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gio
14
feb 08

Quel filo-abortista di Ferrara

E’ veramente strabiliante che tutti i giornali (compreso il Manifesto) si ostinino a definire il probabile partitino di Giuliano Ferrara come una “lista antiaborista”. Per completezza di informazione e correttezza semantico-politica, vorrei far notare che l’ipotetica formazione del direttore del Foglio è a tutti gli effetti una lista a favore dell’aborto e della sua incontrollata diffusione, meglio se illegale. Se, come tutti ammettono, la legge 194 ha praticamente debellato la piaga dell’aborto clandestino e ha in trent’anni di vita più che dimezzato gli aborti italiani, attaccarla con toni da crociata non è altro che una squillante e vergognosa battaglia a favore dell’aborto. Riconoscendogli una certa arguzia, molti sostengono che Ferrara sia abile a rovesciare le frittate a suo favore, ma è forse venuta l’ora di riposizionare la frittata per il verso giusto: attaccare una legge che funziona (a stento e faticosamente, si vedano le fulminanti carriere dei medici obiettori) non è altro che un attentato alla sofferenza di chi affronta scelte drammatiche e difficili. La burbanzosa leggerezza con cui si trattano temi tanto spinosi per edificare l’ennesimo partitino privato dovrebbe almeno indurre a qualche prudenza sulle parole e sui simboli. Spiace per Ferrara e per la sua arguzia, ma in Italia lo slogan “Aborto-no-grazie” è stato realizzato proprio dalla legge 194 e non dal fuoco di sbarramento Vaticano. Quanto all’altro nome in ditta, “Lista per la vita”, c’è da restare sbalorditi. Per anni, da quando è iniziata la mattanza irakena, Giuliano Ferrara ha esercitato in modo acritico e feroce la sua soave apologia della guerra. Ora che gli irakeni morti sono oltre un milione, fregiarsi della parola “vita” in un simbolo elettorale suona soltanto come un feroce sberleffo. Della vita, della morte, del dolore della gente bisogna parlare sottovoce, con rispetto e circospezione. Invece si preferisce sbraitare, entrare come un elefante in una cristalleria dove sono custodite cose delicatissime. Si dice che a Ferrara piaccia parlar chiaro. E allora che lo faccia anche questa volta e chiami la sua lista per quello che è: propaganda filo-abortista.

7 commenti »

7 Commenti a “Quel filo-abortista di Ferrara”

  1. Più che strabiliante. Ci fosse uno che avesse chiesto all’ Abominevole “mi scusi ma come fa’ a conciliare il suo sterminato amore per la vita fin dai suoi primi nanosecondi con l’esaltazione della guerra in Iraq che sarebbe “altamente tecnologica e con basso sacrificio di vite umane ?”

    ” basso sacrificio di vite umane?” E sei qui a fare la lista per la vita?

    Devo avere sbagliato pianeta.

    da luca   - giovedì, 14 febbraio 2008 alle 10:49

  2. Ferrara pensa di essere furbo puntando ad un argomento che trova consensi e dissensi in modo trasversale nel panormama poitico italiano. Ma avrebbe potuto puntare anche ad altri argomenti: nucleare, convivenze, caccia, no tasse, no comunisti ecc…

    da Gianluca Aiello   - giovedì, 14 febbraio 2008 alle 11:34

  3. AR dice molto bene ciò che ieri avrei voluto fosse risposto a Giuliano Ferrara, prepotentemente fatto ascoltare a ruota libera, cioè praticamente in assenza di un demoratico dibattito, durante la trasmissione L’Infedele di Gad Lerner. Sventolare come arma contro la legge 194 una faziosa lista per la vita quando fu appunto il vero amore per la vita a stimolare la stesura di quella legge è un controsenso molto evidente. La vita non finisce con la nascita… La vita è il più evidente contrario delle guerre, ma di fronte alla guerra cambiano idea quasi tutti i ben pensanti. Anche il clero non ha mai pensato di obiettare per coscienza contro i conflitti distruttori di interi popoli… Ha creduto invece più opportuno istituire una particolare preparazione per la figura del Cappellano Militare nell’ambito del Ministero della Difesa. Togliere la preziosa legge 194, che è costata tante faticose lotte civili di donne e di uomini armati di tanto buon senso, equivale a dare via libera all’aborto indiscriminato.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 14 febbraio 2008 alle 11:58

