La paura dell’antieuropeismo in vista delle elezioni europee è un bizzarro retrovirus. Il timore è che vincano forze centrifughe, fascisti malamente ripuliti, localismi lisergici tipo la secessione veneta e un comico di Genova. E poi, dulcis in fundo, ci sono le memorie di Giulio Tremonti, che elenca gli elementi del complotto per far fuori Berlusconi: le banche, lo spread, il fiscal compact, i poteri forti, il terremoto, le cavallette, la siccità e, ovviamente, l’odiato euro.
Ci si chiede come faccia Tremonti a sapere tutti questi retroscena. Uno potrebbe pensare che è stato quattro volte ministro dell’economia, ipotesi davvero suggestiva. Ma bisogna essere ottimisti, vedere il bicchiere mezzo pieno. Dall’euro non lo so, ma essere usciti da Tremonti è già una gran bella cosa.
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Tremonti chi?
Lo stesso che nel 2011 accusava B. di essere il principale colpevole della crisi economica?
Come vorrei aver anch’io la memoria corta!
da chiara - giovedì, 27 marzo 2014 alle 16:15
Bello questo ‘fascisti malamente ripuliti’ … ci avrei messo pure ‘i cretini di ogni età’ come cantava Lucio Dalla
da Marco da Zurigo - venerdì, 28 marzo 2014 alle 00:34
ho capito ma chi allora per chi voto? sto a casa ? che faccio ?
siamo antieuropeisti o pro ? Kiev o Mosca ?
date una linea perdio, non si può far gli intellettuali e basta, sono di sinistra, non posso decidere da solo, non credo all’iniziativa privata
da david - venerdì, 28 marzo 2014 alle 11:46
david, vota Tsipras.
Siamo europeisti perché internazionalisti.
Certamente non pro Kiev. Non appoggiamo il governo di Mosca, ma riconosciamo la sensatezza con cui si comporta sull’ UCraina.
da Federico_79 - venerdì, 28 marzo 2014 alle 12:48