Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
dom
25
mag 08

Voi siete qui – Schiava d’Italia

Poche righe in cronaca, e nemmeno su tutti i giornali, per l’anziana signora che ha ridotto in schiavitù la badante rumena a Lainate (Milano). A differenza dei delinquenti stranieri (di cui si pubblica nome e cognome), e a differenza dei rapinatori italiani (di cui si pubblicano le iniziali), della signora schiavista non si sa nulla, se non l’età avanzata, 75 anni, e la dignitosa semiricchezza dell’abitazione, una villetta. E così, volendo usarla come metafora, un nome glielo devo trovare io, e la chiamerò Italia. Dunque, la storia: Italia è vecchia. Italia vuole qualcuno che la accudisca essendo i giovani d’Italia incapaci di accudire i vecchi, o svogliati, o scontrosi ed avendo Italia servizi sociali inesistenti. Italia si serve di mano d’opera straniera. Ma Italia fa in modo che questa mano d’opera straniera non conosca i suoi diritti, che sia sfruttata e terrorizzata. Italia non la paga e la ricatta con l’incubo dell’espulsione o dell’arresto. Italia le fa fare la doccia fredda, una volta al mese. Italia le dà da mangiare i suoi avanzi. La rinchiude in un seminterrato. Italia spende poco per pagare la straniera che lavora per lei, ma spende molto in tecnologia per il controllo e la repressione: telecamere a circuito chiuso e addirittura sensori acustici per conoscere i movimenti della sua schiava. Italia usa parole come “serva” e frasi come “è solo una rumena”. Italia ha vicini di casa che conoscono la situazione, ma stanno zitti, perché sono italiani anche loro, complici, in qualche modo figli d’Italia. Il capitano dei carabinieri intervenuto ha descritto bene Italia: “Un mix di cattiveria, ignoranza e razzismo”. Forse qualche mese fa, osando un po’, avrei potuto chiamarla Padania, ma oggi non ho dubbi sul nome da dare alla vecchia schiavista: Italia le sta benissimo, ci canta, per così dire. E non capisco cosa aspettino i governanti d’Italia e la loro melliflua opposizione, a recarsi in blocco fuori dalla villetta di Lainate a intonare qualche canto corale. Per esempio Fratelli d’Italia. Che diamine, un po’ di coerenza!

16 commenti »

16 Commenti a “Voi siete qui – Schiava d’Italia”

  1. Notizia da brivido… Proprio non mi vengono altre parole per un commento. Più chiaro di così!… Durante la lettura del bellissimo articolo di a.r. mi è però balenato nella mente il ministro Brunetta la cui contorta politica se la prende sarcasticamente con i dipendenti pubblici. Tutti assenteisti secondo lui e quindi meritano la gogna dell’internet nella sua peggiore utilizzazione. Tutti devono sapere tutto degli impiegati statali. Poterli chiamare al telefono quando vogliono… Perfino poter chiedere loro se per caso fossero stati ammalati e quale fosse stata la relativa diagnosi… Vae victis non solo contro gli immigrati, ma anche contro gli statali è quindi il grido vendicativo del nuovo “Brenno” che nemmeno nel paese delle banane gli avrebbero permesso di diventare ministro. Peccato che non metta in internet il suo numero di telefono od il recapito dei grandi suoi irraggiungibili amici capitalisti, ormai unici proprietari a buon mercato di tutte le ricchezze accumulate con grossi sacrifici sociali sofferti dagli italiani, dai più poveri per la maggiore parte. Sarebbero gettonati anche loro al canto di Fratelli d’Italia, magari mentre si trastullano spendendo fortune in locali del tipo “Billionaire”… No per questa gente il garante della cd “privacy” (sic) ammette solo un inutile numero verde di facciata che mai, e sottolineo mai, si è rivelato risolutore nemmeno del più piccolo dei problemi.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 25 maggio 2008 alle 11:12

  2. bellissimo come al solito, grazie Robecchi

    da milena   - domenica, 25 maggio 2008 alle 11:33

  3. non avrei mai immaginato di poter sperimentare dinamiche psicologiche come quelle dell’alterazione in senso involutivo della dimensione reale, senza l’ausilio di sostanze stupefacenti.
    qui si sta veramente ‘lavorando’ sull’annullamento della logica razionale. anche concetti relativamente semplici come quelli del giusto o meno, ormai si permeano sul fatto che ciò dipenda esclusivamente da chi e da come.
    se sei onesto, retto, avveduto, produttivo, però immigrato, sulla scala dei valori varrai sempre meno di un coglione purchè italiano, e se sei padano ti può bastare essere addirittura come calderoli o borghezio per entrare nel regno dei cieli.

    da daniele   - domenica, 25 maggio 2008 alle 12:16

  4. uno splendido articolo ,che va oltre alla satira.
    L’avviso che ho copiato questo suo intervento per pubblicarlo sul mio blog,all’interno di un post nel quale parlo di questa italietta reazionaria e squallida
    Ho messo chiaramente la fonte,cioè il suo blog!
    Mi scuso se la cosa le risulta non gradita..Però,ho saputo che esiste un condono speciale per chi fa copiaincolla del lavoro altrui,quindi niente..amici come prima che mi costi una fortuna!^_^

    da davide   - domenica, 25 maggio 2008 alle 12:19

  5. Non so se hai visto “La famiglia Savage”. L’inizio rende molto bene la situazione: un intero villaggio che è un cronicario dove giovani prestanti sono schiavizzati da vecchi sbavanti (aspetta un attimo, ma questi non erano anche i Monty Python..?). Quanto ci illudiamo che possa durare questa assurdità prima che i giovani prestanti inizino a strozzarci con i nostri catateri? Su scala globale.

