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Due o tre cose sulla canzoncina di Siracusa, Renzi, un quel brutto sapore di Corea del Nord

Due o tre cosucce sulla canzoncina dei bambini di Siracusa, su Renzi e il renzismo, su sapori & odori che non vorremmo più sentire.
Primo. E’ ovvio che non sia stato Renzi a organizzare il coretto di stampo nordcoreano, nessuno l’ha detto e nessuno l’ha nemmeno pensato. Ma resta il sapore nordcoreano (per lasciar stare i figli della lupa…) del coro dei bimbi che dicono “Benvenuto nostro presidente”. Piccolo brivido. Certo, certo, lo so bene, l’eccesso di zelo eccetera eccetera. Però.
Secondo. Mi permetto di dire: certe piantine crescono dove il terreno è fertile. Nessuno immagina la scolaresca ritmare Pier-lu-igi, Pier-lu-igi. Ci sarà un perché. Invece Sil-vio, Sil-vio, sì, l’abbiamo sentita. Per carità, sarà assonanza, o ricordi troppo freschi. Però…
Terzo. Il guaio di Renzi (soprattutto se non si potrà votare per un paio d’anni grazie all’unica legge elettorale che impedisce di andare alle urne, bel capolavoro) è di fare i conti tutti i giorni, da qui in avanti, con aspettative molto alte, che fatalmente (anche per la maggioranza che ha, la stessa del governo Letta) non potrà realizzare appieno (un po’ sì, speriamo, ma vedremo). In sostanza, la sua immagine rischia di diventare quello che ha promesso la luna e arriva con un sasso, che magari (diranno i suoi) è meglio di niente. Però, siccome di venditori di auto usate che ti rifilavano catorci ne abbiamo già visti… Ma questa è materia squisitamente politica per cui rimando a bel fondo di Roberta Carlini (su pagina99 del 5 marzo, sulla legge elettorale, qui).
Quarto. Difendere Renzi dai renzini. Le aspettative di cui sopra hanno creato una sorta di tifoseria renzina paragonabile per certi versi alla tifoseria grillina per Grillo. Vedere sinceri democratici che perdonano al leader tutto in ogni caso e sempre, anche in presenza di errori e/o inciampi e/o ingenuità non è un bello spettacolo. E’ un culto della personalità che (almeno a sinistra) si pensava superato. Ricordo a proposito una frase del responsabile comunicazione del Pd, Francesco Nicodemo, frase scritta sul suo blog prima delle primarie che portarono Renzi alla segreteria. La frase era questa: “Noi sentiamo il pensiero di Matteo Renzi prima ancora di conoscerlo”. Ecco. Nemmeno Farinacci ai tempi del Duce. E’ da cose così che Renzi deve guardarsi. Non l’ha scritta lui, non l’ha detta lui, non ne è responsabile. Ma potrebbe dissociarsi da tanto ridicolo zelo, questo sì, invece di promuoverlo (Nicodemo è stato poi ampiamente promosso).
Quinto. Giochetto teorico. Supponete di essere i genitori di un bambino della scuola Raiti di Siracusa. Di non essere un ultras renzino, di non essere né grillino né berlusconiano. Cos’avreste detto? Avreste protestato con la preside? Io sì, e di brutto (anche se la visita fosse stata di Silvio, di Beppe, di Nichi, di Angelino… ovvio). Ecco.
Sesto. Perché alla visita del Premier in una scuola pubblica italiana c’era il cardinale? Non è bizzarro? Non aumenta (il vescovo, il podestà…) quel brutto sapore di cui si diceva all’inizio?
Settimo. Fate un giochetto edificante, provate. Chiedetevi ogni tanto, di fronte a cose come il coretto nordcoreano della scuola si Siracusa, cosa avreste detto/fatto/pensato se la stessa cosa fosse successa per una visita di Berlusconi tre o quattro anni fa. L’avreste letta sull’apertura di Repubblica, o mi sbaglio? Ci sarebbero state proteste ben più vibranti, mi sbaglio? E’ solo un giochetto, ma istruttivo…
Ecco, è tutto. Mi spiace che innocenti bambini di una scuola elementare facciano da spoletta per far scoppiare certe bombette, però il caso è il caso, e vale la pena parlarne.  Perché sentirsi nordcoreani non fa bene a nessuno. Nemmeno a Renzi. Nemmeno ai renzini.
Clicca sulla foto per cantare anche tu!

