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Crisi Fiat? Col cazzo! Marchionne, Montezemolo e John Elkan: ecco i premi per i padroni

Ma come siete tristi! Ma come siete catastrofisti! Ecco qui una bella iniezione di fiducia nel futuro, una buona notizia che viene da Torino, dalla Fiat, sapete quella fabbrica di macchine un po’ scarse che chiude lo stabilimento di Termini Imerese, che ieri ha deciso la cassa integrazione per 30.000 dipendenti, che ha messo sul lastrico decine di migliaia di lavoratori dell’indotto? Ecco, quella. Tutte balle per comunisti, naturalmente, i soliti operai che per prendere un po’ d’aria buona salgono sui tetti. Ma chi l’ha detto che lavorare in Fiat fa male? Nemmeno per sogno. Se ci riuscite, fate un salto all’assemblea degli azionisti, si terrà a Torino il 26 marzo e si può ben dire che c’è qualcuno che ne uscità con un sorriso a 32 denti: i bunus dei top manager cresceranno di un terzo, oltre il 30 per cento, non male, eh! Ecco un po’ di numeri, giusto per rallegrarvi la giornata. All’amministratore delegato Sergio Marchionne, per il fatto di aver raggiunto un utile di gestione di 1,1 miliardi e di aver tenuto l’indebitamento a 4,4 miliardi, è stato assegnato un bonus di 1,343 milioni, che si aggiunge ai 3,347 milioni percepiti per la carica ricoperta nel gruppo. Luca di Montezemolo incasserà 5,2 milioni: 550.000 sono la retribuzione per la presidenza, mentre 4,6 milioni comprendono l’emolumento per la presidenza Ferrari e il raggiungimento dei bonus legati agli obiettivi di bilancio. Al vicepresidente John Elkann vanno "solo" 631.000 euro. Poverino, chissà come soffre, forse si potrà comprare qualche rigore per la Juventus, che ne ha tanto bisogno. Per i top manager di prima fascia il monte stipendi è salito dagli 11 milioni del 2008 ai 19 del 2009. Il 26 marzo gli azionisti Fiat voteranno alzando le manine ed ecco almeno tre dipendenti Fiat che non dovranno salire sul tetto. Un operaio metalmeccanico ha un salario di 1.200 euro, ma quando è in cassa integrazione ne prende  700, che è pur sempre una bella sommetta. In pratica, soltanto con il bonus di Marchionne si potrebbero pagare 1.119 stipendi pieni di lavopratori fiat e addirittura 1.918 assegni di cassa integrazione. Ma perché sparpagliare una simile sommetta, meglio darla a uno solo, no? Anzi, un consiglio: Marchionne potrebbe salire sul tetto della sua Ferrari e chiedere qualcosa in più. Se lo merita.
Sei un operaio Fiat? Clicca sulla foto per mangiarne un po’ anche tu.

18 commenti »

18 Commenti a “Crisi Fiat? Col cazzo! Marchionne, Montezemolo e John Elkan: ecco i premi per i padroni”

  1. Come hai ragione Robecchi! Io poi non ho mai capito questo mistero…l’industria chiude stabilimenti ma Va BENE, i managers non si sprecano più di tanto figurarsi poi in innovazione ma vengono ricompensati con dei premi da re creso…..mi fanno ribrezzo, mai sazi. E continuano a rimpizzarsi delocalizzando, pagando quattro soldi gli operai dell’est europeo facendo sì che i loro introiti aumentino,aumentino..mentre in Italia si mette in cassa integrazione…e debbono pure ringraziare per le ore d’aria e per la dieta…certamente gli operai cassintegrati non avranno modo di ingrassare.

    da mietta   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 13:43

  2. Funziona così dappertutto, purtroppo anche nelle Ferrovie, all’Acqua Potabile, ai Telefoni, all’Enel e al contatore del Gas… L’unica logica è: LICENZIARE.
    Ovvio, con lo stipendio annuale di tre dipendenti la BMW ci scappa sempre, e se ne lasci a casa una ventina anche la Ferrari. Poi, stazioni chiuse, tickets sulla sanità, rette degli asili salatissime, multe salatissime, blocchi del traffico ed ecoincentivi, ma solo per il nostro bene.
    Non è vero che non ci sono più ideologie, c’è questa: LICENZIARE.

