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Voi siete qui – La Lega straripa e il territorio annega

Mentre a Roma i gloriosi padani appoggiano il governo Bunga Bunga, nelle loro terre, in Veneto, i fiumi straripano alla grande, le città si allagano tipo Venezia, capannoni, laboratori e fabbrichette sono inagibili. Niente male come controllo del territorio, la tanto sbandierata specialità dei leghisti, che questa volta, perdonerete la metafora, ha fatto acqua da tutte le parti. Il governatore Zaia con il cappello in mano chiede un miliardo all’odiato stato centrale: il Veneto ai veneti, per carità, ma gli schei che vengano da Roma. Certo, un’alluvione è un’alluvione ovunque, e siccome l’Italia c’è ancora e la Padania non esiste, è giusto che all’emergenza si corra ai ripari con soldi di tutti. E questo anche se sulla Padania, un leghista di Varese ha vantato opere lombarde che in Veneto non si sono fatte: magra goduria vedere i barbari che si insultano tra loro. Quella che manca all’appello, però, è proprio quella parolina magica che i giannizzeri della Lega sventolano in ogni istante: territorio. Già, cos’hanno fatto per il territorio, la sua bonifica, la sua messa in sicurezza, la sua salvaguardia tutti quei sindaci e amministratori così impegnati a scrivere cartelli in dialetto? Crescere, urbanizzare. La casa, il laboratorio, il capannone, il magazzino, il laboratorio più grosso, la strada più larga, la casa che diventa villetta e via così. Per anni, prima sull’onda del “miracolo del nord-est”, e poi cavalcando il “padroni a casa nostra”, il tutto mentre il famoso territorio si comprimeva e diventava una bomba d’acqua pronta a esplodere. La sacra ampolla, il dio Po, la secesiùn, il dito medio alzato, le scuole griffate lega, il tricolore piegato in modo che si veda solo il verde (lo hanno fatto in aula i consiglieri regionali veneti della Lega il 4 novembre), tutto molto folkloristico. Ma poi chissà, svegliarsi una mattina con l’acqua alle ginocchia potrebbe essere il preludio di un risveglio vero, il primo passo per capire che il territorio è una cosa seria, che va usato per vivere, e non per i comizi.

32 commenti »

32 Commenti a “Voi siete qui – La Lega straripa e il territorio annega”

  1. Semplicemente GRANDIOSO.
    Ma se i nostri politici “di parte” parlassero così schietto nelle piazze, e purtroppo anche in TV, non riusciremmo a scalzare questi quattro barbari che rischiano di rifarci diventare analfabeti come già dopo l’impero romano?

    da maurizio spezzano   - domenica, 7 novembre 2010 alle 10:23

  2. concordo pienamente, e altro non aggiungo circa la miopia desolante della barbarie padana.
    per chi volesse poi approfondire il tema dell’utilizzo del territorio suggerisco questo interessante documentario:

    http://www.ilsuolominacciato.it/index.html

    da antonio   - domenica, 7 novembre 2010 alle 10:49

  3. Che dire di più? E’ difficile ironizzare sulla cosa… Si deve comunque esaltare in qualche modo l’imcongruenza dei verdi barbari padani. Mi riferisco alla dirigenza, ovviamente. A coloro che per stare incollati agli scranni romani votano continuamente leggi che gridano vendetta non solo alla nostra Costituzione, ma, soprattutto, agli occhi del Padreterno. I fiumi straripano… La popolazione soffre… Lo sa Bossi questo? E Maroni, che vuole ingenuamente falcidiare tutto, dalla prostituzione agli immigrati, pur sapendo che il suo capo sultano per rilassarsi ospita prostitute immigrate senza documenti nei suoi palazzi, come si giustifica? Dicono che sono pettegolezzi, ma invece è una sporca etica politica del menga che dovrebbe fare pensare ogni cittadino di buon senso. Il territorio? Ma chi se ne frega del territorio… Guardiamo Pompei e meditiamo… E’ una vergogna!… Bondi non ha soldi… Ma allora a cosa serve? E la protezione civile? Mah! Non ho parole!… Mi dispiace molto per il Veneto… Penso con impotente rabbia ai disastri del Polesine, del Vajont, del terremoto di alcuni anni fa che avevano attivato la solidarietà dell’Italia intera in cerca di aiuti per le popolazioni colpite. Si doveva poi fare tanto per quel territorio e invece non si è fatto nulla. La natura in assenza della prevenzione ad un certo punto si ribella. E’ in queste circostanze che si capisce l’importanza di Roma ladrona…

