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Voi siete qui – Accanimento terapeutico sul Pd

E’ giusto staccare spina? E’ giusto interrompere l’alimentazione forzata a un organismo in coma vegetativo che non riesce a prendere nessuna decisione autonoma? Bisogna porsi seriamente queste domande per affrontare il tristissimo caso di Walter Veltroni.
Se mancava un tassello alla comprensione del fenomeno da parte dei suoi pur numerosi elettori, l’astensione del Pd sul conflitto di attribuzione e, in ultima analisi, sul caso di Eluana Englaro lo ha fornito. Così chiaro e così limpido che dai giornali amici ai blog lo sconcerto degli elettori è palpabile, a tratti feroce. E’ vero che il segretario del Pd non ha lasciato un testamento biologico, ma molti testamenti spirituali sì. I Kennedy (wow!). Obama (yes!). La passione per le battaglie civili, si può fare, I care, tutte cose che ripetute ossessivamente, sospese tra la retorica un po’ beat dell’altra America e la speranza fantascientifica di un’altra Italia. La leadership veltroniana nasceva sull’onda di un discreto fascino decisionista. Via la sinistra e i comunisti cattivi, via Mastella, via Dini (c’era pure la canzoncina), finalmente le mani libere! Doveva essere il valore aggiunto del Pd: noi da soli, senza forze esterne che ci condizionino, senza gente che ci tira di qui e di là. Ora, passati cento giorni, il caso Englaro permette di tirare un po’ di somme: finalmente c’è una battaglia civile sul tavolo, un argomento denso per spessore, vivo e urgente, tanto “civile” da toccare potenzialmente la vita di tutti noi. E cosa fa il partito che ha corso da solo per non farsi influenzare da nessuno? Scappa e si astiene. Essendo in netta contrapposizione la componente laica e quella cattolica all’interno del partito, si è deciso di non decidere. Le mani libere servono sì, ma solo per alzarle in segno di resa. In assenza dei comunisti cattivi, le mani libere le legano la Binetti, Rutelli, i teo-dem. Ora, il dibattito è ancora più attuale e gli elettori del Pd se lo chiedono: staccare la spina? Interrompere l’alimentazione forzata? Porre fine all’agonia? Che dite, si può fare?

12 commenti »

12 Commenti a “Voi siete qui – Accanimento terapeutico sul Pd”

  1. “Pd in coma, autorizzato lo stop all’alimentazione forzata.”

    Daniele Luttazzi sul manifesto, tre settimane prima di questo tuo bel pezzo.

    da cristina rodolfi   - domenica, 3 agosto 2008 alle 12:12

  2. Forse l’astensione è stato l’atto politico più rilevante che questo “partito” potesse partorire. O forse l’auto eutanasia non era esprimibile in modo diverso? Cordiali saluti a tutti.

    da Riccardo   - domenica, 3 agosto 2008 alle 12:21

  3. “si è deciso di non decidere”. Già: è l’unico modo in cui riescono a trovarsi d’accordo!

    da klochov   - domenica, 3 agosto 2008 alle 13:13

  4. Si, si può fare

    da Cristiano   - domenica, 3 agosto 2008 alle 17:27

  5. Carissimo Alessandro, sei grandissimo come Fortebraccio.

    Quest’ultimo… l’invierò con perfido gusto a tutti quelli del Pd che ho nel mio indirizzario.

    Un caro saluto.
    Giuliano
    (Agliana -PT)

    da Giuliano   - domenica, 3 agosto 2008 alle 19:24

  6. In anteprima esclusiva, il testo del futuro disegno di legge sul testamento biologico, destinato a registrare un consenso trasversale pressoché unanime (manco fosse un indulto):
    “Il medico, in presenza di una espressa dichiarazione di volontà del paziente, rilasciata quando costui era ancora nel pieno possesso delle proprie facoltà psichiche e intellettive, POTRA’ tenerne conto”.
    Si accettano scommesse.

    da Paola   - domenica, 3 agosto 2008 alle 22:25

  7. ma quale accanimento: il PD e’ nato che era gia’ morto, anzi forse era una gravidanza isterica!

    da zioFa   - domenica, 3 agosto 2008 alle 23:33

  8. Chissà cosa sia giusto e cosa non sia giusto in casi come questi. Di sicuro non è politicamente corretto astenersi da un parere politico sui tristi avvenimenti della vita. Si legifera sulla sanità creando sistemi faraginosi ed inconcludenti che certamente non aiutono a guarire persone che hanno il desiderio di continuare a vivere e non si vuole legiferare per regolamentare circostanze penose in cui l’interessato avesse consapevolmente sottoscritto o dichiarato pubblicamente la sua scelta. E’ ovvio che senza una legge laica in tal senso, diventa estremamente difficile e complicata la lotta con le coscienze individuali e con i personali credi religiosi.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 4 agosto 2008 alle 10:46

  9. Robecchi sei un grande. Mi fai piegare dalle risate, dopo di che mi rendo conto che è vero e mi metto a piangere.

    da alessandro   - lunedì, 4 agosto 2008 alle 10:49

  10. Ferrara ha finito le bottiglie!

    da blob   - lunedì, 4 agosto 2008 alle 11:55

  11. come dice alessandro: robecchi leggerti è sempre un piacere (amaro)
    putroppo abbiamo avuto fin troppe prove che “una risata li seppellirà” era poco più di una pia illusione, altrimenti sarebbero sommersi dal fango così tanto che neppure Sarno :-[

    da viviana   - lunedì, 4 agosto 2008 alle 13:45

  12. Fortebraccio qui non c’entra. L’idea del pezzo è di Luttazzi e anche la battuta finale. ” Pd in coma, autorizzato lo stop all’alimentazione forzata.” (il manifesto, 10 luglio)

    Comunque grande Robecchi.

    da pietro bigliosi   - martedì, 5 agosto 2008 alle 01:36

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