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Sembra una soap opera, ma trovare 12 miliardi non è una cosa neutrale

Fatto250418Il pasticciaccio brutto del Rosatellum ha prodotto il pasticciaccio brutto del Quirinale, che ha prodotto il pasticciaccio brutto del governo neutrale, che al mercato mio padre comprò. E via così finché ci riuscite, finché la fantasia vi assiste, auguri. Da un punto di vista umano e letterario, il cupio dissolviha il suo fascino sublime, c’è un lasciarsi andare lento, quasi un addormentamento, il torpore dell’ibernazione. E sbagliano mira molti commentatori che descrivono il paese nervoso e arrabbiato. Non è vero. Il paese è piuttosto disgustato e stupito, ha guardato per due mesi quella porta con due corazzieri al fianco come in una frenetica commedia di Feydeau: entra uno, esce l’altro, c’è il teatrino, ed ecco quell’altro ancora, altro teatrino, esce Tizio, entra Caio con il senatore Sempronio, esce Silvio che fa il suo vaudeville. Passa un’ora, ed ecco l’altro spettacolino con i contatti riservati, le chat, le telefonate segrete che restano segrete dieci minuti e te le ritrovi spiattellate sui giornali. L’indiscrezione di Renzi che chiama Salvini nella speranza che si formi un governo Lega-M5s pur di non scomparire (“terrorizzato dal ritorno alle urne”, scrive il Corriere) non l’avrebbe pensata nemmeno Buster Keaton. Silvio invece ripete a macchinetta la sua visione del mondo: quando mai uno sfigato qualunque che si trova a guadagnare quattordicimila euro al mese vota per mandarsi a casa? Si vola altissimo.

Insomma, il film è brutto e gli attori fanno schifo. E poi c’è la soap opera del Di Maio che cede terreno e lancia lusinghe al Salvini che però non può lasciare la corte di Arcore, segue melodramma, lacrime, patemi e sfuriate. Stendhal, ma scritto peggio.

Un governo “neutrale” (etimologia: “né dell’uno né dell’altro”) potrebbe essere una soluzione affascinante, qualche anonimo grand commiso “riserva della Repubblica” che non si fa troppo notare e che promette di farsi da parte dopo, rinunciando a eventuali candidature, “discese in campo” e mariomontismi consimili. Attori presi dalla strada che promettono solennemente di tornare sulla strada il giorno dopo. Mah, fingiamo di crederci.

Il punto più debole del cosìddetto governo neutrale è che non sarebbe per niente neutrale, perché dovrebbe trovare subito, al volo, in pochi giorni, una dozzina di miliardi per disinnescare la bomba dell’Iva. Trovare dodici miliardi non è una cosa neutrale, proprio per niente. Prenderli dalla sanità o dagli stanziamenti della difesa, per dire due estremi, sono cose molto differenti, che possono mandare a gambe all’aria qualunque neutralità. Ma comunque sia, alcune paroline già rimbombano: una è “mettere al sicuro i conti”, e l’altra (udite udite) è “manovrina”. Non sono cose che si possono fare in modo neutro, e mettiamoci pure la legge di stabilità che – il governo neutrale dovesse arrivarci vivo – è il vero atto politico di un governo, quello che decide dove si mettono e si tolgono i soldi.

E’ vero che nessuno degli attori in campo, né Di Maio, né Salvini, né i poveri Silvio e Matteo Renzi hanno detto dove prenderebbero questi soldi, e sarà una buona domanda da fare a tutti in campagna elettorale: magari per uno che sogna la flat tax al quindici per cento, ricordargli che deve trovare qualche spicciolo subito (12 miliardi, una manovra) frugando nelle tasche (nostre) sarebbe un buon bagno di realismo.

Non sfugge l’assurdità del voto in luglio, su cui già abbondano le freddure e i motti di spirito, che vuol dire altre schermaglie, posizionamenti, strategie da qui a tre mesi, e le due forze fino a ieri sull’orlo dell’accordo che si combattono in una specie di ballottaggio, e gli altri che temono l’estinzione con conseguenti crisi da panico e una sola certezza: il vaffanculo, questa volta, è autoinferto.

