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La mente che cancella, un classico dell’horror

La mente che cancella è un classico dei film dell’orrore. L’amnesia, l’incubo, il ripetersi immutabile degli stessi eventi. Di solito il protagonista è un uomo normale travolto dalle circostanze. Si alza e oggi è come ieri. Se va bene, come l’altro ieri. Se va molto, molto bene come trent’anni fa, quaranta, cinquanta. Accende la tivù e sente il discorso del nuovo presidente del consiglio che chiede la fiducia. Pensa: “Bravo questo Tanassi”. O era Rumor?
Certo, si sa, spesso quando la storia si ripete lo fa in forma di farsa. Sarà per questo che quando la Dc si ripete lo fa in forma di Letta.
Funziona così: piccole particelle di memoria svaporano. Poi le aree di amnesia si allargano. Ruby? E chi era? Il falso in bilancio? Uh! Mesozoico! Barbatrucchi e prescrizioni giudiziarie? Uff, ancora con quella roba! Poi, lentamente, anche le aree della memoria recente vengono intaccate. Non il passato remoto, non il passato prossimo, ma un anno, un mese… puff, sparito. Angelino Alfano che marcia sul Palazzo di Giustizia di Milano giura come ministro dell’Interno davanti al presidente Napolitano, che di quel gesto inconsulto (la marcia, non il giuramento) aveva detto: “tensione destabilizzante”. La mente che cancella, appunto. Una delle.
Poi, siccome non si tratta di casi isolati ma di epidemia di massa, la memoria sparisce a tutti. Si plaude alla ritrovata concordia, al superamento delle contrapposizioni. Si osserva un compiaciuto Brunetta che stringe la mano a Letta, sorridendo, come si guarderebbe il pitbull da combattimento coccolare un gattino. E il discorso, poi. Un capolavoro di carpiato con avvitamento e salto mortale, dove invocando la larga intesa si smontano le costruzioni del governo precedente (Imu, lavoro, esodati e altro), nato da una larga intesa con gli stessi protagonisti. Proprio gli stessi. E così oggi montiani, berlusconiani e Pd votano per superare certe riforme e certe decisioni per cui votarono sei mesi fa montiani, berlusconiani e Pd. L’altra volta perché la situazione era disperata e bisognava salvare il paese. Questa volta perché la situazione è disperata e bisogna salvare il paese. La mente che cancella.
Effetto collaterale: il possibilismo. Un’apertura, un beneficio del dubbio che si ripete identico ogni volta e che si può spiegare solo con una sorta di eterna, ricorrente amnesia. Con qualche differenza: là, ai tempi dei tecnici in loden, si parlava solo di come trovare i soldi e non di come spenderli. Qui, nel Tanassi redivivo (ma non più vivace) si pensa a come spenderli e non si dice come trovarli. Ma le analogie sono più numerose delle differenze. Una per tutte: là si parlava quasi solo di economia e di bilanci, ma poi si faceva ricorso in Europa contro la bocciatura della vergognosa legge 40. Qui, in un discorso che sfiora l’universo mondo, dalla conquista delle galassie alla fame nel mondo, nemmeno una riga su diritti civili, coppie omosessuali e argomenti correlati. Dal parlamento meno cattolico di sempre nasce uno dei governi più cattolici di sempre.
Naturalmente la mente che cancella non riuscirà a cancellare del tutto il principio di realtà. Appena si tratterà di trovare i soldi per tutte le belle cose dette, si porrà il problema di dove trovarli. Non con una patrimoniale (sacrilegio!), non dai superpatrimoni (come disse Monti: “Non sappiamo chi sono”), ma con i soliti noti, noi. Compreso l’uomo normale del film, quello con la mente che cancella. Che dirà: “Io ‘sta cosa l’ho già vista”. Ecco, appunto. Pessima trama.

