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Voi siete qui – Non fa ridere la satira più cara dell’universo

In tutta onestà, non possiamo dire che Giulio Tremonti sia il peggiore ministro dell’economia che l’universo abbia mai avuto. Sei secoli e mezzo fa su Grimix III, grande pianeta gassoso della galassia esterna, ce ne fu uno ancora peggiore, un lamellibranco violaceo che mandò in rovina l’economia di quel pianeta. Dunque Giulio Tremonti non può vantare questo primato. Però da ieri ne detiene un altro, se possibile ancora più ridicolo. E’ l’unico ministro dell’economia dell’universo che scrive a un grande quotidiano indipendente per contestare una vignetta satirica e suggerirne un’altra. Proprio così. Nello stesso giorno in cui il capo del suo governo usa toni mussoliniani per attaccare quel poco che rimane di televisione non addomesticata, il ministro del disastro economico prende carta e penna e scrive al Corriere per contestare una vignetta. Siccome uno potrebbe anche non crederci, riporto le parole del ministro. Testuale:
“Caro direttore, ho letto sul Corriere la bellissima vignetta di Giannelli: <A proposito di produzione industriale. Abbiamo un calo del 19,7%. E questo è realmente made in Italy>. Posso suggerire un’idea? Stessa scena magari sul mare del Nord con famigliola di turisti germanici: <Abbiamo un calo del 21,8%. E questo è realmente made in Germany>. Ringrazio lei e Giannelli per l’attenzione. Con viva cordialità, Giulio Tremonti, ministro dell’economia”.
Che ridere, eh? La satira deve far pensare, e a me fa pensare questo:  possibile che un ministro con un crollo della produzione industriale del 19,7%, un pil in caduta del 6 per cento, una disoccupazione alle stelle, abbia voglia di fare lo spiritoso? Che il fallimentare Tremonti si metta a dettare le vignette? Presto!, qualcuno lo tranquillizzi. Qualcuno gli dica che apprezziamo la sua simpatia, che troviamo irresistibile la sua satira. Tra cartolarizzazioni, condoni agli evasori e scudi fiscali, la conosciamo bene, non fa tanto ridere, ma ci costa cara.

11 commenti »

11 Commenti a “Voi siete qui – Non fa ridere la satira più cara dell’universo”

  1. Forse qui ci stava meglio il mio commento odierno che ho scritto in “Nomine tutte d’un pezzo a Mediaset”. Colgo però l’esilarante variante. Il ministro Tremonti è abituato a fare battute che fanno piangere le persone intelligenti che di satira se ne intendono. Sono “antipatiche”, ecco il vero motivo. Forse delle sue battute rideranno i suoi cortigiani a stipendio, tanto per farlo contento. Si ride sempre delle barzellette del capo. Quelle di Berlusconi, per esempio, molte delle quali sono più vecchie di me, appaiono su tutti i giornali. Fra l’altro non le sa nemmeno raccontare. Farebbe bene a guardarsi qualche supervarietà scodellato dalla rai a costo zero nel periodo estivo… Potrebbe essergli utile un ripasso di aggiornamento dell’arte di intrattenitore…Tornando al Ministro Tremonti, per definirlo concretamente per quello che è in realtà, per spiegare le sue incomprensibili strategie finanziarie che si sono sempre dimostrate disastrose per la giustizia fiscale del nostro paese, come per esempio l’ultimo condono fiscale a favore degli evasori abituali, credo che sia necessario pubblicare libri su libri, venduti poi come supplementi con i giornali di parte. Sarà una collezione enorme, fantastica, quasi come quella di Tex Willer a colori, venduta a fascicoli settimanali da La Repubblica al costo esagerato di euro 6,90, costo del giornale a parte ovviamente. Doveva finire dopo un anno, ma poi è già arrivata al n. 132 e continua… Tex è l’unico giornalino che costa come l’Enciclopedia Treccani. Lì almeno sono raccontate delle avventure che si capiscono, ma dopo avere letto un sacco di libri esemplificativi sul re delle fianze creative, saremo davvero in grado di capire fino in fondo le strategie del Ministro, aspirante spiritoso, voluto, per chi ci crede, dalla maggioranza degli elettori?

    da Vittorio Grondona   - domenica, 9 agosto 2009 alle 11:24

  2. m’è venuta in mente subito la serie di quelle vecchie barzellette che iniziavano con ‘ c’è un francese, un italiano e un tedesco…’dove l’italiano finiva sempre per cavarsela meglio in virtù del proprio opportunismo più che dei propri meriti.
    è una filosofia che sottintende, con tutto il sua poco edificante fascino, il patetico tentativo di volere apparire migliori di quanto in realtà si sia.

