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lug 11

Editoriale – I dolori del giovane Piersilvio

Non so perché, ma i dolori del giovane Piersilvio mi lasciano piuttosto freddino e indifferente. E sì che le ho provate tutte, anche le cipolle, eppure nemmeno una lacrimuccia mi spunta per l’ultima accorata esternazione del giovane Berlusconi. Gli fa paura l’atmosfera che si respira, povero Piersilvio. Di più! Teme «l’astio nei confronti di mio padre che spesso diventa astio contro Mediaset». Forse corre l’obbligo di ricordare al giovane erede qualche dettaglio, che magari gli possa far tornare alla mente come mai le fortune politiche del padre sono legate a doppio filo a Mediaset.
Sarà perché i telegiornali di quell’azienda sono diretti da Emilio Fede, un anziano sotto processo con l’accusa di portare prostitute proprio al papà colpito da tanto astio? Oppure da Clemente Mimun, uno che quando lavorava in Rai diceva che l’informazione doveva essere «un presidio antiguai» per papi Silvio? Sarà mica che si tende a pensare a Silvio Berlusconi e al suo potere come un tutt’uno con le sue aziende perché le sue aziende sbertucciano un magistrato come Mesiano per i suoi calzini? O perché i figuranti di Forum si lanciano in un peana contro i fancazzisti terremotati aquilani che si ostinano a vivere in albergo a sbafo? O perché i figuranti delle trasmissioni Mediaset li abbiamo trovati a fare i manifestanti pro-Silvio fuori dal Palazzo di Giustizia? Oppure sarà per il mistero glorioso di un’azienda che pur calando negli ascolti aumenta negli introiti pubblicitari, miracolo dovuto a un padrone che è anche padrone della politica italiana, guarda il caso?
Il vittimismo di Piersilvio è tale quale quello del babbo: chiagne e fotte (anche se il padre fotte di più, credo). E tutto questo proprio nella settimana in cui le intercettazioni rivelano che alcuni ruoli chiave in Rai (l’azienda concorrente) lavoravano per lui, mettendo mano ai palinsesti, infiltrati colpevoli di vero e proprio spionaggio industriale. Metodo Berlusconi, insomma, in politica e negli affari. Non è per niente facile impietosirsi per le parole di Piersilvio mentre si leggono le telefonate di Deborah Bergamini, una ex segretaria di papà diventata vice direttore dei palinsesti Rai tutta impegnata a danneggiare l’azienda pubblica per favorire Mediaset. E che dire di certi ceffi piazzati da papà a fare il direttore generale della concorrenza? Dov’era il timoroso Piersilvio, allora? Era distratto? Non gridava all’astio? Non si appellava all’etica? Che il babbo nominasse per anni i vertici della concorrenza non lo turbava?
E questo solo per dire di politica, concorrenza sleale, etica in Berlusconi-style. Ci sarebbe poi da dire dell’offerta culturale, quella che produce ragazze Olgettina-style e distrazioni di massa. Ma non è il caso, davvero, di parlare di tivù. Il guasto operato da Mediaset in questi anni (diciassette di sicuro) non riguarda né la tivù né l’estetica, ma la democrazia. C’è astio nei confronti di papà Silvio? Era ora! Significa che il paese si sta risvegliando. Questo ricadrà sulle sue armi propagandistiche, Mediaset prima di tutte? Inevitabile, e speriamo, in maniera devastante: deberlusconizzare non sarà facile né a Mediaset né in Mondadori per gente che si chiama Berlusconi. Quanto alla favoletta dell’eccellenza italiana la lasciamo ai gonzi che ancora ci credono. Andiamo, gente, ci sono in onda Fede, Mimun, Brachino, e l’eccellenza quando arriva?

9 commenti »

9 Commenti a “Editoriale – I dolori del giovane Piersilvio”

  1. I dolori del giovane Piersilvio partono anche dalla tasca. Loro capiscono solo quella. Se il prossimo e vicinissimo verdetto Mondadori confermasse la condanna di primo grado e la penale di 800 milioni di euro da dare al loro concorrente più odiato verranno le stigmate a tutta la famiglia. Ogni dichiarazione di questi giorni ha solo quella di incrociare quel verdetto e cercare di piangere in anticipo per giustificarlo. Sono solo la conferma del loro status mentale (padre e figlio) “chiagne e frottole”. Tutti i canali Mediaset subiscono un forte calo di ascolti, guarda caso come Rai1 con Minzolini, Ferrara e Vespa. E’ finito il grande sonno. Pagano il fatto di avere impoverito, contemporaneamente alla pochezza vergognosa del messaggio televisivo, generazioni di giovani precari e anziani e tolta ogni speranza per il futuro. E’ solo l’inizio della fine.