28 commenti »

28 Commenti a “Sembra una soap opera, ma trovare 12 miliardi non è una cosa neutrale”

  1. Certo, per fare un esempio di cosa dispendiosa e irrealizzabile usa la Fiat tax, un esempio a caso. Oppure l’unico che si può scrivere su un foglio di partito come il Fatto. Tutto legittimo, ma la prego basta parlare di yes man riferito agli altri. Con stima, tempo fa

    da Linda Perelli   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 09:00

  2. No, no, la flat tax non è un esempio a caso, è proprio una cazzata grossa (e irrealizzabile) che aiuta i ricchi e penalizza i poveri (come hanno fatto tutti finora, peraltro). La mia posizione felicemente equilontana dai tre poli così come li vediamo oggi è nota, anche al giornale, che mi assicura totale libertà nelle mie opinioni. Gli yes man stanno dappertutto, ma bisogna avere qualcuno a cui dire yes, io non ce l’ho. Saluti

    da Alessandro   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 09:41

  3. Provi a scrivere un pezzo in cui al posto della flat tax cita il reddito di cittadinanza (che qualsiasi commentatore accosta alla tassa piatta per irrealizzabilità) poi vedrà la libertà dove finisce. Finché sarà così zelante… Ma davvero pensa di poter affermare “io non scrivo per un giornale grillino?”. Nella sostanza, il fatto che lei non lo sia non sposta nulla. E per lei è tutto normale? ma li legge i titoli? E gli articoli? Su Robecchi, su…

    da Linda Perelli   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 10:03

  4. Gentile signora, a parte il fatto che mi scelgo io i giornali dove scrivere, so bene che il Fatto ha una sua linea, con la quale sono a volte d’accordo e a volte critico, e questo perché in trent’anni di lavoro e di commento politico (ora sul Fatto, prima sul Manifesto) è un lusso che posso concedermi, insieme a quell’altro lusso, che è quello di dire solo e unicamente quello che penso. Detto questo, sa perché non scrivo la stessa cosa del reddito di cittadinanza e della flat tax? Si tenga forte: perché non sono la stessa cosa. La flat tax è un meccanismo che aumenta le diseguaglianze economiche nel paese; il reddito di cittadinanza, comunque lo si voglia chiamare o modulare o realizzare, è una misura doverosa per aiutare quella parte di popolazione che è stata penalizzata negli ultimi trent’anni. Dunque non li metto sullo stesso piano perché non penso che vadano messi sullo stesso piano: la flat tax non mi piace e invece qualche forma di sostegno economico ai cittadini che non ce la fanno sì. Dunque lei mi rimprovera, ma lo fa in un modo strano: mi chiede di dire una cosa con cui è d’accordo lei (sono uguali) e non sono d’accordo io, se no sono zelante servitore di chissàchi. Con questo criterio dunque si può dare del servo prezzolato a chiunque non la pensi come noi. Rispetto la sua opinione, ma rimango dell’idea che io scrivo quello che penso io, non quello che pensa lei (ma non è vietato scrivere, eh! Quello che pensa lei lo scriva lei, coraggio!). Aggiungo che il Pd, presa la batosta e anche in campagna elettorale, ha parlato più volte di un allargamento del suo “reddito di inclusione” che, ampliato in modo intelligente somiglierebbe in qualche modo a un reddito di cittadinanza. Questo per dire che le posizioni mi sembrano più conciliabili col Pd che con la Lega (sulla Lega ho anche una forte pregiudiziale antifascista). Il fatto che poi ci siamo molti imbecilli che si insultano, ego sfrenati, Renzi che tenta di salvare il renzismo dopo numerosi naufragi non mi interessa molto. Cordiali saluti

    da Alessandro   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 10:54

  5. Gentile Robecchi, io non ho scritto che sono uguali. Ho scritto che sono ugualmente irrealizzabili e quindi ugualmente demagogici ed ugualmente inutili. Dal punto di vista dell’impatto sui cittadini meno abbienti sono quindi ugualmente di destra. All’interno del suo esempio sono assolutamente intercambiabili. Con la differenza che il reddito di cittadinanza è molto più paraculo.
    Auguri sulla pregiudiziale antifascista. Intanto, senza che lei scriva una sola riga in proposito, da settimane Di Maio invita a nozze chi passeggerebbe su Roma. Robecchi, che brutta fine…

