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Due o tre cose su razzismo e nuovi italiani. Mia intervista a Radici Online

Un’intervista su quel che accade, dai barconi al fascio-salvinismo, su noi e loro, su come battere contrastare il razzismo. Fabio Poletti mi ha intervistato per Radici Online. Cliccare sull’immagine per leggere.

RADICI ONLINE

19 commenti »

19 Commenti a “Due o tre cose su razzismo e nuovi italiani. Mia intervista a Radici Online”

  1. “il pensiero complesso – servono proprio a combattere questo flat-pensiero che le cose siano semplici, che basta pestare gli ultimi perché i penultimi siano contenti.”
    Sono completamente d’accordo con lei, ma non mi spiego allora come mai lei scrive ancora sul Fatto Quotidiano, che è diventato, a mio parere, illeggibile dal 4 marzo 2018, a parte qualche rarissima eccezione.
    Cordialmente.

    da Giulia   - sabato, 18 agosto 2018 alle 18:07

  2. Quindi riassumo: è d’accordo e le piace, ma non le piace il giornale (dopo il 4 marzo). Niente da fare: accecati dal tifo, che tristezza

    da Alessandro   - sabato, 18 agosto 2018 alle 19:35

  3. i agree ,che tristezza

    da elena   - sabato, 18 agosto 2018 alle 20:33

  4. il flat pensiero é quello sull appartamento?

    da elena   - sabato, 18 agosto 2018 alle 20:34

  5. Mi spiace che lei, persona sensibile e intelligente, abbia liquidato il mio commento come portatore di tifo, francamente il tifo lo trovo nel “suo” giornale. Peccato che anche rimanga accecato dalla voglia di difendere la parte e non veda oltre e non colga il disagio nel vedere un quotidiano che dell’ opposizione al potere, è diventato, ovviamente a mio parere, altoparlante del governo, anche quando lascia centinaia di migranti in mezzo al mare, senza nessuna pietà umana.
    Mi spiace davvero, per lei.
    Pazienza passerà la nottata e magari ci reincontreremo nella visione politica sociale.
    Tanti auguri per i suoi libri,che continuerò ad leggere, nonostante il tifo.

    da Giulia   - domenica, 19 agosto 2018 alle 09:23

  6. Sì, io credo che il tifo l’accechi, specie se si trova d’accordo con quello che su dice nell’intervista. Peccato, perché è da quelle cose che si può e si deve costruire una sinistra vera, che stia coi deboli e non coi forti come negli ultimi tempi

    da Alessandro   - domenica, 19 agosto 2018 alle 09:26

  7. Caro Alessandro, non sottovalutare la critica di Giulia al “Fatto” anche io da lettore dissiluso e non tifoso (per mancanza di squadra…) trovo il giornale peggiorato senza una visione chiara e che troppo spesso “balbetta” una critica al governo senza affondare.
    Cosa che mi preoccupa è lo spazio dato , nella versione on-line, a commenti sempre più violenti e fascisti , è utile tenere aperti spazi che sono diventati sfogatoi di tastieristi compulsivi?

    da Paolo   - lunedì, 20 agosto 2018 alle 07:52

  8. I commenti sono spesso vomitevoli, di solito non li leggo (nemmeno quelli ai miei pezzi, mai risposto una volta). Dopodiché la vita di un giornale è una cosa piuttosto complessa, io da collaboratore ho le mie idee, ovviamente, ma trovo che il giornale dia il meglio di sé quando informa sii fatti: le pagine sulle concessioni autostradali di questi giorni (quando altri giornali più blasonati facevano fatica anche a scrivere la parola “Benetton”), ad esempio, rendono quella cosa. Poi credo che un giornale nato per fare opposizione all’establishment, possa avere qualche problema di assestamento di fronte a un nuovo establishment, ma in 35 anni di giornali ho visto di peggio. Secondo me l’errore è a monte: pensare che un giornale sia un partito. Questo dipende dal disastro della politica in Italia, per cui si sono cercate delle supplenze… io ci leggo cose con cui concordo, altre su cui non sono per niente d’accordO, firme che apprezzo e che apprezzo meno o niente del tutto. Continuo a credere che – con millemila cautele – una sinistra meno compromessa coi poteri economici e sgomberata dai vari ego maniaci che l’hanno ammazzata – avrebbe dovuto almeno andare a vedere qualche carta coi 5s, poi magari rompere e dire “no”, ma almeno provarci. Questo le permetterebbe oggi di fare opposizione. I giornali possono spingere di qua e di là, hanno una linea più o meno precisa, questo fa in modo che li si identifichi con forze e partiti, ma non è del tutto giusto (nel caso, vogliamo parlare di Repubblica?, per esempio?)