33 commenti »

33 Commenti a “Due o tre cose sulla canzoncina di Siracusa, Renzi, un quel brutto sapore di Corea del Nord”

  1. In questo momento in Parlamento stanno discutendo la nuova legge truffa elettorale… Passerà?… Mah!… Tutto è possibile dalla nostra politica… Anzi, mi meraviglio che in Parlamento non si sia cantata la canzonetta “Clap and jump per Renzi”…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 11:49

  2. allora, caro Robecchi, se il pd non avesse avuto il “culto della personalità” i suoi iscritti non avrebbero votato a maggioranza Renzi segretario. Bersani, inventore delle primarie, ha sempre detto che l’uomo solo al comando non faceva parte della strategia del PD. Ma gli hanno preferito il più televisivamente piacione. E adesso piantiamola con questi inutili articoli…lasciamoli scrivere ai grillini e occupiamoci di politica, te compreso!

    da renata morselli   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 12:06

  3. Cara Renata, fare mezza legge elettorale non è politica? Se una scena così l’avesse fatta Silvio, altroché politica. Essù, sai benissimo che i grillini mi fanno orrore tanto quanto… e questo è parlare di politica (non avere l’uomo della provvidenza di turno è esattamente parlare di politica). ciao a.r.

    da a.r.   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 12:08

  4. Ma quel “simpaticone” benaltrista, difensore dell’indifendibile, che su twitter si firma RazzoRazzi chi diamine è? Un Francesco Nicodemo in incognito?

    da Andrea Mirri   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 13:58

  5. Ma noi siamo coi nostri potenti mezzi venuti in possesso di un prezioso documento proveniente direttamente da Pyongyang http://www.youtube.com/watch?v=PJFC1qFCgyA

    da Massimo Manca   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 14:47

  6. Non capisco perché bisogna sempre fare polemica sul nulla.
    Se, quando frequentavo le elementari, fosse venuto in visita il Presidente del Consiglio, l’avremmo sicuramente ben accolto, a prescindere dal suo orientamento politico.
    Non c’è nulla di “nordcoreano”, ma solo educazione e rispetto delle istituzioni.

    da Edward   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 14:51

  7. Infatti su Obama nelle scuole ci sono state numerose proteste (e anche un’inchiesta formale. In America, non in Corea del Nord o in Italia…). E poi no, mi spiace. Io, da genitore, se a mio figli a scuola fanno cantare una canzoncina (su Matteo, Silvio, Beppe o chi cazzo volete voi) faccio il diavolo a quattro. Tutto bene. Ho detto che Renzi non c’entra. Ma il clima culturale, si, mi spiace, è un po’ “nordcoreano” (per paradosso, ovvio, ma spero che ci siamo capiti: propaganda). Consiglio la lettura di Francesco Merlo oggi su Repubblica (che non è né il Giornale né l’organo di Grillo, eh! Sapevatelo!). A meno che Merlo, naturalmente, vi piacesse tanto quando sgridava Grillo e non vi piaccia più adesso che sgrida Renzi. In questo caso siamo nel campo delle tifoserie, e allora fate voi, io mi tiro fuori (a me piaceva in tutte e due i casi, tra l’altro, e l’ho pure scritto)

    da a.r.   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 14:56

  8. Il fatto che ci siano state numerose proteste su Obama non significa che fossero giustificate o giuste. Opinioni, nulla più. La differenza fondamentale tra Grillo e Renzi, a prescindere dalle simpatie, sta nel fatto che il primo è Presidente del Consiglio, il secondo è il leader di un partito.
    Imparare di nuovo a rispettare le istituzioni è un passaggio fondamentale della cultura di un popolo. Quando ero alle elementari io avremmo probabilmente dedicato una canzone anche al Sindaco, se fosse venuto a trovarci. Poi chiaro, se si vuole cercare il marcio in ogni cosa, ci si convincerà di averlo trovato.

