno gli accecati dal renziano che apriranno gli occhi. E non sarà una minoranza. Anzi!!

    da Maurizio   - domenica, 10 maggio 2015 alle 08:46

  20. intanto oggi la ministra Boschi ha finalmente detto una cosa di sinistra: “non si può lasciare la scuola in mano ai sindacati”
    Di sinistra, comunista, proprio come la Thatcher!
    A quando il nuovo partito?

    da giuliano   - domenica, 10 maggio 2015 alle 16:21

  21. Ma se la cosiddetta sinistra deve vincere e governare nel modo che abbiamo visto in questi mesi,meglio lasciare lo sporco lavoro alla destra,e nel modo che ha governato l’attuale esecutivo si può solo prendere atto del ritorno della nuova democrazia cristiana,la chiamino come meglio credono,o continuino a tenere il marchio esistente.

    C’è da augurarsi che si concretizzi un movimento alternativo,di gente che ne ha le palle piene di riforme che piacciono alla confindustria e che regalano leggi elettorali da potere assoluto con una risibile maggioranza degli elettori,in questo paese ce n’è sempre di più,toccherebbe dargli solo una speranza.

    da Ivo Serenthà   - domenica, 10 maggio 2015 alle 16:38

  22. bella questa dei ciclopi … Se mi ricordo bene i ciclopi avevano un occhio solo … una caratteristica di tutti i politici europei!

    da Marco da Zurigo   - domenica, 10 maggio 2015 alle 23:37

  23. E adesso avanti con “scarsa affluenza come in tutte le democrazie mature”

    da david   - lunedì, 11 maggio 2015 alle 07:47

  24. L’insegna PD e’ rimasta ma c’e stato il cambio gestione, nel caso non ve ne foste accorti ;-))

    Italicum : solo i capolista “nominati” ma i collegi passano da 27 a 100 ovvero 100 nominati. Non male vero ?

    da nik   - lunedì, 11 maggio 2015 alle 08:55

  25. Extraparlamentarismo come in tutte le democrazie mature.

    da david   - lunedì, 11 maggio 2015 alle 09:15

  26. Bravissimo Alesandro!
    Io dico da un po’, non da subito ad onor del vero perché ho voluto dare fiducia ad una persona che non conoscevo, che Renzi ha fatto e sta facendo quello che ha fatto e sta facendo non per via del Patto del Nazareno ma perché voleva fare quelle cose. Il Patto del Nazareno era una scusa buona per chi gli voleva credere.

    da LAURA   - lunedì, 11 maggio 2015 alle 09:36

  27. Io penso che in politica nulla si faccia per caso, dalle leggi incostituzionali alle calusole di salvaguardia. L’aumento dell’Iva dal 20 al 21 % sembrava già superato dal governo Letta, ma il giorno prima della sua entrata in vigore, la coalizione dalle grandi intese ha fatto finta di litigare e di conseguenza non le è stato possibile emanare il provvedimento di revoca. Alla prossima scadenza penso che si troverà un’altra scusa… Le leggi palesemente anticostituzionali anche per gli analfabeti del diritto vengono ugualmente promulgate producendo l’effetto sperato per almeno un congruo periodo di tempo. Poi si vedrà… Al limite se ne faranno altre, pure esse palesemente incostituzionali e così via di seguito. Questa è la politica di oggi, bellezza. Prendiamo le pensioni. Tutti sanno che fanno parte di piattaforme sindacali e contrattualizzate insieme alle competenze, alla salute sul posto di lavoro e a tutto il resto che riguarda il rapporto lavoratori/imprese. Si creano quindi dei diritti per contratto che uno Stato civile che partecipa alla contrattazione con tanto di firma ha il dovere di rispettare. In Italia, ahinoi, semplicemente non succede. La Costituzione è vecchia ed è quindi da sconsiderati tenerne conto, sembra questa la convinzione dei soliti soloni. Anzi un piccolo drappello di poco più di 8 milioni di elettori su 60 milioni circa (una miseria) pensa addirittura di avere il diritto di modificarla a piacimento… Questa succolenta pochezza di rappresentanza sociale si è convinta perfino che un decreto, magari d’urgenza, toglierà comunque le castagne dal fuoco..Ai gonzi fa credere che si fa per il futuro dei giovani… E via col lavaggio del cervello mediatico. Cari giovani se credete anche a questo siamo proprio messi male!… Per quanto riguardai diritti civili di tutte le persone, compresi quelli per i quali si batte l’On. Scalfarotto, sono convinto che appena si istituirà un parlamento degno di tale nome fioriranno da soli, come è giusto e ragionevole che sia.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 11 maggio 2015 alle 21:41

  28. Dice il leader che gli impresentabili sono solo in Campania (cioè quelli che gli hanno fatto troppa merda, Veneto, Liguria e Puglia, non pervenuti).
    E grazie a Gennaro Migliore per aver permesso a Renzi di dire che il PD si allarga a sinistra.

    da david   - martedì, 12 maggio 2015 alle 10:52

  29. Grazie Robecchi, è triste vedere come queste scimmiette ammaestrate non capiscano come i loro discorsi possono andare bene solo al TG dove nessuno ha un minimo di coraggio per rispondere sul punto. Credono davvero che al di la del loro smartphone ci sia solo una massa di cerebrolesi?

    da Gian Carlo   - martedì, 12 maggio 2015 alle 12:29

  30. premessa l’angoscia di un Paese anestetizzato che non si incazza neppure di fronte a un DeLuca candidato a Presidente di Regione quando non candidabile….di fronte a una corresponsabile del fango che inghiotte la Liguria candidata allo stesso ruolo: è tutto un “va tutto bene madama la marchesa”….
    Pure, si deve leggere QUESTO:
    “Io penso invece che Renzi sia il primo politico da decenni che sta lavorando concretamente per trasformare il nostro paese in una democrazia europea, compiuta e matura.”
    La domanda è semplice:
    Chi è lo spacciatore di Ivan? ma neppure i Rolling stones ai bei tempi ottenevano di questi effetti!

    Tutta la vita in minoranza, piuttosto, comunque, a prescindere, caro Ivan.

    da Rob   - giovedì, 28 maggio 2015 alle 09:50

  31. Mi par giusto metterlo qui
    http://www.repubblica.it/politica/2015/07/02/news/scalfarotto_il_mio_sciopero_della_fame_per_le_unioni_civili_-118121859/?ref=HRER2-1
    Contro Renzi ? Mai, contro la Boschi, nemmeno, contro Fanfani, figuriamoci.
    E’ colpa degli eterosessuali progressisti.

    da david   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 08:25

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