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E’ partita la gara: vince chi mette più bandierine sul corpo dei morti

Fatto140218Piccola proposta di decenza per quel che resta della campagna elettorale: una moratoria sulla cronaca nera. Almeno sulle vittime, almeno sui morti, e morti male, su cui stampa e tivù si avventano come una nuvola di mosche. Sappiamo tutti che da qualche anno il dibattito politico sembra una seconda media di bambini difficili. Rimproverare cazzate all’avversario sembra l’unico argomento: ad ogni critica si può sempre rispondere: e allora il Pd? E allora i 5Stelle? E allora Silvio?: un battibecco che sta evolvendo, e ora si occupa di sangue.

Il solito beneamato trucchetto della “sicurezza” è una fuoriserie che la destra lucida e mette in moto ad ogni elezione, una specie di jolly da giocare nella partita della propaganda. Il Pd ci casca con tutte le scarpe, un classico, i 5Stelle si occupano di bonifici. Accanto alla (strabiliante, in effetti) disposizione emotivo-elettorale delle forze in campo, serpeggia nel paese una specie di tifo da stadio su morti e feriti, una specie di pallottoliere di carnefici e vittime. Se il marocchino ubriaco investe con la macchina la vecchietta sulle strisce pedonali, ecco immediatamente che la povera vittima diventa una bandiera della Lega. Al contempo, può accadere che un italiano, sbronzo pure lui, metta sotto un ragazzino nero, ed ecco riequilibrato il conto. Come se due ingiustizie, due tragedie, potessero pareggiarsi sul filo della propaganda. Ad ogni schifezza del male umano corrisponde una schifezza uguale e contraria. Segue polemicuccia. Erano gli albanesi. Ma no, quell’altro allora che era italiano? Ecco, le bestie nigeriane! E il tramviere di Milano, allora? Una gara a perdifiato per cui davanti a un fatto di sangue la prima domanda che si fa non è “come sta la vittima?” o “L’hanno preso?”, ma “Era straniero?”, “Era italiano?”.

La pietà su base etnica, la vita (e la morte) della gente che diventa un tassello della narrazione tossica.Una dialettica politica basata sul rimpallo, sull’arte più o meno sarcastica di rinfacciarsi errori e stupidaggini a vicenda è arrivata alla frontiera dei morti e dei feriti, gente con la vita spezzata del tutto, famiglie di cui cambia il destino.

Non è difficile immaginare lo screening quotidiano delle pagine di cronaca nera dello staff di Salvini: cercare il caso del giorno per portare un’altra tanica di benzina verso l’incendio. E altrettanto spaventosa è a volte la risposta politica: si cerca il caso uguale e contrario, in un rimpallo di vittime che ha qualcosa di osceno. In una gara spesso sporca e truccata, che trasuda malafede: chiunque abbia parlato degli innocenti sparati dal fascista di Macerata si è sentito rimpallare: perché non dici della povera Jessica? Tutto si mischia, tutto serve alla causa, senza alcun rispetto: delle vittime non gliene frega niente a nessuno, ci sono quelle che servono e quelle che servono meno. Il dolore che resti privato, qui serve usare la sua caricatura in pubblico

Inutile dire: in questo sconcio ping pong si scontrano due posizioni ideologiche. I razzisti xenofobi pancia a terra per  dimostrare che l’immigrazione porta violenza e reati (anche con molte fake news, scemenze inventate, accuse false); gli altri fanno notare con ragione che i delinquenti sono anche bianchi, italiani, e anzi le statistiche confermano che sono molto più numerosi (si pensi soltanto alle violenze in famiglia dove “prima gli italiani” rasenta il novanta per cento).

Ma per quanto siano definiti i campi, e per quanto torti e ragioni siano evidenti, resta un grande disagio per questo giocare con le figurine dei morti ammazzati, per questa vergognosa caricatura di giustizia salomonica per cui un benzinaio rapinato dall’albanese si elide col gioielliere che spara al ladro. Una vera dance macabre, intorno a tutti noi.

10 commenti »

10 Commenti a “E’ partita la gara: vince chi mette più bandierine sul corpo dei morti”

  1. Non c’è da stupirsi più di tanto della cloaca elettorale,questi sono i tempi in cui viviamo,la società riflette la politica e viceversa.
    Per quanto tocca dare interesse al quotidiano,cerco il più possibile di starne al di fuori,il 4 marzo ormai vicino mi stimolerà unicamente nel dare il mio consenso al meno peggio,e non basterà turarsi il naso,direi che tutti gli orifizi dovranno essere sigillati.