    da Edward   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 15:17

  9. Va bene, mi arrendo, se siete di quelli che “sentono il pensiero di Matteo Renzi prima ancora di conoscerlo”, (cit) fate voi. Il capo del governo non è un’istituzione neutra. Se io fossi un genitore e nella scuola di mio figlio facessero cantare una canzoncina di osanna sarei incazzato (anche se mi piacesse quel governo). Però, siamo sempre lì: se si ragiona tra tifosi io non ci sto. Se invece si vuole vedere solo il sole quando parla “Matteo”, liberi, eh! Non ho niente contro gli ultras, basta che non tentino di arruolarmi.

    da a.r.   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 15:28

  10. Interessante come in questo stesso spazio pubblico, qualche post fa, l’intero mondo di Grillo (sempre lì si torna…, tutti noi sagaci critici del Robecchi…) fosse degradato a fenomeno “non politico”, “pre-politico” e atteso – prima di un giudizio circostanziato – alla prova della “politica” e dopo pochi giorni un episodio da strapaese (un problema nostro per carità: mio, di Renzi, di Robecchi…) diventi un capello da spaccare in 7 punti metodici e calibratissimi meritando ovviamente, manco farlo apposta, il titolo aureo di “politica”.

    da Tiziana   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 15:29

  11. Se tiziana leggesse, ogni tanto (qui, su twitter, su Facebook, dove vuole lei) saprebbe che le mie critiche a Grillo sono assai feroci. Ma non le interessa. Ha una vista selettiva. Non voglio citare il già citato, ma… tifosi, appunto.

    da a.r.   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 15:31

  12. Tiziana legge eccome e vede al massimo piccoli sfottò e sberleffi ai pesci piccoli e piccolissimi del grillismo. Qualcosa in più, forse, Tiziana la vede da quando vari lettori, spesso affezionati, hanno buttato lì qualche garbata lamentela. Non c’è niente di male, fa solo onore a lei e a questo bistrattato mondo di internet che fornisce spazi di discussione e di approfondimento. Grazie.

    da Tiziana   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 15:44

  13. Cara Tiziana, un po’ di pazienza. Tra un po’ Grillo resterà da solo, se espelle gente a questa velocità. La sua pericolosità è dovuta solo al seguito di pasdaran e lemmings acritici che gli stanno dietro. Mi piacerebbe (per me, per il paese, per una parte politica che consideravo ci stesse un po’ di più con la testa) che i seguaci di Renzi non diventino come quelli di Grillo. E purtroppo vedo brutti segnali in questo senso. Ma posso sbagliarmi, eh? Certo quando sento dire “trattiamo sui diritti civili con Giovanardi” gente che fino a ieri si sarebbe data fuoco per i matrimoni gay, diciamo che il dubbio viene… come sulla (mezza) legge elettorale che non piace nemmeno ai renzini della prima ora, come sui bimbi di Siracusa… Vede, cara Tiziana, quello che ho sempre amato della sinistra (vengo da lì e intendo rimanerci) è il poderoso senso critico. Ecco, mi sembra un valore che si sta perdendo perché c’è “Matteo”. Che peccato, eh? Comunque, lo ripeto ancora una volta, in questo momento sono “equilontano”, e sto bene così. Chi tifa mi interessa fino a un certo punto… Su una cosa però rispondo. Lei adombra (e anche più) il fatto che io scriva contro questo o quello a seconda dei commenti che arrivano. Mi dia almeno questo credito: io leggo tutto e pubblico ogni commento senza filtrare nulla (tranne le cose da codice penale e rispettando una netta pregiudiziale antifascista, regole mie). Che io scriva per “allinearmi” di qui e di là a seconda delle “garbate lamentele”, mi creda, è una scemenza grossa e se mi legge da molto tempo (così sembrava) lo sa bene. La cosa che trovo irritante è che se io non sono di qua mi si accusa di essere di là, quando non sono di là, mi si dice che lo faccio per accontentare le garbate lamentele. Insomma, pensare che uno sia libero, che non ci perda e guadagni niente, che dica semplicemente quello che gli va di dire è così difficile da accettare? Si potrà dire che è un lusso, va bene, ma io faccio questo lavoro tra trent’anni e più, e se è un lusso (non dovrebbe, dovrebbe essere un diritto), beh, me lo soco conquistato ogni giorno.

