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sab
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dic 05

E’ l’EcoNOmy, bellezza

Ecco come funziona in un mondo perfetto: se le aziende vanno bene pagano stipendi a gente che li spende in beni, il che permette ad altre aziende di andar bene, di pagare altri stipendi, eccetera, eccetera. Si chiama mercato. Non è giusto, dunque, lamentarsi per una malattia, banale, seria o letale che sia, perché l’acquisto di medicinali è un modo come un altro per far prosperare l’economia. Nel 2004 tutti i terrestri hanno speso il 7 per cento in più in medicine, raggiungendo la cifra totale di 550 miliardi di dollari. Stati Uniti, Europa e Giappone hanno speso, da soli l’88 per cento del totale, dimostrandosi ottimi clienti. Chi spende molto in medicine ha vita più lunga. Un americano vive in media quasi 78 anni, un abitante del Burkina Faso appena 48, e quindi colpevolmente priva l’industria farmaceutica di trent’anni di incassi. Un atteggiamento davvero riprovevole, che frena l’economia mondiale.

il fatturato farmaceutico globale è aumentato del 7 percento nel 2004 attestandosi a 550 miliardi di dollari Usa. Quasi il 45 percento, 248 miliardi di dollari, di tutte le vendite farmaceutiche sono stati realizzati nel Nordamerica (fonte: IMS Health)

 

I ricavi del numero uno del petrolio mondiale, Exxon Mobil, nell’ultimo trimestre sono stati di 100 miliardi di dollari. La redditività è aumentata del 75 per cento e l’utile in tre mesi di 9,92 miliardi di dollari, che significa un profitto di 74.879 dollari al minuto. Un barile di petrolio costava 30 dollari nel 2003 e più di 70 dollari nel settembre del 2005. Guerra, uragani nel Golfo del Messico e massiccia domanda petrolifera dei paesi emergenti – principali fattori di questa strabiliante performance – appaiono dunque come eccellenti fattori economici, che andrebbero diffusi e stimolati. In particolare il fatto che gli uragani si sviluppino soprattutto nel terzo trimestre dell’anno costituisce un piccolo problema, mentre sulla stabilità della guerra è possibile fare un certo affidamento.

Sommando i ricavi di Exxon Mobil nel terzo trimestre 2005 con quelli di Royal Dutch Shell nello stesso periodo, si ottiene la cifra di 177, 16 miliardi di dollari, una cifra superiore al pil della Danimarca nel 2004 (fonte: Corriere Economia)

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