    Pare davvero una scelta difficile,perlomeno esistono e sono assai chiari e delineati,chi manco sotto tortura potrà avere chances di scelta.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 14 febbraio 2018 alle 10:25

  2. Anche oggi Ale dopo averti letto non mi resta che assentire convintamente, approvando il post dalla prima all’ultima riga…

    Ricordato come tutti sappiamo su che cosa si avventi con particolare voracità una “nuvola di mosche”, non resta che mettersi pazientemente in attesa del ditino alzato di egidio s., cercando nel frattempo di intuire dove andrà a parare oggi: in che modo distorcerà i concetti da te espressi e di quali macroscopiche imprecisioni e/o omissioni verrai accusato… 😀

    Un cordiale saluto a te, ad Ivo e a tutti i commentatori (obbiettivi).

    da degiom   - mercoledì, 14 febbraio 2018 alle 11:35

  3. Premetto: Non andrò a votare per il semplice motivo che non saprei chi votare. Fino a qualche tempo fa cercavo di capire quali erano le intenzioni, i programmi, i temi seguendo i dibattiti jn TV ma non vedevo altro che scontri tra “cani” ringhianti che spendevano il loro tempo televisivo a insultarsi a vicenda con grande soddisfazione del conduttore del programma dato che l’alterco fa audience! Quindi ho deciso di non seguire questi “ignobili spettacoli” e dedico la mia attenzione a documentari sulla natura (spettacolari quelli di National Geografic), a vecchie riedizioni di film (favolosi quelli di Totò) oppure ai programmi culturali degli Angela (padre e figlio).
    Basta! per me l’attuale “politica” non ha un senso e quindi perché sprecare il mio tempo per una cosa che non ha senso?

    da Enzo   - mercoledì, 14 febbraio 2018 alle 21:31

  4. Semmai ci fosse ancora bisogno di un’ennesima dimostrazione di quanto la sinistra sappia farsi del male – e possa farne alla nazione – ecco qua l’ultima geniale proposta del grande Robecchi: moratoria sulla cronaca nera! Niente più’ brutte notizie! Vietato parlare di chi muore ammazzato! Cosa vuol dire? Semplice, vuol dire: siccome noialtri luminari delle ali più’ luminose della sinistra non siamo capaci di confutare con argomenti razionali le agghiaccianti affermazioni del perfido Salvini, cosa fare di meglio se non far finta di niente e mettere al bando dai telegiornali la dolorosa realtà’ dei fatti? Come a dire: quando la spazzatura si ammucchia sul pavimento, cosa far di meglio se non nasconderla sotto il tappeto? Come a ridire: quando il malato si aggrava, cosa far di meglio per curarlo se non consigliargli di ignorare la malattia? Come a riridire (e qua mi fermo): quando quel che ci accade attorno ci fa troppa impressione, cosa far di meglio se non nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi?

    Ma noi non siamo struzzi, vero Robecchi? Noialtri mammiferi più’ o meno superiori abbiamo un cervello più’ acuto di quello dei pavidi pennuti. Ebbene, acuto Robecchi, facciamolo lavorare. Altro che ritenzione dell’informazione. Nutriamo piuttosto le nostre fervide menti assetate di sapere leggendo qualcosa di istruttivo. Come ad esempio i dati statistici (le piace la statistica, acuto Robecchi, o vuol sottoporre a moratoria elettorale pure i numeri?) Prendo, così’, a caso, dalla rete:

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-09-28/reati-stranieri-l-allerta-viminale-091713.shtml?uuid=AEHr3naC&refresh_ce=1

    Ometto con scrupolo i commenti: ciascuno di noi ha doti mentali sufficienti per farseli da solo. E io le doti altrui le rispetto. Intendiamoci, se voialtre soavi creature angeliche dall’anelito sublime(*) preferite le canzoni di San Remo all’aggiornamento quotidiano dei funesti resoconti della cronaca, e alle riflessioni che ne scaturiscono, fate pure. Ma perché’ tagliare il notiziario del telegiornale a chi non e’ sublime e detesta Claudio Baglioni?

