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feb 18

La nostra politica ignora le vittime di Macerata: mica siamo in Germania

Fatto070218Non ci vuole una fantasia particolare, o chissà quale slancio romanzesco per vedere la scena, dunque si può provare senza nemmeno chiudere gli occhi. Frau Angela Merkel, saputo che un pistolero nazista sparacchia per la strada agli immigrati neri (a Dresda, o Francoforte, o Monaco, fate voi), fa la sua sacrosanta dichiarazione ai media, poi prende la sua borsetta da sciura Pina e va all’ospedale, stringe le mani ai feriti, chiede come va, incontra i medici e insomma in poche parole, senza dire proprio queste precise, comunica alla Germania e al mondo: io, io Repubblica Tedesca, sto dalla vostra parte, e non da quella di chi vi spara.

Già che ci siamo, spostiamo l’immaginazione un po’ più a ovest, in Francia. Ed ecco Monsieur l’Empereur Macron che mette su quella sua ghigna napoleonica, pancia in dentro, petto in fuori, scarpe lucide. Dichiara che questo in Francia non può succedere e va all’ospedale, dove stringe presidenzialmente la mano alle vittime. Chiede delle condizioni di salute dei feriti, poi ricorda al mondo che la Francia è vicina alle vittime e le aiuterà in ogni modo.

Sipario.

Ognuno veda le differenze con la situazione italiana, dove il testacoda è semplicemente da brividi. Non solo nessuna figura istituzionale è andata a visitare gli innocenti colpiti. Ma per due giorni, dopo che un pazzo (mah!) fascista si è messo a sparare per la strada come un qualunque terrorista dell’Isis, il dibattito si sviluppa su questi arguti temi. Uno: non si spara alla gente per la strada. Due: Beh, però, se uno è esasperato, dai, si può capirlo. Il tutto con decine e decine di sfumature, nuances, minuscoli slittamenti di colore. In poche parole: Salvini a reti unificate, un’accettazione profonda del suo discorso, il trionfo della narrazione fascio-leghista. Persino davanti a sei feriti innocenti in un raid terroristico, la vulgata prevalente sul tema dell’immigrazione è ancora quella di Salvini. Qualunque altro leader mondiale, anzi della Galassia, anzi dell’Universo, compaia in una foto mentre stinge la mano a quello che poi andrà in giro a sparare per la strada, avrebbe la carriera troncata. Salvini no, Salvini guadagna punti nei sondaggi.

Il capo del Pd, si legge sui giornali, “ha ascoltato con preoccupazione gli esperti di marketing elettorale”. Urca. Poi ha deciso per la linea morbida e la solita richiesta di sicurezza: più Polizia, più Carabinieri. E del resto la sua sudditanza all’impianto salviniano era già stata dichiarata con un “aiutiamoli a casa loro” da manuale. Silvio buonanima si è messo a rincorrere Salvini praticamente sostenendo che se la gente spara per strada agli stranieri è perché ci sono gli stranieri, e lui li manderà via. I cinque stelle hanno fischiettato e parlato d’altro, non essendo perfettamente al corrente di quel che pensa la loro base elettorale.

Intanto, le vittime dello jihadista della Lega, quelli che stavano andando a lavorare, o aspettavano l’autobus, o tornavano a casa e che sono finiti sparati da uno che leggeva il Mein Kampf, lo Stato italiano lo hanno incontrato. Poliziotti che sono corsi sul posto, guidatori di ambulanze, infermieri, medici, caposala che ti portano il brodino dopo l’operazione. Insomma hanno visto la parte migliore dello Stato, i gradini bassi, la manovalanza che ti ferma l’emorragia e ti prepara la flebo, i vituperatissimi “lavoratori statali”. Mentre i vertici, dello Stato, si sono comportati come davanti a un normale caso di cronaca nera, insomma hanno fatto di tutto perché il primo vero attacco terroristico in Italia scivolasse via come una specie di incidente stradale. Belle parole, fermi proclami, poi via, a fare gli aperitivi elettorali, con la paura di perdere qualche voto o la preoccupazione di sciacallare il meglio possibile per guadagnarne.

