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mer
27
mar 13

Dal modello cipriota alla crisi italiota

“Nel nostro Paese la forma più comune di imprudenza è quella di ridere, ritenendole assurde, delle cose che poi avverranno”. Di tutti gli aforismi di Ennio Flaiano è forse il più spaventoso ed anche, disgraziatamente, il più vero. Ogni ipotesi “assurda” genera palpitazioni: e se poi succede davvero?
Così è meglio non immaginare scenari “assurdi” di cui ridere e di cui poi, un giorno, potremo ritrovarci a piangere. La crisi di Cipro – e la sua soluzione temporanea – è un buon esempio. Vero che qui le manine sui conti correnti fecero già il loro sporco lavoro (1992, governo Amato), ma vero che anche solo immaginare la Troika che ti frega il quaranta per cento dei risparmi di una vita per salvare le banche e una finanza da farabutti fa tremare le vene ai polsi. Dunque – se non altro per scaramanzia “flaianesca”, meglio non immaginare “modelli ciprioti” per l’Europa, come si è lasciato scappare Jeroen Dijsselblom, il presidente dell’Eurogruppo. Un genio che con poche paroline dal sen fuggite ha bruciato alcune decine di miliardi di euro in tutto il continente. Anche spingersi al paradosso, può sembrare rischioso. Va bene, la Troika che ti citofona di notte e ti frega l’argenteria. La Troika che chiede in ostaggio i primogeniti, o le figlie vergini. La Troika che ti riga la macchina, eccetera, eccetera.
Esagerate fin che volete: l’allegoria, il paradosso, sono elementi-base della satira e ci si può anche fare una risata consolatoria. Poi, dopo, quando si legge che le grandi case farmaceutiche non forniscono medicinali alla Grecia perché non ci guadagnano abbastanza, il sorriso del paradosso sparisce, e nessuna risata seppellisce più nessuno, dato che presto ci sarà altro da seppellire (i malati greci, per esempio).
Naturalmente, la rapina del vicino è sempre più verde. E così siamo di fronte a un paese (noi) che prova sgomento per la situazione di Cipro e sembra curarsi pochissimo della propria. Perché qui, anche se non con l’esproprio sui conti correnti, la grande rapina c’è già stata, ed è tutt’ora in corso. Basta leggere, ripreso da pochissimi giornali, lo studio della Commissione Europea sui tagli alla scuola, che parla diffusamente delle attenzioni che il duo diabolico Tremonti – Gelmini ha riservato alla scuola pubblica italiana. Tra il 2008 e il 2012 otto miliardi e passa di tagli alla scuola, un miliardo e passa all’Università. Quasi centomila cattedre in meno dalle materne alle superiori. E mentre in Germania il numero degli insegnanti aumentava del 13 per cento (non vi dico nemmeno del 12,9 della Finlandia e del 21,9 della Svezia), qui calava dell’undici per cento. Soldi “risparmiati” che finivano a ingrassare la ridicola “italianità” di Alitalia (oggi di nuovo in ginocchio) o altri arguti pasticci del buon governo berlusconiano, con Tremonti – poveretto – alla regia, e la sciura Gelmini a fare il braccio armato parlando di “merito”. Ecco: il merito di aver fregato alla scuola pubblica 10 miliardi (cioè il doppio di quanto Cipro fregherà ai correntisti per salvarsi) sembra dimenticato, sottotraccia, accettato come un doveroso sacrificio. Soltanto la superficialità di pensare che i soldi pubblici, spesi per la comunità, non siano “soldi nostri” come quelli che abbiamo in banca ci fa digerire la rapina. Ed è una ben grave forma di cecità. Poi, naturalmente, il fatto di essere già stati ampiamente rapinati non esclude nuove rapine. Perché, come diceva Henry Kissinger, “Essere paranoico non esclude che qualcuno ce l’abbia con te”.