    da Abesibè   - domenica, 25 maggio 2008 alle 13:06

  6. Questo articolo è terribilmente bello

    da Amanita   - domenica, 25 maggio 2008 alle 13:21

  7. TI SEI SUPERATO!!!
    Grazie! Lo posto subito da me. Mi hai commossa perchè nel tuo racconto, nella descrizione degli abusi che Italia commetteva, come in un chiaroscuro si intravedeva “la schiava” la sua solitudine e la sua sofferenza.

    da Annalisa Melandri   - domenica, 25 maggio 2008 alle 14:34

  8. Meraviglioso quanto inquietante..

    da Alessandro   - domenica, 25 maggio 2008 alle 15:35

  9. Viene voglia di abbandonarla a se stessa questa Italia, visto che non sembra avviata a rinsavire…

    da klochov   - domenica, 25 maggio 2008 alle 17:53

  10. Gran pezzo! Non viene neanche voglia di ironizzarci su. Bravo Alessandro.

    da albertazzo   - lunedì, 26 maggio 2008 alle 07:28

  11. Posso anche supporre chi vota Italia alle elezioni…

    p.s
    Articolo stupendo

    da coq baroque   - lunedì, 26 maggio 2008 alle 11:26

  12. @coq baroque: Io invece non riesco più a capire proprio questo: fino a due o tre anni fa sarei stato certo che Italia vota AN oppure FI o ancora Lega. Oggi Italia potrebbe votare il Veltroni che sta zitto davanti ad un Alemanno che ribadisce l’assenza di matrici politiche nelle azioni squadriste di questi giorni; potrebbe votare la nostra pseudo sinistra i cui giornali (Repubblica, tanto per fare un nome) non hanno pubblicato nulla sui ‘forti dubbi’ riguardo alla veridicità dell’episodio della ragazzina rom che avrebbe tentato di rapire una bimba a Ponticelli.
    Il fascismo, alla sua nascita, si nutrì essenzialmente dell’assenza di opposizione non tanto politica quanto sociale.
    Non sento, a destra o a sinistra, voci contro questo nuovo stato sociale che si viene a creare. Oggi i diritti solo agli italiani, domani solo agli italiani belli, dopodomni solo a quelli belli e ricchi… Come sarà l’Italia dopo cinque anni di Fascismo? Non lo so, ma com’era dopo vent’anni i nostri padri se lo ricordano bene.

    da Adimant   - lunedì, 26 maggio 2008 alle 12:16

  13. questo pezzo e’ da incorniciare: di la verita’ che stai pensando a scriverci un libro! 😉

    da zioFa   - lunedì, 26 maggio 2008 alle 13:51

  14. @adimant: Sono perfettamente d’accordo con te ma con un piccolo distinguo. L’Italia in questione assomiglia piu’ al mostro austriaco che ad una personai. Non posso e non voglio credere che tra la gente che vota o che ha votato partiti vicini al mio, anche nelle moderne versioni omeopatiche, possano esserci simili esseri.
    Che poi bisogna essere dei pazzi per votare Veltroni e’ un altro discorso…

    da coq baroque   - lunedì, 26 maggio 2008 alle 18:06

  15. Ti posto spesso nella sezione politica del forum e anche nei blog
    la tua satira riesce ad arrivare meglio della cronaca.

    Comunque di questi schiavisti/e ce ne sono diversi in giro,
    mi è capitato di mettere al “sicuro” una signora ucraina
    alla quale un infoiato vecchio italiano chiedeva di comportarsi come una moglie (queste le parole della donna) ed ho capito la realtà, quando ho visto il figuro presentarsi in boxer per la strada. Ne conosco anche diverse che subiscono il ricatto perché clandestine.
    italiani brava gente, forse è rivedere questo concetto.

    da vin   - martedì, 27 maggio 2008 alle 19:13

  16. Non si tratta di atteggiamenti “solo recenti”. Quando domenica mattina ho letto il tuo articolo, a differenza del solito non mi sono sbelliacto dalle risate. Mi hai portato a riflettere sul triste destino di persone che ho conosciuto e i cui diritti nella nazione che ancora sento mia sono stati calpestati senza alcun “problema”. E’ dura ma a volte mi chiedo chi ha ancora il coraggio di definirci “italiani brava gente”. Forse la accelerazione è dovuta alla TV. Forse è solo espressione di sentimanti repressi o censurati. Nel leggere di persone che qualcuno definisce di sinistra perchè in passato avrebbero votato partiti afferenti a quell’area che ora votano “lega” o simili, il mio stupore è NULLO. Ho conosciuto troppi “razzisti” o “settaristi” in generale che alla Stefano Rosso “poi picchia i figli”. Comunque grazie ancora una volta per aver risvegliato alcuni dei miei neuroni che si erano assopiti. Cordiali Saluti a tutti

    da Riccardo   - venerdì, 30 maggio 2008 alle 10:58

Lascia un commento