Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
dom
2
gen 11

Voi siete qui – Padroni che sbagliano

Vorrei sapere esattamente, possibilmente con dovizia di particolari, articoli, commi, disposizioni transitorie e norme certe, cosa si rischia a schierarsi con gli operai metalmeccanici della Fiom e non con don Marchionne Santo Subito. Confesso che battersi contro un pensiero unico che va da D’Alema a Sacconi, da Fassino a Bonanni, da Chiamparino alla destra confindustriale, passando magari per Feltri e Belpietro, Angeletti, il Corriere della Sera, Pietro Ichino e altri plaudenti mette un po’ i brividi. Al fronte per la beatificazione di Marchionne mancano solo Landrù e la buonanima di Cossiga, in compenso qualcuno ha scongelato Giampaolo Pansa che alla Fiom dedica pensierini degni degli anni di piombo. Quella del consenso obbligatorio pare un po’ la cifra con cui si apre questo 2011, e non è una novità. Non è una novità nemmeno il testacoda delle parole, per cui è “progressista” chi teorizza un garrulo ritorno agli anni Cinquanta e invece “conservatore” chi vuole mantenere un diritto di rappresentanza tra i lavoratori. “Pomigliano, da gennaio 4.600 assunzioni”, titolava l’altro giorno il Corriere. Perbacco che ripresa! Solo che poi, leggendo il pezzo, si scopre che quei 4.600 sono cassintegrati Fiat che verrebbero riassunti (non assunti) a condizioni più gravose (no iscritti Fiom e perditempo). La formuletta “se ci stai bene, se non ci stai sei un terrorista premoderno e scriteriato” è antica e polverosa, ma funziona sempre. Per sentirci in compagnia non c’è che aspettare domani, quando a votare per la beatificazione di Marchionne saranno gli azionisti, chiamati a scommettere moneta sonante sul nuovo titolo Fiat Auto scorporato dal resto del Gruppo. Chissà, potrebbe essere che al miracolo di Marchionne non crederanno nemmeno loro, investitori e speculatori. Sarà difficile accusarli di nostalgie da anni Settanta, ma non disperiamo, anzi, suggeriamo ai marchionisti di stretta ordinanza un’elegante via d’uscita dialettica: padroni che sbagliano. Modernissimo, eh!

14 commenti »

14 Commenti a “Voi siete qui – Padroni che sbagliano”

  1. sarà, ma per me marchionne, da molti considerato un genio, è il simbolo degli imprenditori italiani a cui, a mio parere, è da attribuire in gran parte la responsabilità della crisi in cui imperversa l’Italia.
    ho sentito parlare questo individuo piu volte in tv e sempre non ha risparmiato idiozie enormi che dimostrano quanto poco ne sappia.
    una su tutte: recentemente ha dichiarato che è meglio per la fiat investire in Brasile, dove c’è una macchina ogni 6 abitanti, che in Italia.
    Io sono spesso in Brasile per lavoro e mi sono sorpreso di quanto possa essere ignorante un tizio che ricopre il ruolo di ADE della principale industria italiana.
    maria antonietta marchionne non ha pensato che se in Brasile c’è una macchina ogni 6 abitanti forse è perchè una fiat 500 costa 70.000 reais, pari a oltre 30.000 euro o se si preferisce a 90 stipendi mensili di un operaio ?
    e un’altra causa non sarà la scarsità di strade asfaltate soprattutto nelle regione del nord-ovest del Paese ?

    da king Mob   - domenica, 2 gennaio 2011 alle 12:59

  2. …e un bel Family Day, a quando? (magari quando cala la produzione della Pandapunto, così ci possono andare anche le operaie).
    Che Marchionne dica quel che dice, ci può stare: che gli vadano dietro i politici, no. I politici dovrebbero preoccuparsi, appunto, della famiglia, della sanità, della sicurezza sul lavoro… Se lavori 12 ore al giorno, senza pause, sai che fine fa la sicurezza sul lavoro?
    (eccetera eccetera, ma ormai almeno una cosa è chiara: il PD non è di sinistra, la sinistra deve ripartire da zero e da un’altra parte)

    da giuliano   - domenica, 2 gennaio 2011 alle 14:35

  3. Marchionne è n’altro pupazzo feroce, un essere cioè nel quale non c’è anima viva…

    da ab   - domenica, 2 gennaio 2011 alle 14:56

  4. Dear Alessandro,
    per me Marchionne è un mostro, Bonanni e Angeletti il gatto e la volpe e Landini un gigante.
    Il Partito Democratico è colluso e la sinistra vera latita.
    Forse, grazie ai motti studenteschi e alla crisi finanziaria, presto i lavoratori finiranno per prendere coscienza della propria classe sociale e magari finalmente si arrabbieranno con i veri responsabili di questo scempio, forse.
    Mi piace anche Lula, và.
    Hold on Robecchi.

