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ott 11

La Cei recita il Padre Nostro: “Liberaci dal maiale, amen”

I cattolici del PdL difendono Berlusconi: “Nessuno come lui si intende di sacre scritture, ma sapete quante ballerine ha scritturato?” – Indiscrezioni da Palazzo Grazioli: “Silvio è distrutto, sta cercando le pecorine smarrite”

C’è stupore e indignazione tra i cattolici del PdL, devoti a Silvio Berlusconi, per quello che considerano l’ennesimo attacco sferrato dalle toghe rosse: i vescovi. Su un punto, però, sono tutti d’accordo: le parole del cardinal Bagnasco, abilmente travisate dalla sinistra, non riguardano Silvio Berlusconi. “Citatemi un solo passo del Vangelo dove si nomini Silvio Berlusconi! – ha tuonato alla buvette della Camera il ministro Sacconi – ho controllato e non si fa mai il suo nome, piuttosto indagherei su questo Barabba, che mi sembra un gran brutto ceffo, probabilmente iscritto alla Fiom!”. Rincara la dose Roberto Formigoni: “Licenzioso Berlusconi? E’ una fesseria, sanno tutti che non ha mai licenziato nessuno!”. Un altro devoto del PdL, il ministro Rotondi, si sforza di riportare la polemica nei giusti confini: “Cattolici? Certo, siamo tutti cattolici assai devoti, ma è lavoro! Dopo l’orario d’ufficio ognuno fa quello che vuole”. “A me – dice Osvaldo Napoli – risulta che la vita di Silvio Berlusconi sia tutt’altro che vacua e triste, anzi c’è un sano divertimento nelle sue serate, aiuta i giovani e c’è chi giura di avergli visto fare il trenino con la Minetti vestita da suora”.  In generale, la compagine cattolica al governo non ci sta. Dice un deputato che si appella al segreto confessionale e chiede di rimanere anonimo: “La vita di Berlusconi testimonia di un vero fervore cristiano: tutti ricordano quando ha moltiplicato i debiti delle sue aziende e li ha distribuiti a tutti gli italiani! Se non è evangelico questo…”. Un altro esponente cattolico vicino al premier fa notare che il severo monito di Bagnasco non può certo riguardare Berlusconi: “E’ assurdo immaginare comportamenti licenziosi in un uomo che nelle sue ville organizza vere e proprie serate mondiali della gioventù, tra balli e canti, proprio come il Papa, che però, avendo più tempo libero, lo fa di giorno”. Più difficile, invece, immaginare a chi si rivolgesse veramente Bagnasco. Stracquadanio non ha dubbi: “Parlava di Calderoli e della sua legge elettorale. Lo dice anche il Padre Nostro: liberaci dal maiale, amen!”. Secondo Maria Stella Gelmini, invece, i vescovi, dopo aver scavato un tunnel dal Vaticano alla Puglia, si riferivano a Vendola, il cui nome non compare nel discorso di Bagnasco soltanto grazie ai provvidenziali omissis della procura di Bari. Mentre la polemica infuria, però, le diplomazie sono al lavoro. Secondo indiscrezioni, il PdL avrebbe offerto al Vaticano, in cambio di una smentita, Ibrahimovic, Pato e una legge sul fine vita, più Sabina Began in prestito per due stagioni e l’esenzione dell’Ici fino al Giudizio Universale. In Vaticano ci stanno pensando.

3 commenti »

3 Commenti a “La Cei recita il Padre Nostro: “Liberaci dal maiale, amen””

  1. Strepitoso Robecchi.

    da Tarkus   - domenica, 2 ottobre 2011 alle 09:23

  2. Robecchi = la infinita ( e quanto veritiera!) creatività della satira

    da Adele5   - domenica, 2 ottobre 2011 alle 10:01

  3. Tutti hanno capito a chi si riferiva il Cardinal Bagnasco, tranne i soliti destroidi della mossa del cavallo, nel senso che zompano di qua e di là a seconda della loro misera opportunità. Non si cacciano via 12/15 mila euro al mese per togliersi la soddisfazione di “dissentire” dall’opinione del sultano.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 2 ottobre 2011 alle 11:36

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