    (*) ma dall’alito sovente nefando.

    da egidio scrimieri   - giovedì, 15 febbraio 2018 alle 19:37

  5. Stiamo assistendo a uno smottamento generalizzato del vivere civile.
    Come antidoto, voterò Potere al Popolo.
    Non rispecchia le mie opinioni al 10o% , ma mi dà la fiducia che non è un voto perso e che non verrà usato per il contrario delle mie intenzioni una volta arrivati in parlamento….

    da Giovanni Scotto   - venerdì, 16 febbraio 2018 alle 21:09

  6. Grazie Alessandro per aiutarci ogni tanto a toccare il pianeta. In particolare cito le tue parole “gente con la vita spezzata del tutto, famiglie di cui cambia il destino.”
    Sì, dovremmo pensare di più agli esseri umani e meno ai cacciatori di cadreghe

    da Giuseppe   - sabato, 17 febbraio 2018 alle 07:44

  7. E allora, caro Robecchi, l’ha poi letto quel rapporto sulla criminalità’ degli immigrati che le ho segnalato su? O non l’ha letto? Dica la verita’: lei ha letto solo il primo rigo, e’ rimasto impressionato, e allora ha messo in moratoria la lettura del resto… Oh ma ha fatto bene, sa! Quando la verita’ fa troppo male, quando cozza troppo coi nostri aneliti sublimi di cittadini moralmente superiori, e’ meglio nascondersela! Oh già’, perché’ soffrire inutilmente? Chi ce la fa fare?

    E tuttavia, giusto per completezza, giusto per soddisfare i lettori delle fazioni masochiste della sinistra, e i lettori d’ogni area politica che invece amano la verita’ e disprezzano le chiacchiere, mi lasci comunque ricopiare alcuni stralci di quel rapporto (tanto lei sta in moratoria Robecchi, mica li legge):

    “Rapportato il numero di denunce/arresti alla popolazione residente, nel caso degli stranieri siamo al 4,78% contro l’1,07% degli italiani…il 55% dei furti «con destrezza» è di origine di soggetti stranieri. Così come il 51,7% dello sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile. Il 45,7% delle estorsioni, il 45% dei furti in abitazione e il 41,3% di ricettazioni…”

    Impressionante vero? Ad esser sincero devo dire che anch’io, sulle prime, ho avuto il sospetto che si tratti d’un falso. Corrono voci (ma e’ tutto da verificare) che quei dati son frutto d’un complotto ordito dall’ISTAT, Minniti, Salvini, la Spectra International s.p.a., Ezechiele Lupo, il conte Dracula e un pronipote di Diocleziano (pare della partita anche una tribù’ di cannibali del Mato Grosso). Ma su questo non saprei dirle altro. Del resto non mi occupo di psichiatria dei propugnatori di moratorie sulle verita’ dolorose, ne’ di ornitologia degli struzzi con le teste sepolte nelle sabbie del Sahara.

    E poi la verita’, la verita’…finiamola con questa storia! Cos’e’ la verita’? “Io sono colei che mi si crede” sentenzia la signora Frola, metafora della verita’, nel finale del “Così’ e’, se vi pare” di Luigi Pirandello. Magnifica definizione, vero?

    Le piace Pirandello, caro Robecchi?

    da egidio scrimieri   - domenica, 18 febbraio 2018 alle 19:35

  8. Con riferimento ai post numero 4 e 7: ecco, appunto…

    1- Le statistiche propinate sono esattamente sovrapponibili a quelle degli anni ’70: è sufficiente sostituire “stranieri” con “meridionali”…

    2 – La prima causa di morti violente in Italia sono
    femminicidi e/o conseguenze di tragedie domestiche.
    Commesse al 95% da italiani. Combinazione, proprio il
    dato omesso,”dimenticato” dal nostro eroe…

    3 – Sanremo si scrive tutto attaccato

    da degiom   - lunedì, 19 febbraio 2018 alle 11:19

  9. Caro Degiom, brevemente: 1) poiché’ parliamo di reati questa può’ essere un’aggravante per i meridionali degli anni 70 non una scusante per gli immigrati del 2017; 2) incidenti domestici? E da quando sono un reato? essu’….;Femminicidi? stai scherzando o non sai che i musulmani lapidano le adultere? 3) hai ragione.

    da egidio scrimieri   - lunedì, 19 febbraio 2018 alle 20:22

  10. Egregio Egidio

    Siccome non c’è peggior cieco di chi non vuole leggere mi fermo qui, ricordandoti semplicemente che ho parlato di “tragedie” domestiche NON di incidenti: compagni che massacrano di legnate le donne che convivono con loro piuttosto che figli che ammazzano il padre, NON dito tranciato dal frullatore.

    Tu continua pure a crogiolarti nelle tue certezze, snocciolando i dati che più ti fanno comodo.
    Saluti

    da degiom   - martedì, 20 febbraio 2018 alle 11:36

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