17 commenti »

17 Commenti a “La mente che cancella, un classico dell’horror”

  1. Già, pessima trama… Subito si sono sguinzagliati nei media gli imbonitori e i taroccatori sondaggisti che esaltano l’rribile inciucio. Già nelle masse si sta affermando l’opinione del “bel paciugo”. Perfino i sindacati sono entusiasti e si permettono perfino di dare consigli. Mi ricordo quando nel lontano 1972 si passava dalla tassa “Vanoni” all’ “IVA”. Negli ambienti di lavoro piombarono perfino i sindacati per convincere gli operai che con l’IVA sarebbero soparite tutte le altre tasse. Proprio l’IVA che come l’IMU, che come le tasse sulla benzina, ecc, non ha le caratteristiche dei contributi ammessi dalla Costituzione, non essendo tasse progressive… Così va il “nostro” mondo… E noi lasciamo che i politici di oggi mettano le mani sulla nostra Costituzione?… Sarebbe un guaio imperdonabile assencondare tale insano intendimento. Ancora Buon Primo Maggio a tutti… E meditate gente… Meditate!

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 1 maggio 2013 alle 09:52

  2. “Io ‘sta cosa l’ho già vista” … In effeti il produttore, il regista, il cast e le “vittime” sono gli stessi.

    da Mau   - mercoledì, 1 maggio 2013 alle 10:13

  3. Appunto! Potessimo spegnerla questa TV! Alzarci dalla sedia e andarcene da questo cinema che trasmette questi orribili film/incubo. Perché (non conosco gli ultimissimi sviluppi) berlusca che chiede la presidenza di una commissione o convenzione o consulta, il nome non è ancora certo, che dovrebbe occuparsi delle riforme…anche lì non sanno se chiamarle istituzionali o costituzionali, a voi non sembra un incubo?

    da Tiziana   - mercoledì, 1 maggio 2013 alle 19:57

  4. siamo decisamente nei paraggi di Orwell,1984(« La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza. »)L’unica cosa certa è che concentreranno gli sforzi per la soluzione dei problemi in una lotta senza quartiere ai graffitari,gli zii di tutti i problemi

    http://www.youtube.com/watch?v=RIhei42x5k4

    da diamonds   - giovedì, 2 maggio 2013 alle 09:29

  5. Democrazia all’obitorio :comunicano “nell’interesse di questo paese (perché questo e non nostro?) ” o “è il minore dei mali”

    da giulio   - giovedì, 2 maggio 2013 alle 11:04

  6. splendido.incredibilmente lucido e veritiero pezzo.
    chissà quanti degli aficionados lettori ci si riconosceranno (o stavan tutti a votare Ingroia alle elezioni?).

    cari cittadin* che avete votato PD e/o SEL e/o vi siete astenut*: che cosa avete da frignare e lamentarvi?

    Questo è il VOSTRO governo.
    Queste sono le VOSTRE politiche.
    Questi sono i VOSTRI Ministri (e PdR):
    perchè costoro sono quelli che avete scelto VOI di delegare con la VOSTRA X sulla scheda (coi Vostri occhi chiusi sul loro passato).

    Piantatela di fare i lagnosi: è il governo che il PD e SEL hanno scelto di volere (come negli anni passati, come ben descritto da Robecchi).
    Non vi sta bene? Avreste dovuto pensarci prima: la colpa è Vostra e Vostra soltanto che gli avete per l’ennesima volta accordato libertà assoluta d’azione, nonostante tutti i loro trascorsi.

    smettetela di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri e cominciate a guardare la trave che avete nei vostri.

    da stella   - venerdì, 3 maggio 2013 alle 09:21

  7. una lettura acrobatica la tua Stella(e comunque è vero.Da quando i comunisti sono al potere le cose hanno cominciato ad andare storte)

    http://www.youtube.com/watch?v=oli89z_UvDM

    da diamonds   - venerdì, 3 maggio 2013 alle 10:08

  8. @diamonds
    “acrobatica” in che cosa?

    vorresti dirmi che SEL non si è presentata assieme al PD alle elezioni?
    inoltre:
    potresti dirmi chi c’era al governo prima delle elezioni?
    potresti elencarmi quali leggi, ad esempio, sul conflitto di interessi, sono state fatte negli anni dai vari governi?
    potresti dirmi chi ha introdotto CPT/CIE e precariato?
    potresti dirmi chi c’è al governo adesso?
    potresti dirmi dove li vedi i “comunisti” (qualche collettivo, qualche occupzione, a parte)?