    da Alessandro   - lunedì, 20 agosto 2018 alle 12:59

  9. Leggo, qui e fortunatamente altrove, cose sulle quali sono in piena sintonia ma resta sempre un punto al quale non trovo risposta, ne tanto meno sono capace di costruirla io: e quindi cosa facciamo? Esistono davvero i margini per coinvolgere non dico i secondi, ma almeno i terzi della fila fino all’ultimo? Oppure la scala è già così compromessa che i penultimi credono di essere i primi e non riescono a vedere che davanti a loro ci sono altri?

    da Roberto Cardoso Laynes   - lunedì, 20 agosto 2018 alle 13:00

  10. Buongiorno Robecchi, sperando di non urtare la sua spiccata suscettibilità faccio sommessamente notare a lei e ai compagni della mozione “Sinistra a 5 stelle” che all’interno del movimento nato da un vaffanculo in questi tre mesi e mezzo non si è sollevata alcuna voce critica sul tema delle politiche migratorie dell’attuale governo. Lei come spiega questa corrispondenza di schifosi sensi ? Alla luce della fetida aria che si respira, non è per caso che se Minniti fosse stato ministro per l’intera legislatura il PD avrebbe preso più voti ? (Scrivo questo con un profondo senso di nausea)

    da Arturo   - martedì, 21 agosto 2018 alle 09:12

  11. Mah. Io continuo a credere che dodici milioni di italiani non siano così granitici e se qualcuno gli avesse offerto altro (non i popcorn) magari avrebbero preferito altro. Magari non con lo spirito di hurrà!, ma con una tendenza alla riduzione del danno. Come tento di spiegare in un’intervista su razzismo e migranti qui sopra, Minniti ha aperto le porte al cinismo razzista salviniano. Si poteva fare meglio, insomma. Però insomma, quando si fomenta la rabbia della gente (penso alle politiche economiche dei vari centrosinistra, sempre sdraiati sull’establishment), poi la rabbia non è facilmente gestibile. Credo che i fischi di Genova dicano soprattutto una cosa: il Pd è stato (credo persino oltre i suoi demeriti) identificato con lo stato delle cose. Invece di cambiare decisamente rotta o di ripensare le sue politiche ha fatto l’offeso come i bambini di sei anni, sono cose che si pagano. Del resto chi si affanna a difendere i grandi imprenditori (tipo i Benetton, ma è solo un caso di questi giorni) e difende a spada tratta le privatizzazioni, non può essere credibile per chi pensa (a torto o a ragione) che l’establishment vada combattuto. Salvini raccoglie i frutti di tutto questo, male, molto male, ma solo una classe politica abituata ad essere impunita poteva pensare che tutto ciò sarebbe stato senza conseguennze. Bastava mettersi in gioco e fare politica, spaccare quell’alleanza mefitica inserendosi, magari mettendo come condizione in un ipotetico “contratto” lo ius soli. Chissà, magari oggi al posto di Salvini c’era qualcuno meglio. Ma c’è un problema: se basi la tua comunicazione dicendo “uh, che figo! Guardate come ho ridotto gli sbarchi”, cioè dicendo che ridurre gli sbarchi è una priorità, aiuti di fatto chi poi li riduce ancora di più e senza un minimo di umanità (umanità che peraltro non era proprio eccelsa, se si lasciavano i migranti nel lager libici). Ora, quando si discuterà il def, si vedranno sostanziali differenze all’interno della sacra alleanza 5s-Lega e vedremo se qualcuno saprà fare il lavoro dell’opposizione, cioè infilarsi nelle fessure per farle diventare crepe. Lo spero mo non sono ottimista: per farlo serve una credibilità che il Pd (dico il Pd perché è la più consistente forza di opposizione) non ha. Aggiungo un’altra cosa. Gran parte del consenso di questo governo dipende dalla narrazione e dalla propaganda che 5s e Lega hanno messo in campo. Brutta cosa, ma ricordo sommessamente che a irritare moltissimo la gente (e soprattutto sei milioni di ex elettori Pd) è stata la narrazione e la propaganda del Pd renziano, che era un misto di arroganza (i ciaone, i ce ne faremo una ragione…) e stupidità estrema in gloria del Grande Capo, che si è rivelato davvero poca cosa. Una cosa mi sembra certa: o si mette in campo a sinistra una visione di società diversa (diversa dalla cattiveria leghista, diversa dalla postideologia populista 5s, ma diversa anche dall’autoproclamata “competenza” del Pd), oppure non se ne esce. Io continuo a dire – qui e altrove – che tornare a parlare di socialismo come se non fosse una parolaccia non sarebbe male. Invece vedo che da quella parte domina (mi scuso per l’estrema sintesi) un #jesuisbenetton e una sindrome da “non ci avete capiti”. Nessuna voce si leva in 12 milioni di elettori contro Salvini? Può essere, ma quindi il dovere di una forza di opposizione dev’essere quello di stimolarla, di farla nascere e crescere e prendere peso. Insomma, con chi ha votato 5s, specie se prima votava per te, ci devi parlare, discutere, litigare alla pari. Se invece ti chiudi nella tua cameretta di adolescente a mangiare i popcorn perderai per i prossimi vent’anni, consolandoti col fatto che non sanno i congiuntivi mentre tu sì, tu sì che sei fico. Mah, sarò anziano, ma far politica è questo. Fare gli offesi è un’altra cosa e non porta da nessuna parte. Aggiungo che molta gente sinceramente di sinistra odia Salvini, ma se gli dici “nazionalizziamo le autostrade e rivediamo tutte le concessioni che sono state un regalo alla razza padrona” ti dicono: era ora. Ecco, una forza di sinistra – in chiave anti Salvini – oggi direbbe ai 5s: bene discutiamo di nazionalizzazioni, parliamone. Sarebbe un buon modo di staccare la base salviniana dalla base 5s. Ma è un po’ difficile, se da vent’anni, a torto o a ragione, passi per amico dei padroni. In sostanza, è una strada lunga e difficile, forse impossibile, ma non si può nemmeno partire finché la “sinistra” sarà il liberismo pitturato di rosa dalla narrazione che “noi siamo migliori”

