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mar
27
nov 07

Sarkozy torna dalla Cina: grandi feste a Parigi

I giovani delle periferie, un po’ seccati di essere investiti dalle macchine della polizia, festeggiano il ritorno del presidente Sarkozy dalla Cina, dove si è recato in viaggio d’affari. Per accogliere il Presidente, molto amato nelle banlieue di tutto il paese, i giovani hanno improvvisato giochi pirotecnici e installazioni di lumière-vision. I festeggiamenti sono durati fino a tarda notte: è il caso di dire che la Francia è infiammata dal nuovo presidente.

Nella foto (FP/Flic), alcuni giovani festeggiano il ritorno di Sarkozy insieme ai loro amici delle forze dell’ordine
 
 

1 commento »

Un Commento a “Sarkozy torna dalla Cina: grandi feste a Parigi”

  1. Da un po’ di tempo mi chiedo come mai questo andare e venire così frequente in Cina da parte di personalità politiche. La Cina è in prospettiva sicuramente un grande mercato ed io ingenuamente contento avevo sempre creduto che finalmente si sarebbe presentata nel breve periodo una grossa opportunità per le esportazioni della Comunità Europea. Si vede proprio che in economia sono lo zero assoluto. Infatti con grande delusione ho percepito che in Cina non ci vanno i rappresentanti delle nostre imprese per vendere, ma ci vanno i nostri capi con il compito di concordare come convenientemente attuare la delocalizzazione delle produzioni nazionali comunitarie. In sostanza, invece di fare lavorare i nostri giovani, che fra l’altro ne hanno tanto bisogno e sono stufi di essere perennemente precari a basso costo, si contratta per fare lavorare i giovani di altri paesi. E’ ormai passato il concetto, forse giusto o forse no, che la delocalizzazione produttiva sia un’esigenza per ogni azienda che voglia reggere l’evoluzione dei mercati. La testa in patria e le mani necessariamente da un’altra parte, quindi. In pratica le mani prescelte saranno ineluttabilmente quelle dei Paesi nei quali si trovassero i migliori rapporti qualità e costi di produzione. Ma nel frattempo, le mani dei nostri giovani, dove le mettiamo? Non si vive con la sola testa… Il problema non è certo di poco conto.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 28 novembre 2007 alle 14:00

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