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mer
20
gen 21

Fake news. Quella finta storia del rider ricco felice: La Stampa dà i numeri

PIOVONOPIETREDacci oggi il nostro veleno ideologico quotidiano, ovvero come piegare la realtà ai propri desideri e vivere felici. Chiedo scusa se dopo il solenne Giorno del Pallottoliere (ieri al Senato) mi occupo di piccole pieghe della vita reale, ma corre l’obbligo, e capirete perché. Tutto comincia la scorsa settimana, con una rubrica di Antonella Boralevi, illustre scrittrice, sull’illustre quotidiano La Stampa. Titolo: “Da commercialista a rider felice”. Storia edificante: si parla del signor Emiliano, 35 anni, che aveva uno studio di commercialista, ma “il Covid gliel’ha fatto chiudere” (sic). Lui non si è perso d’animo e ha cominciato a fare il rider, a consegnare pizze e pranzi e cene, pedalando in bicicletta per “100 km al giorno” (sic) e guadagna 2.000 euro netti al mese e in certi mesi addirittura 4.000. “Uno stipendio da manager. Ed è felice” (sic). Segue virulenta intemerata sulla dignità del lavoro, il rispetto di sé, la vergogna del Reddito di Cittadinanza elargito a due milioni e passa di persone che – manigoldi – stanno a casa a far niente, mentre potrebbero anche loro guadagnare “come un manager” consegnando pizze. Insomma una notizia, seguita dalla moraletta, la solita vecchia solfa sulla colpa dei poveri, che sono poveri e assistiti perché non muovono il culo pedalando per 100 km al dì. Troppo bello per essere vero.

E infatti non è vero.

Il rider felice non si chiama Emiliano (ma Emanuele), non ha 35 anni (37), non ha mai avuto uno studio di commercialista, fa il rider dal 2018 (quindi prima del Covid), non in bicicletta (moto), non guadagna né 2.000 né 4.000 euro al mese, ma arriva a 1.600 se lavora nove ore al giorno tutti i giorni della settimana, tutte le settimane dell’anno. Ciliegina sulla torta, viene fuori che questo Emiliano/Emanuele è un grande sostenitore del cottimo, già organizzatore di un sindacato giallo messo su di concerto con qualche azienda del settore, favorevole al contratto truffa sottoscritto solo da un minuscolo sindacato di destra che tutti i rider del regno schifano e denunciano come abusivo.

Tutto benissimo: la storiella edificante che la signora Boralevi usa per insultare chi è costretto a chiedere un aiuto allo Stato è un tale concentrato di menzogne, imprecisioni e assurdità perfettamente ricamate da rasentare il falso ideologico. Qualcuno – en passant – fa notare che al regime di paghe attuale per incassare 4.000 euro netti consegnando pasti bisognerebbe correre dalle 18 alle 20 ore al giorno, sette giorni si sette, ma pazienza, basta imparare a dormire pedalando.

Naturalmente non è l’incidente giornalistico della signora Boralevi che ci preoccupa, anche se ha provocato parecchie contusioni alla realtà, alla verità e al buonsenso. La parte illuminante della storia è invece il sottotesto, antico ma mai morto: i poveri (sette milioni e passa, nel Paese) non hanno dignità né rispetto di sé, mentre il signor Emiliano/Emanuele, la cui storia (inventata) sembra alla signora Boralevi “non di ‘colore’, ma di speranza” (sic), ci dà una lezione di vita. Insomma, un esempio per tutti quegli sciagurati che stanno sul divano a far niente incassando un lauto (?) assegno mentre potrebbero fare la Milano-Sanremo carichi di pizze tutti i giorni, vivere felici, e perdipiù mostrare con il loro luminoso esempio che i poveri d’Italia, Covid o non Covid, sono gente senza dignità. Una buona dose di veleno ideologico, insomma, un po’ di sale soavemente liberista sulle ferite aperte di chi non ce la fa e chiede aiuto invece di pedalare. Che stronzi, eh?

7 commenti »

7 Commenti a “Fake news. Quella finta storia del rider ricco felice: La Stampa dà i numeri”

  1. faccio parte di quei vecchi torinesi che da decenni chiamano ‘la busiarda’ (la bugiarda) il quotidiano di proprietà degli Agnelli;

    basta sapere chi sono i proprietari de La Stampa per capire che i giornalisti di tale quotidiano sono a libr-paga degli Agnelli/Elkann, dunque…

    forse vale la pena ricordare quanto segue…

    da chi ricevono lo stipendio, i giornalisti dei quotidiani:

    un elenco (includente i principali proprietari di quotidiani)

    dagli AGNELLI / ELKANN (attraverso società da essi controllate) i giornalisti di:

