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nov 09

Editoriale – I due stipendi di Lucio Stanca

Cari compagne e cari compagni. La solidarietà è un valore importante. Aiutare chi soffre, mettere mano al portafoglio, donare qualche spicciolo ai più sfortunati. E’ ciò che tutti gli italiani stanno facendo, da anni, con il signor Lucio Stanca, pensionato Ibm, senatore del Parlamento italiano (circa 190.000 euro annui) e amministratore delegato della società Expo Spa (circa 300.000 euro annui). A Report l’altra sera e a Repubblica ieri, questo povero signor Stanca ha risposto con un ringhio da animale ferito. La domanda era: come mai non rinuncia al doppio stipendio dimettendosi da senatore? Semplice: “La legge me lo permette”. Oppure: “Rispondo al Pdl e non a Repubblica!”. Insomma, un po’ nervoso, ma gentiluomo.
Ma andiamo, cosa sono qualche centinaio di migliaia di euro di fronte all’efficienza? E allora diamo un’occhiata all’efficienza di questo signor Stanca. Fece per cinque anni il ministro all’innovazione (dal 2001 al 2006) e infatti vedete voi stessi come si è innovato il paese, no? Perché stare fermi quando si può stare immobili? Meglio fermo, comunque: perché quando mister Stanca si muove ci costa una fortuna. Fu lui che volle Italia.it, il portale del turismo italiano, una grottesca voragine di soldi (45-50 milioni di stanziamento) per un sito più povero e schifoso del blog di un liceale. A proposito di premiare il merito, Stanca come lo premiamo? Ecco fatto: messo da papi in persona a capo dell’Expo, il suo primo atto è stato battere i piedi istericamente perché voleva la sede in centro. Ora si mostra sprezzante con chi gli chiede il perché di due stipendi in cambio di una mediocrità sola (ma bella grossa). Cavalca oggi l’Expo 2015, quell’incommensurabile flop milanese che ogni giorno perde un pezzo, ogni giorno ha meno soldi, ogni giorno deve limare le promesse e le pretese, ogni giorno taglia su tutto, escluso, beninteso, lo stipendio di Lucio Stanca. Che deve rispondere al Pdl, mica a noi, per carità. Ma se qualche operaio di quelli senza lavoro scendesse dal tetto della fabbrica e andasse a fargliela lui, qualche domandina, allora sì che vorremmo un posto in prima fila. Sarebbe la prima soddisfazione dell’Expo.

14 commenti »

14 Commenti a “Editoriale – I due stipendi di Lucio Stanca”

  1. Quel che indigna è la supponenza con cui ha risposto al giornalista di Report….la legge me lo consente e guarda caso chi le fa le leggi al momento? E la supponenza del sindaco di Milano dove la vogliamo mettere? Ha concesso una intervista sempre a Report per ripetere all’intervistatore, a mo’ di pappagallo o di persona cui è stato ridotto il cervello a cubetto (ma penso fosse già predisposta)sempre lo stesso ritornello? E’ gente senza vergogna, ma ancor più senza vergogna sono coloro che ancora se li tengono senza muovere un dito.
    E poi, tornando a bomba, il ministro inutile Rotondi propone di eliminare la pausa pranzo per i lavoratori…certo, per risparmiare tempo e denaro, sempre quello! Ma i parlamentari e i ministri pensano di essere degli alieni esenti dal risparmio? Dessero loro il buon esempio, sarebbe ora…..pranzi chic alla bouvette, sigarette quasi gratis, cellulare, PC, porta borse, auto blu etc.etc.etc. E poi si vorrebbe negare a dei poveracci che tutti i giorni si sudano la pagnotta di staccare almeno per mezz’ora e metter nello stomaco un tozzo di pane?
    Ne abbiamo le scatole piene di questa gente…a cominciare dallo Stanca, faccia di palta e stomaco extra large.

    da mietta   - martedì, 24 novembre 2009 alle 10:09

  2. da Wikipedia – Principio della conservazione della materia: In un sistema isolato, cioè in un sistema sul quale non agiscono forze esterne (parlamento italiano), l’energia totale (somma dell’energia meccanica, termica, elettromagnetica, della massa di stronzi, ecc.) non può subire variazioni, quali che siano le trasformazioni che subiscono le singole forme di energia.
    In soldoni: i socialisti non sono scomparsi, hanno solo cambiato il vestito.