    rispondi con fatti invece che con link a pietosi video su utube;
    grazie

    da stella   - venerdì, 3 maggio 2013 alle 16:02

  9. è tutta una burla,vero?

    http://www.youtube.com/watch?v=zXhXrcvUAUs

    da diamonds   - venerdì, 3 maggio 2013 alle 16:40

  10. wow! uno spezzone di un film linkato da youtube!
    ma alle domande perchè non hai risposto?

    da stella   - venerdì, 3 maggio 2013 alle 19:37

  11. @Stella: accusi chi ha votato PD e SEL, ok, ma chi si è astenuto che c’entra?? Non vedo proprio come il mio astenermi possa aver influito sull’attuale disastro politico.
    (evitiamo la solita banale e ignorante risposta “il tuo non-voto va alla maggioranza” per favore)

    da Chiara   - sabato, 4 maggio 2013 alle 13:50

  12. @chiara
    [PS: sperando che tu non sia (o magari invece sperando proprio di si) la “mia” Chiara di anni fa che tuttora disperatamente e inutilemnete amo…. che poi wow! sarebbe troppo bello almeno riuscire a parlarci così per interposta persona… T.]

    non accuso l’astensionismo di per sè; ma è indubbio che a livello di formazione di governi l’astensionismo non ha alcun peso.
    se votassero solo 10 persone in italia, i partiti si spartirebbero comunque il loro voto e i governi nascerebbero lo stesso.

    Critico l’astensionismo dal punto di vista TATTICO.
    Non esistono governi amici, questo è verissimo e chi vive in strada le lotte lo sa benissimo. ma le lotte in strada si vivono sia che uno si sia astenuto sia che uno abbia votato.
    Ciò non toglie che anche il voto è un arma: e va (IMHO) usata.
    Se no, non si ha alcun diritto di criticare le scelte che fa chi sta al governo e/o all’opposizione.
    Non voto per il meno peggio nell’ottica di “meno peggio” uguale “meglio”, ma accetto la responsabilità del esprimere un’opinione che volenti o nolenti influisce.
    inoltre, almeno per questa tornata elettorale per la prima volta si è presentata alle elezioni una forza politica che (ci si puo credere o meno, questo non è importante) aveva dichiarato espressamente il loro scopo di sparigliare le carte rispetto ai vecchi partiti. L’occasione (bene o male, giusto o sbagliato che sia) non è stata recepita e sfruttata a pieno da troppi; e adesso ci troviamo sul groppone il mega governo dei soliti noti ammucchiati spudoratamente tutti assieme. Questo non è il mio governo, ma è appunto il governo nato da chi ha votato altri partiti e da chi invece di andare a votare (inclinando l’ago della bilancia dei voti da una parte o da un altra) ha preferito astenersi rifiutando a prioristicamente una possibilità (ripeto giusta o sbagliata non mi importa disquisirla qui e ora).
    forse il mio voto è stato ininfluente.
    forse il mio voto è stato dato ad un gruppo di cretini. deciderà la Storia.
    Ma almeno ho adesso la possibilità di criticare/applaudire apertamente, senza deleghe, conscio e partecipe delle mie responsabilità.

    Inoltre, anche il “non voto” è comuqnue delegare (a meno che uno non voti perchè pratica la lotta armata, ma non credo che ci sia alcuno in italia che si comporta così oggigiorno), che ti faccia o meno piacere sentirlo dire. E in più è delegare in maniera completa e totatle. Non è semplicemente “chiamarsi fuori” ma è sfacciatamente dire “fate voi su tutto anche sulle X da scarabocchiare su un foglietto dicarta”.
    Se non c’è nessuno da votare ” a favore”, il voto almeno può, tatticamente, continuare a restare un arma “contro”…. che magari non è molto ma avolte è già qualcosa.

    detto questo, cmq, almeno preferisco chi si è astenuto da chi ha votato PD.

