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Voi siete qui – Una giornata con l’uomo-rating

Giornata schifosa. Non erano ancora le nove e mezza che Moody’s mi declassava da AApiù a AAmeno. Sfiga nera. Lì per lì non me ne sono accorto, poi mi ha chiamato il meccanico, un po’ brusco: glieli davo o no ‘sti trecento euro che gli devo da un mese? Va bene, passo di lì domani, dico, con l’incoscienza della beata gioventù. Signorile ma conciso lui mi fa: “Col cazzo, amico, tu sei classificato debito di buona qualità ma soggetto a rischio futuro. Passa entro mezzogiorno se no ti privatizzo il pedale del freno”. Dovevo capirlo già lì che sarebbe stata dura. Ed era solo l’inizio. All’ora di pranzo un signore che si presenta come un certo Starndard & Poor’s in persona mi comunica al citofono che a causa di un’improvvisa tempesta sui mercati internazionali scendo a BAA. Salga un momento, gli dico, parliamone, le offro un caffè. E quello per tutta risposta: “E’ scemo? Se qualcuno mi vede familiarizzare con un grado di protezione medio come lei salta in aria il Portogallo”. Insomma, non era nemmeno l’ora di pranzo ed eccomi già mezzo greco, con quel misto di terrore e rabbia che contagia noi umani sull’orlo del baratro. Prima delle tre ero nervoso come un cobra, alle cinque mi aspettavo il peggio. Alle sei meno dieci arriva un sms di Moody’s che dice: “Spiacenti per errore di comunicazione, il suo rating ritorna tripla A. Complimenti, saluti alla signora”. Non so dirvi il sollievo, che però dura poco. Suonano alla porta. Chi può essere a quest’ora? I testimoni di Geova? I maniaci di Lotta Comunista che vogliono un euro? E’ un tizio con la faccia da fesso che si presenta: “Fitch Ratings, signore, mi duole comunicarle che scende improvvisamente a BBmeno, debito con bassa probabilità di ripagamento”. Se ne vada, dico io, acido. “Certo signore, prendo solo il televisore e due sedie”. Ora sono le nove passate, se rinuncio a scuola, pensione e sanità viene un tedesco a portarmi la cena. Mi sento un po’ triste, ma molto moderno ed europeo, immerso nel mercato. Fino al collo.

11 commenti »

11 Commenti a “Voi siete qui – Una giornata con l’uomo-rating”

  1. Terrific! … Great! … Fantastiche immagini russe! … Wunderbar! … Géniale! Horror puro!
    C’est Superbe cette pièce-ci. Merci beaucoup.
    Grazie, Robek.
    da IperAB

    da ab   - domenica, 9 maggio 2010 alle 10:24

  2. c’è una cosa che io non capisco e che vorrei che qualcuno gentilmente mi spiegasse:
    in Islanda il sistema sanitario è uno dei migliori del mondo; l’Islanda è uno dei pochissimi paesi al mondo a non possedere un esercito quindi niente spese militari, missioni di “pace” ecc. ecc., l’economia è ben sviluppata, con un PIL stimato sui 10 miliardi di dollari nel 2005 e un reddito procapite di 52.764 $, uno tra i più alti del pianeta; le società energetiche del Paese forniscono più del 70% dell’energia necessaria agli abitanti: in proporzione, di più di qualsiasi altro stato.
    Il 99,9% dell’energia elettrica viene generata da fonti rinnovabili; il Parlamento Islandese nel 1998 ha deciso di eliminare tutti i combustibili fossili dall’isola e di ottenere solo mezzi di trasporto a idrogeno: entro il 2050, l’Islanda sfrutterà solo energia rinnovabile.
    Per quanto riguarda l’istruzione si attribuisce molta importanza all’istruzione pubblica e il tasso tra la popolazione è elevatissimo La scuola è strutturata in modo da far fronte alle esigenze degli alunni, che fin da piccoli sono costretti ad effettuare lunghi spostamenti e permanenze fuori casa e ad acquistare velocemente autonomia personale.
    L’Islanda è fallita l’Italia no.
    Significa che noi dovremmo stare meglio di loro ?

    da king Mob   - domenica, 9 maggio 2010 alle 13:26

  3. Hai dimenticato l’inglese che viene dopocena a darti una martellata sui calli

    da roberta   - domenica, 9 maggio 2010 alle 13:46

  4. immersi nel mercato è proprio l’immagine giusta!

    da giuliano   - domenica, 9 maggio 2010 alle 17:49

  5. E’ assolutamente vero ciò che hai scritto. Il lavoro di milioni di persone vanificato da idioti giochetti. E’ tutto troppo demenziale.

    da marco   - lunedì, 10 maggio 2010 alle 09:51

  6. Noi stiamo meglio dell’Islanda perchè il medico ci ha detto come far passare il mal di testa: se soffri di emicrania e cefalee vai a prendere il martello e te lo dai sul mignolo del piede. Da quel momento sentirai il dolore del mignolo e non del mal di testa…e ti sentirai un pashà. E’ una vita che facciamo così.