    — Gazzetta di Mantova
    — Gazzetta di Modena
    — Gazzetta di Reggio
    — Il Mattino di Padova
    — Il Piccolo (Trieste)
    — Il Secolo XIX (Genova)
    — Il Tirreno (Livorno)
    — La Nuova Ferrara
    — La Nuova Sardegna (Sassari)
    — La Nuova Venezia
    — La Provincia Pavese
    — LA REPUBBLICA
    — LA STAMPA
    — La Tribuna di Treviso
    — Messaggero Veneto (Udine)
    — Tuttosport (Torino)

    da ANGELUCCI i giornalisti di:
    — Il Tempo (Roma)
    — LIBERO

    dai proprietari di ATHESIS spa (Verona) i giornalisti di:
    — Brescia Oggi
    — Dolomiten (Bozen/Bolzano)
    — Il Giornale di Vicenza
    — L’Arena (Verona)

    da BERLUSCONI i giornalisti di:
    — IL GIORNALE

    da CAIRO i giornalisti di:
    — CORRIERE DELLA SERA
    — La Gazzetta dello Sport (Milano)

    da CALTAGIRONE i giornalisti di:
    — Corriere Adriatico (Ancona)
    — Il Gazzettino (Venezia)
    — Il Mattino (Napoli)
    — Il Messaggero (Roma)
    — Nuovo Quotidiano di Puglia (Lecce)

    da CIANCIO i giornalisti di:
    — La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari)

    dalla CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA i giornalisti di:
    — Avvenire

    dalla CURIA di BERGAMO i giornalisti di:
    — La Provincia (Como / Lecco / Sondrio)
    — L’Eco di Bergamo

    da MONTI i giornalisti di:
    — Il Giorno (Milano)
    — Il Resto del Carlino (Bologna)
    — La Nazione (Firenze)

    ovviamente i giornalisti retribuiti dai ‘capitalisti’ sono liberi di scrivere quel che ritengono giusto, secondo la propria coscienza.

    O NO?

    da giovanni   - mercoledì, 20 gennaio 2021 alle 11:03

  2. Vabbe dai i giornaloni, dalla busiarda come ha ricordato Giovanni sono il braccio dei potentati, corsera in che mani è finita e repubblica diventata della famiglia torinese sono diffusamente barzellette, in questi giorni hanno sponsorizzato il neo patriota di sta cippa insieme alle Tv.

    Come si fa ad asserire che un commercialista in difficoltà, unico al mondo nel suo genere, è diventato ricco con i disperati che portano pranzo-cena a casa, tocca non fare spargere la voce, altrimenti l’Africa si svuota per pedalare a portare scatoloni sulla schiena.

    Ma a parte chi compra i giornali, quei pochi, è in Tv che la realtà viene distorta in modalità assurda, prima il verdognolo ora la sorrate d’Italia lì fanno apparire come degli statisti.
    Persino lady mastella le ha ricordato dell’air scilipoti…

    Povera Italia, poveri noi!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 20 gennaio 2021 alle 12:16

  3. Aggiungo una nota importante

    L’illustre Giannini, direttore del giornale torinese, domenica nel suo editoriale ha adombrato coinvolgimenti di Conte su opache trame tra servizi segreti e presunti misteriosi poteri.

    Il tutto in uno scoop senza capo, né coda, altro che lato sciocchezze borallevi…

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 20 gennaio 2021 alle 14:23

  4. Glielo invio di nuovo il commento, evidentemente ci sono problemi di visione una tantum.

    Vabbe dai i giornaloni, dalla busiarda come ha ricordato Giovanni sono il braccio dei potentati, corsera in che mani è finita e repubblica diventata della famiglia torinese sono diffusamente barzellette, in questi giorni hanno sponsorizzato il neo patriota di sta cippa insieme alle Tv.

    Come si fa ad asserire che un commercialista in difficoltà, unico al mondo nel suo genere, è diventato ricco con i disperati che portano pranzo-cena a casa, tocca non fare spargere la voce, altrimenti l’Africa si svuota per pedalare a portare scatoloni sulla schiena.

    Ma a parte chi compra i giornali, quei pochi, è in Tv che la realtà viene distorta in modalità assurda, prima il verdognolo ora la sorrate d’Italia lì fanno apparire come degli statisti.
    Persino lady mastella le ha ricordato dell’air scilipoti…

    Povera Italia, poveri noi!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 20 gennaio 2021 alle 14:47

  5. Terzo tentativo, sarà la volta buona?

    Vabbe dai i giornaloni, dalla busiarda come ha ricordato Giovanni sono il braccio dei potentati, corsera in che mani è finita e repubblica diventata della famiglia torinese sono diffusamente barzellette, in questi giorni hanno sponsorizzato il neo patriota di sta cippa insieme alle Tv.

    Come si fa ad asserire che un commercialista in difficoltà, unico al mondo nel suo genere, è diventato ricco con i disperati che portano pranzo-cena a casa, tocca non fare spargere la voce, altrimenti l’Africa si svuota per pedalare a portare scatoloni sulla schiena.

    Ma a parte chi compra i giornali, quei pochi, è in Tv che la realtà viene distorta in modalità assurda, prima il verdognolo ora la sorrate d’Italia lì fanno apparire come degli statisti.
    Persino lady mastella le ha ricordato dell’air scilipoti…

    Povera Italia, poveri noi!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 20 gennaio 2021 alle 15:09

  6. Buonasera Alessandro, sei incappato in una clamorosa svista, il rider felice ha pure l’opportunità di restare magro con i suoi 100 km al giorno! Tutte a lui le fortune…

    da Marco Franchini   - mercoledì, 20 gennaio 2021 alle 16:13

  7. Beh! A parte la” famosa busiarda” di cui Giannini è il valido e nuovo direttore nonché testimonial !!! Sulla boralevi ( minuscolo)stenderei un pietosissimo lenzuolo funerario ( naturalmente solo come scrittrice !)

    da Elena   - mercoledì, 20 gennaio 2021 alle 22:54

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