    da Tarkus   - domenica, 2 gennaio 2011 alle 16:40

  5. Tutti mi ricordano che io sono fortunato perché vivo in un paese civile. Il governo, l’opposizione, le ali estreme del Parlamento e anche coloro che dal Parlamento sono stati esclusi per legge, nonostante contassero insieme più di 4 milioni di democratici voti espressi, sono pronti a ribadirlo con enfasi in ogni circostanza… Ora è saltato fuori un uomo, il signor Marchionne, di professione amministratore delegato della nostra maggiore industria automobilistica, che con i fatti dimostra invece che essere cittadini di un paese in cui siano stati conquistati i fondamentali diritti dell’uomo non sia affatto una fortuna sprattutto per il mondo del lavoro dipendente. Lui ribadisce chiaramente che non investe in un paese di questo tipo perché l’investimento non renderebbe a sufficienza. Sono troppi i privilegi ed i diritti, per esempio, dei lavoratori locali che, se continuassero ad essere tutelati, contrasterebbero inevitabilmente col fine becero dell’arricchimento ad ogni costo. Lui in definitiva pretende dai lavoratori italiani la rinuncia di quei diritti, pena l’inflessibile delocalizzazione della produzione nei paesi in cui il sistema sociale non è ancora abbastanza moderno e quindi gli operai possono essere sfruttati a piacimento. Dispiace in tutto questo l’applauso scosciante del governo del fare e lo sbatacchiamento di mani sparpagliato del maggiore partito dell’opposizione. La triste conclusione è che Marchionne & Company vogliono farci ingoiare a forza il rospo che il nostro futuro e quello dei nostri figli sia in sostanza il ritorno al passato!…

    da Vittorio Grondona   - domenica, 2 gennaio 2011 alle 17:49

  6. Aveva ragione Grillo!! la rovina dell’italia sono gli imprenditori con le pezze al culo; che non sono quelli che supplicano la banca di concedergli il finanziamento per mandare avanti la baracca e salvare l’occupazione, anzi,quelli sono la parte sana dell’imprenditoria italiana. Quelli con le pezze al culo sono quelli che giocano a fare gli uomini di successo con società piene di debiti ma sempre e regolarmente finanziate con denaro pubblico (e quindi nostro)come Alitalia con Colaninno e compari di merende,Ligresti, Tronchetti in Afef e, ovviamente,del maglione più indecoroso dell’imprenditoria italiana. Non credo sarebbe un gran danno se certi figuri se ne andassero dall’Italia, ma prima dovrebbero, con le buone o con le cattive, restituire ai cittadini ciò che hanno arraffato per decenni, e non credo che a quel punto ci rimetterebbero gli italiani. se la fiat ne ne andasse, il suo posto verrebbe immediatamente rimpiazzato da altri costruttori, e vorrei propio vedere chi comprerebbe ancora le fiat prodotte all’estero. Penso che coloro che vedono il loro futuro di dipendenti Fiat, il loro avvenire e quello dei loro figli legato all’accettazione di contratti indecenti, abbiano una posizione non solo comprensibie ma perfettamente rispettabile; a tutti coloro che vogliono tutto ciò a titolo gratuito va invece il senso più profondo del mio disprezzo.
    UN PROPRIETARIO DI UNA FIAT

    da donato   - domenica, 2 gennaio 2011 alle 19:02

  7. il terrorismo è terrorismo e come tale deleterio soprattutto al più nobile dei fini.
    naturalmente sganciati dallo stereotipo letterario, possiamo tranquillamente imbarcarci nell’impresa di focalizzare l’attenzione verso forme più o meno subdole ed a opera di individui più o meno al di sopra di ogni sospetto.
    una sicuramente è quella della deviazione costante dell’immaginario comune, esasperando fenomeni relativamente dannosi per il bene comune, come l’incazzatura legittima degli studenti, trasformandola mediaticamente in potenziale focolaio di organizzazione sovversiva, per coprire le nefandezze più eteree della messa in ginocchio di un’intera classe di lavoratori. o dello stesso voltare la faccia dall’altra parte di chi invece dovrebbe politicamente opporre resistenza, imporre alternative, garantire un futuro.
    il governo si sta facendo venire la bava alla bocca sulla questione Battisti, manco il problema fosse di vitale importanza per le sorti di questo paese. un pugno di ferro mirato al trionfo del nulla. a noi operai, alla povera gente, di fatto frega un cazzo di Battisti, la questione non risolve l’urgenza dei nostri problemi.
    sicuramente è per questo che occupa le prime pagine.