    da Linda Perelli   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 11:17

  6. Cara signora, io non credo affatto che il reddito di cittadinanza sia irrealizzabile (naturalmente andrebbe studiato per bene e possibilmente realizzato non dai cialtroni a disposizione) e credo anche che i soldi ci sono, basta andarli a prendere (rendite e profitti sono aumentati, il potere d’acquisto è sceso, i soldi stanno lì in mezzo, magari prendiamo un po’ di quei 600 milioni che De Benedetti ha guadagnato in una note grazie a una dritta di Renzi sulle banche, perché no? Pochi, ma bisogna cominciare, no?). Quanto alla pregiudiziale antifascista è vero, nei 5stelle c’è qualche ambiguità per me molto respingente, ma direi che una mossa intelligente sarebbe parlare a quei 2-3 milioni di ex elettori Pd che hanno votato i 5 stelle, quelli sono antifascisti, credo. Invece ci si ostina a dire che sono scemi e sbagliano i congiuntivi. Comunque, dal momento che mi ritiene venduto, brutta fine, eccetera, nessuno la obbliga a leggermi (o forse, chissà, non trova molti commentatori che le rispondono nel merito con cortesia). Coraggio, provi altrove!

    da Alessandro   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 11:31

  7. Confermo la flat tax per tutti,nababbi e poveracci è equiparabile alla corazzata Potemkin…
    Il reddito di cittadinanza tocca studiarlo molto bene,si rischia di cronicizzare l’esborso per mancanza di lavoro,intendo lavoro con aspetti umani.

    Per ciò che riguarda la crisi,il polpettone ormai bimestrale,inutile fare nuove elezioni,se riescono non ho idea in quale modo e su quali punti,lega e fivestars governino subito,la probabile conferma con il Rosatellum sarà questa.

    Tanto il caimano col guinzaglio ci sarà sempre…

    La parte che non ho citato,quelli dell’aventino già rottamati,hanno solo da scrollarseli,così potranno con molta fatica ripartire.

    P.s.

    L’iva: Pur avendo le toppe nel sedere la pagheranno i soliti noti.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 12:24

  8. Ultimo intervento, giuro. Io non parlavo del rdc di Robecchi, mica male per cialtronaggine anche quello, ma di quello di Di Maio di cui lei non può e non vuole scrivere. Ci sta girando intorno e parla d’altro, ma i 5 stelle sul Fatto o da Crozza non li tocca proprio.

    da Linda Perelli   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 13:04

  9. Vedo che parla senza sapere. Saluti

    da Alessandro   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 13:06

  10. Mi mandi un link che dimostra il contrario. Qualcosa di fattuale. La saluto

    da Linda Perelli   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 13:53

  11. ahahahah! E poi? La colazione a letto no?

    da Alessandro   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 13:55

  12. Certo, i virgolettati a caso sui giornali vanno smentiti se no son veri. Il copia incolla per i suoi lettori di un link costa troppa fatica. La fatica di cercare in archivio qualcosa che purtroppo non c’è.

    da Linda Perelli   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 16:58

  13. i troll piddini imperversano pure qui .. non ci sono piu le stagioni , ussignur

    da elena   - mercoledì, 9 maggio 2018 alle 23:23

  14. Dura la vita del blogmaster, caro Alessandro. Io al posto tuo certi interventi capziosi li casserei. Con stima

    da enrico   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 08:54

  15. Ecco, al fatto quotidiano un pezzo di Robecchi critico sui 5 stelle parrebbe capzioso, e casserebbero. Voi un pezzo così lo ricordate? Mi date link?

