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nov 13

In ricordo di Silvio. Vent’anni di scontento

Non ho stappato champagne, mi consenta. E nemmeno festeggiato in alcun modo, convinto come sono che non ci sia niente da festeggiare. E neanche ho pensato che d’ora in poi sarà tutto diverso, perché non sono matto e so che Berlusconi è ormai un dettaglio del berlusconismo. E però, insomma, di questi vent’anni del mio e del nostro scontento, ostaggi tutti quanti di un bulletto molto abbiente, parecchio ignorante e incredibilmente arrogante, qualcosa tra le dita ci sarà rimasto, no? Un giochetto da social media, un’increspatura su twitter. In macchina andando al lavoro, ho digitato un hashtag buttato lì: #UnricordodiSilvio. E un primo flash di memoria: uveite. Massì, la malattia che gli faceva mettere gli occhiali alla Joe Pesci per sfuggire a qualche appuntamento con la giustizia. Banale, vero. Una delle tante banalità del male che abbiamo conosciuto.
E’ arrivato subito il diluvio. Perché ognuno ha il suo Silvio nel cuore (e, ancora, sullo stomaco). E anche perché il “non dimenticheremo” si mischia all’incredulità di quello che abbiamo dovuto sentire e patire e subire. E quindi ringrazio chi ha giocato con me al gioco della rimembranza. A chi ha ricordato il vergognoso Silvio di Eluana Englaro (che “potrebbe avere dei figli”). O quello che diceva ai terremotati de L’Aquila di prenderla come una gita in campeggio. O quello che diceva alla giovane precaria “si sposi un miliardario come mio figlio”. Un pozzo senza fondo, uno scavo personalissimo nella memoria, uno sfogo delle offese subite, perché ognuno si offende per cose diverse, e poi gli tornano in mente a babbo morto (o decaduto, fate voi). Il lettone di Putin e il giurare sulla testa dei figli. Gli attacchi alla magistratura (c’è l’album completo, ed è immenso), che alcuni riportano con data precisa, a sottolineare che se li sono proprio scolpiti nella memoria. Le barzellette, le bugie, le scemenze, i vittimismi, i paragoni (Gesù, Napoleone, la Timoshenko, proprio come i matti delle barzellette). Il “Non siederò mai più a un tavolo con il signor Bossi”, le docce gelate con la signora D’Addario, Maristelle Polanco travestita da Boccassini.
Sconfortante, perché è di questo che abbiamo vissuto. Confortante, perché tutti ricordano tutto. Esaltante, perché nella memoria di un popolo niente resterà impunito. Deprimente, perché quel popolo, alla fine, è lo stesso che ha sopportato tutto per vent’anni, e non è detto che sia finita. A volte i ricordi sono di massa (Ruby, le cene eleganti, gli insulti), altre vengono da profondità che si credevano per sempre avvolte dall’oblio: l’“Aiutare chi è rimasto indietro”, il “Si contenga!”, il “culo flaccido”. Ognuno ha un suo Silvio, ognuno è stato colpito da una frase, da un’assurdità, da un’offesa. E ognuno se la ricorda e la comunica, la mette nel mazzo della grande storia di Silvio Berlusconi, una tragedia che si poteva evitare… Quello delle corna, di Obama abbronzato, del cucù alla Merkel. E poi quello cattivo, quello delle leggi su misura, quello delle intimidazioni e delle minacce, delle querele. E anche gli aggregati e le “varie ed eventuali” che Silvio ha portato con sé, non ultimi quei beati terzisti, poveretti, che pur di non inimicarselo mettevano sullo stesso piano il deliquente e gli onesti che lo combattevano. Ecco. Di Silvio ce n’è mille, centomila, un milione. Basta levare il tappo ed esce tutto. Semplicemente digitando sulla tastiera di un telefono #UnricordodiSilvio e la propria personale rimembranza. Niente da festeggiare. Niente che sia davvero finito. Ma ricordarsi, e magari ridere, fa sempre bene. Perché Silvio può sfuggire a tutto, certo, ma non al ridicolo e alla memoria di chi ha riso di lui, e aveva ragione di farlo, e ancora ne riderà, forever and ever.

14 commenti »

14 Commenti a “In ricordo di Silvio. Vent’anni di scontento”

  1. Quella che proprio non scorderò mai: la sua proposta mettere il marchio Ferrari sulle Fiat per venderne di più. Dice tutto sull’uomo.

    da Beppe De Nardin   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 10:09

  2. E le ragazze prostitute che entravano nelle sue ville senza essere fermate dai poliziotti di guardia, tanto si sapeva erano al servizio del maiale-presidente.

    da Michelemà   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 10:37

  3. Quello di cui mi sono reso conto è che B. è rimasto sempre, anche all’apice del potere e del male, un vero e riconoscibile sfigato (nonostante l’enorme utilizzo finale), con tutti i suoi ridicoli complessi, dall’altezza ai capelli.
    Secondo me questa componente “umana” (che penso sia reale, cioè credo sul serio che sia uno sfigato) ha contribuito molto al suo successo, facendolo sentire poco pericoloso, se non proprio realmente inoffensivo.

    da david   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 10:55

  4. Tra le peggiori carognate: la legge “contra personam” fatta su misura per evitare che Giancarlo Caselli diventasse procuratore nazionale antimafia.
    Basta questo a zittire qualunque discorso sulla grazia.