    da Vittorio Grondona   - domenica, 7 novembre 2010 alle 10:53

  4. Mai definizione fu più azzeccata: Barbari!
    Gran bel pezzo Robecchi, oserei dire anche raffinato.

    da Tarkus   - domenica, 7 novembre 2010 alle 10:59

  5. tutto davvero molto ben detto, ma non condivido la speranza finale

    da Adele5   - domenica, 7 novembre 2010 alle 11:26

  6. Vergognatevi. Qui non si tratta di leghisti o no. Si tratta di persone che sono sfollati, alcuni hanno perso la casa portata via dalle frane etc. Il Veneto paga ogni anno piu’ tasse di quanti soldi riceve, in nome di cosa? Solidarieta’ (in maggior parte verso il sud). Adesso che un disastro succede al Veneto, la risposta? Arrangiatevi. Chiaramente questo disatro e’ un fatto eccezionale visto che non succede ogni anno ma spiegatemi perche’ questo non dovrebbe essere riconosciuto; invece si attacca il governo leghista (in carica da poco tra l’altro). E’ come se dopo il terremoto in Abruzzo foste andati a dire: e’ colpa del vostro governo abruzzese, siete in una zona sismica, potevate mettere in sicurezza le case. Io non sono leghista ma vedendo la reazione del resto d’Italia (indifferenza o persino critica) mi viene voglia di diventarlo e come me molte altre persone. Noi ci tireremo fuori da questa disgrazia come abbiamo sempre fatto, ma voi vergognatevi.

    da Stefano Mariotti   - domenica, 7 novembre 2010 alle 11:50

  7. Verde cavalletta, verde marcio: il verde della Lega è questo qui, verde locusta e grigio cemento. Tricolore: verde locusta, grigio cemento, nero asfalto.
    Non si può costruire dappertutto, in Lombardia e in Veneto 8e anche in Emilia) hanno davvero fatto come a Napoli. Qui il vulcano non c’è, c’è l’acqua: la politica deve pensare a questo, non a costruire villette e centri commerciali.
    A Stefano Mariotti: siamo tutti in pensiero, io ho anche i nonni che vengono da quelle parti. Il problema è che con leader come questi, come Bossi il fanigottone (che curriculum vitae ha Umberto Bossi? di che cosa è esperto? cosa ha fatto, cosa ha studiato?), come Borghezio, come Maroni, come Zaia, non si va da nessuna parte.
    I risultati sono questi: fabbriche in Romania e in Serbia, e il territorio ridotto come nel ’46. La differenza è questa: che nel ’46, quantomeno, prima c’era stata la guerra…

    da giuliano   - domenica, 7 novembre 2010 alle 13:01

  8. Devo dire che anche se non mi è venuta voglia di diventare leghista approvo l’obiezione all’articolo fatta da Stefano. Non ha senso attribuire alla Lega la colpa di tutto. La Lega non è e non sarà mai il mio partito ma articoli scritti cosi’ non
    servono a nulla, anzi fanno danni perchè si perde di vista
    l’origine del problema che non è di oggi ma risale ad almeno 50 anni fa. Nel dopoguerra la Repubblica ha trovato una regione povera, ignorante, senza industrie e da dove la gente poteva solo emigrare. Cinquant’anni dopo tutti questi problemi non ci sono più. E’ un dato di fatto. Il problema è che la politica per risolverli, fatta dalla Democrazia Cristiana (e attualmente portata avanti senza idee e in maniera becera dai loro eredi)
    si è rivelata fallimentare a lungo termine.
    Le deroghe ai piani regolatori, i finanziamenti a fondo perduto per i capannoni costruiti ovunque e non in zone industriali poche e ben servite (quelle di adesso non hanno mai raggiunto una dimensione tale da permettere una gestione sostenibile di linee di trasporto pubblico), le lottizzazioni di qualità infima che sono una bomba ad orologeria per l’ordine pubblico
    non le ha fatte la Lega. Loro non sono in grado di cambiare le cose, e continuano la politica dei loro predecessori.
    Vorrei ripetere che io non ho nessuna intenzione di simpatizzare per la Lega o per la DC comunque essa si mascheri. Ma serve una sinistra che analizzi e proponga soluzioni ai problemi, non che insulti Zaia perchè chiede dei soldi. Zaia è una persona senza idee o con brutte idee uguali a quelle di chi lo ha votato. Punto. Passiamo oltre per favore.

