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Salvini è un sintomo, chiediamoci qual è la malattia

fatto010818Il ministro del disonore Matteo Salvini, quello che cita Mussolini, nega l’escalation razzista nel paese, teorizza l’autodifesa a colpi di pistola, comunica come un troll provocatore, leone da tastiera di rara ignoranza ma con in mano il ministero della sicurezza, copre il paese di vergogna in tutto il mondo e ci deve quarantanove milioni di euro rubati dai soci suoi predecessori, è un sintomo grave della febbre italiana. Attenzione, non la causa della malattia, un sintomo. Ciò non significa sminuirne la portata: anche un feroce mal di testa è un sintomo, e infatti lo si combatte, ma un bravo medico non si limiterà a farvi passare il mal di testa con qualche aspirina, ne cercherà la causa in modo che il mal di testa non vi venga più.

Salvini è il prodotto, confezionato con fiocchetti e bandierine tricolori (quella con cui il suo ex capo si puliva il culo), di tutti i cucchiaini di merda ingurgitati in anni e anni di storia italiana, di tattiche cretine, di strategie miopi e fascistogene che premiavano ricchi, benestanti e classi dirigenti a discapito di poveri, proletari e piccola borghesia. Il classismo implacabile e accuratamente innaffiato in decine di anni (e Berlusconi, e Monti, e Renzi… molte chiacchiere e molti distinguo, ma la curva delle diseguaglianze è rimasta perfettamente costante), ha acceso piccoli fuochi, e ora arriva Salvini a soffiarci sopra per mera convenienza politica e cinismo. Le classi dirigenti che ci hanno ammorbato per decenni con le loro parole d’ordine campate per aria, meritocrazia, competizione, mercato, liberismo, o negando qualunque dignità al conflitto di classe, o introducendo la favoletta bella che “siamo tutti sulla stessa barca”, industriali e lavoratori, start-up miliardarie e precari, finte cooperative e schiavi, hanno indebolito l’organismo, e ora che arriva il virus e non trova anticorpi, fingono preoccupazione.

Capisco che tirare in ballo la cultura, la letteratura, il grande cinema, al cospetto di coloro che ritengono gli intellettuali un ingombro fastidioso e privilegiato sia tempo perso. Ma va ricordato lo stesso che i migranti economici di Steinbeck che andavano dall’Oklahoma alla California venivano bastonati da sfigati poveracci come loro; e quando, in Mississippi Burning, l’agente federale Gene Hackman andava a fare il culo ai razzisti che linciavano i neri, non trovava agrari e latifondisti, ma povericristi spiantati e ignoranti come la merda. Sono proprio le basi, porca miseria: se hai vissuto nel continente del nazifascismo dovresti sapere già dalle elementari che il trucco per tener buoni i penultimi è renderli furiosi con gli ultimi e aizzarglieli contro. Questo è quello che sta facendo il ministro del disonore Salvini: portare taniche di benzina verso l’incendio, che arde già da un bel po’.

Ora, è vero, bisogna eliminare il sintomo. Lo si fa applicando coi fatti quello che per anni si è detto a parole, cioè contrastando la barbarie strada per strada, autobus per autobus, fila alla posta per fila alla posta. Zittendo quelli che credono di sollevarsi dalla loro condizione prendendosela con chi sta peggio di loro, invece di rivendicare reddito e diritti da chi sta meglio. Significa parteggiare in modo militante per chi cerca dignità, e non essere indifferenti o distratti quando qualcuno gliela vuole togliere. Intanto – non invece, intanto – bisogna ricostruire dalle basi. Che significa costruire davvero, non rimettere in piedi con il nastro adesivo strutture già crollate. Se Salvini e i suoi arditi sono un problema – lo sono – è perché le élite di questo paese hanno miseramente fallito, lavorando unicamente per la salvaguardia di se stesse e non per tutti quanti. Combattere loro e combattere Salvini è la stessa battaglia. Che sia lunga e difficile non è un buon motivo per non farla.

18 commenti »

18 Commenti a “Salvini è un sintomo, chiediamoci qual è la malattia”

  1. Il senso della realtà dell’elite del Paese è stata ipocrita e falsa,e per elite intendo chi non si è messo di traverso a politiche berlusconiane,diventate successivamente montiane,per arrivare alle ultime di stampo pidino,le quali hanno costruito un esercito di poveri pur lavorando per i più fortunati,in aggiunta alla migrazione africana,innescando una guerra tra poveri quasi irreversibile.

