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mer
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dic 14

Finalmente Renzi ha un nemico, il cielo ci ha regalato Salvini

Finalmente un nemico degno di questo nome. Dopo i sindacati, massì, quelli “antichi” coi gettoni e i rullini; dopo i lavoratori, quei “privilegiati” con la cassa integrazione; dopo gli studenti che notoriamente vanno in piazza per non studiare (come diceva modernamente mio nonno), dopo i gufi, i rosiconi, gli scettici, eccetera eccetera, ora ecco un nemico vero per il renzismo (un po’ meno) trionfante: Matteo Salvini.
E’ probabile che a Matteo Salvini si possa applicare la famosa massima di Beppe Viola: “Per essere un genio dovrebbe essere tutto diverso”. Però è un dato di fatto che ha saputo infilarsi in uno spazio aperto fatto di paure (un po’ vere, un po’ irrazionali), di pulsioni schifose (xenofobia e nazionalismo), di presenzialismo televisivo (Salvini “tira” in tivù quanto Renzi). Insomma, il Matteo cattivo è la filiale italiana del lepenismo, che a sua volta è una concessionaria europea del putinismo, al pari di tutte quelle forze di destra populista che tanto si agitano in Europa. Un nemico perfetto per una grande forza centrista che voglia mettere ancora in circolo qualche goccia di sangue “di sinistra”. Un’opposizione ideale, un vero toccasana, è il Signore che lo manda.
Il disegno è presto detto: un grande partito al centro, il Pd, capace di rastrellare voti dispersi e confusi dalla destra berlusconiana, qualcosa di piccolo a sinistra (forse, se, chissà), e una forza a destra con le caratteristiche della destra senza più centro. Uno schema abbastanza prevedibile, e può darsi che funzioni. In più, un vero fenomeno della natura: la strabiliante capacità degli italiani di dimenticare tutto molto in fretta. Dalla parte di Salvini, questa tendenza all’amnesia riguarderà gli ipotetici voti da Sud (dopo anni di razzismi, di “terroni”, di insulti, ha chiesto scusa, il ragazzo). Dalla parte di Renzi si tratterà invece di far dimenticare – per lottare contro la destra di Salvini – quell’insofferenza per le ideologie, quel considerare fuori moda ogni sistema consolidato di valori, quel “né di destra né di sinistra” così spesso sbandierato, a fatti e a parole. Insomma, di chiamare alla mobilitazione contro la destra, quando sarà il momento, proprio quei lavoratori oggi umiliati con politiche di stampo thatcheriano. Ecco l’inedito: uno scontro ideologico tra due forze che ad ogni passo si dichiarano post-ideologiche. Uno scontro di idee senza impianti ideali, due cinismi che si fronteggiano. E pure con uno schema analogo, quello di far ricadere sui più deboli scelte, propaganda e strategie. Il mondo del lavoro dipendente in sofferenza accusato di essere “privilegiato” dalla parte renziana, e il mondo degli ultimi, immigrati, Rom, rifugiati, capri espiatori perfetti della crisi come da tradizione delle destre nazionaliste europee. Grosse distanze tra i due mondi, certo. Eppure anche una grande similitudine: la crisi la pagheranno i deboli: i lavoratori vecchi e conservatori per il Pd, aggrappati ai loro diritti come a un salvagente in mare aperto, immigrati e minoranze etniche per la Lega salviniana. Sarà battaglia, e nei fumi della battaglia nessuno dei due eserciti penserà al grandi patrimoni, alle rendite, a un capitalismo finanziario che ci ha portato fin qui, alla finanza che guadagna senza creare lavoro, in parole povere alle caratteristiche strutturali di un’economia liberista distorta e rapinatrice. Due guerre tra poveri di diverso segno, di diversa provenienza, di diverso spessore. E i poteri veri, intanto, non li sfiora nessuno.

5 commenti »

5 Commenti a “Finalmente Renzi ha un nemico, il cielo ci ha regalato Salvini”

  1. E’ evidente che il popolo bue si accontenta di ovvietà generali. Volete il cesso in casa? Chi direbbe di no? Pensiamo per un momento a come sono tralasciati i campi degli zingari e a come gli avvoltoi ci speculano sopra! Siamo arrivati al punto in cui la massa bue del popolo non considera quella povera gente nemmeno persone umane e sembra perfino contenta di vederli soffrire.. No no, io credo che il successo molto mediatico di Matteo Salvini sia aria fritta e che prima o poi la gente si accorgerà che è meglio mettere sotto i denti l’arrosto vero piuttosto che cercare invano di attingere il pane sul fumo del suo gustoso sapore.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 3 dicembre 2014 alle 11:17

  2. In due parole: il bipolarismo.

    da federico_79   - mercoledì, 3 dicembre 2014 alle 14:16

  3. con la fondamentale differenza che Salvini non deve ripetere continuamente ed ipnoticamente “sono uno di destra, dico e faccio politiche di destra..”

    da david   - mercoledì, 3 dicembre 2014 alle 16:40

  4. Dopo Berlusconi, Grillo e Renzi ecco Salvini, ultimo capolavoro della scienza della comunicazione!
    Senza voler strafare direi “tanto fumo e niente arrosto”.

    da Marco da Zurigo   - mercoledì, 3 dicembre 2014 alle 18:43

  5. Il fascio putinlepenismo xenofobo padanesco ci salverà. Amen!!! 😀

    da Gianguido Mussomeli   - giovedì, 4 dicembre 2014 alle 14:42

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