    da Prozio   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 11:03

  5. #UnricordodiSilvio – “Sic transit gloria mundi”, come disse il pregiudicato #B alla morte di #Gheddafi. Ora vale anche per Mister #B

    da Fausto Pirito   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 11:06

  6. nenache ho stappato o bevuto champagne per un fatto che dovrebbe rientrare nella normalitá, ma anche perché sono fortemente disilluso e so che dopo un silvio se ne fará un altro, in quanto ci sono nostri concittadini che ne sentono fortemente il bisogno
    Mi resta solo un dubbio che non riesco assolutamente a risolvere:
    ma com´é che una buona % di italiani puó considerare un moderato uno che mentre la leccava a belem si faceva fare una fellatio dalla minetti ?

    da king Mob   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 13:30

  7. per me è morto umanamente (politicamente mai pervenuto) quando promise di sconfiggere il cancro pur di essere rieletto. quando poi disse di Eluana che poteva avere figli c’era solo da augurargli che gli capitasse la stessa disgrazia.
    Ps mercoledì sera non ho stappato champagne, ma un buon vinello sì

    da doubleS   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 14:00

  8. Che tristezza, che banale quando raccontava che dopo la messa domenicale si recava a comperare le paste prima di tornare a casa per il pranzo domenicale….. Ma con chi cazzo parlava e soprattutto di che?

    da Maurizio   - venerdì, 29 novembre 2013 alle 14:53

  9. Vorrei avere una magica gomma per cancellare dalla mia mente gli ultimi 20 anni.

    da Francesco   - sabato, 30 novembre 2013 alle 08:57

  10. Occhio ad avere tanta fiducia di chi parla per esempio di “ritoccare le pensioni” per equilibrare i conti fra giovani e anziani. Io penso che rubare per legge agli anziani anche solo una parte delle pensioni sarebbe un’ingiustizia ancora peggiore di quella ideata da Giuliano Amato (governo di sinistra sic) nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992. Ricordate?… Con un decreto legge di emergenza emanato addirittura a posteriori (D.L. 11 luglio 1992, n. 333. Capo II punto 7.6), il governo (poco) Amato attuò un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i conti correnti, senza alcun preavviso agli italiani (validità retroattiva si direbbe nel gergo attuale del qualunquismo totale). La facile scusa per i gonzi di oggi sono le pensioni d’oro, infatti non sono poi tante quelle. E’ solo un salvare la faccia. Sì, peoprio quella… Quella definita dal glorioso “Cuore” per intenderci. Tante sono invece le pensioni che al lordo si aggirano dai tremila ai cinquemila euro mensili. Queste ultime guadagnate dai lavoratori versando denaro fresco d’epoca col quale l’INPS si gonfiava di ricchezza, comprando palazzi e pagando i suoi manager in modo esagerato e dal quale vengono prelevati i fondi per molte voci dell’assistenza sociale. Si straparla di questi furti legali non solo a destra, ma purtroppo anche a sinistra…A questo punto lancio una provocazione. Visto che i nostri politici un tanto al chilo sostengono che una famiglia possa vivere comunque con tremila euro lordi al mese, cosa avrebbe di strano una legge con la quale il governo obbligasse l’incameramento forzoso nelle sue capaci tasche di tutte le eccedenze a tale importo, ma non solo di quelle riferite alle pensioni, peraltro di molto facile e demenziale attuazione e senza timore di battaglie significative da parte dei malcapitati pensionati, ma anche e in modo ugualmente demenziale di quelle risultanti dagli stipendi ed altro del mondo produttivo. Sarebbe così risolto una volta per tutte il problema delle tasse, come la barzelletta IMU per esempio… Avete visto che avevo ragione quando in occasione del mancato provvedimento sull’IVA dissi che un modo per non sopprimere l’IMU sarebbe comunque improvvisamente sbucato dal cilindro dell’attuale governo?… Mi dispiace deludere le speranze di Francesco (commento 9), ma sono convinto che l’ombra del Cavaliere rimarrà per tanto tempo ancora ben presente alle nostre spalle e, detto berlusconianamente fra di noi, continuerà a castigare la povera gente col sorriso a 64 denti fra gli applausi generali del popolo bue!…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 30 novembre 2013 alle 11:03

  11. Piacerebbe anche a me poter cancellare questi ultimi 20 anni, per non vedere più bandane ignoranza ed arroganza. Ma sarebbe poca differenza dover ritornare al corruttore di Arcore e al potere del C.A.F.

    da giorgio (no events)   - sabato, 30 novembre 2013 alle 20:22

  12. beh, io invece ho festeggiato con una sonora sbronza… più che altro per dimenticarmi che il PD, suo abituale servo reggibrache, invece ce lo abbiamo ancora tra le scatole!

    * non era stata male anche la scenetta dove palpeggiava l’operaia in un afabbrica in Russia, con poliziotti e guardie del corpo di Putin che la tenevano ferma chè lei non voleva.
    ci deve essere ancora il video su Utube.
    wow, un vero signore, capece con le donne! seee… con quelle siliconate un tanto al chilo, però
    Indegno come politico, ma come uomo… un vero uom’emmerda.

    da stella   - martedì, 3 dicembre 2013 alle 02:18

  13. E chi non ha mai sentito:
    “Beh ha fatto bene col Milan, farà bene pure con l’Italia”?
    Cmq mi unisco a quelli che non ha festeggiato, nonostante avessi detto a più riprese che avrei comprato una bottiglia di sciampagna per l’occasione. Forse perchè vi sono troppi delfini all’orizzonte e la rifondazione della DC non mi mette di buon augurio.

    da Sebastiano   - martedì, 3 dicembre 2013 alle 16:37

  14. Uff, tabellone azzerato, si riparte:
    “Mi ricordo Berlusconi candidato in Bulgaria”

    da david   - martedì, 3 dicembre 2013 alle 16:58

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