    da zioFa   - martedì, 24 novembre 2009 alle 10:51

  3. Non si capisce perchè un qualunque “lavoro” prevede degli orari di servizio, solitamente l’intera giornata per quelli normali e anche gli extra (week-end e serate comprese) per i dirigenti o professionisti “seri”, mentre per i politici non è previsto nulla, nemmeno la decurtazione dello stipendio o la visita fiscale in caso di assenze, come vuole il grande moralizzatore ministro Brunetta.
    Infatti non dovendo essere presenti in nessun ufficio dove la loro altissima qualifica è preziosa, tanto da essere remunerata con stipendi incredibili, possono in tal modo accumulare incarichi a piacimento sommando uno sull’altro tutte le buste paga possibili.
    Ovvio che tutto ciò, di per sè già favoloso mondo che neppure i bambini sopra i 4 anni ammetterebbero come credibile, sia un normale andazzo di un paese dove il popolo è sovrano e la cosa pubblica dia queste belle cose ad alcuni e neghi al contempo il minimo diritto alla sopravvivenza a qualunque sfigato sia stato eliminato non da aziende private ma addirittura dallo stesso Stato (vedi insegnanti e altri) che improvvisamente risultino non più “pagabili”, causa ristrettezze dei bilanci e necessari tagli di spesa.
    Mi chiedo ogni giorno di più se non sarebbe meglio (visto che a molti comunque piace l’uomo solo al comando, qualunque cosa faccia) ritornare a una solida monarchia dove si sa bene che il suddito deve rispetto alle gerarchie perchè così è stabilito anzichè farci prendere tutti i giorni per il culo da gente che ti vuole spiegare che il suo porco comodo lo fa nei tuoi interessi.
    E con un PD che dall’altra ti chiede di non agitarti, quando muori c’è il paradiso.

    da Rattazzi   - martedì, 24 novembre 2009 alle 11:41

  4. zioFa mi fa venire in mente un altro passaggio memorabile: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa…
    Calci nel culoa Stanca e compagnbia bella; ecco che mi è venuto in mente quando ho visto Report domenica scorsa, maledetti cani senza legge!

    da angela   - martedì, 24 novembre 2009 alle 11:43

  5. Vespa Bruno, proprio quel giornalista che ha aperto nella TV del canone un Parlamento tutto personale, che in sostanza conta più di quello della Repubblica italiana, ha suggerito il manager in magistratura… Beato che ci sei Silvio… Pensaci tu!… Lucio Stanca, per esempio, è proprio l’uomo adatto. Diamogli cristianamente un aiuto perché con quella miseria di stipendi che gli stanno elargendo per non si sa bene cosa nella sostanza, per lui la vita è davvero molto dura! Roma-Milano, Milano-Roma… Uno stress che non ti dico! Non gli resta il tempo nemmeno per allacciarsi le scarpe. Niente pausa pranzo… Poveraccio! In pratica, però, con la missione di produrre solo fantasie da dare in pasto al popolo, si possono accettare senza battere ciglio incarichi a iosa di tutti i tipi. Se poi il senatore si trovasse in difficoltà nel gravoso compito aggiuntivo, gli si potrebbero affiancare alcuni verdognoli leghisti che, come è noto, sanno fare di tutto e quindi “non accettano lezioni da nessuno”, come ci raccontano in ogni occasione. Sono davvero degli specialisti… Soprattutto nei ragionamenti nonsense e nella persecuzione dei poveri bisognosi.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 24 novembre 2009 alle 12:22

  6. @ Rattazzi

    ..ma del resto il Veltroni lo disse..che i PD non era un partito di sinistra! Comè vero, l’nica cosa giusta che ha detto e che possiamo verificare con mano giorno dopo giorno!

    p.s. chissà perchè i tagli alle spese riguardano sempre i servizi essenziali o gli stipendi dei desaparecidos…mai le loro prebende. Del resto ad un Cimoli, che guadagnava cifre stratosferiche, è stata data anche una buona uscita di superlusso, dopo che aveva raso al suolo ciò che avrebeb dovuto portare al top!