    da Luca Fasolo   - domenica, 7 novembre 2010 alle 13:45

  9. Tutto vero fino a un certo punto. Il degrado del territorio viene da lontano, certo. Ma in certi comuni del veneto la Lega governa da un paio di decenni e non risulta che abbia corretto gli errori, anzi. La sua filosofia è stata sviluppo, sviluppo e ancora sviluppo, senza alcuna cura del territorio. Sicuri Che non c’entri niente? Dov’erano? Tutti distratti?

    da a.r.   - domenica, 7 novembre 2010 alle 14:01

  10. Si’, certo che c’entra la lega in questo. Scrivevo “Il problema è che la politica [..] è attualmente portata avanti senza idee e in maniera becera dai loro eredi [..]”. Nessuna distrazione ma politica intenzionalmente miope, appoggiata dalla gente, non dimentichiamolo. Io sono convinto che chi vota non sia stupido, altrimenti non avrebbe senso provare a fargli cambiare idea. Magari disinformato, egoista, ecc. ma se ribadiamo questi concetti non credo che andremo molto in là… è un fatto che gli operai della regione oggi votano Lega e che dall’onda verde si sono salvate per ora Padova e Venezia perchè c’e’ l’Università (semplifico molto ovviamente).
    Quello che io penso è che la sinistra dovrebbe produrre idee e soluzioni, non insultare. Loro sono molto piu’ bravi a farlo. Come loro sono molto piu’ bravi a parlare di schei.
    Ieri ero a Casalserugo vicino a Padova a dare una mano a una famiglia che ha avuto la cantina sotto un metro e mezzo d’acqua. A loro non gliene frega nulla se Zaia chiede i soldi. Anzi ne sono contenti, e come dargli torto? Non possiamo parlare cosi’ alla gente. Dobbiamo dirgli cosa vogliamo fare per sistemare le cose, con argomenti vicini a quello che vivono. Chiediamoli noi i soldi per il Veneto, e diciamo cosa faremmo con quei soldi. Io non so esattamente cosa farei, tranne nei principi generali, non è il mio mestiere. Ma per questo esiste la delega. E non vorrei delegare una sinistra che insulta Zaia. Non vale la pena insultarlo, è mona di suo (scusa il venetismo :)

    da Luca Fasolo   - domenica, 7 novembre 2010 alle 14:22

  11. spero che l’acqua che i veneti si trovano sino alle ginocchia sia ben fredda cosi da svegliare quei coglioni che hanno votato per zaia e gli altri amici del pedofilo, che a breve spariscano le loro bandiere verdi, usandole, su consiglio di bossi, per le pulizie intime, e che a breve nel veneto, come monito, di verde resti solo la muffa sui muri
    purtroppo leggendo quanto scritto al punto 6 sembrerebbe che l’acqua non sia abbastanza fredda

    da king Mob   - domenica, 7 novembre 2010 alle 14:30

  12. … meno ironico del solito, ma inattaccabile. Complimenti

    da LS   - domenica, 7 novembre 2010 alle 18:36

  13. Quando le cose vanno bene, quando i soldi crescono nelle casse, quando il sole delle alpi ammicca sorridendo, per qualcuno sembra che sia lecito e privo di vergogna invitare ad usare la bandiera italiana nel cesso, cantare a squarciagola “padania, padania” inneggiando quindi ad una ipotetica nazione frutto della fantasia di furbi adoratori del Po, fare pagare alla collettività nazionale le marachelle del supero quote latte, insultare gli stranieri, incitare per le strade “ciapa ciapa al maruchein”, dividere l’Italia, distaccarsi da quella Roma ladrona dove, nella incoerenza più completa, hanno incollato il deretano sulle sedie del parlamento di una patria che non riconoscono… e così via di seguito. Di questo sì che un italiano dovrebbe invece vergognarsi. Tranquillo Stefano, noi aiuteremo il Veneto come sempre abbiamo fatto… Perché amiamo il Veneto ed il suo popolo… Perchè siamo italiani come gli italiani del Veneto. Perchè siamo umani e pratichiamo convinti la solidarietà fra i popoli.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 7 novembre 2010 alle 18:54