    da Linda Perelli   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 09:32

  16. Signora, la stupirò: l’archivio può controllarlo lei stessa, è online su questo sito. Chi mi legge sa qual è la mia vaghissima (ma non troppo flessibile) linea politica, ho rimproverato più volte i 5stelle specie sul’argomento delle politiche del lavoro (delle non-politiche, diciamo), se invece mi chiede di urlare Raggi dimettiti o di fare l’antigrillino coi toni grillini, no, non è il mio mestiere. In ogni caso, vedo dai recenti sviluppi che avremo tempo e modo di occuparci di loro ora che saranno costretti a fare qualcosa e non solo a chiacchierare. Del resto, pare stia per nascere un governo orrendo, grazie anche a chi poteva evitarlo e ha preferito dire “senza di me” per motivi nemmeno politici o di partito, ma personali. Desolante situazione, ma stupisce che lei la legga qui, presso un giornalista prezzolato che scrive quello che vuole il padrone (ahahah). Ripeto: cerchi analisti più in linea col suo pensiero: leggere solo quelli con cui si va d’accordo è un buon metodo. Io starò qui a vedere se succede qualcosa a sinistra, una cosa che nel paese non esiste più.

    da Alessandro   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 09:55

  17. Senta Robecchi a me secca farle perdere tempo. I problemi dei 5 stelle non glieli devo ricordare io. Se lavorasse in un giornale serio potrebbe dirmi: se ne occupa il mio collega. No, sul Fatto le cose che decine di giornalisti e commentatori di estrazione diversissima annotano ogni giorno (democrazia democrazia democrazia) non le scrive nessuno. Non le può scrivere nessuno e il perché è evidente al mondo. La stessa ragione per cui il conflitto di interessi non è un tema caro a Forza Italia. La cosa spicca perché con gli altri è feroce fino al livore. Col movimento le sorge questo zelo di sembrar grillino coi grillini. Meglio sembrar grillino con la Fatina delle Riforme. È il problema in fondo della satira di Crozza. Mette i dentini di Renzi e Renzi è il capo della mafia, mette la parrucca di Grillo e Grillo dice due o tre volte Belin. Legittimo, ma poi non parliamo di equilontananza (che già è concetto un po’ arrogantello)

    da Linda Perelli   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 10:27

  18. Un cordiale saluto alla signora Linda, che al punto 8 aveva giurato di smettere e che ritrovo bella battagliera al punto 10,12, 15 e 17…

    Deve essere proprio fattore endogeno, nei renziani… ;-D

    da degiom   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 10:37

  19. Certo, uno che sta fieramente da una parte non capisce l’equilontano e lo vede vicino agli altri (chi non è mio amico è mio nemico, anzi, amico degli altri… grillino!). Mi rimprovera di non essere “dei suoi” pur venendo da una storia comune (mah…sarà poi vero?), insomma, in poche parole mi rimprovera di essere “di quelli là” perché non sto dalla parte sua. Legittimo. Il jobs atc, la buona scuola, la sistematica distruzione della sinistra (non casuale, ma come chiaro disegno ideologico) non l’ha fatta il poro Di Maio, a parte le buche di Roma che scavano nottetempo i grillini non hanno fatto ancora danni degni di nota, anche se ho il sospetto che li faranno. Ma a parte questo, interessante la lettura del’equidistanza come posizione arrogantella. Può essere, ma vede, non dovendo rendere conto a nessuno, io posso dire quello che vorrei, non quello che i mediocri riusciranno a fare. Il mio primo punto è ridurre (ma tanto, non limare) le diseguaglianze economiche nella società. Chi ha governato negli ultimi quarant’anni le ha aumentate e non è mio amico. Alla fine è semplice, sa? Se dai 500 euro al figlio dell’operaio e al figlio di Montezemolo, uguali uguali, non sei mio amico. E’ abbastanza chiaro?

    da Alessandro   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 10:37

  20. Sì, ma alla fine il rimprovero è sempre quello: di non essere d’accordo con loro

    da Alessandro   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 10:38

  21. Saluto il simpatico commentatore yes man di Robecchi facendogli notare che non sono renziana, che credo di aver votato quello che mi pare abbia votato il nostro giornalista. Ho notato poi che qui appena una donna muove una critica diventa in automatico Signora. Che uomini d’altri tempi. Io ho 26 anni, intanto e aspetto di leggere le sagaci critiche di Robecchi ai ministri in quota Lega. Quelli si potrà. Saluti a tutti, chiudo davvero.

