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dic 13

Sono molto preoccupato, nessuno ha citato Pasolini

Gente incazzata più che un po’, più certi ultras del pallone, più certi fascisti (quelli non mancano mai, maledizione!), più la gggente, più gli agricoltori, più i trasportatori, più la misura è colma, più la situazione è insostenibile, più quelli che vogliono solo far casino, più quelli che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, più alcuni furbetti. Della “rivolta” (ci tengo, a ‘ste virgolette, eh!) dei forconi non si capisce ancora molto. Cioè: si capisce la solita solfa che c’è chi ci vorrà mettere il cappello come già sembra fare Grillo (errore), chi l’accetta entusiasta (errore), chi pensa solo a criminalizzarla (errore). Eccetera, eccetera. E un’altra cosa, si capisce: che c’è in giro una rabbia consistente, cosa che si poteva intuire anche senza forconi, comunque. Ecco, la faccenda è complessa e forse è presto per addentrarsi in analisi definitive. E però sia concessa qualche notazione in margine non del tutto marginale. Già: di tutte le categorie, gruppi, infiltrati, organizzatori, urlatori sparsi, incazzati veri, nemici della sintassi, portatori sani e meno sani di forconi, manca uno solo: Pasolini.
Sì, proprio lui, il vecchio caro Pier Paolo Pasolini, quello che tutti tirano per la giacchetta di qua e di là, quello che non manca mai (mai!) quando si parla di poliziotti, per esempio. Succede infatti (malamente smentito dai vertici, ma confermato da alcuni agenti sui giornali) che qualche poliziotto si sia tolto il casco in segno di solidarietà con i manifestanti. Ora, vero, non vero, esagerato, ognuno la pensi come vuole. Però… Però è bizzarro che nessuno, per una volta (grazie! Finalmente!) non abbia citato quel famoso Pasolini del poliziotto che è proletario, mentre gli studenti che lo sfidano sono fighetti figli di papà. Un argomento tanto caro alle destre perbene e non, ai benpensanti, alla retorica law and order e ai manuali di conversazione da party o da redazione. Bella cravatta. E anche Pasolini, però!…
Insomma: quando i poliziotti menano come fabbri (perché non dirlo? anche a sproposito e troppo) ecco che sono proletari che hanno ragione. Se invece fanno il gesto inconsulto e sconsiderato di solidarizzare, puf! Pasolini scompare e viene per una volta dimenticato. E’ seccante per vari motivi. Perché da un lato c’è il potere che usa la parola “proletario” un po’ a senso unico (solo i poliziotti, non gli esodati, i disoccupati, gli studenti), e dall’altro perché l’uso strumentale delle parole di un grande intellettuale, specie se usate a man bassa con faciloneria, è assai fastidioso. Dunque, nel mio piccolo, intendo rimediare con le parole di un poliziotto: “Speravo solo che se ne andassero, gli anfibi mi facevano un male boia”. Ecco. Scarpe strette, lavoro di merda, in piedi dall’alba, per milletrecento euro, gli straordinari bloccati e magari la famiglia messa come sono messi quelli lì davanti, esasperati e incazzati, stufi marci, impoveriti, senza lavoro. Anche loro, i poliziotti, capiscono, alla fine, che chi cita sempre Pasolini per difenderli, mica vuol difendere loro. Dopotutto, se si avessero così a cuore i poliziotti – nel senso pasoliniano – gli si raddoppierebbe lo stipendio, non gli si citerebbe un po’ a vanvera un grande poeta. Ma ieri, evidentemente, tutti i pasoliniani a tassametro, quelli  del poliziotto-povero-e-contestatori-ricchi, erano in vacanza, o in permesso, o in letargo. Chissà, forse se ti levi il casco, se sei più uomo che poliziotto, Pasolini non va più bene, non è trendy, non usa più.

5 commenti »

5 Commenti a “Sono molto preoccupato, nessuno ha citato Pasolini”

  1. vedrai che arriva. Tieni d’occhio un paio di ex di lotta continua che scrivono come se lo facessero dalla suite del majestic e lo sentirai menzionare molto spesso(appena tutto il ghiaccio si sarà sciolto nel secchiello)

    http://blogdieles.altervista.org/generalepappalardo/

    da diamonds   - mercoledì, 11 dicembre 2013 alle 10:31

  2. ci ha pensato Sallusti, mai disperare in Italia!

    da maurizio   - mercoledì, 11 dicembre 2013 alle 15:06

  3. se è per quello ci ha pensato anche Robecchi
    PS: mi è chiaro che Robecchi non ha tirato fuori Pasolini ma quelli che tirano sempre fuori Pasolini e chissà come mai stavolta no, ma intanto Pasolini è arrivato ancora puntuale

    da david   - mercoledì, 11 dicembre 2013 alle 18:30

  4. per non dire l’attualità del pensiero di Pasolini nella denuncia per violenza sessuale della ragazza notav che ha baciato il poliziotto (col casco)

    da david   - giovedì, 12 dicembre 2013 alle 18:39

  5. Beh!… Pasolini è citato a vanvera e abbastanza dal critico d’arte Vittorio Sgarbi… In questo mese di tredicesima hanno bussato alla mia porta bollette per 520 euro ivi compreso il conguaglio della tares che ha cambiato nome solo per giustificarne l’aumento e per dare l’illusione al popolo bue che in essa siano compresi anche i servizi, mentre solo i fessi non sanno che i servizi li stiamo pagando singolarmente, uno per uno peraltro con soldi supertassati anche alla fonte come stipendio/pensione. E ancora non sono arrivate tutte le bollette previste… Tanto per fare un esempio le tasse sul consumo del gas ammontano a oltre il 33% sugli importi reali e pure le relative imposte comunali e regionali sono ivate al 22%. Non parliamo poi dei ticket sanitari dove le Regioni (magnone e spendaccione) hanno pensato bene di tassare anche le ricette… Per esempio l’esame del campo visivo, poco più di tre minuti di impegno di macchina automatica, impone un ticket di 22,50 euro… Se poi ci mettiamo sopra gli aumenti contrattuali istat, si proprio quelli che hanno sospesi ai pensionati, e le patrimoniali bancarie di euro 34,20 sui depositi obbligatori, dobbiamo proprio renderci conto che noi italiani siamo sudditi di uno Stato cravattaro, molto più severo ed esigente con i poveri che con i ricchi. Tanto per significare il perverso criterio politico con cui si sta ottemperando nel nostro Paese alle direttive della Carta Costituzionale. In sostanza, Renzi o non Renzi, Grillo o non Grillo, Letta o non Letta, Alfano o non Alfano, questa è la prospettiva: giovani poveri alla schiavitù e vecchi poveri e malandati alla tomba il prima possibile… Nel frattempo il nostro debito inspiegabilmente sale, sale, sale…

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 16 dicembre 2013 alle 17:36

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