33 commenti »

33 Commenti a “La nostra politica ignora le vittime di Macerata: mica siamo in Germania”

  1. Che dire? questo paese credo abbia proprio perso l’umenità, e come sempre succede gli esempi negativi arrivano dall’alto.

    da Marco   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 09:41

  2. A proposito, di come stanno i feriti si sa qualcosa? sono in fin di vita? Hanno qualche graffio e niente più? Sono in coma?
    Stanno mangiando zampone e giocano a carte? Non trovo nessuna notizia a riguardo da nessuna parte… (non è solo la politica a non fare il proprio dovere, anche la stampa non ne esce alla grande…)

    da Saetta   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 09:48

  3. Io non sopporto il traffico.
    tutti questi guidatori, sono ovunque, ore e ore in macchina
    Sono giustificato anche io se sparo in coda al semaforo?

    da Andrea   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 09:52

  4. Qualcuno ci è andato a trovare i feriti e a capire come stanno. Qualcuno ci è andato in rappresentanza di coloro che, in tutti questi anni, hanno continuato a lottare contro la barbarie della guerra tra poveri e ai poveri, occupandosi materialmente e fattivamente dei bisogno di chi sta peggio (a prescindere dal colore della sua pelle) a causa delle politiche portate avanti da quelli come salvini
    Ci è andato Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista e candidato con Potere al Popolo.
    Anche questo andrebbe detto

    da marialucia   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 10:49

  5. Gentile Marialucia, so della visita di Acerbo, gli fa certamente onore e tutto ciò che dice è vero. Ma il problema non è un leader, un politico o un militante, ma lo Stato Italiano. Con tutto il rispetto per Acerbo, io là ci volevo Mattarella

    da Alessandro   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 10:53

  6. Le vittime hanno visto «la parte migliore dello Stato» e la parte migliore della politica. In ospedale è andata anche Beatrice Brignone (deputata di Possibile, candidata con LeU). Quando i «gradini bassi» si posizionano decisamente ai piani più alti.

    da Anna Caturano   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 11:17

  7. Anche Beatrice Brignone(Possibile e candidata LEU) c’è stata, ma giustamente non sono figure istituzionali.

    da lorella   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 11:57

  8. Tutto terribilmente, tremendamente vero ciò che digiti Alessandro…

    E la profonda repulsione provata per gli sciacalli raccatta voti, che con tutti i mezzi hanno costruito correlazioni tra il pistolero nazifascista e la ragazzina morta, è analoga a quella per i vertici istituzionali che, terrorizzati di poter perdere anche un solo voto, hanno di fatto snobbato le vittime del raid. Di fatto, esclusivamente per il colore della pelle: fossero state bianche mi immagino una processione ininterrotta in corsia di politici più o meno autorevoli, di qualsiasi partito… (Non oso pensare al paradossale corto circuito della solidarietà, nel caso fossero stati colpiti e ricoverati, con gli altri, alcuni maceratesi, per un “banale” errore di mira del lettore del mein kampf, già guardaspalle di salvini)!

    Al solito, la boccata d’ossigeno puro che permette la sopravvivenza di un barlume di speranza in questo Paese asfittico proviene dal basso, da quella parte di Stato (che tu ben hai descritto) prontamente e concretamente intervenuta in soccorso delle persone ferite, curate ed assistite con attenzione e continuità in Ospedale…

    Certo che siamo combinati proprio male.

    da degiom   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 12:40

  9. Caro Alessandro, il fatto veramente triste è che queste riflessioni sacrosante si trovino solo nei blog di qualche raro intellettuale illuminato come te….
    Nella stampa ufficiale (cane da guardia della politica, ahahahah) nessuna traccia.
    Alieni invadete questo paese disperato!

    da mauro cuman   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 14:06

  10. Si tengono ben alla larga le Istituzioni di recarsi a una visita più che legittima e dovuta alle vittime dell’attentato,perlomeno le massime che le rappresentano,le elezioni tra un mese consigliano la strategia del far finta di nulla,del resto con l’aria che tira,abbiamo preso atto che il fuori di testa fascio-leghista regala consenso aggiuntivo al felpato e dintorni.

