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ott 23

La regola del cretino. Basta poco per diventare un nemico inesistente

PIOVONOPIETRESe prendi un cretino che dice una cosa sensata, l’effetto è assicurato: non è che il cretino sembrerà di colpo intelligente, è più facile che la cosa sensata sembri cretina anche lei. Il metodo è diventato una regola che si può comodamente osservare, applicata con qualche variante, nelle più disparate faccende del mondo, e pare che qui, in Italia, venga utilizzata con una certa pervicace costanza. L’esempio più attuale – e tragico – ci viene dalle questioni palestinesi: non c’è giorno che non si leggano sui giornali della destra (e non solo della destra) strali feroci sui “sostenitori di Hamas”, che abiterebbero notoriamente a sinistra. Uno si aspetta che davvero, là fuori, ci siano voci che inneggiano ai tagliagole, che approvino l’uccisione di civili e bambini. Invece no, non risulta. Leggendo i giornali (molti giornali) e guardando la tivù (molta tivù), ma anche chiacchierando al bar, o con i colleghi, o con chiunque altro, non ho letto né sentito nessuno sano di mente dire che Hamas “ha fatto bene”. Il trucco, nemmeno nascosto, è dunque quello di attribuire a chi non si allinea con una voce univoca (nel caso specifico quella della rappresaglia, della vendetta, della reazione totale, dello “spianare” Gaza, del sangue contro sangue) una posizione indicibile, che infatti nessuno dice, a parte qualche squinternato scovato con il lanternino in pieghe molto nascoste e irrilevanti della società. Chi dubita della reazione israeliana in atto in Palestina, insomma, corre il rischio di essere automaticamente arruolato nelle fila del terrorismo più odioso.

Potremmo chiamarlo uno schema, una dinamica della dialettica della contrapposizione, che ha avuto la sua prova generale, il suo battesimo di fuoco, nella stagione del Covid. Un’emergenza vera, una paura palpabile, che produsse un pensiero unico: guai a contestare la tecnica del lockdown, per esempio, guai ad avanzare perplessità sul greenpass: chi osava farlo, o anche solo chi problematizzava un po’ la questione, passava immediatamente per un picchiatello che teme il 5g iniettato nel sangue, un medievale terrapiattista, additato al pubblico ludibrio, irriso, emarginato dal discorso pubblico. Fino al paradosso che quando criticavano il lasciapassare per lavorare, persino i trivaccinati venivano accomunati agli ultras novax. Che è un po’ come quando si accusa Moni Ovadia di stare con Hamas: una scemenza di portata planetaria.

Lo schema si riprodusse dopo l’invasione russa dell’Ucraina: l’accusa di putinismo o filo putinismo per chiunque non si allineasse alla guerra a oltranza, per cui si arruolava sotto le bandiere del Cremlino anche chi chiedeva un semplice cessate il fuoco, o trattative, o un qualche anche generico sbocco di umanità che mettesse fine a una mattanza spaventosa. Una molla generatrice di questo schema (se non stai con me stai con Hamas, stai con Putin, sei antiscientifico e terrapiattista) è l’emotività dei media. Un po’ si può capirla, perché la prima cosa che pensi quando uno ti tampona con la macchina è: ora scendo e gli spacco la faccia. Nella vita reale dura un minuto e poi passa, per fortuna, ma pare che invece nella formazione-manipolazione dell’opinione pubblica duri più a lungo, venga reiterata e rilanciata. Poi, con il tempo, gli angoli si smussano, piano piano, con calma, cercando di far dimenticare le scemenze estremiste teorizzate per mesi. Colpo di scena: puoi volere che si smetta di morire in Ucraina senza essere Putin, e puoi volere uno stato palestinese senza essere Hamas, anzi provandone orrore.

7 commenti »

7 Commenti a “La regola del cretino. Basta poco per diventare un nemico inesistente”

  1. Onestamente (parlando di cretini allo sbaraglio) che valore viene dato al concetto di antisemita: sono semiti anche i palestinesi.

    da Carginone   - mercoledì, 18 ottobre 2023 alle 08:23

  2. Solo chi è disonesto si allinea solo da una parte “pensando” che i torti e le ragioni siano ben delineate,e solo da una parte.Lasciateli al loro destino da curva stadio… è inutile qualsiasi ragionamento.
    Si,ci sta che siano da considerare dei cretini come dice lei,ma a livello medio basso,i media “sul con me o contro di me” ci giocano in modalità faziosa,tutto fa audience e porta soldi,idem con la politica europea,la quale si schiera solo con i forti e potenti.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 18 ottobre 2023 alle 13:40

  3. E come dimenticare il no-expo che è stato assurto a portavoce di tutti i no-expo dai giornali, dopo un’accurata ricerca dell’intervista più ridicola.

    Che è una tecnica scontata e volgare, ma quando in un paese “sono d’accordo per farla tutti insieme” la maggior parte della gente non la nota.
    Il problema è: quando sono d’accordo per farla tutti insieme (vaccini forzati, Ucraina, Palestina)? Mi viene da dire quando lo sponsor ha denari di un’ordine di grandezza superiore rispetto al normale circolante. Mi piacerebbe capire che lavoro facciano in realtà i ministri degli esteri (non solo europei)

    da Ritz   - mercoledì, 18 ottobre 2023 alle 15:35

  4. Robecchi, mi pare che anche lei, oltre a molti suoi lettori, fosse d’accordo sulle chiusure “anti-covid” e trattasse da negazionisti chi si opponeva e da “no-vax” chi non si voleva vaccinare.

    da Irene   - giovedì, 19 ottobre 2023 alle 14:50

  5. Sì e no. Sono vaccinato e favorevole al vaccino (soprattutto a quel tempo) con certe distinzioni (come ho scritto più volte, l’obbligo per i minori mi sembrava una cazzata). Invece assolutamente contrario al greenpass e assolutamente contrario alla retorica del “no vax uguale terrapiattista. Nel pezzo dicevo proprio questo: che chi aveva una posizione critica (anche critica sul metodo) veniva accostato ai no-vax più scemi (quelli del 5g sottopelle, per capirci). Esattamente come oggi, che se sei critico su Israele sei automaticamente un sostenitore di Hamas. Tra l’altro, proprio per un pezzo sul greenpass mi presi del no-vax (da vaccinato)

    da Alessandro   - giovedì, 19 ottobre 2023 alle 14:56

  6. Diciamo che ai tempi del vaccino e del green pass, ciò che a me faceva dubitare dei no-green pass era che manifestavano con chi era contro il vaccino… Io sul green pass ho sempre avuto molti dubbi, ma non sarei mai andato in piazza con chi diceva una cosa radicalmente diversa…
    Detto questo, mi pare che il post parli d’altro e sia di incredibile buonsenso.

    da Michele   - domenica, 22 ottobre 2023 alle 19:58

  7. È esattamente un’altra limitazione della mia libertà d’opinione. Se io voglio dire come la penso, mi si ridicolizza insieme ai mostri del caso. Se dico che voglio un cessate il fuoco e trattative in Ucraina, ti mettono nel mazzo con fanatici filoputin. Se chiedi giustizia in Palestina sei filohamas. C’è una tendenza nei grandi media ad avvelenare i pozzi, ad accostare ogni posizione ragionevole in un pericoloso estremo da combattere.

    da Alessandro   - domenica, 22 ottobre 2023 alle 20:04

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