    da Linda Perelli   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 10:48

  22. Gentile Linda. Ha ragione. Mi scuso per il signora. Noto che uno può venire qui, dire che sono un servo venduto, che scrivo quello che vuole il padrone del giornale (dopo trent’anni in cui ho scritto su parecchi giornali), insultarmi in vari modi, primo tra tutti quello della malafede… e poi lamentarsi per un “signora”. Non è irritante, solo un po’ prevedibile. Buona giornata

    da Alessandro   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 10:52

  23. Minc…

    Una volta s’incazzavano con “signorina”,non ci capisco più niente…

    da Ivo Serenthà   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 13:28

  24. crediamo tutti che :donna? femmina?fanciulla ? ragazza in erba .. ha 26 anni e con cio? non sono piu i tempi di una volta signora mia e non c è piu rispetto, però guarda quanti belli stimoli !

    da elena   - giovedì, 10 maggio 2018 alle 23:01

  25. O Linda! Cia’ bella, come butta?

    A complemento della lista a te riferita, puntualmente snocciolata da colui al quale rivolgo i miei yes, credo sia opportuno aggiungere la reattività estremamente stizzita ed offensiva al minimo appunto rilevato.

    Mi congedo comunque scusandomi con te, riconoscendo un mio increscioso limite: l’incapacità premonitrice.
    Letti i tuoi (numerosi) post non sono stato in grado di vaticinare la tua età, lo stato civile e il numero di scarpe indossate.

    Stammi bene, Linda; e rilassati.

    PS A differenza tua, che “credi di aver votato quello che ti pare abbia votato il nostro giornalista”, io ho votato Potere al Popolo.

    da degiom   - venerdì, 11 maggio 2018 alle 10:44

  26. Quello che più delude nelle analisi dei giornalisti di costume che si atteggiano (con la puerile complicità dei mediocri battimani di turno) a fini politologi non è tanto l’asservimento a questo o quel padrone bensì la patetica incapacità di interpretare la realtà con strumenti che vadano al di là delle proprie simpatie o antipatie. Robecchi è troppo facile e accomodante riservarsi un giudizio sui cinque stelle per esprimerlo poi a danni fatti. Un movimento politico si giudica anche per l’impatto che intenzionalmente decide di avere sulla società prima ancora che ponga in essere atti concreti. I cinque stelle sono quelli della solidarietà a Zuccaro, delle accuse alle ONG, delle polemiche pretestuose sui 35 euro, dell’esaltazione per la vittoria di Trump in quanto anti-establishment, dell’antifascismo non ci compete, del nazionalismo di accatto, del cantilenante richiamo al tintinnio delle manette e tanto altro letame (da cui, in questo caso, non nascono i fior) sparso utilizzando sempre la stessa arma, ossia la volgare e al tempo stesso ricercata semplificazione di ogni argomento sul quale siano chiamati a rispondere. Renzi, prima ancora che con le sue politiche economiche (comuni in larga parte a quelle di tutti i governi che operano in realtà dominate dal capitalismo finanziario) ha assassinato la sinistra di questo Paese con il carico di pochezza che ha accompagnato il suo ingresso sulla scena e con la meschinità dei suoi discorsi (da uno che irride il gettone nell’iphone è normale attendersi provvedimenti che spianano la strada ai nuovisti imprenditori della gig economy e vecchissimi creatori di diseguaglianze). Quello che voglio dire è che se si ha la volontà di vedere ciò che sono i cinque stelle, lo si può fare sin da ora (anzi, a dirla tutta è già tardi). Magari qualcuno dopo essersi (giustamente) scandalizzato per anni su come un elettore di sinistra potesse votare il PD comincerà a turbarsi per il fatto che quel voto sia finito tra le braccia e forse anche nei bilanci di un movimento padronale.

