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nov 08

Aumenta la fiducia nello Stato: alla scuola Diaz non è successo niente

Qualche condanna per i pupazzi minori, sfigati agenti di polizia che si sono eccitati vedendo un po’ di sangue. 35 anni di galera (che non farà nessuno) invece dei 108 chiesti dall’accusa. Tutti assolti i capi, talmente astuti che non videro, non sentirono, non sapevano, c’erano, s’, ma se c’erano dormivano. Insomma, alla scuola Diaz i cattivi erano solo i pesci piccoli, mentre i pescecani ora se la sghignazzano con la doppia soddisfazione: venire assolti e vedere condannati quelli che hanno eseguito i loro ordini. Eppure erano tutti lì. Ora la domanda è semplice: che razza di poliziotto sarebbe un capo della polizia che assiste a un massacro e non dice niente e viene pure assolto? O un complice dei massacratori, o il mandante, o semplicemente eseguiva ordini pure lui, e in nome della sua fedeltà allo Stato viene ricompensato con l’assoluzione.
Tranquilli, alla Diaz non è successo niente. Cresce la fiducia nello Stato. Bello, eh?

Nella foto, un cittadino italiano che era alla scuola Diaz di Genova, oggi molto rinfrancato perché scopre che non l’ha menato nessuno.

21 commenti »

21 Commenti a “Aumenta la fiducia nello Stato: alla scuola Diaz non è successo niente”

  1. ti sembrero’ matto ma invece i veri responsabili sono SEMPRE i pesci piccoli – pensaci un attimo: il mandante puo’ pure essere una canagliazza da girone infernale ma avra’ sempre bisogno di 10 scagnozzi che gli fanno il lavoro e se questi incrociano le braccia lui non conta una sega. io comunque alla favoletta che i macellai erano dei veri poliziotti non ci credo – secondo me quelli fanno parte di un qualche reparto speciale militare o cose simili che ovviamente non si puo’ toccare ed e’ gia’ eccezionale che l’accusa sia riuscita ad arrivare fino a questo punto.

    da zioFa   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 00:19

  2. It’s a shame!

    da Antonio   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 00:30

  3. Beh!… Io mi aspettavo il triste risultato al quale sono giunti con molta sofferenza i tutori della nostra misera giustizia. Non potevano certamente farla troppo sporca davanti alla moltitudine delle prove schiaccianti testimoniate da centinaia di occhi. Quindi hanno cercato di cavarsela elargendo piccole pene alla manovalanza ignorando nel contempo le maggiori colpevolezze dei mandanti. In sostanza un sorsetto d’acqua per quietare almeno un poco la sete di giustizia del popolino che di solito ha la memoria corta e in questo momento ha ben altro da pensare impegnato com’è a sbarcare il lunario in questa tremenda crisi provocata dal capitalismo senza capitale. Meno male devo dire che dopo sette anni di colpevole attesa non ci abbiano addirittura detto che alla Diaz in realtà non era successo niente. E’ stata tutta una montatura delle solite sceneggiate dei comunisti… Molti teleguidati avrebbero purtroppo creduto anche a questa corbelleria.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 02:37

  4. Ti racconto una scena: al rientro dalla manifestazione a Genova ad un anno dalla morte di Giuliani mi fermo al grill, arriva la camionetta della polizia, entrano i poliziotti e acquistano giornali, su dieci 5 “il giornale”, due “libero”, due Tuttosport, e un comunista con ” il corriere della sera “!! e poi un’altra : l’ora sindaca di Genova, Vincenzi, a suo tempo presidente della provincia, per giorni e giorni denunciò la presenza di Black Bloc in un’altra scuola, chiedendo l’intervento della Polizia ( e lo fece sul gionale di Genova il secolo) esasperata, perchè mai nessuno intervenne, invece alla diaz..D ‘altronde è il governo e lo stato che abbiamo voluto, quello che meglio rappresenta la maggioranza di questo paese di merda, forse i giovani si risvegliano però…speriamo…

    da alberto   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 09:32

  5. I dirigenti non solo sono stati assolti, ma anche promossi in posizioni fondamentali. Aspettiamoci altre repliche. I segnali ci sono tutti.

    da MERIDIAN   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 11:34

  6. E chi glielo faceva fare ai Giudici? Tengono famiglia. Avranno pensato “Ma perchè proprio noi dovremmo colpire i vertici quando non lo fa’ nessuno? ecchecacchio”.