    da a.r.   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 15:59

  14. Io, uscito dalla guerra molto frastornato e pieno di bisogni, non avrei forse capito il gioco perverso che si celava dietro le quinte del teatrino della politica affarista e forse mi sarei ingenuamente unito ad un coro del battiam le mani. I miei figli, no, però… Cooscendoli nel pieno dei rispettivi caratteri, sono sicuro che in una simile circostanza scolastica avrebbero autonomamente protestato. L’esperienza del culto della persona bisognerebbe provarlo per capirlo. Io ho cercato di metterli in guardia sull’argomento. Pensare che un nostro simile sia equiparato nelle lodi ad una specie di dio terreno è estremamente pericoloso non solo per la generale libertà in quanto tale, ma soprattutto per la dignità personale di ciacun uomo. Il tifo di qualunque genere, compreso quello degli stadi, non è mai obiettivo e quindi è assolutamente da respingere in una logica razionale…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 16:01

  15. basta con gli attacchi a Renzi, nel PD c’è spazio anche per le nobili idee di Stefano Esposito; che poi non dico spararli fuori come Grillo ma uno ogni tanto, quelli già fuori di loro, ce li potrebbero anche mandare (saluto l’oneorevole Calearo)

    da david   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 16:21

  16. Non faccia lei l’errore di pensare di essere l’unico libero, però. Libero è chi sceglie di non scegliere, ma chi semplicemente sceglie non lo è di meno. Sia che scelga Renzi, sia che scelga Grillo, o Berlusconi. Invece a me sembra che lei faccia coincidere la libertà solo con la sua “non scelta”, tutti gli altri diventan RENZINI (ottusi esecutori, quindi) se han scelto Renzi, GRILLINI, BERLUSCONIANI, ALFANIANI. Se proprio vogliamo, la strada di Renzi e anche quella di Grillo hanno comunque il pregio di essere strade. Storte, tortuose, minate, accidentate strade… Le pensa si possa uscirne senza una strada? Una meno peggio delle altre? Io immagino lei abbia sempre votato qualcuno o qualcosa, più o meno turandosi il naso si è sempre trovato davanti ad un’idea da sposare davanti all’urna. Ecco, non può farle piacere la desolazione in cui la colloca oggi la sua libertà. Lungi da me suggerirle di diventare questo o quello, ma come fa a non piangere e disperarsi? Sembra quasi felice di cogliere in fallo l’ormai ex sindaco di Firenze, e sembra divertirsi nel fargli le pulci con mestiere. Ma poi? Non l’angoscia quel vuoto? Non cresce più nulla dove un tempo era tutto verde… E il suo orizzonte – da quel che scrive, per carità, io non la conosco… – sembra davvero reggersi sulla speranza che Renzi inciampi. Ma poi? Ci salvano Curzio Maltese e Barbara Spinelli? La saluto. Tiz