    Si possono affermare tutte le mostruosità su questa misera storia tutta italiana,aggiungo che se non si vorrà toccare ancora di più il fondo,con delle derive viste quasi un secolo fa,toccherà assolutamente agire sulla legalità,certezza della pena per chi delinque,e nel caso degli extracomunitari insieme alla pena e la detenzione,anche l’espulsione,ma che sia effettiva però,non la presa in giro attuale.

    Questo Paese a maggioranza non è razzista,almeno me lo auguro,investiamo nel futuro con questa speranza.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 16:11

  11. Oggi c’è andato Orlando, ma certo avrebbe dovuto farlo subito.

    da Irene   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 17:27

  12. Però il Traini lo capisco. Anch’io quando hanno arrestato Bossetti per l’orribile assassinio di Yara Gambirasio non ci ho visto più dalla rabbia: mi sono messo a girare per i cantieri di Milano e dintorni sparando a tutti i muratori bergamaschi che trovavo.

    da Carlo   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 17:30

  13. Grazie Robcchi, grazie di cuore

    da gis   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 20:08

  14. Saetta, quattro sono stati già dimessi e due sono più gravi, ma non in pericolo di vita.

    da Irene   - mercoledì, 7 febbraio 2018 alle 22:52

  15. mi vergogno di essere italiana e di vivere in un paese governato da inetti ed incapaci ,e persino privi di pietas umana . non sono solo elezioni la causa del caos , il caos è la diretta conseguenza di questi governanti che non smetteranno mai , nemmeno dopo le elezioni , a continuare a svuotare e a grattare il fondo del barile gli italiani non sono razzisti , ma solo esasperati per la mala gestione , qui esiste solo rancore per chi ha malamente gestito questa prima tornata. nessuno ha raccontato la verità: ci sono 60 milioni pronti a partire … e arriveranno

    da elena   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 01:55

  16. Diciamola tutta, perché’ se non la diciamo tutta stiamo strumentalizzando i fatti. Ebbene: e’ vero, Mattarella, non e’ andato a far visita agli immigrati neri feriti da un bianco, ma non e’ nemmeno andato a trovare la madre della ragazza bianca fatta a pezzi da un nero. Non le ha fatto neanche una telefonata.

    A dire il vero l’unico esponente della politica a fare una telefonata di solidarietà’ a quella madre e’ stata Giorgia Meloni, che ha poi aggiunto:“”Io trovo vergognoso che il Presidente della Repubblica, che oggi sta lì a dire che bisogna fare attenzione, giustamente, ieri non abbia ritenuto di fare una telefonata alla madre di questa ragazza o di dire una parola su questa ragazza, perché è il Presidente della Repubblica italiana”.

    Cosa concluderne? Forse che abbiamo un Presidente della Repubblica spietato e senza cuore? Mah…

    Più’ interessante, invece, e’ riflettere sulla circostanza che ciascun cittadino, soprattutto in clima di campagna elettorale, e’ in fin dei conti libero di interpretare e strumentalizzare pro domo sua tutte le notizie di cronaca nera. O di cronaca bianca. Perché’ bianchi e neri son tutti uguali. C’e’ chi non la dice tutta e strumentalizza i fatti per dire peste e corna degli immigrati, come Salvini e Meloni; chi non la dice tutta e strumentalizza i fatti per dire peste e corna di Salvini e Meloni, come Robecchi; e chi dice peste e corna di quelli che non la dicono tutta per strumentalizzare i fatti.

    Come il sottoscritto.

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:11

  17. Come spesso le accade, scrive una scemenza. La morte della povera ragazza è un ripugnante caso di cronaca nera, gravissimo e (risulta) tutto da chiarire. Lo sparacchiare alla gente per la strada (rivendicato come “fare giustizia”) è un atto di terrorismo fascista. Mattarella PUO’ decidere di incontrare la madre di Pamela (Grasso l’ha fatto, per esempio) ma DEVE condannare il terrorismo fascista e sostenere le vittime. Le due cose sono totalmente separate, quelli che le mettono sullo stesso piano, o in relazione, sono Salvini, Casa Pound, Forza nuova, e lei. Se no è come dire: il presidente non deve andare ai funerali della vittime di Piazza Fontana perché non è andato a quelle della rapina di via Osoppo. Questo è quanto. Il tono di lezioncina, invece, fa ridere come sempre. Saluti

    da Alessandro   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:18

  18. Come volevasi per l’appunto dimostrare: una ragazza uccisa da un immigrato e’ un caso di cronaca, invece uno squilibrato che spara sulla folla e’ un caso politico. Più’ chiaro di così’…