  14. Io sono solidale con TUTTI gli alluvionati e spero che il loro dramma si risolva nel miglior modo possibile. Suggerirei loro però di chiedere al precedente governatore Galan perché avea tagliato 15 milioni per mettere in sicurezza gli argini di f…iumi e canali e perché l’attuale governatore Zaia ha confermato quel taglio. La scusa era che così “tagliavano le tasse ai veneti” (testuale). Sarà, ma saranno stati 10-12 euro a famiglia al massimo all’anno! (lo so perché io, che abito a Bologna, tanto pago per gli argini del Savena). Guarda caso, qui il Savena non esonda, neppure quando c’è la piena del Reno. Chi sa perché… è la solita demagogia forzitalico-leghista sulle tasse: ora da dove credono che verranno fuori i miliardi per coprire i danni, secondo loro, dal cielo o dalle tasse? Consiglierei loro anche di chiedersi quanto bene gli abbia fatto una cementificazione inconsulta, con conseguente impermeabilizzazione delle areee golenali. Se ci pensano, forse si accorgono che il “buongoverno” forzitalico-leghista, con le sue semplificazioni a un tanto al chilo, tanto buono non è poi stato. Forse questa lontananza degli altri italiani dal dramma ha anche origine dal continuo martellare sul “padroni a casa nostra”, “Roma ladrona”, “forza Vesuvio”, “insegnanti meridionali non conoscono l’italiano” “niente borse di studio ai fuorisede non padagni” e altre piacevolezze. Io sarei disponibile anche ad andare ad aiutare a spalare però PRIMA Zaia e tutti i suoi accoliti, elettori compresi, devono scusarsi PUBBLICAMENTE di avermi dato dell’analfabeta terrona puzzolente (sono di origine napoletana), dopo avermi PUBBLICAMENTE e RIPETUTAMENTE offesa. Troppo comodo non farlo e chiedere aiuto. Solo DOPO potrei fare l’angelo del fango. E a me Zaia non mi tiene buona con la magnata di polenta e pizza con la pummarola. NO! Ad offese PUBBLICHE, devono seguire scuse PUBBLICHE. E a reti unificate. E non solo a me, anche agli immigrati, che ora li aiutano a tirarsi su dal fango. DOPO questo, Zaia potrà chiedere i soldi a tutti gli italiani. E invece niente! Gli immigrati a Vicenza li tirano su dal fango, li aiutano spontaneamente e gratuitamente e non si è sentita una sola parola di scusa e di ringraziamento da parte di costui. Ovviamente gli alluvionati non sono tutti leghisti, assolutamente no. E ho darò anche privatamente i soldi per loro, come feci per l’Abruzzo. I leghisti però (amministratori ed elettori) mi danno il vomito, per non essersi neppure scusati pubblicamente con gli immigrati volontari che li stanno aiutando. Dopo avere visto centinaia di immigrati, quelli che il prode Gentilini voleva travestire da leprotti per sparargli addosso, quelli a cui tolse le panchine per non farli sedere, fra i volontari a Vicenza, tutti i leghisti, senza distinzione fra amministratori e semplici elettori, Zaia e Gentilini in testa, dovrebbero guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia. Bleah.

