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Con Libra Facebook sarà una grande potenza: punta al G9 con Google

Screenshot 2019-10-16 08.30.03Così, abbiamo un problema di soldi. Sai, la novità, d’accordo. Ma qui c’è un problemino un po’ più grosso, diciamo globale, che riguarda potenzialmente sette miliardi di persone, con l’obiettivo di farglieli spendere, i soldi. Mister Zuckerberg, cioè Facebook, comparirà settimana prossima davanti a un Comitato della Camera degli Stati Uniti per spiegare la sua moneta, Libra. In sostanza (stavo per dire: in soldoni) si tratta di una criptovaluta (tipo bitcoin) legata al valore del dollaro, scambiabile via Facebook, Messenger, WhatsApp. Siccome il ragazzo Zuckerberg non è per niente ambizioso, dice cose come “Reinventare la moneta”, e “Trasformare l’economia globale”. Al primo momento entusiasti, alcuni grandi gruppi del settore sono scesi precipitosamente dal carro: PayPal, poi Visa e Mastercard: grazie, il progetto è interessante ma abbiamo anche altro da fare, non saranno tra i soci fondatori. In ogni caso, molto probabilmente nel 2020 potremo pagare qualunque cosa mandando la cifra e un messaggio sul telefono. Comprare una Porsche a Singapore, spostare capitali ovunque, fare regali di compleanno, e  – sarò pessimista io – già mi vedo i sacerdoti del “che figata!”, “smart!”, “il mondo cambia e voi state ancora lì coi sindacati!”. Eccetera eccetera. Una banca, insomma, e contando gli utenti di Facebook, una banca con due miliardi e mezzo di potenziali clienti, cioè una mostruosità globale mai vista in natura (come tutte le banche, dirà che fa tanto del bene, ovvio). Un bottoncino accanto al “like” con cui spostare soldi.

Ma di più: per la prima volta a livello così esteso e internazionale, un’azienda privata possiede una sua valuta, e dunque, alla lunga, uno strumento di pressione economica e politica, che travalica di un bel po’ la faccenda dell’impresa e del profitto. Comprensibile che alcune delle grandi compagnie che maneggiano denaro si siano leggermente spaventate: se questa famosa moneta Libra si libra davvero, con la velocità con cui è cresciuta la galassia Facebook, ecco che Zuckemberg piglia tutto in pochi anni. Pare che la famosa “concorrenza” che rende tanto fico il “mercato” si risolva sempre più spesso nel vecchio sistema che il grosso mangia tutti gli altri. Gli manca solo l’esercito, insomma, e Facebook diventa una grande potenza: ci toccherà fare il G8, o G9 se viene anche Google.

In più, si sa che i dubbi sulle criptomonete sono molti, a partire dalla tracciabilità, dalle possibilità di facilitare il grande riciclaggio e gli affari zozzi. E va bene, sono cose di cui dovranno occuparsi i tecnici, gli stati, le banche centrali eccetera. Solo che di solito i tecnici, gli stati, le banche centrali, eccetera sono lenti, e invece l’Impero virtuale è veloce.

Resta un dettaglio, diciamo così, per cavarci d’impiccio, “culturale”. E cioè: ma tutte le lezioni sul liberismo, sull’idea che il mercato poi sistema tutto lui, che non bisogna regolarlo sennò si muore, signora mia, lasci fare alla manina santa, dove vanno a finire? Davanti a un’azienda che si inventa la sua moneta, oppure davanti a due-tre monopolisti assoluti che dominano non solo le economie di casa loro, ma del pianeta, che hanno per clientela praticamente tutta la popolazione mondiale, e che possono orientarne gusti e opinioni (oltre a sapere tutto dei loro clienti) sarà davvero un grande successo libeale? Avere due o tre operatori nel campo della comunicazione, che complessivamente coprono tutto il pianeta, non sarà un po’ rischioso? E un liberismo che tende al monopolio (soprattutto in settori molto strategici come la comunicazione, lo scambio emozionale, e tra un po’ anche economico, tra umani) non sarà troppo? “Trasformare l’economia globale”, come dice Zuckerberg, non sarebbe per niente male, ma qualche dubbio sul lasciarlo fare a un’azienda privata me lo terrei stretto.

3 commenti »

3 Commenti a “Con Libra Facebook sarà una grande potenza: punta al G9 con Google”

  1. Me ne intendo poco su questo tema, su come funzionano le borse, azioni, obbligazioni, monete, etc, etc.
    Ma le perplessità e i rischi su come questi giganti del web potranno influenzare a livello planetario, ora pure con la propria moneta sono indubbie.

    Glielo vieterei per legge di spacciare denaro, da quel poco che ne so, ogni Paese stampa denaro avendo risorse aurifere come garanzia, questi colossi che hanno, i like come garanzia?

    E in ogni caso conoscendo tutti o quasi i dati sensibili degli iscritti, la loro forza diventerà mostruosa, se glielo permettono evidentemente c’è trippa per gatti per molti, non dovrebbero consentirglielo, ma ormai è tardi,sperando in una tardiva retromarcia.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 16 ottobre 2019 alle 08:00

  2. Buongiorno Ivo, buongiorno Ale
    In realtà me ne intendo ancor meno di te di finanza, banche, valute (ancor peggio le cripto valute, che pensavo coniate con quel metallo deleterio per i supereroi) … ;-D

    Ma non appena ho letto di Libra, ho immediatamente sentito correre un brivido lungo la schiena: dare facoltà di gestione economica (non so a che livello) a qualcuno che possiede 2.500.000.000 (miliardi) di utenti effettivi (per di più “profilati” individualmente sino al diametro dello sfintere di ciascuno), con un bacino potenziale di 7.000.000.000 (sempre miliardi) di clienti mi genera un non meglio definito senso di inquietudine, tendente al terrore … ;-C

    Poi faranno loro, i “grandi”, quelli del g8, ovvero i vertici del governo mondiale, che sicuramente ne capiscono; mica come noi piccoli, poveri mortali (però immuni alla criptonite e mai iscritti ai vari feisbus, tuitter e compagnia; hai visto mai che) …

    All the best

    da degiom   - mercoledì, 16 ottobre 2019 alle 11:00

  3. @ Contraccambio i saluti Degiom

    Si, se si possiede un minimo di buon senso, la preoccupazione, una delle tante di questi tempi, è più che giustificata.

    Ma gli interessi e il profitto sono messi davanti come un muro invalicabile.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 16 ottobre 2019 alle 14:37

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