    da mietta   - martedì, 24 novembre 2009 alle 12:24

  7. Vedi Mietta, è tutto chiaro e semplice. A noi i problemi :le rogne e le disgrazie, a loro tutto quello che viene tolto a noi.
    Se ci pensi però è un gioco strano, loro possono solo e ripeto solo grazie a noi che gli avalliamo tutto.Questo sembra un paradosso ma è pura e semplice verità. finchè non ci mettiamo in testa che la rivoluzione parte prima da casa nostra il risultato sarà sempre questo. disgrazie a noi , fortune e priviegi da medioevo a loro. Iniziamo a tagliare tutto quello che non serve dalla nostra dieta ( a cui rimando la voce al vocabolario, perchè non intendo solo il cibo…)Vi accorgerete di quante cose inutili ci siamo circondati la vita. In ultima analisi ricordatevi il biglietto, ( la famosa scheda elettorale).. A calci in culo dobbiamo prendere questa gentaglia in doppiopetto, soprattutto ai fantastici italiani de noantri…

    da Maurizio   - martedì, 24 novembre 2009 alle 15:05

  8. Non solo Stanca: abbiamo anche Calderoli che si occupa di semplificare le leggi! Dico: il ministro per l’innovazione, il ministro per la semplificazione, ha ragione Dario Fo quando dice che è diventato quasi impossibile fare satira: pensi di spararle grosse, e invece la realtà ti supera sempre.
    E ieri sera in tv da Lerner il viceministro Urso, da collezione: per fortuna gli italiani e le italiane sono ancora molto educati… (come si fa a dire ai disoccupati “rimboccatevi le maniche, i miei figli lavoravano anche d’estate”)…

    da giuliano   - martedì, 24 novembre 2009 alle 19:39

  9. Sono stanca a proposito di satira a cui è stato sottratto il suo ruolo da una fiction italiana dove le azioni istituzionali superano di gran lunga l’immaginazione del peggiore dei tossici ubriaconi del bar sottocasa… vale a dire: quando la realtà è rovesciata dai criminali al potere…
    …penso fra le tante cosucce a D’Alema, sempre tutto stitico e rigidino fingendo un self-control improbabile… D’Alema, sì, che una volta saputa la notizia della sua bocciatura alla prestigiosa carica europea dice da vero gentleman: “Sono onorato di essere stato condidato.”
    Poi, preso da crampi di ira berlusconiana, si fa scappare ad un collaboratore: “… il partito socialista europeo mi ha tradito!”
    Ma, dico io!, non sarà invece che sei tu, Massimino, il soggetto dell’azione di tradire la sinistra europea???
    Se ne sono accorti anche i sassi che sei pappa e ciccia col mezzo tacco del mafioso, dai!
    Qua bisogna tornare a spiegare agli italiani la differenza fra i verbi attivi e quelli passivi, caro Robecchi!

    da angela   - martedì, 24 novembre 2009 alle 20:39

  10. Il bello è che tutti i media di regime (il 99,9% periodico) due-tre anni fa quando uscirono “La Casta” e Grillo indisse il primo “V-Day” davano un risalto alla cosa in maniera massiccia, facendo servizi e servizi su privilegi, doppi incarichi, consulenze pagate profumatamente etc… e te credo, al governo c’era Prodi!!!! Ora ditemi, per esempio, quanti servizi sul tema avete visto dall’aprile 2008, chessò, sul MerdaGiornale, ovvero Studio Aperto? Chi aveva notizia di Stanca, se non fosse intervenuto Report (che tra l’altro sul tema non ha mai fatto distinzioni, è sempre stato trasversale, per questo durerà poco…)

    da Mauro Pigozzi   - mercoledì, 25 novembre 2009 alle 11:42

  11. Ma prenderli tutti a calci nel culo?

    da RickHelmut   - mercoledì, 25 novembre 2009 alle 15:22

  12. 1. oltre ad apprezzare l’articolo, sottoscrivo TUTTI i post
    2. io “Report” non riesco più a vederlo tanto mi fa salire la rabbia e la nausea per quello che succede in questo paese

    da adele5   - mercoledì, 25 novembre 2009 alle 23:18

  13. Cara Angela (commento 9), l’unica alternativa è l’ansia. Io vivo proprio in zona bossi-borghezio, qui la destra ha fatto veri e propri sfracelli (l’ultima, incredibile, è il Muro alto due metri dentro il lago di Como, proprio a Como centro storico), ma la gente qui vicina a me continua a votarli e ce l’hanno solo con gli zingari e gli extracomunitari.
    Che si fa? Ogni tanto provo a staccarmi dall’ansia e dall’angoscia, ma non è facile.

    da giuliano   - giovedì, 26 novembre 2009 alle 16:38

  14. questa è la repubblica italiana… inutile ricordare che durante il Regno d’Italia i deputati… non percepivano stipendio! forse non così “inutile” perchè molti semplicemente non lo sanno…
    cordiali saluti
    Matteo Cornelius Sullivan

    da Matteo Cornelius Sullivan   - venerdì, 27 novembre 2009 alle 00:23

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