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Voi siete qui – Un “pieno” di cadaveri

Siccome vanno di gran moda i cosiddetti temi etici, che ne dite di cento milioni di persone (in più) destinate a schiattare di fame? E tutto questo per fare il pieno alla macchina? Non è un mistero che i prezzi delle materie prime alimentari abbiano subìto nell’ultimo anno una spaventosa impennata. Frumento, riso, mais, soia, con aumenti dei prezzi compresi tra il 30 e il 100 per cento, e 100 milioni di cadaveri in più previsti dalla Fao, è il mercato, bellezza. Per avere appena 413 litri di etanolo serve una tonnellata di mais, e George Bush ha chiesto al Congresso di fissare parametri per arrivare nel 2017 a 132 miliardi di litri di combustibili alternativi. Dopotutto basta una calcolatrice. E un’enorme fossa comune.
Non c’è solo l’etanolo, cioè una mano tesa all’industria automobilistica. C’è anche più gente neo-ricca (cioè: post-povera) che mangia più carne e dunque molto raccolto se ne va in pascoli. E poi, c’è la finanza. Dopo la facciata presa nel settore immobiliare, grandissima parte degli investimenti mondiali di carattere speculativo si è spostata verso le materie prime alimentari e settori collegati. E’ per questo che i giornali economici di tutto il mondo esultano per le straordinarie performance dell’agroalimentare. Concimi, semi, materie prime e materie per la loro lavorazione, tutti comparti che festeggiano incrementi a due cifre. Dieci grandi coprorations detengono il 50 per cento della fornitura mondiale di semi, un’altra decina di aziende controllano il mercato di pesticidi e concimi chimici. I fondi pensione americani, come ad esempio Calpers, si gettano sulla torta, futures e hedge funds servono per pagare le pensioni dei dipendenti statali della California. Ospraie, altro hedge fund (azionisti come Lehman Brothers e Credit Suisse), si salva dal disastro grazie all’aumento del frumento. Il mercato è salvo, dunque, al prezzo di molti milioni di persone in meno. Eticamente sensibile? Insensibile? Sopportabile? A leggere le pagine economiche pare di sì. Buona domenica.

11 commenti »

11 Commenti a “Voi siete qui – Un “pieno” di cadaveri”

  1. Il ministro Tremonti ha scoperto in due giorni che il tesoretto non c’è. Era pura fantasia della sinistra, evidentemente. La celerità nel fare i conti di questo “super ragioniere” mi fa strabigliare. Così, fra le righe, si potrebbe anche leggere che sono in forse i soldi per la sopressione definitiva dell’ICI prima casa, peraltro già avviata per le abitazioni modeste dal governo Prodi, e la detassazione degli straordinari. Saranno le banche e i petrolieri a fare sacrifici… Se crediamo anche a questa siamo proprio con la testa sull’alberin dei cucoli. La Cina compra terreni in tutto il mondo per affrontare il problema della fame dei suoi abitanti che piano piano stanno uscendo dalla miseria e giustamente vogliono mangiare come gli occidentali e il nostro ministro, uscito di nuovo dal cilindro berlusconiano, come del resto sono ri-usciti buona parte degli altri invitati alla tavola imbandita del governo, pensa solo a come potere giustificare un eventuale non mantenimento delle varie promesse elettorali indicate in campagna come primarie irrinunciabili necessità economiche in aiuto dei meno abbienti del nostro Paese. A questo punto viene proprio spontaneo il pensiero che le stesse siano state effettivamente pianificate a vanvera mancando nelle previsioni il concreto riscontro economico. Nel frattempo nel nuovo dinamico, strabiliante, fenomenale, timorato del vaticano nuovo partito PD si nota che oltre a mettere in piedi un’incomprensibile ombra di inciucio governativo si sta perdendo ulteriore tempo per portare avanti la perenne, praltro mai smentita, rivalità Veltroni/D’Alema. A Bologna intanto si sposa Clementina, la figlia del presidente per eccellenza Montezemolo… Pensate si sposa in “Panda”… La notizia mi ha fatto davvero tenerezza… Cadaveri a parte, ma di quale fame stiamo parlando?

    da Vittorio Grondona   - domenica, 11 maggio 2008 alle 13:44

  2. Ok quindi?
    Fa meno morti la benzina fatta con il petrolio dell’etanolo fatto con il mais?

    Possiamo rimettere la benzina nelle auto ad etanolo e il problema è risolto.

    Il benessere è male perché quando la gente sta bene vuole mangiare la carne al posto delle patate?

    Gli speculatori non hanno fatto altro che prevedere questa situazione (e non è che ci volesse molto) e hanno investito in un mercato dove la domanda stava per esplodere mentre l’offerta sarebbe rimasta costante.