    da giuliano   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 14:22

  3. La forbice tra l`ultimo dei dipendenti e il top manager e`molto piu`alta nel privato. Molti ritengono accettabile un fattore da 10 a 20, e il pubblico si orienta su questi valori. Ma negli USA e nella provincia Italiana si vedono queste cose assurde. Quando vivevo nel Minnesota, fece scandalo un bonus di 2 miliardi di dollari, circa 100 volte tanto quello assegnato a Marchionne. Quasi il Pil di un piccolo stato africano.
    L`introduzione massiccia del precariato ha allargato la parte bassa della forbice. Se poi si facessero i conti includendo la pensione e altri indicatori di welfare, il risultato sarebbe ancora peggio.
    Persino il Parlamento e`, in teoria, piu`equilibrato della Fiat. Perlomeno al livello delle retribuzioni.
    Alessandro, sai mica se quelli di Sbilanciamoci hanno pubblicato qualcosa su quest`argomento in tempi recenti?
    Saluti

    da Enrico Marsili   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 14:45

  4. Aberrante. Tutto ciò è semplicemente aberrante.

    da RickHelmut   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 15:24

  5. E’però bello sapere che in questo paese esiste una sinistra che interverrà su queste aberrazioni oh se interverrà e quali parole di fuoco saprà trovare, quale compattezza, quale dimostrazione di rigore .. d’ accordo non si sentono ancora ma è solo questione di ore

    da luca   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 16:30

  6. Luca…ahahahah la tua ironia colpisce nel segno…..la sinistra è in ritiro spirituale, peccato che manchi la Binetti a dirigere i lavori.Arrivo a dire..è una iperbole, che la sinistra è ancora peggio della destra.La masnada di malfattori governa come vuole coerentemente con se stessa, e con il consenso degli italioti che li hanno votati….la sinsistra invece non fa niente, come a dire è lì solo per far numero ed occupare le poltrone.E’ qualunquismo, forse…ma cme lo dobbiamo dire che ci siamo rotti, in aramaico?

    da mietta   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 16:41

  7. Amici miei, sapete che non mi tiro indietro quando c’è da parlar male della sinistra… Però, così, per precisione, vi ricordo che gli operai in cassa integrazione ce li mette Marchionne, mica la sinistra. Che 1.343.000 euro di bonus li prende Marchionne, mica la sinistra. Manca un mese alla consegna dell’assegnuccio, chiediamo alla sinistra di bloccarlo e vediamo. Non mi aspetto niente di buono, ma chissà… Comunque, la Fiom ha già detto, Cremaschi ha già detto…
    a.r.

    da a.r.   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 16:51

  8. sono d’accordo col nostro lucentissimo admin robek…
    sento spesso dire che l’ignavia regnante a sinistra è più grave della mascalzoneria imperante a destra, ma restano due cose distinte anche se (purtroppo) complementari.
    Per me, sinistra o non sinistra, queste faccende di bonus e dividendi milionari in tempi di crisi sono dei furti veri e propri fatti ai lavoratori delle aziende, e andrebbero regolamentati.

    da fabrizio   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 18:12

  9. Questo è un Paese cresciuto sotto Canale5, anche chi si dice di sinistra in realtà è berlusconizzato. Non dimentichiamoci: Berlusconi e i suoi governano questo Paese da almeno 25 anni, non dal 1994 ma da quando è iniziata l’avventura di Canale5.
    Parlo spesso con amici e conoscenti, gira e gira l’unica cosa che gli importa è l’ultimo modello di videocellulare, oppure ti dicono che Bossi ha ragione sugli extracomunitari. E’ così, bisogna prenderne atto: non basteranno vent’anni per migliorare, mica dipende dai leader della sinistra, dipende dalla base.

    da giuliano   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 18:18

  10. Fuck capitalism!

    da ab   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 18:22

  11. ma una (cento, mille) ghigliottina nuova fiammante in Piazza del Popolo no?

    da adele5   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 19:25

  12. Sono ricchi ma anche cafoni,
    talvolta ordinari e squallidi,
    arroganti ed egoisti,
    A loro non manca solo lo stile,
    anche la decenza.

    da Marco   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 20:35

  13. No, cara Adele.
    La ghigliottina non è mai una soluzione, né a breve né a lungo termine.
    Mi spiace, ma anche se talvolta anche a me prende questo scoramento totale, l’irrazionale va mantenuto sotto controllo altrimenti la guerra civile è alle porte; e ogni mancanza di regole civili è come buttare acido muriatico sulla pelle.
    (… in effetti, però, perché non provare a fare un salto di qualità sì da indire un concorso a premi dal titolo “fuck you, capitalism!” per trovare una soluzione elegante ed efficace al problemino? d’altronde, mica possiamo continuare a subire così da ‘sti pezzi di merda, eh!)