    da EDOARDO   - sabato, 2 luglio 2011 alle 11:26

  2. E’ il caso di dire quando arriva l’eccellenza, apriamoci la porta… Viviamo in un Paese colmo di leggi sconosciute perfino a Calderoli che proibiscono la concorrenza sleale. Un progetto o qualcos’altro di strategia commerciale di una società, portati all’esterno da qualche irresponsabile dipendente per favorire la concorrenza “dovrebbe” essere penalizzato. Probabilmente succede dappertutto, ma in RAI no! In rai, la cui visione è per comune errata convinzione vincolata al canone, gironzolano a ruota libera infiltrati della concorrenza e noi stiamo buoni. Ci limitiamo al “ridolino” stupido di chi non capisce nulla di quello che sta succedendo. E poi, sfatiamo davvero il concetto che le TV private possano fare quello che vogliono in quanto non sottopongono i loro programmi al pagamento di un canone. Da un pezzo il canone è stato modificato in tassa di possesso del TV, quindi senza il relativo pagamento, nemmeno i programmi del sultano e degli altri editori possono essere visti dagli evasori… L’On. Castelli, per esempio, che si lamenta di pagare il canone Rai per vedere Santoro in TV, sarebbe costretto di vedersi solo allo specchio, visto che solo Santoro ha lo spirito sadico adatto per invitarlo spesso alla sua trasmissione.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 2 luglio 2011 alle 11:47

  3. sono trent’anni che cambio canale, ma canale5 è sempre lì. Adesso c’è anche la pubblicità obbligatoria nelle sale d’aspetto e sui binari delle stazioni e del metrò, modello fininvest che è entrato ovunque,non solo canale5 è ovunque ma mi hanno anche tolto il telecomando.
    Piersilvio si lamenta, teme l’odio verso suo padre? Ma ch’el vaga a ciapà i ratt.
    E tanti saluti all’ex ministro Previti, fondatore del partito di suo padre, sette anni definitivi di galera per corruzione legati proprio alla questione di cui oggi si occupa sua sorella Marina.

    da giuliano   - sabato, 2 luglio 2011 alle 17:14

  4. bello l’articolo e bello il post di Edoardo.
    P.S. Io sono una persona cattiva: odio silvio, piersilvio e i loro ascendenti, discendenti , collaterali, amici degli amici degli amici, servi dei servi dei servi e adoratori ignoranti.
    Possano tutti cadere nella miseria più nera e pietire il pane
    e fare le code, ultimi della fila

    da Adele5   - sabato, 2 luglio 2011 alle 19:38

  5. stavo aspettando un telefilm che mi piace e che va in onda il sabato a mezzanotte su can5… arriva quel giornalista (giornalista… mah!) che di solito fa la rassegna stampa la mattina presto, quello con i capelli bianchi non so come si chiama, ed annuncia un’edizione straordinaria del tgcom… cavolo sarà scoppiata qualche altra guerra? un disastro naturale non so… mi stava venendo l’ansia quando invece il tipo ha presentato il consiglio nazionale del pdl… beh… non ci crederete, son cinquanta minuti di monologo di berlusconi (ed ora alfano)
    non ce l’ho fatta a cambiare canale…
    e tra le varie cavolate (sono una signora) la sparata sui motivi dell’insuccesso elettorale: la tv!!!! e la stampa!!! ma con quello che sta uscendo davvero pensa che qualcuno possa ancora credergli???
    e dovevate sentire cosa diceva dei pochi poteri che ha….
    sono sconvolta
    credo avrò gli incubi stanotte…
    (per carità niente di nuovo ma a me ogni volta sembra un po’ più grave non so…)
    scusate il semi ot ma mentre ascoltavo i deliri del vecchio pensionato di arcore ho pensato al chiagn’e fott’ di piersilvio citato in questo post e vi volevo raccontare il mio sgomento…
    buonanotte!
    p.s. anch’io sono una persona cattivissima…

    da eve   - sabato, 2 luglio 2011 alle 23:55

  6. Articolo bello, sintetico e pungente come sempre. Quando vedo un Berlusconi della “famiglia” in difficoltà mi vien quasi da sorridere, sperando in un tracollo di questo clan di potere.

    da Valerio Giodini   - domenica, 3 luglio 2011 alle 07:40

  7. Che soddisfazione incrociare Brachino con figlio a Milano e dopo avergli ricordato la schifezza da questo agita contro il giudice Misiano su MERDASET cominciare a urlargli: VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!
    La gente che si ferma impaurita, teatralmente disturbata dal trambusto e alla sua domanda: PERCHE’? rispondere: E’ un vile servo di B., che ha diffamato il giudice dai calzini turchesi!
    Brachino che comincia a correre a gambe levate per la galleria, i digottini in borghese che ti bloccano, e tu che riesci a bucarli e per pochi altri minuti riuncorrerlo di nuovo e scacciarlo via col figliolone a lato!
    Impagabile soddisfazione che ho provato l’anno scorso.

    da ab   - domenica, 3 luglio 2011 alle 08:52

  8. Non sono del tutto d’accordo: il danno provocato da Mediaset in questi anni (quasi venti) secondo me riguarda anche l’estetica e la cultura.
    Super Robecchi!

    da Tarkus   - domenica, 3 luglio 2011 alle 09:53

  9. MA LO SAPETE CHE FEDE E MORA … DEL TG4 AMBISCONO AL MATRIMONIO IN INGHILTERRA.

    da TARILAS   - domenica, 3 luglio 2011 alle 19:02

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