    da Tiziana   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 17:05

  17. Tiziana, lei mi provoca, ma io non cederò. Sul mercato della politica (piace questa formula?, massì, il mercato piace sempre) non c’è al momento un’offerta che mi interessi. Si sbaglia se pensa che io passi le mie giornate a pensare come “prendere in fallo” Renzi (non che sia difficile, eh!). E’ che ho un’innata idiosincrasia negli uomini della provvidenza e il “ghe pensi mi” mi dà l’orticaria. Conosco renzini con cervello e renzini senza, e (purtroppo) conosco renzini che erano persone critiche e che ora sembrano soldatini. Non mi stupisco più di niente e sono stanco, tutto qui. I venditori di auto usate mi fanno sorridere, e li riconosco quando li vedo. Ma stia tranquilla, Tiziana, spero che lei sia più giovane e le invidio, in qualche modo la “fede”. Una cosa è certa: quando ti dicono che Renzi è l’ultima spiaggia non è vero. Lo dissero di Monti. Poi lo dissero di Letta. Altri ne verranno. Quanto alla sua domanda è più complessa, più difficile e più estrema. Sarebbe questa, alla fine: non vuoi uno, non vuoi l’altro, benedetto ragazzo, che vuoi?
    Ecco, non ho due giorni per spiegarglielo. Ma le dò un paio di numeri. Nel 1976 i salari rappresentavano il 68 per cento del PIL, oggi sono il 53 per cento, e il resto è rendita. Ecco, quello che voglio è ribaltare quella cifra. Lo farà Renzi? Auguri. Sa cosa le dico? Le grandi riforme in questo paese (sistema sanitario nazionale, statuto dei lavoratori…) si fecero con legge elettorale proporzionale e tanti partitini. Sa cosa penso? Che quella faccenda della “sinistra conservatrice” che dicono i modernissimi renzini sia un bel trucco. Qualcosa cambierà, confido. Guardo, vedo, scrivo. Non ho bisogno di intrupparmi, non mi interessano le file ordinate, non me ne frega niente del “meno peggio”. Anzi, rido di gusto quando vedo la gente impazzire perché non sa dove collocarmi, in che scaffale, su quale ripiano… Voglio cose che non potete darmi, tutto qui. E non ci salveranno Maltese e Spinelli, ma creda, nemmeno Matteo o Beppe. Ci salveremo da soli, se ce lo meriteremo e se per una volta non ci affideremo al pifferaio magico di turno. Ma pare che non abbiamo nemmeno nemici comuni: voi volete salvarvi coi finanzieri di Londra e il signor Farinetti e il mio orrore per tutto questo, prima ancora che politico, è culturale (se vuole usare le parolacce dica pure: ideologico, va di moda non esserlo, no?).
    La saluto anch’io.
    a.r.

    da a.r.   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 17:41

  18. Caro Robecchi, io sono per la corrente “eccesso di zelo” e equivoco sul rendere i bambini “protagonisti” di qualsiasi evento avvenga nella scuola (“I bambini hanno preparato una cosa”, ma figuriamoci!) Lei dubita che, nel caso, si sarebbe organizzato un coro Pier-luigi, Pier-Luigi…Io credo invece che sarebbe stata la stessa cosa: l’animus infantilizzato delle maestre prevede un adattamento a-critico immediato a chiunque si degni di bussare alla porta. Si ostinano a chiamarla “Accoglienza”, “Festa” “Allegria” e così dobbiamo accettarla e interpretarla. Peggio, invece, e imperdonabile il discorso introduttivo di quella che presumo sia la direttrice della scuola: “Abbiamo tante problematiche (che già è termine abominevole) ma abbiamo entusiasmo!” Ecco, questo non si può sentire! Persino una nordcoreana avrebbe saputo dire “Non ce la facciamo più. Vedi di aggiustare la situazione pietosa della scuola italiana oppure…datti al blues”.

    da sicula   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 18:47

  19. Leggo con gusto Robecchi dai tempi di Cuore, poi sul manifesto, infine qua, e sulla sua onestà intellettuale non ho dubbi. Tanto per dire, si permette di essere caustico su Grillo dalle pagine del Fatto, contro la maggioranza più rumorosa dei suoi stessi lettori (dovrebbe dare lezioni di “equilontananza” a Travaglio).
    Detto questo, scrivo solo per esortarlo a continuare così: Renzi ha un gran bisogno di un po’ di senso del ridicolo. Ho sentito che gli capita di tweetare prima dell’alba robe tipo: “siamo già al lavoro”. (Virgoletto ma non è testuale, non ricordo le parole esatte. Ricordo invece cosa diceva Totò: ci faccia il piacere).

    da gabriele   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 18:54

  20. Sta succedendo invece che la strada da percorrere viene imposta dalla politica, senza nemmeno concedere la possibilità di accettare il sacrosanto principio espresso da una maggioranza democratica. Con la nuova legge elettorale questo si intende fare e quindi per quanto mi riguarda non mi sentirei affatto libero nel conseguente contesto sociale. Non avrei in sostanza la possibilità di scelta e, lo sanno ormai (quasi) tutti, chi non può scegliere non è libero.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 19:07