    da ab   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 21:26

  14. bravo Alessandro ti seguo fijdai tempi di RADIO pOLOLAe in piovono pietre…

    da anna   - martedì, 23 febbraio 2010 alle 23:22

  15. A proposito di questi grandi (?) uomini dell’industria italiana, sì, proprio quelli che si gonfiano del loro nulla e che dal basso della loro posizione si ergono nanetti ad additare altri come dal pulpito e accusano gli altri (magari loro complici d’affari spiccioli) come incompetenti e corrotti, di costoro gradirei che se ne riportasse la biografia con dovizia di dettagli. Quali sono i loro cv? Di che stoffa son fatte le loro frequentazioni negli anni? Chi sono i loro amici di merende?
    Montezemolo, ad es., sì quello che ha famiglia a modino, quello del farefuturo, il medesimo che amoreggia con Fini il politico passepartout che fa discorsi di sinistra (!!!), Montezemolo che si fa vanto della sua diversità rispetto al magma incandescente e putrido, sì, il medesimo che tempo fa rilasciò un’intervista a La Repubblica nella quale ostentava orgoglioso di mai aver studiato a scuola essendosi lui specializzato nel copia-incolla dai compiti dei secchioni della classe. Che bravo, ragazzi.
    Ma chi è questo Montezemolo? E’ un altro che si è fatto da solo come il berluska? Un altro playboy che, in un’Italia di furbini ed intrallazzoni vari, è emerso dal nulla grazie alle sue qualità egregie perché notato dal vecchio Ferrari?
    Che bella favola per gonzi è quest’Italia horror dei miracoli e delle prese per il culo.

    da angela   - mercoledì, 24 febbraio 2010 alle 08:59

  16. Ragazzi. Sveglia!

    Vendite – Costo prodotto – Costo personale = Margine di contribuzione Lordo, cioè l’anticamera dei profitti, degli utili.

    Perciò un metodo semplice per prendere il bonus è quello di licenziare. Così ottiene un utile di gestione più alto. Non solo visti i tempi di crisi magari gli altri lavorano di più per paura di perdere anche loro il posto, per cui magari risparmi e in più migliori la produttività.

    da claudio   - giovedì, 25 febbraio 2010 alle 00:50

  17. Sono assolutamente d’accordo con lei.
    Però ha sbagliato un pò i calcoli.
    Con i soldi di marchionne ne salviamo solo 277 di dipendenti, ma in realtà neanche, perché se un dipendende prende 1200 euro nette vuol dire che l’azienda ne deve mettere in conto almeno il doppio. A parte queste considerazioni di poco conto io proporrei due o tre considerazioni:
    1) innanzitutto un’azienda così grande non può abbondonare gli impianti a se stessa quando decide di andarsene (mi riferisco al caso termini imerese nello specifico) ma deve prevedere già tra i costi iniziali di installazione impianto una parte dedicata alla conversione dello stesso o allo smantellamento totale, come se non ci fosse mai stato. non so se esiste qualche legge in merito, so che esistono centinaia di capannoini industriali abbandonati in italia.
    2) non bastano i tetti agli stipendi dei manager che sono stati tolti proprio ieri tra l’altro, ma ci vuole anche il tetto ai bonus e ai premi, perché altrimenti non si è fatto nulla.
    3) ai manager interessa solo il bene degli azionisti, dai quali giustamente vengono premiati, ma forse ai manager non interessano nenche gli azionisti, anzi gli stanno sulle balle perché non si guadagnano neanche il pane, mettono solo i soldi. I manager non hanno sentimenti, sono solo delle calcolatrici, fanno calcoli numerici, e aggiungono e tolgono per far quadrare conti e ricavare utili, nulla di più. Inoltre non fanno neanche calcoli a lungo termine, non si preoccupano certo dell’impatto su una nazione di quello che sarà tra 30 anni. Fanno i calcoli per il “tutto e ora”, per avere più margine possibile adesso. E’ la logica del profitto e basta, e lei Robecchi lo sa molto meglio di me. Però in tutto questo i sentimentalismi sui quali i giornalisti fanno leva (le famiglie spezzate perche l’uomo emigra a nord o all’estero a trovare lavoro) sono quasi inutili. Si vuol creare un moto di indignazione in chi legge, ma si ferma lì. Qui è con i calcoli che bisogna combattere perché ci pone poco il problema di cosa sarà il paese tra una decina d’anni.
    scusi la confusione ma ho scritto di fretta.
    saluti

    da giuseppe   - giovedì, 25 febbraio 2010 alle 12:11

  18. ALLA FINE DEL MESE LORO NON ANNO PROBLEMI PER PAGARE LE BOLLETTE!!!QUI CI RIMETTONO SOLTANTO I LAVARATORI CHE PAGANO LE TASSE!!!!!CHE PERDONO I POSTI DI LAVORI…PER ALTRA GENTE CHE PENSA SOLO PER LORO”!!!COME FANNO TUTTI QUI IN ITALIA!!!

    da guglielmo   - martedì, 16 novembre 2010 alle 20:46

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