    Mi inserisco anch’io tra coloro che condannano e continueranno a condannare il fascismo e il razzismo,se ci si avvia come Paese in un orribile tunnel del genere,i fenomeni di puro razzismo di cui stiamo leggendo quotidianamente,diventeranno sempre di più frequenti e criminali.ma sarà dura contrastarli se non ci sarà una ripresa economica-occupazionale,e la intendo di una certa dignità,proprio per disinnescare la guerra tra poveri in atto.

    Con le zucche vuote non si può ragionare,in qualsiasi periodo fanno solo danni,e ce ne sono parecchie che fanno pure i giornalisti da tempo immemore,toccherà lavorare affinché non ci siano coloro che li ammirano e li giustificano,impresa difficilissima ma assolutamente necessaria.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 1 agosto 2018 alle 09:36

  2. Bisogna vedere per quanto tempo può funzionare la “strategia” di Salvini: che il suo programma sia antisociale e antiambientale sta venendo allo scoperto ogni giorno di più (flat tax, reintroduzione dei voucher, sì alla TAV, solo per citare quel che è venuto fuori in questi primi tempi) e sarà sempre più difficile impedire una presa di coscienza collettiva. Per non parlare dello scandalo dei finti rimborsi, che non è ancora scoppiato in tutta la sua gravità, ma è solo questione di tempo. Non credo che questo governo durerà molto. Il problema è sempre lo stesso: la mancanza di una vera opposizione.

    da Irene   - mercoledì, 1 agosto 2018 alle 09:42

  3. Condivido appieno quanto scritto (e anche fin qui commentato)! posso solo aggiungere che ciò che ormai da anni mi spaventa, e parlo di paura vera, è la totale e sconfortante assenza di “Politica”. Quella per cui si sceglie di fare una cosa per il bene di tutti e non i privilegi di pochi. Come detto nell’articolo precedente, la morte delle ideologie (tuttetuttetutte) ha generato, nelle fasce sociali più deboli e inconsapevolmente vittime (anche) di sé stesse, eserciti di qualunquisti, incapaci di possedere una propria visione della realtà che li circonda e, più spesso, li schiaccia. Il tutto sotto l’occhio sempre attento di chi ha accumulato privilegi, posizioni di potere e denaro. Marx diceva che si “…creano gli uomini per le merci” e devo dire che, in senso onnicomprensivo, ci sono riusciti benissimo. Fa quasi sorridere oggi parlare di “coscienza di classe” eppure io lo trovo così attuale e necessario alla sopravvivenza della nostra piccola società, che mi sembra più naufraga dei poveracci che attraversano il canale di Sicilia su natanti prossimi all’abisso. In questo abisso ci stiamo guardando da parecchio tempo eppure non vediamo

    da Barbara   - mercoledì, 1 agosto 2018 alle 10:02

  4. Da stampare e appendere “nelle scuole, nelle università, nelle aule di giustizia, negli aeroporti, nelle stazioni, nei porti”.

    Carlo

    da Carlo Cozzi   - mercoledì, 1 agosto 2018 alle 10:08

  5. Da onco-ematologo condivido completamente l’analisi e la proposta di trattamento. Il mio ottimismo paradossale mi fa sperare che la cura sia efficace (pur presentando un alto rischio di insuccesso). E come nella gestione dei pazienti affetti da malattie tumorali, la bravura del medico sta anche nel capire quando il processo è talmente irreversibile da richiedere una pianificazione anticipata dei trattamenti palliativi…

    da Enrico Morello   - mercoledì, 1 agosto 2018 alle 11:07

  6. Grande analista politico, c’è un movimento di disadattati al 32%, nè di destra nè di sinistra che però secondo lei avrebbe dovuto governare con il centrosinistra privato dei nani e delle ballerine e che invece governa con questa congrega di subumani e lei riesce nell’impresa di non dire mezza frase, di non esprimere mezza opinione sul fatto che in tre mesi di nulla politico riempito da ininterrote discussioni e azioni trucide su negri e zingari da quelle parti non si sia aperta un dibattito, non si sia provato il sacrosanto schifo dopo che per anni ce l’hanno menata su come si deve vivere, morire, pensare, honestà honestà honestà. In realtà qui non è nemmeno una questione politica, ma di decenza.

    da Arturo   - giovedì, 2 agosto 2018 alle 17:15

  7. Se vuole esprimo mezza opinione su gente che usa il termine “subumani”.

    da Alessandro   - giovedì, 2 agosto 2018 alle 17:17

  8. subumano: che supera ciò che un uomo può sopportare, poiché non ne rispetta la dignità, i diritti, le necessità e sim.

