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mer
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feb 24

Destra asociale. La dichiarazione di guerra è stata consegnata: ai poveri

PIOVONOPIETRELa dichiarazione di guerra è stata consegnata nelle mani di alcuni milioni di italiani, quelli poveri, che si ostinano a esserlo e a rimanerlo, nonostante i proclami del clan famigliare al governo e le magnifiche sorti del Paese illustrate ogni sera dai cinegiornali Luce, un tempo detti Tg. Una sistematica opera di bonifica ai danni di una parte non esigua della popolazione, quella che fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, quella che – anche lavorando – si ritrova ai confini della soglia di povertà, o addirittura sotto. Tolto il reddito di cittadinanza a un milione di famiglie (a 400.000 via sms), dopo una campagna stampa trasversale durata anni tesa a descrivere ogni meno abbiente del paese come un bieco truffatore, le famiglie con un sussidio sono oggi 288 mila, ma il sussidio sono due carote e un pomodoro, e per averlo bisogna avere un Isee di tipo sahariano: 6.000 euro all’anno, che in una città come Milano, per dire, non ti bastano nemmeno per andare alla Caritas in tram.

Alcuni – fortunelli – hanno ricevuto da Yo soy Giorgia una carta alimentare, una moderna carta annonaria, da 382,5 euro all’anno (1,04 euro al giorno, non scialate). Insomma, chi non ce la faceva, o ce la faceva a malapena con grande fatica, è stato prima preso a ceffoni dai giornali (i famosi fannulloni sul divano) e poi direttamente affamato dal governo. Chi ha fatto i conti stima più o meno un risparmio di quattro miliardi per i tagli al reddito e un esborso di mezzo miliardo per il caritatevole obolo di un euro al giorno, che fa un risparmio secco di tre miliardi e mezzo: non volendo prenderli dagli extraprofitti delle banche – sacrilegio! – li si prende dagli extrasfigati, componente sociale in continuo aumento.

Naturalmente finché c’è la salute c’è tutto, e se la salute non c’è, cazzi vostri. Se ti serve un esame urgente o una cura veloce e non puoi aspettare un anno, e non puoi pagarti una sanità privata (tipo quella che possiede i giornali che sostengono vibratamente Yo soy Giorgia) che ti devo dire, pazienza, verremo al funerale. Alla sanità sono finiti tre miliardi, che andranno quasi tutti in contratti del personale, e undici italiani su cento rinunciano a curarsi per mancanza di soldi.

Il grande vanto e ostentazione della famiglia (sur)reale di Chigi Palace per la valanga di soldi destinati agli anziani è tragicomico. Un po’ perché si sventolano soldi che già arrivavano, e un po’ perché la platea è composta da ultraottantenni non autosufficienti, gravissimi, con un Isee inferiore a 6.000 euro: meno di trentamila persone nel 2025 e meno di ventimila nel 2026 (la strategia è puntare sulle esequie, insomma).

Però, per fortuna, si aiutano le donne. Oddio, non esageriamo. Forse era una buona idea quella della decontribuzione (fino a 3.000 euro lordi) per le donne che lavorano, poi però ecco la sorpresa: vale solo per le donne che hanno tre figli (tre!) e che siano lavoratrici assunte regolarmente a tempo indeterminato, nell’ecosistema italiano, animali piuttosto rari. Se vuoi lo sconto sui contributi – ma solo per un anno – devi avere almeno due figli, se no, zero. E’ una variante dei fannulloni sul divano: solo che qui si consiglia di stare sul divano a figliare. Tra l’altro, se hai un bambino solo, ti paghi l’asilo, perché per avere un contributo, di figli devi averne almeno due, se no zero pure qui.

Questo è il contenuto della dichiarazione di guerra. Come andava di moda dire, c’è un aggressore e un aggredito, che nei cinegiornali della sera non si vede mai.

4 commenti »

4 Commenti a “Destra asociale. La dichiarazione di guerra è stata consegnata: ai poveri”

  1. Fai bene a scrivere “asociale”. “Destra sociale” è uno di quei termini che mi confondono per la loro natura di ossimoro, come “Nazionalsocialismo”, “intellettuale di destra” (v. Furio Jesi) o egemonia culturale quando esce dalla bocca di Sangiuliano (in realtà quello che intende è semplicemente “egemonia”, la cultura non credo che gli interessi davvero).
    Anche quando gli imprenditori più magnanimi (o calcolatori), con la coscienza pulita dalla fede nella trickle-down economics, decidono di lasciar cadere qualche briciola al popolo, non si può non notare in primo luogo il paternalismo del concetto, secondo cui le risorse non sono condivise e il lavoratore non viene retribuito per il suo lavoro bensì in base alla presunta generosità dei potenti. In secondo luogo, il concetto di popolo rimane comunque molto ristretto e condizionato da una mansueta adesione ai rapporti di potere vigenti (più che popolo, sudditi).

    da Carlo   - mercoledì, 7 febbraio 2024 alle 10:46

  2. Bisognerebbe tener presente che, sterminando “i pesci piccoli”, muoiono anche quelli grossi (magari cresciuti ne “tempi nuovi”) per mancanza di alimenti.

    da Carginone   - sabato, 10 febbraio 2024 alle 08:39

  3. Pensa, oggi in una rubrica dopo il tg3 delle dodici, parlavano malati a cui è stata asportata la milza o altre malattie e non trovano medicine per loro in farmacia

    da Sacchini pasquale   - lunedì, 12 febbraio 2024 alle 20:04

  4. La verità ragazze e ragazzi: ci stanno acchiappando per il deretano !
    Rende di più detto dal mio amico in slang dialettale.
    Buona giornata

    da Angelo   - venerdì, 16 febbraio 2024 alle 14:23

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