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nov 07

Voi siete qui – “Lo sapevo, quindi non so”

Pasolini diceva “io so”, era rivoluzionario. L’Italia di oggi, praticamente in coro, dice “lo sapevo”, ed echeggia come un suono fesso. Il caso Rai-Mediaset è soltanto l’ultimo in cui il “si sapeva” è risuonato tonante e potente. E si sapeva sì! Se scompare Enzo Biagi e al suo posto arrivano Max e Tux, chi poteva non vedere, non capire? Naturalmente il “si sapeva” ha una sua straordinaria peculiarità: assolve in qualche modo ciò che si sapeva, anestetizza il fatto. Se lo conoscevi già, e ci vivevi in mezzo, e sei qui a raccontarlo e a dire “si sapeva”, vuol dire che non era così grave. E poi, cose del passato: l’imperfetto non mente. Michele Serra ha scritto ieri su questo “si sapeva”, augurandosi giustamente che gli anticorpi arrivino durante la malattia, non dopo, a fare gli spiritosi e a dire “lo sapevo”. Però.
Però è un fatto che quando gli anticorpi arrivano puntuali (non spesso, ma succede), quando qualcuno si agita un po’ e dice  “io so”, invece di dire dopo “lo sapevo”, viene trattato come un mezzo matto. Chi dice “io so” in tempo reale è sempre minoranza, ed è trattato come un agitatore folle e visionario, oppure come un rompicoglioni. Qui si parla di infedeltà aziendali e asservimenti politici, ed è grave. Ma rallegriamoci: ci sono cose ancor più gravi su cui pochi oggi dicono “io so” e molto domani diranno “lo sapevo”. Le future pensioni dei lavoratori instabili saranno da fame. Io lo so. Lo sanno anche gli economisti, che cominciano a valutare le curve dei consumi di una categoria a venire, ma già prevista dalle statistiche, quella dei pensionati poveri. Dire “lo sapevo” tra dieci o vent’anni sarà soltanto una beffa in più. Dirlo prima – non dopo – dovrebbe essere una regola della vita civile. Eppure la sensazione è che chi dice “io so” prima, o durante, passa sempre per incendiario, ideologico, guastafeste e provocatore. Insomma, un irrequieto che disturba il manovratore. Lo stesso manovratore che tra qualche anno dirà “lo sapevo”. Proprio come succede oggi con il naufragio del maggioritario.

4 commenti »

4 Commenti a “Voi siete qui – “Lo sapevo, quindi non so””

  1. Però…Quando ero piccolo mia madre, qualsiasi cosa negativa mi accadesse effettivamente mi diceva “lo sapevo”. Poteva essere u brutto voto. O anche l’influenza (come se uno i virus se li andasse a cercare). Questo “lo sapevo” era davvero odioso, mi sentivo come un predestinato dell’idiozia, e, in quanto idiota, neppure meritevole di un rimprovero. Perchè, cazzo, se lo sapevi potevi pure avvertirmi no?
    Ora che sono grande ho preso posizione. Sono di quelli che dicono “lo so”, a volte “non lo so”, talvolta mi capita di dire “non mi importa”.
    Raramente trovo qualcuno che mi ascolta. Ma sicuramente se fra vent’anni circa non avrò di che vivere perchè percepirò una pensione “burlona”, se c’è qualcuno che avesse intenzione di dire “lo sapevo” è pregato di starmi alla larga. Potrei dirgli e fargli tutto quello che non ho mai detto o fatto a tutti coloro, che, da mia madre in poi, hanno giocato a fare i “profeti del giorno prima”. Forze permettendo, s’intende.

    da Pier   - lunedì, 26 novembre 2007 alle 11:09

  2. Io so per certo che con l’andazzo attuale tra venti anni la pensione di Pier non riuscirà nemmeno a sfamare il canarino di casa. I numerosi opportunisti che abbiamo in Parlamento non stanno pensando certo ai giovani, ma pensano a loro che sono vecchi e che aspirano ad avere un monumento anche al cimitero a spese ovviamente della comunità. Da improvvisato profeta di “molti giorni prima” so altresì con certezza che qualcosa di positivo succederà. Non è interesse dei ricchi e degli avidi loro sostenitori essere attoniati da morti di fame, prima o poi morirebbero di fame pure loro, magari anche prima, perché nella realtà sono coloro che non sanno fare niente per mantenersi se non chiacchierare a iosa sfruttando il prossimo. Quando tutti i beoti lavoratori che ancora si beano appunto di sole chiacchiere avranno finalmente capito che il volersi bene e la solidarietà sociale sono le chiavi giuste per risolvere ogni problema, si daranno da fare per scegliere con maggior cura i loro rappresentanti da mandare in Parlamento ed eviteranno, addirittura con maggiore cura, di seguire come zombi le faziose guide televisive studiate ad arte per condurli nella trappola del paese dei balocchi.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 26 novembre 2007 alle 13:30

  3. Ma anche adesso, che lo scandalo è uscito fuori e “si sa”….mica se ne parla!

    da stellavale   - lunedì, 26 novembre 2007 alle 14:34

  4. Vittorio, mi spiace ma cio che tu dici dovrebbe accadere quando i poveri saranno troppi. Io ci spero che, anche solo per opportunismo, chi detiene il potere economico imponga un’inversione di tendenza.

    Purtroppo ho vissuto un po’ in Brasile ed ho visitato altri Paesi del Sud America e li’ persone estremamente ricche sono circondate da persone estremamente povere e non si pongono alcun problema. Del resto per rimanere super-ricchi devono evitare che ci sia un’equa redistribuzione della ricchezza.

    da Simone Rossi   - venerdì, 30 novembre 2007 alle 11:36

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