    da daniele   - lunedì, 3 gennaio 2011 alle 10:38

  8. gli operai Chrysler sono proprietari di maggioranza della fabbrica, attraverso i Fondi Pensione: quindi una parte dei sacrifici che stanno facendo potrebbe ritornare a loro.
    Lo dice Eugenio Scalfari su Repubblica (domenica 2 gennaio): mi sembra il punto chiave, come mai non ne parla nessuno?
    (e Scalfari ricorda anche: in Germania il progetto di Marchionne per Opel non ha convinto nessuno, nemmeno la destra al governo)

    da giuliano   - lunedì, 3 gennaio 2011 alle 11:31

  9. Non a caso ho chiamato “Marchionne & Company” quella virtuale società che ci fregherà e porterà in America tutti i possibili utili ricavati dallo sgretolamento dei diritti degli operai metalmeccanici italiani. Per ora è interessata solo la nostra Fiat, nnostante l’avessimo mantenuta con i nostri soldi fin dalla sua prima automobile, ma abbiate pazienza… Il socialista (ex?) Sacconi e i suoi amici politici/sindacalisti (del cavolo) CISL e UIL sono sul chi vive. Scommetto che presto sfrutteranno il penoso precedente per imporre la novità anche negli altri settori italiani del mercato e dell’industria. Del resto, finito il mandato sindacale, i dirigenti avranno bisogno di un impiego politico o altro incarico poco faticoso. Non andranno certamente a fare gli operai o gli impiegati. Vedi i precedenti… Ne cito solo quattro di sindacati diversi per farla breve, ma l’elenco sarebbe lunghissimo: Franco Marini, Giorgio Benvenuto, Sergio Cofferati, Renata Polverini… Senza pwraltro contare quelli che sono addirittura passati dirigenti o ad nella controparte. Tutto riusciranno a fare con la scusa di garantire un futuro ai nostri giovani!… Beh, si fa per dire: pranzo alla Caritas e dormine nelle stazioni ferroviarie…

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 3 gennaio 2011 alle 13:29

  10. Il problema, cari,e` che troppo spesso gli attacchi alle conquiste dei lavoratori arrivano dalla sinistra stessa. La Fiat e’ la Fiat e Marchionne fa` l’AD della Fiat. Molto schierati e identificabili. La controparte.
    Il problema e` un D´Alema… che dice che firmerebbe un accordo cosi`.
    Il problema e’ un D´Alema che ti fa` un d.l. per il lavoro interinale, introducendo questa nouva forma di schiavismo e precariato perenne.
    Il problema e`stato un Craxi che ti fa` una legge per il blocco della scala mobile etc etc.
    I problemi li abbiamo in casa. Ve lo dice uno che ha sempre votato a sinistra.

    da gianguido mussomeli   - martedì, 4 gennaio 2011 alle 10:08

  11. caro gianguido,

    quando c’è stato il carrozzone “prossima fermata italia” a firenze ho avuto il piacere di conversare con scalfarotto, new entry del pd.
    gli ho chiaramente fatto presente tutto il mio biasimo per aver carpito sue parole di elogio a marchionne come un imprenditore capace di risollevare le sorti di situazioni critiche senza via d’uscita… scalfarotto, quindi, come d’alema come bersani come renzi, vecchi e meno vecchi del pd sono pieni di parole di stima per quest’altro pieno di sé scellerato e dissociato di manager odioso.
    renzi… sì quello che si sta preparando all’ennesima inculata o grande bluff dell’apparente sinistra! quello che somiglia a b., ed è verissimo!
    Il faccione con la patata in bocca di renzi, il boy scout della dc, il giralaruota populista che non è mai stato giovane e che sbandiera il suo essere nuovo andando ad arcore a rendere omaggio al modello originale di tamarro made in italy!

    da ab   - martedì, 4 gennaio 2011 alle 10:31

  12. Se penso che l’altro giorno al TG1 hanno detto che grazie al nuovo accordo gli operai avranno ben 360 € lordi annui in più…
    naturalmente lordi ed annui l’hanno detto sottovoce… per non far capire agli italiani che in quelle buste paga arriveranno si e no 10 euro/mese puliti…
    Che paese di cacca…
    si può dire solo cacca?
    ciao
    alba

    da Alba   - martedì, 4 gennaio 2011 alle 13:44

  13. C’è una clausola in quest’accordo che è ancora più pericoloso dell’accordo stesso e che segna “il segno dei tempi”, il ricorso dei ricorsi, il Vajont della sinistra e dei sindacati:
    “Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo”. E’ quanto riportato nell’appello e nella denuncia firmata da vari personaggi famosi nel prossimo numero di Micromega. Siamo al dunque. L’elenco dei personaggi e delle organizzazioni che sono daccordo a questo “accordo” e che sono ben elencati da Alessandro nel suo pezzo ci fa capire quanto sarà difficile il futuro per le nuove generazioni. Non avranno difese, non avranno chi li rappresenta, non ci sarà una opposizione degna di questo nome (come ora, del resto). Marchionne non avrebbe mai assunta una posizione così arrogante e strafottente se ci fosse stata ancora la sinistra di Berlinguer, quel sindacato, quella coesione tra i lavoratori.

    da EDOARDO   - martedì, 4 gennaio 2011 alle 17:29

  14. BEEEEEH, BEEEEEH, BEEEEEEH, su pecorelle italiche, seguite il vostro Pastore, tutte in fila come cretinette una per una, giù nel burrone facendo tintinnare i campanellini appesi al collo. Oh, guarda! Un gregge di pecorelle spiaccicate! Che cretinette! Potevano guardare avanti… in fondo, la statura del Pastore non era tale da togliere la vista!

    da gianguido mussomeli   - martedì, 4 gennaio 2011 alle 19:48

Lascia un commento