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Targhe alterne: Tronca, Cantone, Verdini e Bondi sono sempre esentati

Fatto301215L’emergenza smog nelle principali città italiane è drammatica. I dati sulle patologie polmonari sono impressionanti, gli effetti collaterali terribili. Tra questi, la ricomparsa, a Milano, dell’ex sindaco Albertini, che suggerisce di spegnere le caldaie e di mettersi la maglia della salute, segno che i danni dell’inquinamento possono essere anche cerebrali. A Roma l’azione dell’ex prefetto di Milano Tronca è stata rapida e decisa, quasi fulminea: un minuto per decidere le targhe alterne e due giorni per mettere a punto le deroghe. Per venire incontro alle esigenze dei cittadini romani, eccone un parziale elenco.
Sandro Bondi. Può circolare quanto gli pare, dove gli pare e con qualsiasi targa, purché esca dal tunnel della poesia e sostenga il governo Renzi. Se fermato dalle pattuglie potrà facilmente dimostrare di trasportare merce deperibile: la moglie che passa anche lei sa Silvio a Denis, direzione Matteo. Vada, vada pure, circolare.
Francesco Paolo Tronca. Ovvio che il commissario che guida Roma, coadiuvato valorosamente dal prefetto Gabrielli che vorrebbe commissariarlo con la nomina di varie figure commissariali, abbia la sua deroga. Muoversi liberamente per la città, con qualsiasi targa, gli è assolutamente necessario, visto che per contratto deve andare a fare il baciamano al papa ogni venticinque minuti. E poi, vuole visitare la città prima che i cittadini comincino a riconoscerlo.
Raffaele Cantone. Inserito in varie categorie – praticamente tutte – il famoso magistrato nemico della corruzione può circolare liberamente con qualunque targa ed esibire il suo speciale permesso di “intervento emergenziale” che riguarda: salvataggio banche, parto di bovini, assistenza agli anziani, caldarrostaio, moderatore di centurioni inferociti e commissario speciale ai venditori di rose nei ristoranti.
Denis Verdini. Con la sua agenzia adibita al trasporto di profughi da Forza Italia alla maggioranza di governo, può vantare una deroga di carattere umanitario. Per i transfughi non automuniti che devono raggiungere il Nazareno, infatti, è sconsigliato l’uso dei mezzi pubblici. “Con l’efficienza della metropolitana capitolina – dicono gli esperti – ci sono deputati e senatori che resterebbero in Forza Italia fini alla colonizzazione di Giove, e questo sarebbe un vulnus alla democrazia”.
Pellegrini del Giubileo. Desiderosi di farsi perdonare i peccati, potranno girare in macchina quanto gli pare. Una deroga che ha fatto discutere, ma forse in modo eccessivo. Infatti, per ora, sono sette (una famiglia di Bratislava e due single di Pavia) e la loro incidenza sull’inquinamento della capitale appare trascurabile.
Spettatori del grande concerto di San Silvestro. Prima negato dal commissario Tronca, poi autorizzato da più alti poteri (Matteo Renzi), il concerto di Capodanno sarà un surprise party: la location sarà comunicata trenta secondi prima dell’inizio della prima canzone, quindi gli spettatori dovranno andarci in auto, godendo di una speciale deroga. Trattandosi di un concerto che si protrarrà oltre la mezzanotte – in virtù del decreto Happy Days – potranno recarsi al concerto con due macchine: una a targa pari per l’andata e l’altra a targa dispari per il ritorno.
Occasione irripetibile. Chi passerà con la sua Panda sputacchiante sotto una delle porte sante potrà vederla trasformata in un fiammante Suv euro 6, per il quale, grazie a una speciale deroga, sarà consentita la circolazione. Basterà apporre un santino sul parabrezza e assicurare le pattuglie di controllo che la lezione di Milano è stata perfettamente capita. Per questo sono già in vendita speciali adesivi con la scritta: “Il Giubileo sarà un enorme successo, alla faccia dei gufi”.

