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Per pagina99, Piede Libero di oggi. Antonio Razzi, l’allegro piazzista dei lager

I racconti di Shin Dong-hyuk, primo testimone della vita nei lager della Corea del Nord, ci dicono che laggiù non hanno niente da invidiare alla tradizione europea del Novecento (Auschwitz e dintorni), e basta farsi un giro nella sezione “diritti umani” del sito dell’Onu per sapere di quella vergogna dell’umanità. Eppure c’è un senatore della Repubblica Italiana, Antonio Razzi, che canta le lodi di quel regime torturatore, paragonandolo alla Svizzera e dicendo che c’è totale libertà (ha visto la gente prendere il tram). Da lui ci aspettiamo da un momento all’altro un “ Solgenitsin si è inventato tutto” o un “Anna Frank era una signorina niente male”. Ma qui non è in discussione il talento comico del senatore Razzi, piuttosto il fatto che sia segretario della Commissione Esteri del Senato italiano. Tutto si può dire del regime coreano, ripugnante Reich personale, ma non che non sappia infiltrare i suoi ridicoli piazzisti in una grande democrazia occidentale. Purtroppo, la nostra.

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3 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Antonio Razzi, l’allegro piazzista dei lager”

  1. Secondo il mio personale modo di vedere, Antonio Razzi è il parlamentare giusto per un partito a senso unico. Di destra o di sinistra, dipende dal risultato che gli viene in tasta. Non si pone i problemi noiosi della società, non contribuisce con le sue idee al progresso etico e civile del paese. Ubbidisce e basta. Probabilmente sarà anche d’accordo col capo di turno, ma ciò non gioverebbe a suo favore. Come lui ce ne sono tanti, pensiamo ai sostenitori di Ruby nipote di Mubarak… Antono Razzi però ha il buon senso di non farsi un problema nemmeno per questo. E’ almeno simpatico nei suoi rapporti mediatici e la gente lo tollera sorridendo, dandogli il peso che merita. Gli altri come lui, che partecipano ai programmi televisivi con tante chiacchiere, producendo gli effetti devastanti che sappiamo, come la recente fiducia per una delega in bianco concessa dal Senato all’attuale governo. Nella sostanza con quella delega, se passerà definitivamente, si autorizza un governo palesemente amico del capitale ad infierire legalmente senza pietà alcuna, sulla qualità di vita dei lavoratori. Questa gente ripete in ogni occasione, con lo stile del disco telefonico risponditore automatico, le stesse cose sull’operato fantastico dela loro parte politica. Solo aria fritta nella realtà per chi segue scrupolosamente le cose… Purtroppo, con il contributo attivo e fazioso di alcuni attuali conduttori dei programmi mediatici e di certi giornalisti che credono di avere sempre la verità in tasca, l’effetto davanti al popolo bue disinformato è spesso positivo. Effetto che durerà fino al momento in cui improvvisamente la classe medio/bassa si troverà suo malgrado con le pezze sul sedere. Si pentirà allora, ma sarà troppo tardi. I balconi fatti male senza scrupoli, prima o poi cadono, come in Abruzzo… Informiamoci gente, informiamoci fin che possiamo farlo nella debole democrazia che ancora ci è rimasta!… I razzi sono tanti, milioni di milioni?…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 10 ottobre 2014 alle 10:34

  2. Bisognerebbe anche dire, però, che certa satira di prima serata finisce per dare maggior risalto al bersaglio che dovrebbe colpire. Il Razzi da strapaese, il Razzi vernacolo, il Razzi “che pensa prima e sempre per sè” diventa quel tipo di italiano che conosciamo tutti, di cui sappiamo di essere migliori e a cui siamo fieri di non somigliare. Ma che c’è e da sempre tolleriamo, e quasi quasi ci sta simpatico. Il Razzi che altrimenti conoscerebbe un cittadino su 100 finisce che lo conoscono tutti ed è come “normalizzato”, reso inoffensivo in quanto oggetto di buffa parodia che non punge… Va anche detto che pure nel partito d’appartenenza il Razzi conta come il due di briscola ed ha il peso politico di un attaccapanni… Ben altri fenomeni esperti di politica estera si aggirano in Parlamento, moooooolto più pericolosi di Razzi… Ma come fa Crozza a fare Di Battista… Di Battista è giovane, bello e non ha inflessioni…

    da Silvia   - venerdì, 10 ottobre 2014 alle 12:48

  3. che sia scemo è scemo.
    poi ci si potrebbe chiedere lo è o fa finta?
    escludiamo per il momento la seconda ipotesi e chiediamoci lo è sempre stato o lo è diventato?
    a me piacerebbe credere che sia stato gravemente malmenato. magari negli anni dai settanta ai 2000. quando se sostenevi il contrario di quello che ora candidamente riferisce sul regime coreano, magari esprimendo perplessità sull’urss, su cuba, sulla cina, … se si rimaneva sulla contestazione verbale si finiva per essere catalogati tra i fascisti. se si andava oltre si poteva prendere tante di quelle botte da non dimenticarsi più quell’esperienza e la causa che l’ha provocata.
    quello li ha avuto un trauma da giovane per e ora non riesce più a riprendersi da questa specie di sindrome di Stoccolma.
    si è innamorato dei suoi aggressori li ha idealizzati e ora sembra di risentire proprio quello che diceva la gente al rientro da viaggi in quelle località lì in quegli anni lì. uguale in tutto. e nessuno che osava mettere in dubbio, o mostrare perplessità, o rimanere freddo alle testimonianze dirette.
    non è capace di mentire uno così. non credo ci prenda in giro.
    infatti lo beccano subito con microfoni e telecamere nascoste, ad ammettere quello che vogliono lui e i suoi colleghi. alla faccia dell’impegnarsi con dedizione al bene comune.
    è curioso che uno fatto così sia stato reclutato nell’italia dei valori.
    io per sfottere aggiungo: i valori di una volta. fa vintage in chi lo pronuncia. che bella espressione.

    da mario   - sabato, 11 ottobre 2014 alle 20:21

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