    da Alessandro   - martedì, 21 agosto 2018 alle 11:36

  12. Mi ha colpito l’osservazione su Mauthausen nell’intervista. Anch’io l’ho visitato e ho pensato qualcosa di molto simile.

    da Irene   - mercoledì, 22 agosto 2018 alle 09:12

  13. Sono uno dei 12 milioni che ha votato M5S. Grazie Alessandro. Grazie perché il tuo ultimo post riesce ad esprimere ESATTAMENTE ciò che penso io e tanti altri come me.

    da Peppe   - mercoledì, 22 agosto 2018 alle 09:27

  14. Buonasera Peppe, visto che il post di Robecchi è articolato, posso chiederle in quale passaggio esprime ESATTAMENTE ciò che pensa lei e i tanti altri come lei che hanno votato il partito di maggioranza relativa ?

    da Arturo   - venerdì, 24 agosto 2018 alle 20:10

  15. Mi permetto di riportare l’intervento di un suo collega che, a parer mio, descrive in maniera precisa l’humus culturale del mondo a cinque stelle. Sono così tutti i 12 milioni di elettori ? No, ma in assenza di atti concreti di dissenso l’essere diversi (per sensibilità, profondità di analisi, visione politica) dagli altri non li rende certo migliori

    Giacomo Russo Spena

    Nella mia bolla Facebook ci sono vari simpatizzanti grillini, molti dei quali sono lettori che non conosco o persone che negli anni mi hanno chiesto l’amicizia. Altri li conosco, sono amici, ci dialogo, mi ci confronto, li stimo.

    Sono però demoralizzato – e il fatto è emblematico – dal constatare una vera e propria trasformazione politica (e sociale) sui contenuti o i post che pubblicano.
    Una volta linkavano – giuste o sbagliate che fossero – cose contro la corruzione, sulle angherie del Pd o contenuti a favore di beni comuni e ambiente. Raramente intravedevo qui e là qualche post in cui si parlava dell’emergenza immigrazione o contro lo ius soli.

