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feb 13

Campagna elettorale. Italia, sale lo spread ma cascano i coglioni

Allarme sui mercati internazionali: ogni punto guadagnato da Berlusconi nei sondaggi costa 17 miliardi di dollari. Tranquillizzante comunicato di Palazzo Grazioli: “Beh? Mica sono miei”. Monti corre ai ripari e rilancia: “Adotto un dromedario per tranquillizzare i mercati asiatici”. Preoccupazione a sinistra: “La Borsa ha paura di Silvio, ma mai quanto noi!”

Una farfalla sbatte le ali in Cina e c’è un terremoto in Perù. E’ la vecchia, affascinante teoria del caos che sembra sempre più confermata grazie alla politica italiana. Lo dichiara al Wall Street Journal un operatore della City londinese: “E’ vero, abbiamo controllato: Berlusconi dice una cazzata a Roma e qualche broker di Hong Kong vende un po’ di miliardi di bot italiani”. Anche la Borsa di Milano è sensibile alle promesse elettorali: è bastato che Silvio pronunciasse la parola Imu – si calcola l’abbia fatto 6.579 volte ad oggi – per far crollare il fondo obbligazionario delle pensioni dei ferrovieri ungheresi, che ora sono sul lastrico. Una tesi naturalmente contestata dal centrodestra. Secondo Bonaiuti, per esempio, si tratta di propaganda dei finanzieri comunisti. E, come fa notare Brunetta, molti titoli sulle Borse mondiali vanno in controtendenza: “Da quando Silvio ha adottato un cucciolo, le azioni delle aziende che producono cibo per cani hanno registrato una notevole impennata”. Allo stato maggiore di Mario Monti è scattato subito l’allarme: “Purtroppo è vero, ma siamo corsi ai ripari. Per bilanciare quell’astuta manovra anche Monti si è fatto regalare un cane in tivù, e subito sono salite alle stelle le azioni dei canili comunali, dove certamente il cucciolo verrà abbandonato nel giro di pochi giorni”. L’andamento dei mercati, in effetti non è a senso unico. E’ vero che l’indice cala, ma i titoli farmaceutici si comportano assai bene (più 26 per cento in un mese), pare grazie all’impennata di vendite in Italia di pomate per l’orchite, molto richieste in campagna elettorale. Molto vivace anche il mercato degli ansiolitici e dei fiori di Bach. “Ma quelli –nota un operatore – li comprano soprattutto i militanti del Pd, e quindi ci aspettiamo a breve un calo delle vendite sotto il 30 per cento”.

1 commento »

Un Commento a “Campagna elettorale. Italia, sale lo spread ma cascano i coglioni”

  1. Le battute e i doppi sensi del Cavaliere rivolti con incredibile faccia tosta ad una imbarazzata impiegata della Green Power di Milano mettono allegria nei Capi dell’Azineda. Questo è lo spread da misurare: la differenza fra la disumana prepotenza del potere e l’umiliante rassegnazione forzata dei figli del popolo.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 11 febbraio 2013 alle 15:37

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