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:23

  19. Certo, se non lo capisce, io non posso aiutarla, cioè, mi spiace per il suo disagio, ma… Per la ragazza uccisa da un tranviere milanese, invece, che caso suggerisce?

    da Alessandro   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:24

  20. No,no, e’ lei che ha l’esclusiva per definire i casi. A suo piacimento….

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:26

  21. Non saprei, se lei dice che il caso di una ragazza barbaramente uccisa (o forse morta di overdose, ma prima umiliata da un italiano sul materasso di un garage per cinquanta euro) e il caso di un nazista già candidato della Lega che spara a sei persone innocenti per la strada sono la stessa cosa, per carità, ha ragione lei, meglio non contraddirla, direi.

    da Alessandro   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:41

  22. Io penso che se a casa di quello squilibrato fosse stato trovato Il manifesto del partito comunista invece del Mein Kampf staremmo qui a parlare di San Remo. Ho azzeccato?

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:57

  23. Se, se, se… hihihi… levi il sapone dai vetri, prima di arrampicarsi. Mi stia bene

    da Alessandro   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 17:57

  24. Provero’ a starlo. Ma non ha risposto alla mia domanda.

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 18:05

  25. Ah, era una domanda? Sembrava un’altra cazzata

    da Alessandro   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 18:06

  26. Ma lei e’ sempre cosi’ agressivo? Non e’ un buon segno, sa…

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 18:08

  27. p.s.: m’e’ scappata una g : “aggressivo”

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 18:09

  28. Su, su, caro Robecchi, si sta qui solo a far quattro chiacchiere…. O pensa di passare alla storia per quello che stiamo scrivendo? Dunque, dicevamo: se quello squilibrato avesse avuto un passato da comunista, lei starebbe qui a montare una manfrina contro il comunismo? O non ci starebbe? La domanda e’ facile, la risposta pure…
    Coraggio…

    da egidio scrimieri   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 18:23

  29. Si informi, in questo Paese quelli “con un passato da comunisti”, come dice lei, hanno sparato eccome. Hanno persino rapito Moro. E a trovare le vittime all’ospedale le istituzioni ci andavano eccome, e non si diceva che ammazzare di qui e di là era cronaca nera. Vendono dei libri, glielo giuro. Provi. Del resto ha ragione: se Osama Bin Laden fosse stato Texano? Hitler francese? Come posso discutere di terrorismo fascista con uno che dice come argomento forte: “E se fosse stato comunista?”. Lascio ai lettori di questo carteggio ogni libertà, io però mi fermo qui. Metti che Paperino era Superman! Eh! Rispondi se sei capace! Ahahah!

    da Alessandro   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 19:19

  30. Grazie Robecchi. Mi aiuta a continuare a credere che prima o poi una risata li seppellirà.

    da Carlo   - giovedì, 8 febbraio 2018 alle 21:53

  31. Tanto per stemperare un po la tensione, bellissima la ‘borsetta da sciura Pina’
    Per il resto sono in totale accordo con lei, Alessandro. Mi spiace che Egidio non colga e sì che, a mio avviso, avrebbe tutte le caratteristiche per farlo (e questa la capisco solo io)

    da Giuseppe   - venerdì, 9 febbraio 2018 alle 06:16

  32. Non ho capito la risposta di Alessandro. Capisco solo il suo imbarazzo a rispondere alla mia semplice domanda e la sua difficoltà’ a far distinzione tra cronaca nera, frutto di casi isolati di follia, e terrorismo di matrice politica.

    da egidio scrimieri   - venerdì, 9 febbraio 2018 alle 13:12

  33. Ti ringrazio, Alessandro

    da Angelo TUNZI   - sabato, 10 febbraio 2018 alle 05:51

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