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dom
15
lug 07

Voi siete qui – Milano da assaggiare

I milanesi non potranno vedere la controversa mostra su arte e omosessualità annunciata, poi censurata, e poi defunta. E’ un bene. Dopo cinque anni di Formentini, dieci anni di Albertini e un anno di Moratti, far balenare qualcosa di culturale davanti agli occhi di un milanese sarebbe pericoloso: potrebbe restarci secco. Eppure questa grande azienda privata nel cuore della Lombardia ha grandi tradizioni artistiche, che forse è bene raccontare a tutti.
Installazioni. Milano ha una vera passione per quelle installazioni di arte contemporanea che si chiamano parcheggi sotterranei, in inglese box. Si tratta di costruzioni in cemento armato dove mettere la macchina, che hanno ormai quotazioni da collezionisti. Prima uno poteva parcheggiare in strada, sotto casa, gratis. Ora posteggia sotto la strada sotto casa, pagando appena alcune migliaia di euro al metro quadro. Arte speculativa, si direbbe. Del resto, Milano offre molti punti di vista. Se guardate in alto, vedete abbaini trasformati in abitazioni a prezzi spaventosi. Se guardate in basso, vedete scantinati trasformati in laboratori dove lo sfruttamento è a livelli spaventosi. Modernissimi!
Performance. A Milano si può assistere a notevoli performance. Per esempio la fiaccolata di protesta del sindaco di destra in una città che la destra governa da quasi vent’anni. Una volta è per la sicurezza. Una volta è la fiaccolata dei poveri commercianti, una volta è contro i cinesi. Un’altra volta la fiaccolata contro i rom. La fiaccolata dei ricchi contro i poveri è ormai un classico della cultura milanese.
Natura morta. Milano offre molto anche a chi ama l’arte più tradizionale, la natura morta. Immobile, ferma, quasi congelata, stesa su un tavolo senza muovere un muscolo, inane e paralizzata. E’ la sinistra. Si riscuote e rianima un pochino solo quando le danno qualche briciola di appalto per i box o la metropolitana. Poi si riaddormenta, si placa, si iberna. E per vederla non si paga niente.

4 commenti »

4 Commenti a “Voi siete qui – Milano da assaggiare”

  1. E io non ho la macchina

    da Alberto   - domenica, 15 luglio 2007 alle 13:16

  2. In compenso c’è libertà musicale (hihihi!), ho saputo che la Moratti ha inciso la cover della Goggi: Maledetti involtini primavera e che sta ance preparando il soggetto di una fiction sui ghisa che affrontano i cinesi di via Sarpi, in puro stile wuxupian.

    da emanuela   - domenica, 15 luglio 2007 alle 19:22

  3. hihihi era per il concerto di Vasco Rossi in modalità quasi acustica.

    da emanuela   - domenica, 15 luglio 2007 alle 19:23

  4. Dove poteva finire la mostra sulla omosessualità rifiutata a Milano? A Napoli. E perché? Perché a Napoli vi è l’emergenza rifiuti. Lì, i napoletani accettano tutto, purché ci sia un finanaziamento straordinario. Si potrebbe nominare un commissario ad hoc, così la mostra diventerebbe permanente.
    Cà,nisciun’è fesso!

    da isabella   - lunedì, 16 luglio 2007 alle 06:12

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