    E sono andati a colpire i manovali. Tutto con parsimonia. Del resto siamo a Genova.

    da luca   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 11:38

  7. VERGOGNA. TANTA VERGOGNA..

    da valmat   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 15:02

  8. Ancora troppo scossa per commentare, troppa rabbia. Delusione no perchè me l’aspettavo abbastanza in realtà, la divisa non si processa no?

    da Valentina   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 17:15

  9. com’è che si dice ?
    l’unico poliziotto buono è quello ?

    da king Mob   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 19:42

  10. Finchè non esiste in Italia il reato di tortura, violenze e abusi conclamati come quelli (storicamente) accaduti a Genova, (qualcuno informi Gasparri), vanno in prescrizione come se si fosse fatta una fottuta pensilina abusiva.
    Perchè gli italiani tollerano la mancanza di leggi o leggi assurde come la prescrizione? Perchè si tollera un sistema come questo? Perchè DeGennaro deve essere prescritto se è colpevole?
    Così nessuno pagherà. Mai.
    Mi piace ricordare qui cosa disse Amnesty international.
    Più o meno questo:
    Genova è stata la più grave sospensione dei diritti democratici, in tempo di pace, in un paese occidentale.
    E non c’è sentenza che possa dimostrare il contrario.

    da Roberto   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 20:34

  11. riconosciamolo ragazzi, siamo governati dai più grandi buontemponi della storia repubblicana.
    chi, se non uomini dotati di un sense of humor e mezzi economici di portata inimmaginabili, potevano confezionare il più incredibile, pirotecnico, sfiancante pesce d’aprile della storia.
    sette anni! e ci siamo cascati tutti!
    va beh dai, spero che siate tutti più o meno gente che sta allo scherzo, io in effetti mi sento meglio,sono più rilassato.
    non è successo niente alla diaz non è successo niente a genova, eravamo solo su scherzi a parte!
    sono contento, per tutta una serie di cose, ma in particolare per una: ora haidi e giuliano giuliani potranno riabbracciare il loro carlo.
    che sagome d’uomini!;-)

    da daniele   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 21:09

  12. Scusate ma…vi aspettavate qualcosa di diverso?Per me é giá tanto che non abbiano tirato fuori le solite scuse degli sbirri in circostanze come questa:hanno cominciato loro,oppure sono caduti dalle scale.

    da gianguido mussomeli   - venerdì, 14 novembre 2008 alle 22:03

  13. Finalmente una sentenza equa. Dopo anni e anni di attesa, i giudici si sono pronunciati: condanne blande e solo ai pesci piccoli, insomma agli stronzi che ci hanno messo la faccia, debitamente coperta dal passamontagna e il manganello sonante. Da questa sentenza due sane verità: che siamo degli stupidi e che a Genova nel 2001, non è successo niente, è stata una scampagnata di salute: Carlo Giuliani si è suicidato, alla Diaz è scoppiata una rissa tra manifestanti per futili motivi e le forze dell’ordine sono intervenuti, perchè avvertiti dai residenti e al solo scopo di calmare i più facinorosi, mentre Bolzaneto non è una caserma, ma una discoteca di Genova. Finalmente la VERITA’!

    Ma come è stato possibile pensare, in tutti questi anni, che le nostre forze dell’ordine potessero malmenare dei giovanotti intenti a divertirsi? E’ successo un casotto per nulla. Per fortuna che è emersa la verità, altrimenti sai che figura di merda avremmo fatto con il mondo intero! Possiamo finalmente scrivere la parola fine su questa penosa vicenda: niente botte in quei giorni, solo l’esuberanza dell’età e qualche bicchierino di troppo.

    VIVA LA (IN)GIUSTIZIA ITALIANA.

    da mauspezz   - sabato, 15 novembre 2008 alle 15:11

  14. Non mollare lo stesso. Le sentenze si rispettano e ci dicono che in 13 hanno malmenato e tradito la democrazia. 13 con un solo capo che proprio oggi se ne lamenta sul giornale, dicendo che rifiuterà la prescrizione (Canterini). Noi rispettiamo la sentenza: non c’erano prove. Benissimo. Questi tredici facinorosi e il loro capo Canterini siano gli unici soggetti su cui gravi il peso di quanto è accaduto. Sono in grado di reggere? Sia pubblico il loro abominio. Reggeranno? O finalmente qualcuno smetterà di fare quadrato e dirà: “me lo ha detto lui… E’ andata così…” Perchè il problema grosso è che davvero (lo ha fatto notare qualcuno su altro blog) perseguire la scala delle responsabilità dei fatti della Diaz voleva dire salire troppo in alto sulla scala di comando. Quindi questi 13 siano i responsabili ed esempio per tutti quelli che pensano che obbedire a certi ordini sia garanzia di tutela. Nel frattempo noi non molliamo di un centimetro: nel rispetto della sentenza faremo ricorso, non smetteremo di parlarne MAI, di pubblicare foto e filmati: ma soprattutto, io penso, torniamo a genova con una grande manifestazione.