    da Arturo   - venerdì, 11 maggio 2018 alle 13:12

  27. Sono d’accordo in parte, ma solo in parte. Secondo me tutti quelli che sono passati da un voto a sinistra a un voto 5s sanno queste cose e sono consapevoli delle molte ambiguità (alcune per me insopportabili, altre indistinguibili dalla propaganda renzista, ma insomma..) dei grillini. Se li hanno votati nonostante questo (parliamo di un paio di milioni di persone), significa che sono stati allontanati, che hanno ritenuto talmente invotabile il Pd renzista da buttarsi per disperazione di là, che sono stati in qualche modo offesi. Direi che è il caso di tenerne conto perché è vero che da lì (dai 5s) arriveranno molte cazzate, ma è vero anche che uno dopo aver visto il jobs act, Minniti, la buonascuola eccetera eccetera pensa che la sinistra di oggi sia quell’incrocio tra Marchionne e Farinetti che abbiamo visto all’opera, difficile dargli torto. A chi mena il torrone su “non scrivi mai male dei 5s” dico non solo che non è vero (a saper leggere), ma aggiungerei che non ne ho mai scritto bene. Eppure io credo che un valore potevano averlo, se vuoi pre-politico e inconsapevole: quello di rompere gli equilibri, di spaccare qualcosa, anche in modo stupido e naif, ma di sbloccare in qualche modo la situazione di un paese orrendamente bloccato con una forza d’urto che costringesse, almeno a sinistra, a ricostruire. Oltretutto a sinistra, dopo che si è smesso di leggere, si pensa che “la gente” sia tutta fine fine, invece il popolo è populista, incazzato, brutto, sporco e cattivo, ma se si muove per insofferenza e ribellione (il famoso vaffanculo) sotto sotto qualche ragione ce l’ha. Sono abbastanza sicuro che sia stato proprio il carattere “eversivo” degli equilibri correnti a spingere molti verso i 5s. Ora, se si avvera (pare proprio di sì) il governo con la peggiore destra, e quei due milioni e passa si sentiranno a disagio, bisogna lavorare su di loro, invece di mangiare i popcorn o irriderli per la solita stupida storia dei congiuntivi. Una forza politica seria lavora sulle debolezze del’avversario, non dice “senza di me”, come è stato costretto a fare il Pd per l’interesse privato del suo capobastone. Ma poi, diciamola tutta: quali garanzie dava a un lavoratore il governo di prima? Quali prospettive per difendersi dall’arroganza montante del mercato? Quali difese? Nessuna, anzi, la sistematica sconfitta (una delle tante) del proletariato italiano è stata tenacemente perseguita dal Pd renzista, non per sbaglio, ma con un preciso disegno ideologico. E dunque? Comunque la si guardi la colpa non è di chi (credo per disperazione, provocazione o dadaismo) ha votato 5s, ma di chi li ha talmente delusi da mandarli lì. Aggiungo una cosa. C’è un vezzo antico della sinistra, molto evidente nel Pd, di considerare di loro proprietà i voti di chi si sente di sinistra… sono quasi stupiti che tu non stia con loro e anche quando te ne vai pensano che sei dei loro comunque… scemi forte. Avendo sagacemente buttato il mio voto (non ho votato 5s e nemmeno Pd, ovviamente), posso ribadire ancora una volta il mio essere equilontano. Vedo arrivare all’orizzonte una cosa molto brutta, ma credo che quella che c’era prima fosse altrettanto brutta e impresentabile. L’unica differenza è forse che le macerie lasciate da quelli uscenti sono ancora evidenti e fumanti, mentre questi altri ancora non hanno fatto niente, a parte il bla bla fastidiosissimo della propaganda. Dunque è vero: non c’è da aspettarsi niente di buono, mentre dall’altra parte, regnante Renzi, si è aspettato e si è visto un massacro.

    da Alessandro   - venerdì, 11 maggio 2018 alle 14:00

  28. vabbè meglio del niente a cui abbiamo assistito per anni , questa inutile sinistra che da troppi e troppi anni é stata sempre un ricatto di stato e non se ne capisce il motivo. sarà stato l oppio dei popoli insieme ai sindacati che difendono solo se stessi e i vecchi pensionati pagati sempre in cassa integrazione . che nessuno mai pensa che assomiglia molto al rdc , insieme agli altri dipendendenti statali che grazie a Renzi hanno avuto pure la paghetta per il voto . sono i 30 miliardi che mancano per eliminare un po di povertà.. ma a chi interessa veramente ?

    da elena   - sabato, 12 maggio 2018 alle 02:44

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