    da gab   - lunedì, 8 novembre 2010 alle 02:58

  15. Gab giustamente dice non tutti i veneti sono leghisti e quindi li aiuterò. Lo farò anche io. Su quelle montagne i nonni dei miei genitori e tanti altri italiani del sud ci hanno lasciato la pelle nella prima guerra mondiale per un ideale e per difendere quelle popolazioni. Oggi, tra quei soldati che danno una mano, ci sono ragazzi del sud. Bisogna ricordare anche che per tanti anni la DC non gli ha chiesto una lira di tasse. 50 anni di tacito accordo a tutto il nord-est: niente tasse, niente opere, poche. In tutti quegli anni i capannoni commerciali e industriali sono stati tirati su lungo le strade statali, ovunque abusivamente, mentre, al contrario, non si è stati accorti a costruire strade e autostrade per portare quei prodotti in Europa velocemente, come in un paese civile e industrializzato. Appena qualcuno ha bussato a tasse si sono ricordati immediatamente delle infrastrutture e le hanno chieso “ora e subito” senza se e senza ma. Oggi l’amico del quartierino Tremonti taglia i soldi alla Prestigiacomo per rimettere in ordine il territorio italiano, taglia i soldi ai beni culturali, e, se non stanno attenti si metterà a tagliare altri ammennicoli. Per avere i soldi per aiutare gli alluvionati e i paesi che vengono giù ci vogliono i soldi, un pò di quei 120 miliardi di evasione fiscale, niente condoni e niente soldi a chi sfora le quete latte. Non si può avere tutto. Le strutture scolastice pubbliche stanno cadendo a pezzi mentre qualcuno li concede a quelle cattoliche e private. Stendiamo un velo pietoso perchè si potrebbe continuare a scrivere per ore. Una cosa ancora: alla chiesa cattolica vengono abbonate 4 miliardi di euro di tasse. Zaia dovrebbe convincere Sua Maestà di Arcore di darci un taglio altrimenti la UE ce la fara pagare carissima.

    da EDOARDO   - lunedì, 8 novembre 2010 alle 08:19

  16. Nell’alluvione del 1994, quella che sconvolse il Piemonte, gli argini dell’Emilia rossa tennero: e il Po era così pieno che faceva spavento. Lo dico perché di recente ho visto in tv un assessore leghista di Mantova che diceva “prima, quando c’erano i rossi”.
    Prima, quando c’erano i rossi, si stava meglio. E’ da cose come queste, dalle alluvioni, che si vede: il terremoto arriva inavvertito, le alluvioni e le frane si vedono con largo anticipo, basta chiedere ai geologi.
    Ma ho paura che sia soprattutto un problema generazionale: tutti cresciuti nel mito del terziario, del telefonino, tutti berluschini e bossiani anche gli assessori di sinistra?

    da giuliano   - lunedì, 8 novembre 2010 alle 10:27

  17. u maronna Robecchi ha riposto il fioretto nella custodia e affilato la spada. Mai visto cosi’ ‘tranchant': segno dei tempi cupi, credo, ma speriamo che passino presto.

    da zioFa   - lunedì, 8 novembre 2010 alle 10:30

  18. sei bravissimo.
    altre parole farebbero solo rumore
    Marco

    da marco   - lunedì, 8 novembre 2010 alle 11:24

  19. Ho letto i post successivi ai miei di ieri e devo dire che
    sono d’accordo praticamente su tutto. A parte dire che si deve andare ad aiutare solo dopo le scuse pubbliche, questo magari no, ma insomma direi su tutto. Però a me non basta, scusatemi. Soprattutto perchè visto che mi sembra che tanti sappiano tante cose, allora approfitto per chiedere. Io sono veneto, sono nato a Belluno in quella terra che ha patito il Vajont e oggi dopo 47 anni ne paga ancora le conseguenze (vi consiglio di informarvi su cosa sta succedendo adesso, dopo che lo stato ha smesso di erogare i soldi del risarcimento, puo’ essere interessante), vent’anni fa mi sono spostato a Padova prima per studio poi per lavoro. Avevo anche dei legami affettivi nel veneto orientale, verso San Donà, est insomma. Bene. Quindi un po’ di veneto lo conosco. A parte Padova città dove abbiamo una bella giunta di centrosinistra, e Venezia dove bontà loro gli altri hanno presentato Brunetta, dalle altre parti votano tutti lega.
    Cosa dico ai colleghi coi quali condivido la mensa per convincerli a smettere di votare Lega? Che sono trogloditi? Che gli sta bene essere sotto acqua? Che Zaia è un cretino? Non credo mica serva… se qualcuno ha dei buoni consigli sarò contento di metterli in pratica.

    da Luca Fasolo   - lunedì, 8 novembre 2010 alle 19:18

  20. Non ho percepito negli interventi effettuati alcun insulto a Zaia. Per quanto mi riguarda è stato un emerito sconosciuto venuto alla luce nazionale per virtù di nomina. Successivamente è stato poi eletto in regione, come del resto avviene ovunque con la maggior parte dei politici proposti dal partito di maggiori consensi. In modo identico Cofferati era diventato sindaco di Bologna… La clac, si sa, ubbidisce sempre alla richiesta dell’applauso indipendentemente dal grado di piacere procurato dallo spettacolo che sta vedendo. Tornando a Zaia, basterebe azionare il fermo immagine del momento in cui annunciava la sua minaccia/proposta “burla” di trattenere in Veneto l’irpef per fare fronte ai danni dell’alluvione, per accorgersi direttamente dalla sua mimica della pochezza politica di quello che stava annunciando. In sostanza traspariva chiaramente che era ben cosciente di buttare una cavolata d’effetto in pasto ai gonzi. Non si fa politica sociale con la furbizia. Questo naturalmente è il mio parere personale.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 9 novembre 2010 alle 11:27