  4. A quanto pare, la libertà di coscienza può essere rivendicata solo da Ferrara (le cui compagne, a suo dire, ricorsero in tre occasioni all’aborto).
    Strano che all’epoca il sedicente paladino della vita, invece di limitarsi a prevenire possibili gravidanze indesiderate, abbia preferito rendersi complice di un “omicidio”; geniale, oggi, la sua proposta di impedire l’aborto anziché di promuovere la contraccezione.
    Quella di Ferrara è, del resto, la cultura in ossequio alla quale chi rischia di contrarre l’AIDS farebbe bene ad astenersi da rapporti sessuali: una cultura che mi fa schifo, insieme a chi se ne rende portatore.

    da Paola   - giovedì, 14 febbraio 2008 alle 13:33

  5. Ammazza Alessa’, te sei proprio incazzato stavolta.

    da Francesco   - giovedì, 14 febbraio 2008 alle 15:18

  6. il regredire del popolo italiano è diventata la crociata delle forze politiche (del potere capitalista e del vaticano)
    ci siamo scocciate se non incaxxate noi donne di vedere quanto siano di tale bassezza LE MANOVRE per rimandare le donne negli harem dei maschi capitalisti.
    noi non vogliamo concedere nessuna decisione agli uomini circa la volontà o meno al ricorso dell’ aborto.
    la clandestinità è stata con la legge 194 debellata e secondo le statistiche del 50%, questo vuol dire che non ci sono più quei medici compiacenti che facevano soldi a palate sulle spalle della povera gente.
    noi persone al femminile abbiamo la concezione esatta di cosa sia una gravidanza, perchè è nella nostra natura e sappiamo anche che ciò che cresce nel nostro corpo di norma è ciò che vogliamo.
    sappiamo anche ciò che non vogliamo, cioè una gravidanza indesiderata sia per motivi finanziari che per motivi di violenza subita o per deficienza del feto.
    ricordiamo che una buona percentuale degli aborti sono fatti dalla costrizione e volontà dei signori maschi, i quali per vigliaccheria, violenza, sfruttamento della protituzione, giovane età, amanti compiacenti si rifugiano nella interruzione della gravidanza per sfuggire alle responsabilità che la nascita di un bambino/a comporta.
    RICORDIAMO, se talvolta se ne fossero dimenticati, che per l’ aborto clandestino sono decedute tantissime donne vittime dell’ operato delle MAMMANE.
    QUESTO NON E’ UN DETTAGLIO, QUALORA LO FOSSE, ALLORA BISOGNA INTRAPRENDERE LA STRADA CHE MOLTI ANNI FA’ ABBIAMO ABBANDONATO.
    RITORNEREMO NELLE PIAZZE A GRIDARE CHE IL NOSTRO CORPO NON E’ IN VENDITA, NON E’ STRUMENTO DI PIACERE, IL NOSTRO CORPO CI APPARTIENE E LO DIFENDEREMO CON LA DIGNITA’ CHE CI CONTRADDISTNGUE.
    HANNO FATTO NASCERARE IL PARTITO DELLA VITA PER FARE RITORNARE L’ ABORTO CLANDESTINO, EVIDENTEMENTE IN FAMIGLIA HANNO DEI PARENTI DONNA CHE VOGLIIONO RITORNARE AI VECCHI FERRI DA CALZA CHE ADOPERAVANO LE MAMMANE PER INTERROMPERE LA GRAVIDANZA. FACCIAMO LORO I NOSTRI MIGLIORI AUGURI DI BUON NON RITORNO.
    AL RESTO FACCIO GLI AUGURI DI UNA LOTTA DI CLASSE FORTE E DECISA
    PER USCIRE DALLE CASE E GRIDARE AL MONDO LA NOSTRA LIBERTA’.

    da tina   - domenica, 17 febbraio 2008 alle 02:22

  7. cito da paola: “le cui compagne, a suo dire, ricorsero in tre occasioni all’aborto”

    ….
    bhè, io non conto un ca22o, ma possibile che nessuno, tra giornalisti, altri politicanti.. gente del genere insomma non mandi affan**o, pubblicamente, a gran voce questo gran pezzo di merd*?!

    e soprattutto, che non continuassero lui e i cattolici a dire “la moratoria, per la vita… quà e là”
    facessero qualcosa veramente contro la guerra, via i preti a benedire i militari che fondamentalmente imbracciano ARMI, facessero qualcosa in america (io sono americano, ahimè) dove qualsiasi imbecille può andare al supermercato, comprarsi un bazooka, andare a scuola e fare fuoco..

    facessero veramente qualcosa per la vita.

    miao.

    da suentu   - domenica, 17 febbraio 2008 alle 19:57

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