  21. Comunque chi non abita in Toscana non può capire. I titoli del TG Regionale sono: “Oggi Renzi è tornato a casa”, “Oggi Renzi ha preparato la valigia in anticipo per ritornare a Roma”, “Oggi la moglie di Renzi ha cucinato questo, domani quest’altro”, “Oggi il babbo di Renzi è andato al campo di bocce”, “Domani la mamma di Renzi andrà a far la spesa”, “Domani il figlio di Renzi ha il compito in classe”…è tutta una roba così, non si può proprio sopportare! Chiamatelo come vi pare, servilismo, tifoseria, eccesso di zelo, in ogni caso è uno schifo.

    da Gianluca   - giovedì, 6 marzo 2014 alle 20:10

  22. Mi viene da piangere a leggere certi commenti quindi mi fermo. Non mi stupisce il riscontro positivo che si guadagna renzi, siamo un popolo di servi rincoglioniti e ci meritiamo lui e anche peggio! Il 3° governo non votato!!!!!!!! C’è qualcuno che se ne rende conto o siamo tutti a fare la fila fuori dall’Apple Store?
    Se avessi un figlio frequentante la scuola visitata da renzusconi sicuramente quel giorno lo avrei fatto rimanere a casa; se non avessi saputo della visita e avessi appreso in un secondo momento della canzoncina di accoglienza e tutto il resto…. sicuramente sarei andata dal preside a fare le mie rimostranze e non so se mi sarei fermata lì. Magari tanti genitori sono stati orgogliosi di vedere i propri figli in televisione ad osannare renzusconi, li preparano ad essere servi dei figli di quelli di cui siamo servi adesso noi.
    “E’ necessario che tutto cambi perché niente cambi” (cit.)
    Et voilà, ecco il nuovo che avanza!

    da ginevra   - venerdì, 7 marzo 2014 alle 06:18

  23. http://www.pressnewsweb.it/2014/03/renzi-scappa-e-non-risponde-alle.html?spref=fb

    da ginevra   - venerdì, 7 marzo 2014 alle 06:32

  24. “Ciàp el tram per Renzi”

    da r1348   - venerdì, 7 marzo 2014 alle 08:18

  25. Io non sono renziano. Trovo il Suo tentativo di attribuirmi tale qualifica un gioco dialettico per sfuggire dal confronto ed ottenere ragione. Se la tenga pure, ci mancherebbe.

    da Edward   - venerdì, 7 marzo 2014 alle 11:51

  26. Ma poi, tutti questi intellettuali che si lamentano del fatto che sia un governo non votato dal popolo, hanno letto l’art. 92 della Costituzione? C’è forse scritto: “il popolo vota il Presidente del Consiglio”, o qualcos’altro?
    L’Italia ha un sacco di problemi, e va bene, ma non è lamentandosi di tutto a prescindere, non è dicendo che siamo un popolo di “servi rincoglioniti”, si migliorano le cose.
    Studiare, ragionare, capire. Di testa propria. Se non si è in grado o non se ne ha voglia, chiudere semplicemente la bocca.

    da Edward   - venerdì, 7 marzo 2014 alle 16:14

  27. @Edward, ci conosciamo forse? Lei sa cosa faccio io nella vita? Mi lamento quanto mi pare e piace e ne ho ben donde, e stia tranquillo che non mi lamento a prescindere. Che siamo un popolo di servi rincoglioniti lo penso e lo dico. Cerchi lei di pensare con la propria testa invece di accettare supinamente quello che sta succedendo in questo Paese. Oltre a studiare e riempirci la bocca di nozioni dovremmo essere in grado di sviluppare un pensiero critico personale, quello che manca a parecchia gente. Passo e chiudo perché non ho tempo né tanto meno voglia di stare a sentire i soliti discorsi fritti e rifritti, fateli tra di voi che vi comprendete vi assomigliate e vi pigliate!