  21. Non capisco il paragone tra Zaia e Cofferati, nonostante tutto il sentimento critico che nutro verso quest’ultimo, che ho avuto come sindaco, mi pare un confronto tra un mulo e una ferrari…

    da Vittorio   - martedì, 9 novembre 2010 alle 11:55

  22. Caro Vittorio, non è un paragone Zaia/Cofferati, ma è semplicemente un esempio di similitudine del sistema in auge che inconsciamente porta nella pratica la massa a votare il candidato proposto dal partito che ha maggiori consensi. Scusami se non sono stato in grado di farmi capire…

    da Vittorio Grondona   - martedì, 9 novembre 2010 alle 12:12

  23. Per Luca (commento n.19): credo che non ci sia niente da fare, io ci ho provato ma poi ti tolgono il saluto, ti guardano male…Si può provare a dire questo, che davanti a un disastro del genere bisognerebbe buttare a mare tutti i politici che hanno gestito il territorio in questo modo: ma poi è come quando hai un amico/amica innamorato cotto di una/uno che gli mette le corna a tutto spiano, mica ti ascolta.
    Qui vicino a casa mia, in Lombardia, hanno costruito a tutto spiano anche su terreni colmati con terra di riporto, anche sulle “ripe discoscese” ai margini di quel po’ di bosco che è rimasto…se non vengono disastri come in Veneto, è solo perché fin qui ci è andata bene (ma andate a chiedere al Seveso, al Lambro…)

    da giuliano   - martedì, 9 novembre 2010 alle 13:43

  24. Per Giuliano: capisco l’amarezza. Anche oggi ho ascoltato un dialogo fra colleghi, un veneto e uno del sud, sempre sugli aiuti. Le argomentazioni erano di una pochezza sconcertante, e sempre riguardanti il fatto che al sud danno tutto e al nord nulla, il sud diceva non è vero, il nord diceva è vero. Insomma, stupidaggini. La sfida è riuscire a trovare degli argomenti di sinistra che parlino alle persone del “Veneto”, inteso a questo punto non tanto come luogo geografico ma come stereotipo di gente che di suo non ha coscienza politica, crede ai preti, lavora e tiene ai soldi perchè non ne ha storicamente mai avuti tanti, ma non barbari, non cattivi (altrimenti siamo da capo e non si ottiene nulla).
    Io non è che abbia tante idee al riguardo… spero altri ne abbiano.

    da Luca Fasolo   - martedì, 9 novembre 2010 alle 19:58

  25. Cari Luca e Giuliano fa male vedere in televisione la dignità di quella gente che in quattro giorni ha ripuilito tutto e gli ha sbattuto in faccia a Bossi e al Cavaliere che erano arrivati tardi. E’ gente ammirevole: non si battevano il petto, non urlavano, non si strappavano i capelli e nessuno implorava l’intervento del divino, nonostante la loro fede cieca. Non avevano tempo per ciance e piagnistei. Un bel popolo ma poco colto politicamente. Quindi demagogia e populismo hanno terreno facile da quelle parti e al sud. 50 ANNI di Democrazia Cristiana (con la chiesa schierata in gran forze) li ha tenuti a riparo da problemi politici ed esistenziali. Dopo tangentopoli c’è stato il gran risveglio e la Lega ci si è infilata alla grande. La Lega gli ha fatto intravedere che si sarebbe sostituita alla DC e che sarebbe continuata la protezione. L’alluvione malauguratamente mostra un aspetto positivo: il risveglio. I commenti di ieri della gente veneta esprimenvano delusione. Uno dei sindaci leghisti più conosciuti denunciava ieri in televisione la pochezza delle promesse ed era meglio che quei due non fossero andati li a fare passerella e far perdere tempo alla gente. Io sono del sud e ho ammirato l’operosità di quella gente. Al sud ancora la fanno da padrone i VICERE’, LAICI, CON LA SCOPPOLA, LA CRAVATTA E IN TONACA. E’ come sempre vengono traditi. “Tutto cambia per non cambiare niente”.