    da EDOARDO   - lunedì, 10 maggio 2010 alle 10:44

  7. Quando i signori del rating o le tre sorelle: Moody’s, Standard & Poor’s, Fitch bussano alla porta c’è da farsela sotto. I destini finanziari di ogni paese dipendono dal voto della loro analisi. AApiù a AAmeno… Io non ci capisco nulla, ma di sicuro ci capiscono gli speculatori che in quattro quattrotto si mettono in grado di portare alla rovina lo Stato preso di mira in quel momento. Coloro che alla fine ci rimettono in tutto questo contorto meccanismo di frodi legalizzate sono solo i meno abbienti, il mondo del lavoro dipendente, i pensionati e le piccole imprese, i quali, unici, sono chiamati a ripagare con sacrifici enormi i debiti creati quasi sempre da incapaci politici. Le banche, almeno quelle italiane di “grido”, grazie all’appoggio di una politica del tipo “tasca mia fatti capanna” sono riuscite a correre ai ripari garantendosi il “liquido” dal potere amico. Inoltre, di loro di iniziativa unilaterale, hanno calato fino allo 0,01 % gli interessi sui risparmi ad esse affidati e stanno nel contempo negando i prestiti alle piccole imprese, constringendole, obtorto collo, al ricorso ai cravattari per la sopravvivenza… Queste manovre tecniche, studiate a tavolino dai furbetti bancari, avallate fra l’altro dalla consolidata tendenza popolare di preferire comunque la banca al materasso, conducono di fatto i piccoli risparmiatori alla scelta quasi obbligata di investire parte del capitale, beninteso a loro esclusivo rischio, con la mira, spesso illusoria, di riuscire a pareggiare almeno le spese. Poi sappiamo tutti come spesso va a finire la questione: i risparmi di una vita se ne vanno tranquillamente in fumo e le banche aprono nuove filiali in ogni angolo delle città…

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 10 maggio 2010 alle 11:25

  8. L.Spaventa su Repubblica di oggi spiega bene cosa bisogna fare contro i speculatori. Lui dice che se i governi continuano a rispettare le regole e fare esercizio di bon ton con gli speculatori le cose andranno sempre male. Se, invece, si coalizzano e rispondono scorrettamente e a muso duro probabilmente qualcuno si brucerà il fondo dei pantaloni e ci penserà due volte. Da anche esempi di quanto è già accaduto in altri momenti. Lo possono fare. Come in tutte le cose di questo genere bisogna sempre accendere la luce e aprire le finestre: e se gli speculatori stanno anche dentro i governi?????

    da EDOARDO   - lunedì, 10 maggio 2010 alle 11:49

  9. @ Edoardo
    Motivo per cui con un faccendiere al governo siamo tranquilli, “che tutto va bene!”

    da Mik   - lunedì, 10 maggio 2010 alle 21:58

  10. Su un altro giornale di oggi un giornalista amico fa il suo pezzo quotidiano e gli cade l’occhio sullo stesso giorno del 2002. Vengono riportate le stesse notizie di oggi: stessi problemi, stesse promesse, stessi personaggi, Berlusconi che scherza con Schroeder ed era molto più vecchio di oggi. Geniale quella chiusura “….appariva più vecchio di oggi”. La chiusura mette indubbiamente di buonumore chi si è alzato col piede sbagliato vedendo il tempo uggioso. Aggiungerei all’elenco delle cose ever green: il bisogna fare le riforme e il FIDO FEDE che FETE senza interruzioni, imperterrito, squallido, statico e stitico. Non sopporta gli eroi positivi e onesti in questo mondo di ladri. La Guzzanti e Saviano sono per lui come l’aglio per Dracula. I TG e i GR ripetono a reti unificate il miracoloso e determinante intervento del nostro uomo della provvidenza nel risolvere il problema dell’economia mondiale con la sua telefonata alla Merkel. Obama e gli altri leaders, che hanno lavorato fino a notte fonda facendo un sedere della maronna, sembra che abbiano alzato tutti il braccio indicandogli quella via che ha qualche assonanza con il fondo schiena. Anche questo avvenimento rimane ever green da più di quindici anni.

    da EDOARDO   - martedì, 11 maggio 2010 alle 07:11

  11. In Grecia, per ora, e fra poco anche in Portogallo ed in Spagna, si accordano gli strumenti musicali alla melodia “per fortuna che Silvio c’è”. Sarà suonata/cantata obbligatoriamente in quei paesi prima di pranzo, insieme alle preghiere di ringraziamento per il cibo, dono finora attribuito solo alla provvidenza divina… Qui in Italia, da bravi primi della classe, ci siamo già da un pezzo messi avanti sull’argomento. Abbiamo affidato tale obbligo ai neo balilla ed alle neo giovani italiane/berlusconiane, convenientemente ingrembiulati da un ministro dell’istruzione di idee medievali, in pessimistica previsione appunto che un analogo destino sia in agguato dietro l’angolo anche per gli italiani, più poveri naturalmente, nonostante il classico “tutto va ben, madama la Marchesa” e il conclamato estro operativo di un autentico “mago” della finanza creativa, nominato non a caso dall’Unto del Signore in persona, con il plauso totale dei verdognoli extraterrestri padani che sperano ingenui di approdare prima o poi in un fantasioso federalismo fiscale, meta questa che invece, date le attuali scarse condizioni di salute economica, si allontana ogni giorno sempre di più. Chi l’avrebbe mai detto, è bastata una telefonata notturna del sultano ed il benessere futuro dell’euro è tutto d’un botto rifiorito. Mi domando a chi sarà diretta la telefonata con la quale, sempre lui, il sultano doc dai poteri strordinari, debellerà il cancro entro tre anni…

    da Vittorio Grondona   - martedì, 11 maggio 2010 alle 10:09

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