    ciao e buon finesettimana

    da stella   - sabato, 4 maggio 2013 alle 18:32

  13. @ Stella
    C’era un tale che, anni fa, parlava di cretinismo parlamentare; sarei contenta di sapere che quella fetta di italiani aventi diritto che non ha votato, lo ha fatto seguendo l’opinione di quel tale. Sono, però, dell’opinione che non abbiano votato perchè non si sentivano rappresentati da questi signori vecchi e nuovi e sono anche convinta che se non si fosse presentato il M5Stelle questa fetta di non votanti sarebbe stata più consistente.
    Rispondendo alla tua critica, credo che l’arma del voto in paesi come l’Italia sia un’arma ormai spuntata e non capisco perchè chi non esercita il diritto di voto perda automaticamente anche quello di critica.
    La storia politica d’Italia ci insegna che i voti degli elettori non hanno poi questo peso, se ci si ricorda di pirotecnici governi con cinque partiti dove formazioni infinitesimali facevano il bello ed il cattivo tempo!
    Le promesse elettorali vengono puntualmente disattese e questo per le motivazioni più varie.
    Dall’altra parte anche chi ha votato per qualcuno da cui si sentiva rappresentato ha tutti i diritti di lamentarsi se poi i programmi elettorali finiscono nel cesso e si fa l’esatto contrario di ciò che si è promesso… Se vado al ristorante e mi propongono come dessert della casa un tiramisu ho tutto il diritto di lamentami se mi portano una macedonia, anche se mi dicono che è per non farmi ingrassare troppo…
    Infine la formazione che si è presentata come new entry a queste elezioni ha sicuramente un ché di affascinante, ma ho l’impressione che si sia seduta ad un tavolo di scacchisti ed invece giochi a dama.. E’ senz’altro onorevole voler sparigliare le carte rispetto ai vecchi partiti, però non credo che si possa chiamare fuori dalla nascita di questo governo: credo invece che si sia trovata con un’inaspettata valanga di voti e che non si sia presa le sue responsabilità di forza politica.
    Spero che questo ennesimo voto di “protesta” o di “pancia” o semplicemente “contro” non si vada ad aggiungere ai deja vu che hanno riempito le urne in passato.
    Comunque, non mi sono astenuta e non ho votato PD…

    buon finesettimana anche a te
    Alba (non Chiara)

    P:S:: per quanto riguarda le domande che hai posto, mi chiedo se ti stati nascondendo dietro un dito o se fai la gnorri… Facciamo così: prova a dare tu le risposte e vediamo se anche tu soffri di “mente che cancella”…

    da alba   - sabato, 4 maggio 2013 alle 22:42

  14. @chiara
    non voglio sottrarmi alla discussione, ma credo sia inutile che sia io a rispondere alle domande che io ho scritto (perchè erano contestualizzate nalla risposta a “diamonds” che aveva definito il mio commento “acrobatico”).

    per il topic voto-si voto-no…. lunga diatriba da sempre con tonnellate di inchiostro ormai scritte di qui di lì di lù di su e di giu.
    comuqnue…
    se ti invitano al ristorante a mangiare (elezioni) e tu non ci vai (astensione), in base a cosa poi puoi criticare come ha cucinato il cuoco le varie portate (partiti/governi/leggi)?

    In questo caso (ultime elezioni), credo fermamente (IMHO) che il fatto che un buon numero di italian* siano rimasti incollati al vecchio voto/astensione, non abbia permesso di creare un cambiamento effettivo (da giudicare poi in corso d’opera e/o a posteriori): c’era una effettiva possibilità di rottura di un meccanismo, che non è stata raccolta ( basandosi anche su alcune sensate ragioni, ci mancherebbe altro, ma impedendo così di fatto un tentativo di qualcosa che non sia la solita zuppetta di inciucio e casta già vista e rivista ). era una scelta tattica da accettare, tutto lì.