    da margherita baldassi   - sabato, 15 novembre 2008 alle 15:41

  15. perchè picchiare brutalmente delle persone che dormono in una scuola?
    perchè proteggere ed assolvere i mandanti e gli esecutori di una simile nefandezza?

    perchè permettere a dei picchiatori (fascisti?) di bastonare degli studenti (c’erano anche dei ragazzini) che manifestano pacificamente in una piazza di roma?

    perchè un ex presidente della repubblica (emerito?) se ne esce con ricordi penosi di provocazioni, sirene, feriti e morti, facendosi vanto di un’assurda ed ingiustificata crudeltà?

    a cosa serve tutto questo? al governo, al paese, agli italiani? non credo.

    c’è un modo diverso di far politica e di rinnovare questo paese? credo di sì.

    resistere, resistere, resistere!

    da syd   - sabato, 15 novembre 2008 alle 21:05

  16. invito tutti ad aderire a questa causa su facebook:
    http://apps.facebook.com/causes/151023?m=7bf7bab2 (Numero di matricola sui caschi delle forze dell’ordine!)

    da giovanni   - domenica, 16 novembre 2008 alle 15:38

  17. Capisco Giovanni che sapere da chi si è bastonati sarebbe tecnicamente una bella cosa, ma nel contempo credo che prendersela con i poliziotti non sia giusto. Sono giovani messi lì da qualcuno agli aordini di qualcuno. Sono altresì convinto che nella realtà quei giovani siano molto preoccupati delle tensioni che li potrebbero coinvolgere. Le responsabilità dovrebbero in ogni caso ricadere su chi sceglie quegli uomini e su chi dà gli eventuali ordini sbagliati.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 16 novembre 2008 alle 17:43

  18. Prima della responsabilità condivisa viene quella individuale.
    Il militare mi è toccato farlo, e una delle poche cose che ho imparato (in un un anno per me del tutto inutile) è stato che se un ordine è palesemente ingiusto, si può disobbedire.

    Si guardino i filmati di Genova, e con che “entusiasmo” decine di persone hanno eseguito il pestaggio alla Diaz.

    è ovvio e sono daccordo con chi mi precede, che la responsabilità maggiore è dei vertici. Ed è inquietante che (bipartisan) da DeGennaro in giù TUTTI nella catena di comando abbiano proseguito la loro carriera, salendo di grado. Con Prodi e con Berlusconi.

    Non biaogna smettere di reclamare verità e giustizia. Tutti coloro che si battono contro il presente modello di sviluppo potevano trovarsi dentro la scuola Diaz.
    Mai dimenticare.
    Mai.

    da Roberto   - lunedì, 17 novembre 2008 alle 13:46

  19. L’argomento è molto delicato, quindi penso che valga la pena soffermarci un attimo a ragionare. Il mio ultimo commento, infatti, era una considerazione generale… E’ evidente che chi ha deciso l’intervento alla Diaz voleva che succedesse proprio quello che è successo. Sono stati pertanto scelti gli uomini giusti ed il momento più opportuno e sicuro per l’irruzione dimostrativa senza pericolo di subire danni di reazione. Lo scopo organizzativo del comando delle forze dell’ordine era già apparso molto evidente dai movimenti visti e documentati anche dalla TV lungo le strade prima ancora della batosta finale, avvenuta vigliaccamente nella scuola, sorprendendo nel sonno i poveri malcapitati. Il fine pertanto era, secondo me, quello di incutere nella gente comune il terrore della piazza. Alle ignobili imprese come questa ricorrono di solito i regimi con ambizioni totalitarie che fanno della paura la loro arma vincente.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 17 novembre 2008 alle 16:52

  20. Del tutto d’accordo con Roberto. Mai dimenticare e soprattutto non permettere che altri dimentichino. Favorevolissima all’iniziativa del numero sui caschi della polizia. Le responsabilità sono sempre e in prima istanza assunzioni di atti individuali, poi discuteremo di ordini e di attenuanti se ce ne fossero. Mentre ribollo di rabbia, penso sia a un ritorno a Genova, sia a riempire gli spazi pubblicitari con le immagini shock di Genova quando ci sono le iniziative di ‘lustro’ milanese, quando ci sono le elezioni, quando l’Italia pensa di essere sotto gli occhi del mondo.

    da margherita   - lunedì, 17 novembre 2008 alle 20:49

  21. Non dobbiamo arrenderci, è una pagina nera della nostra storia. Non possiamo accettarlo.

    da Vale   - giovedì, 20 novembre 2008 alle 02:14

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