    da ginevra   - venerdì, 7 marzo 2014 alle 19:34

  28. Non vedo cosa possa interessare chi lei sia e cosa faccia nella vita. Dica pure quello che vuole, per carità. In Italia tutti parlano di tutto, sono esperti di ogni cosa: sarà anche per questo che va tutto così male?
    Io penso che sarebbe meglio se ognuno parlasse di ciò che conosce. Se si parla di reattori nucleari io sto zitto. Se si parla di letteratura inglese io sto zitto. Non scorgo alcun “pensiero critico personale” nel suo scritto, solo rabbia e mancanza di argomentazioni.
    Infine, non capisco il riferimento al “voi” che vi assomigliate, ecc. ecc.: “noi” chi?

    da Edward   - sabato, 8 marzo 2014 alle 02:27

  29. Edward, senza alcuna polemica, non credo che sia il caso di lasciare a discutere di politica gli “intellettuali” patentati che ne scrivono nei giornali. La politica ti viene a prendere a casa, ti chiede di esprimerti, anche di arrabbiarti, tocca a tutti – anche se ne parliamo con espressioni da bar.
    E mi sbaglierò, ma credo sia naturale per molti guardare con spirito critico (sospetto, fastidio) una manovra di palazzo – difficile da capire per molti elettori (mica dei servi rincoglioniti, perfino gente che legge i giornali, per dire) – che vede protagonista il partito di maggioranza, manovra che apparentemente non rafforza la stessa maggioranza in parlamento? Si può guardare con occhio critico i suoi protagonisti e i sostenitori esaltati, a partire dal premier che in un paio di settimane smentisce se stesso (“mai con una manovra di palazzo” – e se si comincia così, vatti a fidare…; per inciso, io non mi fido: si era già sbagliato a proposito di quel modernizzatore Marchionne). Si può detestare il codazzo di quelli che fino a ieri lo criticavano e ora lo dipingono salvatore della patria? Si può guardare con fastidio questo assalto al carro del vincitore, lo zelo adulatorio?
    Se il metodo è il merito, si può essere infastiditi dalla spocchia del personaggio Renzi, che non è solo formale, come si è visto appunto nella manovra che lo ha portato a palazzo?
    soprattutto, credo sia salutare trovare ridicola, fastidiosa, quella scenetta a scuola così penosamente simile ai “meno male che silvio c’è” (anche senza andare fino in Corea, o tornare al ventennio) che se non l’ha certo voluta Renzi, qualche zelante servitore – forse sì, un po’ rimbambito – l’avrà partorita.
    saluti

    da gabriele   - sabato, 8 marzo 2014 alle 10:00

  30. Gabriele, certamente sarebbe folle lasciare discutere di politica gli intellettuali. Ma altrettanto sbagliato, e pericoloso, è non informarsi e sparare a caso, nel mucchio, ripetendo le frasi dette da qualcun altro.
    Anche questa è manipolazione, la più insidiosa. Convincere masse di ignoranti – nel senso che ignorano – che sia uno scandalo avere un presidente del consiglio non eletto dal popolo. E’ sempre stato così, basta leggere la costituzione, non essere intellettuali
    Le critiche si possono e devono fare, ma a ragion veduta. Se si parla di aprire una centrale elettrica, il mio parere conta poco: o dico la mia con umiltà e senza fare il saccente, o studio il problema, mi formo un’opinione e poi ne discuto. Dare fiato alle trombe tanto per aprire la bocca è dannoso per se stessi e per gli altri.
    Poi, anche io ho mille perplessità su Renzi, così come su tutti gli altri attori della scena politica attuale. Non è un discorso di antipatia o simpatia, non me ne frega niente che il presidente del consiglio sia simpatico, può essere anche odioso ma deve essere capace. Fermandosi alle apparenze diventa davvero una guerra tra tifosi, poco interessante. A quel punto meglio seguire il calcio.

