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pagina99, si comincia! La Jobs Act è arrivata yesterday…

Comincio oggi una nuova collaborazione con un giornale nuovissimo che si chiama pagina99. Più che un giornale (sarà in edicola quattro giorni alla settimana in forma di quotidiano e il sabato in forma di settimanale) è un sistema informativo complesso e integrato che prevede un sito, edizioni per iPad e mobile, ampia interazione tra carta e web e insomma, tutto quando vi spiegano molto meglio di me qui (anche di chi è, chi lo dirige, chi lo fa). Per ora c’è un nastro di articoli e notizie (qui) e a giorni il sito "vero", che vi dirò. L’account twitter è @Pagina_99. A tutti quelli che fanno, inventano e faranno pagina99 va il più grande in bocca al lupo del mondo ecc ecc e tutte le cose belle che si dicono quando parte una cosa nuova e coraggiosa.
Ecco il primo pezzetto: La Jobs Act è arrivata yesterday…

La Jobs Act è arrivata yesterday, verso evening, e non sembra una semplice battle sull’articolo eighteen, but un piano in many points che ci sarà spiegato dal mayor di Firenze (Florence) nel corso di una toccante cerimony. È una cosa piuttosto urgent, come sa everyone. Poi, staremo a vedere in the specify se si tratterà di una specie di Fornero’s way of life o di un ambitious disegno di riforma e improvement per tutti quelli che today un piano per il job non ce l’hanno, che sono several. Insomma, è una bozza work in progress, e non parla dei molti money che servirebbero to realize it. Ancora one, two weeks, non siate impazienti, non abbiate urgency. Servirà also per capire why ce lo dice in english e se sarà una thing sensata or another anal intruder program. Restate in contact. Best wishes.

9 commenti »

9 Commenti a “pagina99, si comincia! La Jobs Act è arrivata yesterday…”

  1. “Anal intruder program”. Ci scommect.

    da Chiara   - giovedì, 9 gennaio 2014 alle 15:27

  2. “Our surgeons did what they could, but it took them two hours just to remove the smile from his face.”

    da david   - giovedì, 9 gennaio 2014 alle 16:55

  3. beh… in bocca al lupo! or, in wolf’s mouth!

    da eve   - giovedì, 9 gennaio 2014 alle 17:50

  4. Ormai siamo tutti americani. Battiamo le mani e ridiamo di cuore, soprattutto quando non ci fanno capire nulla… In bocca al lupo a.r.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 9 gennaio 2014 alle 19:29

  5. Ogni giorno Alessandro Robecchi con il suo telefono intelligente produce cinguettii sagaci e interessanti. Alcuni finiscono direttamente anche sul suo Faccialibro. Tra i temi a lui cari c’è quello del lavoro: a lui stanno a cuore i ragazzi e le ragazze dei centri chiamata, e le lavoratrici sottoposte ad assalimento da parte dei colleghi negli spiazzi adibiti ad ufficio. I suoi articoli vengono collegati da molti lettori della ragnatela grande quanto il mondo, e su Cinguettare si moltiplicano i suoi seguaci. Come autore si ricordano i suoi testi per le trasmissioni di Maurizio Crozza “Terra d’italia” e “Crozza Italia dal vivo”. Sotto il suo soprannome, sempre su Cinguettare, è riportata una bella frase di Guglielmo Wilder: “Se proprio devi dire la verità, dilla in modo divertente, quelli che fanno ridere verranno risparmiati”.

    da Daniele   - giovedì, 9 gennaio 2014 alle 19:42

  6. io devo ancora riprendermi da quando vidi a Roma i manifesti della Festa Nazionale del Democratic Party (vero).
    Auguri per la nuova collaborazione!

    da paola   - giovedì, 9 gennaio 2014 alle 19:55

  7. Non capisco , cominciate a scrivere e siete già a pagina 99 …
    very strange …

    da Marco da Zurigo   - venerdì, 10 gennaio 2014 alle 01:31

  8. che poi il vero motivo per cui Renzi lo nasconde con l’inglese è che “Jobs Act” è l’esatta traduzione dello “Statuto dei lavori” con cui già Marco Biagi voleva sostituire lo Statuto dei Lavoratori; magari qualche zelante giornalista poteva chiederglielo a Renzi, perchè non ha il coraggio di chiamarlo in italiano lo Statuto dei lavori

    da david   - venerdì, 10 gennaio 2014 alle 09:44

  9. L’ anglicismo della definizione Job Act sarebbe un segno di modernità? Per me è solo una cazzata da provinciali, un modo per nascondere il fatto di non aver nulla da dire e che tuttavia serve a segnalare linguisticamente il contesto ideologico in cui si collocano questi compitini buoni per gli anni ‘80. Temo che qui si tratti di penoso modernariato più che di moderno.

    da gianguido mussomeli   - venerdì, 10 gennaio 2014 alle 17:51

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