    La lega e i legaioli per me sono questo. A brigante, brigante e mezzo. Lei scrive sul Giornale dei Giusti e ha la claque pentastellata da preservare, il sottoscritto e qualcun altro non hanno da preservare nemmeno più la fedina penale e del tanfo di merda di questa gente qua ne ha fin sopra i capelli

    da Arturo   - giovedì, 2 agosto 2018 alle 17:42

  9. E per questa gente qua intendo anche questi poveracci, quelli che arguti analisti prefiguravano come “elementi di rottura”

    da Arturo   - giovedì, 2 agosto 2018 alle 17:56

  10. https://twitter.com/F_DUva/status/1024614586903879680

    da Arturo   - giovedì, 2 agosto 2018 alle 17:56

  11. a) condivido analisi generale, ma farei distinguo tra il primo nome e i due seguenti
    Il professore ha preso il paese oltre il baratro, ingeneroso attribuirgli la costanza dell’ineguaglianza; l’obiettivo era evitare la Troika, abbiam messo in costituzione una roba senza senso, ma in assenza di scelte….
    Il simpatico toscano ha fatto molti errori, però aveva un’idea di sviluppo. di destra? in parte sì, in parte no. Xò scusa Alessandro: dopo aver segnalato con veemenza x anni che anziché i 500 € era meglio la decontribuzione, come vedi ora la magnifica previsione dell’incentivo a assumere baby sitter e badanti, ma solo se han meno di 35 anni? che dici licenzio la ns che ne ha 55 e ne prendo una ggiovane?

    da glk   - venerdì, 3 agosto 2018 alle 09:05

  12. b) sulla strategia per il paese. giusto ricostruire dalla base, ma la base qual è? cioè esiste ancora una qualche collezione di elementi condivisi
    secondo me sì. ma forse bisogna trovarli insieme, e con una forza politica che fa indifferentemente un governo con un similsinistra o con la peggior destra è difficile. con i suoi elettori? magari, ma qualcuno dei miei amici che li vota da ex di sinistra che vuole la disrumpscion comincia a essere favorevole a rimpatri e “alla fine le hanno tirato solo un uovo”…

    da glk   - venerdì, 3 agosto 2018 alle 09:09

  13. c) una cosa x il tuo direttore
    so che non riporti a lui, quindi non devi rispondere di quanto scrive
    io sono un suo ammiratore da lungo tempo
    ora devo dire che è diventato un ottimo direttore, perché è riuscito a una cosa che prima gli era ostica: il Benaltrismo
    cioè il Beanltrismo è un vizio culturale tipico di sx. Lui con la sua formazione di dx non ne era affetto. Ma finalmente l’ha imparato. ora è davvero un Direttore

    da glk   - venerdì, 3 agosto 2018 alle 09:13

  14. forse un po’ fuori tema, ma la febbre dei tempi:-
    oggi si scrive:-

    “Conti a posto compatibili con reddito e flat tax”
    Accordo nel governo. “Non temiamo le minacce”

    Il primo vertice sulla legge di Bilancio coincide con i primi passi per i due “pilastri” del contratto M5s-Lega
    La Finanziaria parte da 22 miliardi, spread dale a 270. Salvini: “Cambiamento non ha paura di rimbrotti

    Fatto Q.
    —————————————————–
    Huff.Post
    I conti non tornano
    I numeri fuori controllo del deficit sul tavolo di Conte nel giorno del vertice sulla manovra. Su flat tax e reddito di cittadinanza possibile solo un timido avvio

    Alle 8.40 lo spread torna a crescere e tocca quota 261 punti. Neanche mezz’ora dopo ecco che sfonda i 270 punti di differenziale BTp/Bund. Ha inizio una nuova giornata difficile sui mercati proprio mentre a palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte sta per incontrare il titolare dei conti Giovanni Tria, e i ministri Di Maio, Savona, Moavero Milanesi e il sottosegretario Giorgetti per iniziare a lavorare sulla manovra. “Una prima ricognizione”, viene definita dal capo del governo che però si ritrova sulla scrivania un quadrodi finanza pubblica molto preoccupante:
    quindi celebriamo –https://www.youtube.com/watch?v=usfiAsWR4qU

    da gis   - venerdì, 3 agosto 2018 alle 20:33

  15. E quelli che ci scrivono si permettono pure di dare lezioncine con il ditino puntato su cos’è la Sinistra. Abbiate pietà di voi e della vostra omertà a cinque stelle

