Il quesito per solutori più che abili degno dei più difficili quiz della Settimana Enigmistica – sollevato ieri anche da alcuni esponenti Pd – è questo: se Silvio Berlusconi, come preconizzano i sondaggi, perderà malamente le elezioni europee, che ne sarà dell’accordo per la riforma della legge elettorale?
Berlusconi vorrà tenerlo in piedi comunque? In poche parole, al Pd piacerebbe una Forza Italia perdente o preferirebbe una tenuta del nemico storico, peraltro alleato in vari governi? Avete ragione: troppe domande, troppe incognite. Solo una certezza: che la politica è una strana cosa davvero. Hai un avversario per vent’anni, un po’ lo combatti, un po’ ti ci allei, un po’ lo blandisci, un po’ lo irridi, un po’ ne sei succube. E alla fine, sotto sotto, speri che non perda.
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La domanda mi ricorda quella che si poneva Nanni Moretti: “Mi si noterà di più se partecipo alla festa o se me ne rimango a casa?”. Il PPE ed il PSE hanno già fatto sapere che, in caso di vittoria degli anti-europeisti, formeranno una grande coalizione per portare avanti il programma di risanamento. La domanda è quindi priva di fondamento. La contrapposizione tra centro-destra e centro-sinistra è un copione da recitare per il sollazzo del pubblico e per la gioia dei tifosi. Al momento di votare in Parlamento, tutti sono d’accordo sul risultato da ottenere (tutt’al più ci si assenta al momento della votazione, lasciando libero il campo per poter fingere a posteriori che non si era d’accordo). Nel caso dell’Italia, provate a verificare quante volte centro-destra e centro-sinistra hanno votato compatti negli ultimi due anni (legge Fornero sulle pensioni, legge Fornero sull’occupazione, finanziarie e DEF, Fiscal Compact, pareggio di bilancio in Costituzione [in questo caso sono stati necessari poco più di tre mesi, come per la riforma del titolo V della Costituzione realizzata dal centro-sinistra agli sgoccioli della legislatura, invece dei due anni standard], ecc.). Quanto alle riforme istituzionali, il problema non può interessare di meno ai “Mercati”. Possiamo anche decidere di tornare alla monarchia assoluta, a patto di continuare a pagare gli interessi sui titoli di stato ed a rimborsarli a scadenza.
da Confucius - venerdì, 18 aprile 2014 alle 09:48
Si’ ma – in pratica – per far saltare l’accordo Renzi Berlusconi cosa devo fare?
astenermi? Votare Grillo ? Betwin?
la linea perdio, la linea
da david - venerdì, 18 aprile 2014 alle 11:20
La linea da me?
Ahahahahahahah! Buona questa!
a.r.
da a.r. - venerdì, 18 aprile 2014 alle 11:27
sta arrivando l’estate, la linea è importante
da david - venerdì, 18 aprile 2014 alle 14:23
confucius dice il vero.
per far saltare l’accordo R.B. si potrebbe votare il movimento 5 stelle, negando immediatamente, anche a se stessi, di averlo fatto. magari da un’aiutino.
da mario - sabato, 19 aprile 2014 alle 07:07
Prendi tre e voti uno, a scelta… PD uno e trino con NCD e FI… Ma conviene? Berlusconi l’ho visto sereno… Anzi, meglio definirlo allegro… Non mi sento infatti di far piovere ancora sul bagnato della sfiga di stile renziana… Vuole convincere i suoi fidi che in un ipotetico futuro grado di giudizio (ovviamente ad personam) si scoprirà la verità: risulterà limpido come l’acqua di sorgente. Ormai le ho spese tutte, destra e sinistra per me pari sono come questa o quella per il Duca di Mantova (Rigoletto – Atto 1). Non resta che rassegnarmi? Spero di no! Anche se non credo che il matriarcato politico attualmente in pentola risolverà i miei guai e tanto meno quelli di molti altri italiani… Un signor “Smetti”, però, dovrà pur esserci da qualche parte. Staniamolo insieme incominciando dalle prossime elezioni europee… Ah!… dimenticavo!… Occhio a Mastella!… Direte, che c’entra Mastella?… Non lo so, ma da tempo immemorabile lui in qualche buco politico riesce sempre ad entrarci.
Buona Pasqua a tutti,
da Vittorio Grondona - sabato, 19 aprile 2014 alle 22:27