6 commenti »

6 Commenti a “Targhe alterne: Tronca, Cantone, Verdini e Bondi sono sempre esentati”

  1. beh , basterebbe far piovere. A Roma c’è gente che potrebbe farlo…

    da gis   - mercoledì, 30 dicembre 2015 alle 20:32

  2. Aggiungo dal FQ

    Neppure la super fuffa votata all’ottimismo più sconsiderato del toscano, può far tornare l’aria decentemente respirabile per i polmoni degli abitanti delle metropoli,le solite deroghe della casta stracciona non fanno manco più notizia in questo paese di cortigiani e ruffia.i in ogni epoca del potere.

    Ci vorrebbe una super rivoluzione della decrescita,ma quella chi la potrebbe proporre,se fino all’altro ieri i bilanci delle aziende erano votati ad aumentare i profitti da capogiro da un anno all’altro.

    Quando mai c’è stato lo smog in Cina e in India fino a una quindicina d’anni fa,altro che riscaldamento abitazioni,auto,etc,etc,seppure siano gravemente pesanti per l’aria delle città,la responsabilità quasi integrale è l’industrializzazione votata alla ricchezza più sfrenata per pochi,chissà cosa se ne faranno di tutti quei soldi che la maggioranza di essi non potranno mai spendere,per far si che ci sia la sopravvivenza dell’esercito dei lavoratori alla base dell’intero ciclo.

    Va bene così Robecchi,un po’ di satira va bene,poichè le soluzioni sono un’utopia,sarà la natura in modo violentissimo a far si che ci sia quella rivoluzione,sempre che l’homo molto poco sapiens potrà sopravvivere,e varrà per tutti quanti ricchi sfondati o meno.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 30 dicembre 2015 alle 21:52

  3. La deroga … il nuovissimo status symbol!

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 31 dicembre 2015 alle 00:22

  4. i dischi dei freni sono componenti importanti delle pm10… chissà perché non lo ricorda mai nessuno (mah!). Però va sempre ricordato che la Regione Lombardia è amministrata da vent’anni esatti (quasi ventuno) dalla Lega Nord e da CL-Forzitalia, con gli ex missini: vederli offesi e impettiti che criticano Pisapia fa un po’ senso, ma anche queste cose non le ricorda mai nessuno. Pisapia è sindaco da quattro anni (quasi cinque) e Milano non è mica sotto una bolla di vetro, fa parte della Lombardia e anche della Pianura Padana. Se Salvini e Maroni non sentono neanche un po’ di colpa e fanno quelle facce lì, i casi sono due: o si dubita della loro intelligenza o si pensa che stiano facendo campagna elettorale. (O entrambe le cose?)
    Comunque sia, quando Maroni dice che ci vorrebbero tanti soldi per le norme antismog bisognerebbe ricordargli che i soldi lui e Formigoni li avevano e li hanno spesi per Pedemontana, Brebemi, rondò, circonvallazioni, tangenziali, Grande Malpensa, parcheggi, grattacieli di Isozaki, speculazioni edilizie varie,”lo finanziano i privati”.
    Va bene, buon futuro a tutti (ma 20 anni fa c’era anche lo zolfo nei nostri cieli, oggi non c’è più, non c’è più neanche il Piombo tetraetile delle benzine super, qualcosa lo si può fare davvero)
    PS: dopo i Suv, cosa compreranno i lombardi? Direi il carroarmato, è il passo immediatamente successivo. (chi ama la Natura comprerà un bel camper grosso grosso)

    da giuliano   - venerdì, 1 gennaio 2016 alle 09:30

  5. Via libera allo car sharing, cinque persone obbligatorie di cui quattro dentro ed uno a spingere a turno. Motore spento ovviamente. Mi meraviglia che nessuno dei nostri geniali politici non ci abbia ancora pensato. A parte l’ironia, io penso che la politica non si faccia subito dopo la scuola o nello spettacolo, ma che si debba esercitare sul territorio solo dopo una grande esperienza. Dalla scuola esce solo politica bamboccia. Tutti i giovani di primo pelo dovrebbero avere la pazienza e l’umiltà di imparare come fare politica. Forse solo così si potrà finalmente limitare lo smog e a non ostacolare con provvedimenti puerili le attività e le libertà dei cittadini.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 1 gennaio 2016 alle 13:10

  6. la triste verità: il politico che prende una posizione seria sull’inquinamento perde le elezioni.
    Infatti…

    da giuliano   - sabato, 2 gennaio 2016 alle 09:11

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