    c’è un detto che dice che se stai affogando, non fai lo schizzinoso su chi ti tende la mano per tirarti fuori dall’acqua.
    Credo che questo detto calzi a pennello circa questa ultime elezioni. Purtroppo (per l’Italia) si è deciso di fare gli schizzinosi e delegare nuovamente a chi non è mai riuscito a combinare altro che disastri.
    Pazienza. Sopravviveremo come sempre (anche se ci toccherà prenderci qualche manganellata in più)

    da stella   - domenica, 5 maggio 2013 alle 01:09

  15. ops…. era @alba

    da stella   - domenica, 5 maggio 2013 alle 01:09

  16. Ehi Stella, Stella (gridato un po’ alla Marlon Brando),

    E un peccato che tu non risponda alle tue domande. Dai tuoi post sembra che tutte le leggi più becere siano state promulgate durante i governi di centro-sinistra e in nessuna delle tue parole risulta una qualche corresponsabilità dei PDL, AN e compagnia cantante…
    Inoltre sembri prendertela con tutti ma proprio tutti (PD, SEL, gli astenuti) ma non con i signori di cui sopra.
    Quindi è colpa degli astenuti se i rapporti di forza non sono mutati e non si è colta la possibilità di “rompere il meccanismo”; mi spiace notare che non ti sfiora neppure il pensiero che la forza che tendeva le mani per salvare gli affogandi forse non ha convinto neppure loro.
    Parlando con alcuni dei miei amici che hanno votato M5S trovo la stessa sicumera: il fatto che ci siano delle regole istituzionali nella formazione dei governi viene considerato come un pretesto per pestare loro i piedi e non permettere il rinnovamento; insomma una compagnia di damisti che si siede ad un tavolo di scacchi senza accettarne le regole. Questo li porta a gridare all’inciucio al primo arrocco…
    Infine, se vado al ristorante e mi propongono un tiramisu che rifiuto, ho tutti i diritti di criticarne la qualità e la quantità, se mi arriva e sono costretta a mangiarlo, perchè poi il conto lo pago io….
    Bada bene che non piace neppure a me quanto è successo nell’ultimo mese: ho il voltastomaco nel vedere che PD e PDL siano arrivati a formare un governo, ma in tutto questo, non credo che il M5S si debba sentire senza responsabilità.
    Una cosa è certa: ci prenderemo qualche manganellata in più. Ma sai che figata! Saranno di matrice centro-destra-sinistra…. wow!
    ciao
    Alba (sempre e comunque non Chiara…)

    da alba   - domenica, 5 maggio 2013 alle 09:44

  17. Mi fischiavano le orecchie.

    @Stella: Le tue idee riguardo l’astensionismo mi paiono un po’ confuse. Astenersi è “delegare”? Non credo proprio. Parlando per me stessa, astenermi è (oltre alla naturale conseguenza del non trovare tra i partiti in pista alcuno che mi soddisfi) delegittimazione delle porcate che questi amabili signori dell’inciucio perpetrano e perpetreranno poi a nome mio.
    Non metto tutti i politici sullo stesso livello, tra di loro vedo il peggio e il meno peggio. Ma penso che dover scegliere il “meno peggio” sia un ricatto (oltre che una cazzata), e anche per questo non voto.
    Se dobbiamo parlare di “deleghe”, allora trovo molto più passivo il voto: recarsi alle urne ogni tot, mettere una crocetta, e poi dire ai propri politici “ora pensateci voi”. Questo sì è delegare! Ma è solo una mia opinione e non voglio entrare troppo nel merito della questione astensionismo, sulla quale il dibattito è lungo.

    Per il resto concordo con Alba, credo che tu abbia sottovalutato l’ “arma del voto”, e credo che chi non la impugna non perda affatto il diritto di critica. Anzi. Anche io che non ho votato sono “conscia e partecipe delle mie responsabilità”, perché anche astenersi è prendere una posizione (come scegliere di non scegliere è una scelta, se siamo in vena di sofismi). E, ripeto, è tutt’altro che delegare. Se, come dici tu, non c’è nessuno da votare “a favore”, devi proprio spiegarmi cosa significhi votare “contro”!

    p.s. Temo di non essere la “tua” Chiara, temo di non essere la chiara di nessuno! Mi dispiace.

    da Chiara   - domenica, 5 maggio 2013 alle 12:02

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