Non può che mettere di buonumore, il ritorno di Vittorio Sgarbi sulle pagine delle cronache nazionali, un po’ come la ricomparsa delle nutrie nei corsi d’acqua prealpini o la riscossa dei cinghiali nei boschi della Lunigiana. Sarà, grazie al governatore Maroni, “ambasciatore” della Lombardia all’Expo del 2015 e già ha sparato le sue prime cartucce. Per esempio, deportare a Milano i bronzi di Riace, in cambio di un paio di tele del Caravaggio e la comproprietà di Balotelli. Prepariamoci, non è che l’inizio. Perché a dirla tutta anche il duomo di Orvieto non starebbe male sulla tangenziale est, e magari piazza Castello potrebbe guadagnare in leggerezza con la delocalizzazione di un paio di trulli dalla Puglia. E questo senza nulla togliere alla vera attrazione dell’Expo, un’installazione rumorosa e imprevedibile: Vittorio Sgarbi.
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https://www.youtube.com/watch?v=rYKMvT9bqx0
da mario - martedì, 29 luglio 2014 alle 11:44
Io sono d’accordo con l’architetto Stefano Boeri: é meglio andare a vedere i Bronzi di Riace al museo di Reggio Calabria… http://users.libero.it/vigro/News_19/bronzi_riace.htm
da Vittorio Grondona - martedì, 29 luglio 2014 alle 21:10