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Il capo di Confindustria fugge a Parigi: aveva osato criticare il governo Monti

Da Giorgio Squinzi una cartolina con la Torre Eiffel: “Cari amici, meglio come Pertini che come Matteotti”. Iniziati in tutta Italia i corsi di rieducazione bancaria: chi critica Monti dovrà pagare il debito pubblico. Entusiasmo popolare a Cosenza: piange una statua di Elsa Fornero.

E’ una nuova stagione per lo sport estremo. Basta con il volo senza paracadute. Basta con l’alpinismo a mani nude. La disciplina più rischiosa, oggi alla portata di pochissimi è una sola: la critica al governo tecnico e al suo presidente Mario Monti. E molti ricordano il triste caso di Giorgio Squinzi, il presidente di Confindustria che ha osato criticare il governo Monti insieme alla Cgil. Fratture? Lesioni gravi? Niente di tutto questo: è stato solo coperto di pece e piume, inseguito da alcuni articoli del Corriere della Sera che latravano selvaggiamente, e persino morsicato da Montezemolo, il famoso gigolò del treni. “Oggi criticare Monti è più pericoloso del sesso estremo con i coccodrilli – dice un imprenditore – anche perché nei coccodrilli si può trovare un barlume di umanità”. Alcuni intellettuali che si interrogavano sulla democrazia italiana e sul diritto di critica sono stati stanati l’altro giorno a colpi di Spread e costretti a un’autocritica pubblica e, quel che è peggio, a mandare i figli alla Bocconi. “Uno è stato addirittura declassato da Moody’s sulla pubblica piazza – racconta il funzionario di un’associazione umanitaria – una scena terribile”. A un sindacalista che osava attaccare il governo Monti sono stati alzati i tassi del mutuo fino al 62 per cento. Altri oppositori hanno dovuto umiliarsi e ammettere che la crisi era colpa loro, prima di essere abbattuti. “Chi non ama Monti non ama l’Italia”, dice lo slogan che campeggia sul principali quotidiani italiani. E anche “Monti ti vede” e “Monti ha sempre ragione”. Per arginare il malcontento, il governo sta pensando anche a provvedimenti estremi, come l’istituzione di una milizia salvaspread e l’abolizione del ticket sull’olio di ricino. Anche sul piano culturale, il governo Monti lancia la sua offensiva, pur con risultati dubbi. “Costringere i giovani a leggere gli articoli di Alesina, Giavazzi e Ichino sul Corriere – dice un educatore – crea enormi disagi e presto avremo una generazione disadattata, costretta, per placare la propria dipendenza da Monti, a elemosinare un fondo di Scalfari agli angoli della strade”.

5 commenti »

5 Commenti a “Il capo di Confindustria fugge a Parigi: aveva osato criticare il governo Monti”

  1. …e siamo sul punto di dichiarare guerra all’Eurasia.
    Splendido Robecchi.

    da Tarkus   - domenica, 15 luglio 2012 alle 10:50

  2. Arthur Schopenhauer ha individuato 38 strategie, lecite e illecite, a cui ricorrere per ottenere sempre ragione. Mario Monti è sulla buona strada per battere il record del filosofo polacco: è già arrivato a 29 colpi di fiducia parlamentare dimostrando nei fatti che con la forza della prepotenza è possibile avere sempre ragione. In un paese democratico sarebbe stato impossibile arrivare a tanto in nemmeno otto mesi di tempo. Nel nostro paese invece è straordinariamente successo. Il nostro inciuciato Parlamento è “in tutt’altre faccende affaccendato”: prima cosa deve assicurarsi lo scranno personale adattandolo nel caso ad ogni tipo di politica, poi deve pensare a come confezionarsi un lauto stipendio… Ora gli operosi tecnici della provvidenza stanno pensando di (s)vendere il patrimonio italiano un poco alla volta per racimolare almeno 15 miliardi all’anno… Ecco a cosa servono i bombardieri…. Quando tutto il nostro patrimonio nazionale sarà finito nelle capienti mani dei capitalisti e degli speculatori mondiali ed a noi, poveri italiani sfigati, non rimarrà più nulla da difendere, salterà fuori dal cilindro delle istituzioni che contano un altro tizio che “ha sempre ragione” pronto a guidarci alla conquista di altri lidi. Qualche faccetta nera, gialla o rossa da salvare in giro si trova sempre…

    da Vittorio Grondona   - domenica, 15 luglio 2012 alle 12:15

  3. Il tutto caro Vittorio con l’avallo di Pdl, Udc e Pd. C’è rimasta solo la Camusso a smuovere le catene. Il tutto mentre uno parla di rifare Forza Italia e gli altri a litigare su problemi che già in Europa hanno risolto da moto tempo, i famosi problemi etici. I Fioroni, i Letta, qualche volta la Bindi, gli ex Margheritini non mi rappresentano e hanno stufato. ATEI DEVOTI DEL CAVOLO. Con questi non diventeremo mai un paese europeo con una sinistra dalle idee chiare. Buona giornata

    da Edoardo   - lunedì, 16 luglio 2012 alle 11:14

  4. Proprio così, caro Edoardo. Si sta preparando nel PD il terreno della discussione primaria del loro ipotizzato (breve) periodo di guida dell’Italia dopo le prossime elezioni politiche. Come nel 2006 ci romperà le scatole con gay, coppie di fatto tralasciando i veri problemi della nostra società. Il motivo è semplice: il PD non è capace di risolvere i guai italiani, come del resto ha abbondantemente dimostrato anche accettando supinamente l’inciucio di un inutile parlamento voluto dal Capo dello Stato con l’insediamento di un governo non votato dal popolo. Discuterà fino alla noia di cose che un Paese civile avrebbe già dovuto risolvere da un pezzo a favore del desiderata della popolazione civile fregandosene del parere del Vaticano. Un buon cristiano del resto sa come deve comportarsi per essere appunto un buon cristiano secondo i crismi tramandati nei secoli dalla sua religione. I partiti politici, compreso il (laico ?) PD, aserviti in pratica al culto ecclesiastico, dell’etica se ne fregano altamente, ma si interessano morbosamenre dei consensi “sicuri” di chi pilota con maestria una credenza religiosa. In sostanza per mero interesse sono disposti ad obbligare gli italiani di comportarsi da cristiani anche anche se in coscienza molti di essi non lo sono, nonostante il battesimo imposto e praticato a loro insaputa.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 16 luglio 2012 alle 23:28

  5. Un esempio di socialismo europeo. leggete cosa ha fatto intanto Holland in Francia. I giornali ne parlano pochi per non fare incazzare tanta gente.
    “Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, fatti) in 56 giorni di governo: – ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. – Ha fatto inviare un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Touchè. Via con le Peugeot e le Citroen. – 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”. – Ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. – Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione. – Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali. – Ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale. – Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate. – Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere o lasciare. – Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio. Risultato: ma guarda un po’ SURPRISE!! Lo spread con i bond tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101 (da noi viaggia intorno a 470). L’inflazione non è salita. La competitività re la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte. Hollande è un genio dell’economia?

    da Edoardo   - martedì, 17 luglio 2012 alle 12:47

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