6 commenti »

6 Commenti a “Dal modello cipriota alla crisi italiota”

  1. Ci sono più verità in un tuo articolo che in mille amache di quel moralizzatore borghese di Serra in 1 anno. E riuscire a raccontare fatti drammatici facendo ridere e riflettere allo stesso tempo è difficile ma ti riesce spesso benissimo.

    da sebastiano   - mercoledì, 27 marzo 2013 alle 11:09

  2. A questo punto come si fa a credere ancora che i nostri soldi depositati in banca, praticamente per obbligo, siano al sicuro? I predoni in attesa dietro l’angolo ci sono e come. Quello che più mi sembra grave è la consapevolezza che il più pericoloso di essi sia proprio lo Stato. Il Governo Amato del 1992 ricordato opportunamente da a.r. è davvero significativo. Lo Stato italiano riesce a “fregare” i cittadini anche al buio: la mini patrimoniale di euro 34,20 applicata con la scusa ignobile di imposta di bollo “Per Supero Giacenza Media Nei Periodi Rendicontati” ne è uno spiacevolissimo esempio. Pensate a quanto debba essere l’importo di un conto corrente all’interesse unilateralmente applicato dalle banche dello 0,01% per consentire al correntista il pagamento di quell’idiozia legislativa. Chissà cosa riuscirà a fare lo Stato alla luce del sole quando anche la vita privata del cittadino sarà presto sotto le grinfie avide dell’Agenzia delle Entrate. Con la scusa ancora più idiota della precedente, “per combattere l’evasione fiscale” obbliga le banche a fornire i movimenti economici dei loro clienti. E poi il redditometro… Non riesco a pensare ad una cretinata di maggiore portata. Queste sono alcuni dei provvedimenti scaturiti dalla mente superlativa del governo tecnico sostenuto a spada tratta dai partiti delle “larghe intese”. Tralascio gli altri acuti provvedimenti, come il lavoro, le pesnsioni, ecc. solo per rimanere nel tema. Sono gli stessi partiti che ora, con la faccia più tosta di questo mondo, dicono di volere cambiare. Un grande fratello pronto a rovinarti la vita se solo qualcuno ti avesse messo, anche per involontario errore umano, nella lista dei sospetti evasori. Cipro è il classico esempio della pochezza amministrativa europea: per pochi soldi si mmette a ferro e fuoco un paese membro. Questa è l’Europa del menga… Nel frattempo il comune di Bologna ha confermato l’aumento di un punto dell’IMU, solo per la prima casa, e qui davvero bisognerebbe ridere di rabbia… Il ticket per un esame periodico del sangue costa 78 euro… Va mo là!…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 27 marzo 2013 alle 11:25

  3. vero verissimo!!

    da paola   - mercoledì, 27 marzo 2013 alle 12:47

  4. ma la colpa non dovrebbe, come al solito ultimamente, essere tutta facilmente attribuita ai cattivissimi “adepti del guru” che non danno una manino santa alla innocente e sta-volta-nuova-e-rinnovata asini-stra italiana, a formare questo benedetto governo Bersani che risolverà ogni problema e ci farà tutti ricchi felici e non più in balia della crisi?
    almeno mettetevi d’accordo con se stessi, eh?!!!!

    vuoi vedere che magari il discorsino è un pochino più complesso?
    e vuoi vedere che a furia di correre dietro al centro e al liberismo del mercato e alle fondazioni bancarie, le “critiche” che giungono da asini-stra, altro non possono essere interpretate che come ironia e cabaret?

    sognate come se una sinistra esitesse. ma non è vero (più da troppo tempo). e allora: meno parole e sbattetevi a COSTRUIVELA (se mai ci riuscirete viste le premesse e i dati di fatto, che dagli esempi passati proprio sembrerebbe di no )!

    da stella   - mercoledì, 27 marzo 2013 alle 15:32

  5. ops! quanti errori di battitura… però il vino a pasto era buono!

    da stella   - mercoledì, 27 marzo 2013 alle 15:34

  6. situazione lugubre ma non seria

    http://www.youtube.com/watch?v=q78C0wXmgGo

    da diamonds   - mercoledì, 27 marzo 2013 alle 18:19

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