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sab
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lug 12

Regole basilari per immergersi nel vero spirito olimpico

Tutti amano le Olimpiadi e tutti ricordano la celebre frase del barone de Coubertin: “Se una cosa ha un cerchio in più dell’Audi, non dev’essere niente male”. Dunque, immergiamoci nello spirito olimpico che ci pervade, attenendoci naturalmente ad alcune basilari regole dettate dall’etica sportiva, da una bevanda gassata marrone e da un pagliaccio che vende hamburger, e non le ho dette in ordine d’importanza.
Intanto la sicurezza. E’ evidente che un evento planetario così seguito rappresenti una tentazione fortissima per ogni malintenzionato deciso a far male a degli esseri umani, dagli ordigni di Al Quaeda alle telecronache di Caressa. Dunque, si raccomanda l’uso di metal detector ai bordi del divano, accurate perquisizioni per gli ospiti e tappi nelle orecchie. La laurea breve che avrete certamente conseguito per l’abilitazione a seguire le gare su Sky vi sarà utile, mentre per il canale unico Rai basterà la quinta elementare. Non trascurate la corretta alimentazione, base di ogni buona pratica sportiva. E’ per questo, senza dubbio, che gli sponsor alimentari delle Olimpiadi londinesi sono alcune tra le cose più dannose per la salute che la storia ricordi, e che al villaggio olimpico sarà vietato ogni tipo di patatina fritta che non sia McDonald’s. Sarà così anche a casa vostra, sappiatelo, e qualche funzionario della sicurezza potrebbe venire a controllare. Quanto alla Dow Chemical, altro sponsor della manifestazione, promette di non irrorare gli stadi con il suo agente Orange (quello di Bophal), ma non si sa mai: tenere a portata una maschera antigas potrebbe rivelarsi una mossa vincente. La British Petroleum, altro top sponsor, si impegna a tenere le sue petroliere lontane dalle piscine olimpiche.
Niente comunicazioni e social network. Facebook e Twitter sono vietati agli atleti perché non possano dire male dell’organizzazione, e anche perché non possano involontariamente truccare le scommesse sportive: un pesista moldavo che twitti: “Ho un leggero mal di schiena” potrebbe spostare milioni di sterline, quasi tutti nelle tasche di Buffon. Si richiede dunque anche agli spettatori un comportamento coerente in materia, con un sano ritorno ai vecchi media, come il telefono fisso, il citofono, e addirittura il richiamo a gola spiegata dal balcone: “Giggi, corri che ce so’ i cento metri!”. 
Come molti atleti teorizzano – altra norma alla quale dovrete attenervi nelle vostre vesti di spettatori – è “niente sesso prima delle gare”, ma qui il discorso si fa complesso. Quanto prima? Due ore? Dieci minuti? Chi sarebbe tanto pazzo da fare sesso tra il “Pronti” e lo sparo della pistola in una gara di mezzofondo, rischiando la falsa partenza? Altro discorso è invece quello del sesso durante le gare, altra cosa che presenta qualche rischio, per esempio quello di addormentarsi se la gara è di hokey su prato o nuoto sincronizzato, garantendo la figuraccia con il partner. In ogni caso, il consiglio è di assecondare lo spirito olimpico che ci pervade, e che ci permetterà di scordare per qualche settimana la fastidiosa crisi economica. Sport, valori, solidarietà, fratellanza. Bello, no? Il tutto al costo di appena dodici miliardi di euro, cosa vuoi che sia: quello che in Italia spendiamo per comprare 90 cacciabombardieri. Buon divertimento.

5 commenti »

5 Commenti a “Regole basilari per immergersi nel vero spirito olimpico”

  1. Siamo davvero sicuri che in mezzo a tutti quegli interessi quattrinai, così palesemente lontani dalle sane competizioni, si possa trovare spazio per Sport, valori, solidarietà, fratellanza?…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 21 luglio 2012 alle 09:52

  2. tutto nel mondo è business, anche lo sport è business, ma mi piace.

    da bertox   - sabato, 21 luglio 2012 alle 16:28

  3. Secondo me questo tipo di business è volgare e ha fatto il suo tempo. Oltretutto le multinazionali che si sono aggiudicate l’appalto sono società colpevoli di crimini contro l’umanità e l’ambiente.
    Sarebbe bello se finalmente girassimo pagina e tutto diventasse più a misura d’uomo (o meglio di donna, ahahah).
    Grande Robecchi.

    da Tarkus   - domenica, 22 luglio 2012 alle 09:39

  4. beh adesso si che mi sento una mer…..accia…

    ho aspettato tanto le olimpiadi e mi ero già pianificata fantozzianamente il venerdì sera con pizza, birra, telefono staccato, rutto e “doh” libero per godermi la cerimonia inaugurale…

    che faccio vado???
    c’è qualcuno che mi risponde con vadi, vadi pure…???
    :-(

    ciao
    alba

    da alba   - lunedì, 23 luglio 2012 alle 09:17

  5. vabbè, in mezzo ai berlusca che si rirriricandinano, Bersani che sostiene ( argghhhh ) monti, il mondo che va a picco, la mia Maugeri ( ci lavoro ! comunque con passione ed entusiasmo ) che vacilla, LE OLIMPIADI, il sogno e gli incubi della mia infanzia, dal salto Fosbury, ai Black panther, alla strage di Monaco, alla corsa di Mennea….. me le voglio godere, con spirito bambino, ingenuo e entusiasta. Bello l’articolo, ma le olimpiadi io le aspetto, ogni 4 anni come da piccolo e non voglio perdere questo unico ultimo sogno, e la coca cola e mc donald vadano pure aff…..

    da alberto   - martedì, 24 luglio 2012 alle 20:11

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