    Anche se non è Primavera oggi ho cominciato a fare un po’ di pulizie..con i libri di Travaglio. Tutti nel sacchetto dell’immondizia e via.Giuro che mi sono stati sempre regalati e che mi sono gurdato bene dal comprarli..anche perchè sto fichetto paladino della guerra contro tutte le caste del mondo , a me a pelle m’è stato sempre sul cazzo…e adesso finalmente mi dico che c’avevo ragione. Adesso che sta leggenda della stampa libera da ogni interesse e bega di partito si rivela per quello che è . un leccaculo e un servo della peggior ciurma da tribunale che mai abbia occupato un governo del nostro Paese. Per anni e anni c’ha rotto i coglioni con la casta e adesso che i suoi beniamini sono al governo e in Parlamento questa parola è scomparsa dal suo vocabolario…ma che gli avevano promesso la direzione della Rai ? o qualche finanziamento lecito al suo Fatto quotidiano ? Facciamo i conti in tasca al Fatto. Dal suo ultimo bilancio reso pubblico: la raccolta pubblicitaria è di 600.000 euro sul cartaceo e 3 milioni sul web. Il sito del Fatto costa 5 milioni di euro l’anno, dunque, perde 2 milioni l’anno. Il cartaceo con 600.000 euro non riesce manco a pagare gli stipendi, figurarsi le spese di stampa e la distribuzione.
    Ma la cosa imbarazzante è che a tenergli testa e dirgli in faccia che razza di miserabile sia diventato, è rimasto solo Saviano…ma ci rendiamo conto di come siamo messi ?
    Saviano ( come Maciste ) contro Travaglio , il servo travaglio.
    Tutto questo diciamoci la verità non è che un vero e proprio ” Travaglio di stomaco”…che di solito precede Il VOMITO !!!

    Marino Severini

    da Arturo   - domenica, 5 agosto 2018 alle 17:52

  16. a proposito di malattia, mi permetta Robecchi di c/i questa notizia di oggi. (http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso)

    IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA
    Cima Grappa come Pontida, Zaia rilancia la sfida autonomista: «Lo dobbiamo ai caduti»

    «La piena autonomia al popolo veneto è il modo migliore per rendere omaggio al sacrificio dei 23.000 morti. // Nessi e connessi oscuri se non già offensivi per i caduti che su quel monte fecero l’Italia …

    da gis   - domenica, 5 agosto 2018 alle 19:51

  17. E’ da tutta la mia vita lavorativa che prendo pesci in faccia da questi e quelli, che pago le tasse mentre milioni di miei connazionali, con la complicità di TUTTI i politici, continuano imperterriti a derubarmi non pagandole. Non voto Salvini solo perché mi fa personalmente schifo, ma fino al giorno in cui mi vedrò raddoppiare lo stipendio (uno stipendio misero per un lavoro che faccio benissimo) non farò proprio nulla. L’Italia è una merda qualunquistico-fascistoide-anarcoide che merita di andare in rovina. Previdentemente ho rinunciato a mettere al mondo dei figli (voglio loro troppo bene per farli vivere in questa cloaca a cielo aperto) e, da solo, anche nel disastro me la caverò; auguro a questo paese putrescente di affondare: è quello che merita.

    da Evemero Altamura de Gubernatis   - martedì, 7 agosto 2018 alle 15:07

  18. Io non capisco tutto questo sdegno nazionale nel vedere Salvini al governo dopo 25 anni di Berlusconi, Prodi e poi Renzisti di ogni genere, veramente, sono stupito. Ho amici terrorizzati che si sono risvegliati dal nulla politico e si sentono minacciati. Fino ad oggi dove vivevano? Salvini è un sintomo, la malattia è un’altra ma purtroppo di medici capaci di curare non ce ne sono, tutti intenti a prescrivere farmaci su indicazioni dei rappresentanti che affollano studi medici e ministeri. Salvini è un sintomo, un mal di testa, certe volte basterebbe una bella dormita, per risvegliarsi riposati e lucidi dopo la sbornia di qualunquismo e cialtroneria della seconda repubblica.

    da Federico   - domenica, 19 agosto 2018 alle 21:36

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