    da Edward   - sabato, 8 marzo 2014 alle 13:14

  31. Diciamola così. Come sempre la nostra Costituzione ha ragione. Sarebbe assurdo che il popolo, inteso come massa, possa avere l’obiettività di scegliere la persona giusta per fare il Capo del Governo. Sarebbe anche in tal caso capace di scegliere il solito “Barabba”. Dove c’è popolo c’è ignoranza aveva sentito rispondere una mia zia direttamente da Giosuè Carducci quando alcuni ragazzini lo prendevano in giro per la sua folta barba. Gli dicevano scherzando dove c’è bosco ci sono animali… Non so se l’aneddotto sia effettivamente vero… Così me l’hanno raccontato e mi sembra carino e calzante riportarlo in questo contesto… La nomina del primo ministro spetta esclusivamente al Capo dello Stato il quale essendo eletto dal Parlamento rappresenta una solida garanzia per i cittadini. Detto questo trovo assolutamente fuori “etica” la scelta fatta su personaggi praticamente sconosciuti ai più, i quali a forza di fatti più in là e di eventuali aiuti velati fossero riusciti alla velocità della luce a ricoprire cariche enormi di potere. Non sono per esempio 1800000 mila voti ottenuti alle primarie di qualsiasi partito le garanzie più idonee per essere ben governati. E’ stato il pdl il primo partito a far credere al popolo bue che bastasse il nome del capo scritto sul simbolo elettorale a codificare la scelta obbligata del Presidente del Consiglio. Comunque, detto fra noi, gli esiti elettorali dovrebbero avere sempre un grosso peso nei criteri di scela.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 8 marzo 2014 alle 16:01

  32. D’accordissimo con Lei Vittorio

    da Edward   - domenica, 9 marzo 2014 alle 08:18

  33. I governi si fanno in Parlamento, certo: il Governo Renzi è legittimo.
    Però – ripeto – non è facile capire in che modo una stessa maggioranza parlamentare dovrebbe garantire un governo migliore, efficace. (Fra l’altro i Parlamenti si fanno col voto, e ad uno stallo del genere prima o poi si dovrà uscire tornando a votare; per non citare il fatto che i precedenti governi sono frutto di coalizioni che erano state categoricamente escluse agli elettori, al momento di chiedergli il voto).
    Non si capisce quale fiducia speciale debba meritare chi fino a ieri dice “mai al governo con una manovra di palazzo”, e poi… Non hai mantenuto la parola, per forza diffiderò delle tue prossime promesse.
    Non si capisce in che modo sarebbe diverso dai precedenti: vedi le manovre di cui sopra.
    Non si capisce come possa farci credere di non conoscere la storia dei suoi sottosegretari: ma in questo senso gli do’ atto di aver ottenuto delle dimissioni di quel tale (ha recuperato dei punti).
    Non si capisce – soprattutto, questo mi preoccupa – COSA intende fare, nel merito: ad es., cosa sarebbe il job act? (vista la sua fascinazione per Marchionne, di cui si è tardivamente pentito, sono preoccupato); la famosa riforma elettorale, che a me proprio non piace (milioni di voti resterebbero senza voce in parlamento), come hanno scritto in tanti, pare che non sia proprio in linea con la famosa Costituzione (ma certo in linea con le esigenze del Berlusca, e probabilmente finirà per piacere alla Lega). (Per inciso, trovo estremamente miope ritagliarsi una riforma elettorale misurata sugli equilibri elettorali del momento, e su quelli che si ritengono i propri punti di forza – Renzi è convinto di vincere al ballottaggio).
    Non mi piace quanto sia tetragono alle critiche, e la mancanza di rispetto che ha manifestato più volte pubblicamente nei confronti di molti soggetti (in questo ruolo non se lo può permettere: dopo non lamentiamoci degli orrendi vaffa del M5S).
    Tutto questo non ha proprio niente a che fare con la notevole antipatia che mi suscita il personaggio, in gran parte dovuta – lo dico a sua discolpa – alla piaggeria dei suoi numerosissimi tifosi.
    Ironizzare sulla scenetta della scuola aiuta, infine, a elaborare il senso imbarazzo, vergogna e fastidio che la stessa provoca.
    Questa sbrodolata solo per dire che criticare è sacrosanto, non capisco le accuse di disfattismo.

    da gabriele   - domenica, 9 marzo 2014 alle 09:29

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