    da EDOARDO   - mercoledì, 10 novembre 2010 alle 09:14

  26. Come i sedicenti imprenditori invocano – quando fanno profitto – la libera iniziativa privata, il Mercato-dogma ideologico e la “concorrenza” libera, e quando sono in difficoltà proprio a causa del Mercato-Moloch pretendono i soldi pubblici, per metterseli in saccoccia e continuare a trastullarsi con escort, mercedes classe s, ville in Sardegna, eccetera eccetera, così la feccia bottegaia leghista – per bocca del cameriere, ieri di trattoria oggi politico, Zaia – ulula per avere i soldi pubblici … eppure fino a ieri sputtanavano lo stato centrale [pur con i loro caporioni nel governo ], volevano l’indipendenza, si spacciavano per i veri “ceti produttivi” del nord! A leggere le coglionate del cialtrone Ricolfi, sembrerebbe addirittura che abbiano mantenuto tutte le altre regioni italiane a caviale e champagne!
    Che l’acqua e il fango li sommergano, fino a farli affogare.

    Tito Flavio Vespasiano

    da Eugenio O.   - giovedì, 11 novembre 2010 alle 13:59

  27. Scusate, ma questa che i veneti non pagherebbero le tasse è una colossale baggianata, uno stereotipo maledettamente resistente e che forse a molti fa comodo mantenere ben vivo. In rete potete trovare diverse ricerche sull’evasione fiscale complessivamente intesa (ben diversa per ampiezza e qualità da quella riscontrabile dalle semplici dichiarazioni dei redditi). Ebbene, tutte queste ricerche concordano nel ritenere il Nordest come l’area fiscalmente più “fedele”. Bisognerebbe informarsi adeguatamente, anche se costa tempo e fatica, prima di fare i soloni …
    A Tito Flavio Vespasiano (vespasiano di nome e … di fatto!) vorrei ricordare che il Veneto è una delle quattro regioni ad avere un saldo fiscale positivo nei suoi rapporti con lo Stato centrale (si tratta di circa 6 miliardi di euro). Questo importa. Il resto è demagogia.

    da Fulvio   - mercoledì, 17 novembre 2010 alle 15:36

  28. Caro Fulvio, abbiamo parlato di tante cose, ma ormai è d’uso andarsi a prendere l’argomento che ci fa comodo, magari una virgola sbagliata, una parolaccia…Io sono allibito dallo scempio del paesaggio fatto dalle amministrazioni venete e lombarde, e adesso anche emiliane (Parma e Piacenza sono leghiste e berlusconiane da un decennio.)
    Mai che si risponda nel merito. Sarà ben colpa di Galan e della Lega, se in Veneto vengon giù gli argini? Almeno un pochino, direi di sì.
    Ricordo che col PCI in Emilia l’ultima alluvione importante risale al 1952.