    da daniele   - domenica, 9 agosto 2009 alle 16:37

  3. Caro Robecchi, riesci a recuperare uno di quei grafici che rappresentano l’andamento del debito pubblico italiano?
    Debito in ascisse, anno in ordinate (o viceversa): parla chiarissimo. Il buco si è ingrandito fino a diventare voragine sotto Craxi e De Mita, si è fermato un pochino con Amato nel 1992, è migliorato con Ciampi e con Prodi, ha ripreso a crescere con il Tremonti n.1, si è fermato appena un po’ con PadoaSchioppa, e oggi con Tremonti n.2 è tornato voragine spaventosa.
    Io lo userei come poster per le elezioni, ma si vede che è un’idea troppo semplice…

    da giuliano   - domenica, 9 agosto 2009 alle 16:44

  4. I genitori di una volta educavano i figli ribadendo: non ci interessa quello che fanno gli altri, ci interessa quello che fai tu. Tremonti non ha avuto neanche questo insegnamento. Vada a fare il vignettista in Germania, avrà più successoche con l’economia.

    da gianni   - domenica, 9 agosto 2009 alle 22:24

  5. Già,Obama dice che si vede la luce in fondo al tunnel della crisi; quando lo dicono Mr.B. e Mr 3monti facile sia un’automobile incendiata nel bel mezzo della galleria.

    da oximor   - lunedì, 10 agosto 2009 alle 07:56

  6. …poi da delle teste di cazzo ai giornalisti stranieri…è più permaloso delle corna delle lumache!

    da Mauro Pigozzi   - lunedì, 10 agosto 2009 alle 11:50

  7. mah io invece non sono cosi’ pessimista: con tutte le stronzate che stanno facendo, il fallimento di questo governo (e del paese) sara’ di una tale epocale portata che appena la gente s’accorge di non avere piu’ una lira in tasca e un paese allo sfascio forse e’ la volta buona che l’Italia avra’ un bel moto rivoluzionario con tanto di teste mozzate come vuole la tradizione. Ad ogni modo non vorrei mai essere nei panni di quei poveretti, vista l’inevitabile resa dei conti che li aspetta.

    da zioFa   - mercoledì, 12 agosto 2009 alle 00:56

  8. Orgoglio Bianco, rosso, verde, giallo, nero, etero, gay… Obama ha incrementato la lista con l’orgoglio meticcio. Stai a vedere che finalmente quasi tutto il mondo ha capito che apparteniamo tutti alla stessa razza umana, senza differenze… Ho inserito il quasi perché dalla facile, logica, umana comprensione percepita dai paesi civilizzati, sono ancora fuori, per convenienze di parte molto evidenti, buona parte dei barbari padani ed ogni forma di fondamentalismo.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 12 agosto 2009 alle 10:04

  9. Caro Alessandro, per caso questa ti era sfuggita?

    fonte: http://danielesensi.blogspot.com/2009/08/mario-borghezio-i-governi-occidentali.html

    da Antonella   - giovedì, 20 agosto 2009 alle 01:40

  10. A iò vésst un marziàn CORO: “Ban duv l’éra, ban duv l’éra?
    (trai volt) L’é impusébbil, t’n’è vésst brisa ban!”
    In mèz la campagna tais a San Zvan.
    In mèz la campagna tais a San Zvan.
    “It sicur, it sicur?”. Ma vaca, dla pòra am san pugè’l mur! (…)

    Libera traduzione personale:

    Ho visto un Marziano CORO: “dov’era, dov’era?
    (tre volte) E’ impossibile, non hai visto bene!”
    In mezzo alla campagna, vicino a S.Giovanni.
    In mezzo alla campagna, vicino a S.Giovanni.
    “Sei sicuro, sei sicuro?” Accidenti, dalla paura mi sono appoggiato al muro! (…)

    Quando per la prima volta ho visto Bossi e successivamente ho sentito qualche parola dei suoi comizi nonsense, di quelli di Borghezio e in sostanza di tutti gli alti dirigenti leghisti, ho avuto la stessa sensazione del protagonista della canzone di Andrea Mingardi del 1986. Davvero gustosa, capibile, se ascoltata per intero, anche da chi non è bolognese. Ho infatti creduto anch’io di trovarmi di fronte ad extraterrestri… Quindi è probabile che quando gli stati membri e coloro che ci rappresentano al Consiglio d’Europa, accogliendo la richiesta di Mario Morghezio, anticipata dallo stesso come intenzione di sua attività parlamentare europea su Radio Padana Libera (sic), decideranno di togliere il segreto apposto sugli avvistamenti Ufo (arisic), anche noi sapremo finalmente da quale remoto angolo dell’universo siano sbucati i verdognoli padani che ci stanno rendendo la vita veramente molto più difficile di quella che sarebbe in realtà.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 20 agosto 2009 alle 11:24

  11. Borghezio, non Morghezio… Ovviamente. Belle le tastiere senza fili… Ma sono di uno scomodo!… Bisognerebbe leggere e rileggere prima di inviare!… Mannaggia. Scusatemi.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 20 agosto 2009 alle 11:29

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