Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
ven
9
feb 07

Io e internet – Grazie, pirati!

Tutti hanno sognato, prima o poi, di dirne quattro a Bill Gates. Che ci riesca il presidente di uno stato europeo è quasi strabiliante, che gliele dica in faccia, poi, pur sempre con il garbo istituzionale e il brindisi finale, è inaudito. Dunque accade questo: nel suo tour mondiale per la presentazione di Windows Vista (la lingua che parleremo nei prossimi cinque anni), Gates è stato accolto a Bucarest alla grande: il logo di Bill era dappertutto. Poi fa il suo discorsetto il presidente Balanescu, che dice quello che tutti sanno: è stata la pirateria informatica a dare sapere tecnologico ai rumeni, e soprattutto ai giovani. Rubando, insomma, hanno acquisito un sapere, quella lingua universale che Bill Gates va portando in giro per il mondo. La conoscono, insomma, e dunque stanno al passo col mondo che conta, ma se la sono imparata, diciamo così, copiandola. Gates non ha commentato, ha inaugurato com’era in programma il suo nuovo Centro Globale di Supporto Tecnico (12 milioni di dollari), ed è volato a Parigi, dicendo che tra Microsoft e Romania non cambierà nulla.
Il problema naturalmente va un po’ raffinato. Quando un sapere è tanto rivoluzionario come quello elettronico, tanto veloce, e quando questo sapere può determinare vita, morte, economie, culture, appartenenza al primo, secondo o terzo mondo… beh, un popolo se lo procurerà come può. Chiunque produca tecnologia ha bisogno di clienti che ne conoscano la lingua, che non ne abbiamo paura o diffidenza. Se la Romania non si fosse alfabetizzata rubando un po’ di sapere, arrangiandosi come tutti, a chi venderebbe i suoi lussuosi prodottini Bill Gates?

commenta »

Sei la prima persona a scrivere un commento a “Io e internet – Grazie, pirati!”

Lascia un commento