    da giuliano   - mercoledì, 17 novembre 2010 alle 18:20

  29. Innanzitutto, caro Giuliano, devo dire che apprezzo il tono pacato del tuo intervento. Non concordo però del tutto con i suoi contenuti. In primo luogo vale la pena osservare che negli anni scorsi Francia e Germania sono state colpite da alluvioni ancor più gravi di quella veneta, e lì non mi risultano esseci né leghisti né berlusconiani. Quanto al tuo paragone fra Veneto e Lombardia da un lato ed Emilia dall’altro, vorrei osservare che non mi sembra del tutto pertinente. Soprattutto il Veneto, infatti, è caratterizzato da una rete idrografica di straordinaria complessità, su cui l’uomo è intervenuto massicciamente sin dall’epoca dei Comuni e, più ancora, durante i secoli del dominio veneziano (la deviazione del Po, ad esempio, operata dalla Serenissima, rappresenta una delle opere pubbliche più consistenti dell’Età moderna). Fiumi grandi, medi, piccoli e piccolissimi, spesso collegati fra loro da canali artificiali e regolati da chiuse, hanno fatto dell’idrografia veneta qualcosa di estremamente ricco e articolato, al punto, tanto per fare un altro esempio, che quando parliamo di Riviera del Brenta non ci rendiamo neanche più conto che il corso d’acqua che sfiora la magnifica Villa Pisani, pur avendo questo nome, è un canale artificiale. Il Veneto, inolte, diversamente dall’Emilia, ha alle spalle imponenti rilievi montuosi, che hanno giocato un ruolo – ahimé – decisivo nei fatti di cui parliamo. Pima dell’arrivo dello scirocco, vento che determina un notevole aumento della temperatura e impedisce il deflusso dell’Adriatico, c’era stato un periodo piuttosto freddo, durante il quale molta neve si era accumulata a monte dei diversi bacini idrografici. Il dispiegarsi di tutte queste concause è stato all’origine del disastro, che ha interessato, e non casualmente, corsi d’acqua di minore entità e, conseguentemente, di minore portata. Il Po o l’Adige non hanno dato, al contrario, alcun problema. La dimostrazione di quanto sia stato decisivo il ruolo delle precipitazioni nevose viene dal fatto che Venezia, che nel ’66, in condizioni analoghe, aveva subito un’alluvione disastrosa, stavolta se l’è cavata con la solita e ormai consueta acqua alta. Non sto dicendo – bada bene – che in Veneto si tuteli il territorio come si dovrebbe, anche se i dati ufficiali dicono che “soltanto” il 20% dei comuni di questa regione sono a rischio idrogeologico. Sto dicendo che è sufficiente consultare cronache e diari antichi, di periodi in cui certo non c’era né cementificazione né pressione demografica, per accorgersi che precise, sfortunate e, per fortuna, rare contingenze meteorologiche hanno da sempre determinato problemi del genere. Certo, sarebbe forse possibile limitare i danni con una politica del territorio più saggia, ma non eliminarli del tutto. Chi lo sostiene non è in buona fede, a mio avviso. Se poi tutto fa brodo quando si tratta di attaccare degli avversari politici, allora è un altro paio di maniche: sono scelte e procedure che non mi appartengono. Cordiali saluti.

    da Fulvio   - mercoledì, 17 novembre 2010 alle 22:26

  30. Caro signor Giuliano, ho provato ieri a darle una risposta. Si trattava, tra l’altro, di un intervento piuttosto lungo e articolato. Purtroppo non mi è stato pubblicato, non so se per ragioni tecniche o perché sia scattata una qualche forma di “censura democratica”. Non avendo il tempo di rielaborarlo nuovamente, devo desistere dal risponderle. E’ stato comunque piacevole discutere con lei. Cordiali saluti.

    da Fulvio   - giovedì, 18 novembre 2010 alle 17:48

  31. Sono costretto a ribadire (che palle!) che qui non si censura niente, a meno che non mi si creino problemi con il codice penale o che non si rispetti la ben nota pregiudiziale antifascista del sito. Può capitare che un post venga pubblicato in ritardo, perché finisce involontariamente nello spam, o perché altre incombenze mi colgono (ogni tanto mi capita di lavorare). Sarebbe bello che questa cosa si capisse, e magari che prima di gridare alla censura ci si desse una piccola calmata. Cosa ci fosse poi da censurare nel post in questione è difficile dire…. Vabbè, niente di male.
    a.r.

    da a.r.   - giovedì, 18 novembre 2010 alle 18:06

  32. In Emilia, il Po ha alle spalle tutto il Piemonte…nel 1994 il Piemonte fu travolto da alluvioni pesanti, gli argini a Parma tennero anche se erano strapieni perché il Po e tutta l’enorme massa d’acqua (fossi, torrenti, eccetera).
    la speculazione edilizia esiste ovunque, e l’Europa è tutta a destra da almeno un decennio.
    Temo comunque che si tratti di una questione generazionale: l’unico del ’25 rimasto al governo è Napolitano, quelli dai 50 anni in giù sono purtroppo tutti molti simili tra loro, in cima ai loro pensieri c’è solo al telefonino e alla TAV. Spero un po’ nei ventenni, grazie alla fine dello Statuto dei Lavoratori saranno tutti poveri come i loro nonni e bisnonni, forse si potrà tornare a dare priorità alle cose importanti, ma non prima del 2025.
    (Chiedo scusa a Robecchi per le continue intrusioni!!)(preciso che non ci conosciamo, sono solo un lettore del blog)

    da giuliano   - giovedì, 18 novembre 2010 alle 18:15

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