    Ripeto: Quindi?

    da Sergio   - domenica, 11 maggio 2008 alle 16:00

  3. Quindi se sempre più cereali vengono utilizzati per farci etanolo o per alimentare le mucche (al posto di farci farina,riso,etc..) ci sarà un rapporto sempre più sbilanciato(come numero) tra chi và al ristorante con la macchina a mangiare la bistecca e chi muore di fame.
    Te capì, Sergio?

    da Pablo   - domenica, 11 maggio 2008 alle 22:00

  4. Sempre peggio andrà..

    da stellavale   - lunedì, 12 maggio 2008 alle 10:42

  5. @ Sergio che chiede “quindi?” e agli altri suggerisco alcune idee:

    1. vai a piedi a far la spesa al supermercato + vicino invece che andare all’ ipermercato in macchina
    2. usa i mezzi pubblici per spostarti in citta’ e se non ce n’e’ abbastanza rompi tutti i giorni i maroni al tuo comune perche’ li aumenti
    3. se proprio devi spostarti in luoghi inaccessibili usa il taxi o mettiti fai car-sharing con qualcuno che conosci
    4. rottama le tua macchine e risparmia migliaia di euro all’anno per assicurazioni, benzina, manutenzione ecc…

    starai meno comodo, avrai l’illusione di fare + fatica e spendere di + ma salverai qualche vita e gola e polmoni di figli e nipoti.

    da zioFa   - martedì, 13 maggio 2008 alle 09:24

  6. Grande Alessandro.

    Anche se questo non rientra tra i più esilaranti tuoi “editoriali sul manifesto” vedo che è comunque sufficiente per far scatenare le coscienze (e così come leggo su internet, penso per le copie stampate).

    Anche le provocazioni di Sergio sono soltanto in linea con il concetto ormai “obsoleto” di punto di svolta.

    Mentre l’evoluzione non è finalizzata (Darwin ce lo insegna) il progresso (tecnologico o altro) lo deve essere in quanto diretto (almeno spero) da esseri senzienti (povero illuso – me lo dico da solo). In sostanza nulla di più di :

    1) capire dove stiamo andando
    2) prevedere l’effetto delle politiche che incoraggiamo con i nostri comportamenti (carburanti, scarti e rifiuti industriali, ecc)
    3) tirare le somme.

    Il punto di svolta (enunciato da Fritjof Capra, quello del tao della fisica per intenderci) potrebbe essere necessario durante la vita dei nostri figli o addirittura la nostra.

    Cordiali saluti a tutti.

    da Riccardo   - martedì, 13 maggio 2008 alle 11:29

  7. @zioFa si io posso anche muovermi in taxi (che non è che vada con lo spirito santo il taxi) ma la merce al supermercato rionale come ci arriva? a dorso di mulo?

    Benzina, etanolo, elettrico, idrogeno… scegliete un modo ma le merci e le persone si devono spostare.

    Sono d’accordo sul ridurre e ottimizzare i consumi (e ci mancherebbe) e uso con somma gioia i mezzi pubblici per andare e tornare dal lavoro. Ma comunque il “contro del macellaio” rimane altissimo.

    Non ci sono risorse,

    Vogliamo le auto elettriche? Ho sentito di studi che affermano che il litio non è sufficiente per fare tutte le batterie necessarie, Idrogeno? Servirebbe comunque elettricità in grandi quantità. Etanolo? Servono i campi. Petrolio? Inquina e si combattono guerre.

    Non ci sono le risorse.

    da Sergio   - martedì, 13 maggio 2008 alle 22:37

  8. Pablo: la situazione l’ho capita benissimo. Quindi? Soluzioni? Proposte?

    da Sergio   - martedì, 13 maggio 2008 alle 22:41

  9. Sergio, tu ne fai una questione globale ma che centra? noi non siamo dei capi di stato percio’ il nostro solo modo per intervenire e’ nel quotidiano – se 35 milioni di automobilisti italiani cambiano abitudini da oggi a domani, magari sacrificando un filino le comodita’, ce l’hanno un impatto sul problema in questione o no?

    da zioFa   - mercoledì, 14 maggio 2008 alle 10:09

  10. zioFa l’impatto ce l’avranno anche ma non cambia le cose. Le merci devono comunque muoversi. Facile dire è un problema del governo io faccio la mia parte: lava la coscienza ma non cambia la situazione.

    La gente muore di fame per l’etanolo: fino all’anno scorso l’etanolo era una parte fondamentale della soluzione al problema del riscaldamento globale. Doerr http://www.ted.com/index.php/talks/view/id/128 citava il Brasile come un caso di eccellenza.

    Io soluzioni non ne ho. Voi?

    da Sergio   - mercoledì, 14 maggio 2008 alle 12:23

  11. Dopo che avremo tirato le somme constateremo nostro malgrado che i soliti poveracci saranno costretti a spostarsi a piedi, in bicicletta o al massimo in furgoncino a pedale accontentandosi del poco cibo che potranno racimolare qua e là. Nello stesso tempo ci saranno sempre coloro che circoleranno a pancia piena su mezzi stratosferici spargendo ovunque i loro rifiuti, incuranti di qualsiasi risparmio. Se dovesse proprio mancare il carburante anche per tali incontentabili succhiatori di risorse, niente paura, a pagamento troverebbero sempre chi si adatterà a spingere a mano il loro irrinunciabile mezzo di lusso o a portarli a spalla addirittura in lussuose portantine. No, non mi sembra proprio una buona cosa rassegnarci a condividere una tale politica colma di privilegi riservati a pochi e di ignobili ingiustizie per chi non avesse santi in Paradiso. Se andiamo avanti di questo passo, immersi nella più incredibile disuguaglianza sociale, ho paura che presto si torni ad affacciare all’orizzonte italiano un altro più complicato ’68.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 14 maggio 2008 alle 12:59

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