    Ora la musica è totalmente cambiata. Sulle loro bacheche leggo post deliranti sul piano Kalergi (quella della sostituzione dei popoli europei), tutte robe complottistiche e una valanga di fake news che servono per difendere l’alleato Salvini e quindi scrivono di “palestrati” sulla Diciotti, di happy hour, usano anche loro termini come “pacchia” finanche arrivano a condividere i tweet nazionalistici di Casa Pound su “prima gli italiani” o la retorica frase “gli immigrati se li prendano a casa i radical chic e i buonisti”.

    Uno potrebbe smontare uno ad uno tali post. A volte li commento anche. Ma quel che mi colpisce è l’imbarbarimento culturale di molti elettori del M5S. Un senso comune che ogni giorno si sposta un pochettino più a destra. É come se avessero smesso di ragionare, scegliendo il tifo aprioristico (come nelle sette) e siano finiti per abbracciare Salvini, oltre che al governo, nei suoi contenuti più beceri. L’egemonia della Lega, da tutti i punti di vista, è ormai lapalissiana.

    Tutto questo per dire che la posizione, giusta, di Fico è in netta minoranza (quasi irrilevante) anche nello stesso M5S. Gli elettori grillini si stanno salvinizzando.

    E questo trend continuerà, almeno fino a quando nel Paese non esisterà un’opposizione credibile. Cosa che ad oggi appare un’eresia lontana.

    da Arturo   - domenica, 26 agosto 2018 alle 13:39

  16. Il governo ha lavorato compatto, senza gentilezza, sulla carne viva delle persone. Robecchi, le viene mai il dubbio di non aver capito una mazza della natura del movimento 5 stelle ?

    Da “Il Fatto Quotidiano” del 28/08/2018. Intervista di Luca De Carolis a Di Maio

    Molti nel Movimento sono stufi delle dichiarazioni di Salvini. Le frasi di Roberto Fico hanno portato a galla un enorme malumore.

    Roberto ha il pieno diritto di esprimersi da presidente della Camera, ma io ricordo a tutti che Salvini lo conoscevamo bene già prima. È ovvio che su alcune cose non siamo d’accordo, ma il contratto di governo l’ha votato il 94 per cento. C’è una dialettica di governo aperta, perché noi siamo un esecutivo sincero.

    Questo giustifica il tenere sequestrati esseri umani al largo di Catania?

    Per me il governo non ha sequestrato nessuno. La nostra posizione è sempre stata per i ricollocamenti dei migranti, e non puoi portarla avanti con modi gentili.

    A bordo c’erano donne stuprate, tanti con la scabbia.

    Abbiamo fatto scendere i minori. E appena i medici ci hanno segnalato i casi abbiamo fatto scendere i malati.

    Dopo giorni.

    Appena è arrivato l’ordine dei medici.

    Salvini ha dato la linea, e tutti vi siete accodati. Compreso Conte, subalterno.

    Falso. Il governo ha lavorato compatto, con Conte in prima fila. E la decisione di non far sbarcare subito i migranti è stata presa da tutti noi.

    da Arturo   - martedì, 28 agosto 2018 alle 11:12

  17. Arturo, cosa esattamente non ti è chiaro a proposito dell’avverbio esattamente?

    da Peppe   - mercoledì, 29 agosto 2018 alle 14:41

  18. Per Peppe. Se Robecchi avesse scritto: “Le vacanze estive sono fatte per essere trascorse al mare” il tuo commento avrebbe avuto un senso. Dato che il pensiero espresso è un po’ più complesso, non si capisce a cosa si riferisca l’avverbio esattamente. Al passaggio sulla propaganda farlocca del partito che hai votato ? Una cosa che trovo patetica dei leghisti e degli adepti ai 5 stelle è questo parlare continuamente per gli altri (“Gli italiani sono con il governo” “Quello che penso io e tanti altri”). Utilizzando gli stessi strumenti, ti dò una notizia: in molti, più di quanti immagini, il disprezzo nei confronti dei tuoi eletti e dei loro fanatici elettori, sta aumentando ogni giorno di più. E adesso 5 anni di raccoglimento in memoria dello streaming, della questione morale, dell’uno vale uno e altre buffonate partorite da squallidi funzionari di un ufficio marketing

    da Arturo   - giovedì, 30 agosto 2018 alle 08:03

  19. Io non ho né il tempo, né la voglia di spiegare cos’è che sono di per sé chiare. Almeno, per chi è dotato della dose minima di onestà intellettuale. Ma tu continua pure. Non mi dai fastidio

    da Peppe   - venerdì, 31 agosto 2018 alle 21:48

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