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“L’orso vivo o morto”. Ma M49 fugge

fatto16 luglioBello come un orso, forte come un orso. E poi è un orso. Di più. E’ il Papillon degli orsi, uno capace di scappare da un recito elettrificato a settemila volt, alto alcuni metri, davanti al quale (non al quale orso, al quale recinto) il governatore del Trentino Maurizio Fugatti (Lega) si è fatto immortalare per dire che non è un orso normale, ma una specie di orso superman.

Dunque il Fugatti, che aveva fatto catturare l’orso e lo aveva fatto trasferire in quella specie di centro di accoglienza per orsi col filo spinato elettrico contro il parere del ministero dell’ambiente, ora si ritrova con un orso scappato (senza radiocollare, tra l’altro) e ha dato ordine di sparare a vista. Non possiamo accoglierli tutti (nemmeno gli orsi). Legittima difesa. Grave turbamento. Eccetera eccetera.

Ah, delizioso dettaglio nel dramma della caccia di armati a un disarmato: l’orso si chiama M49, e ora fate voi, ma pensare che un governatore leghista dia ordine di abbattere qualcuno che si chiama M49 è uno scherzo davvero sorprendente. Non mi intendo di nomi da orsi (ero rimasto a Yoghi) ed è probabile che M non stia per “milioni”, ma insomma, di tutti i numeri che ci sono, proprio un fuggiasco che si chiama M49… Lui rischia la fucilata, ma noi la metafora l’abbiamo presa in pieno. Bastano i titoli di cronaca per strappare il sorriso storto: “La Lega a caccia di M49″, oppure “M49, sparare a vista”, o “M49, dov’è finito?”. Ah, saperlo (e non vale solo per l’orso).

L’ordinanza che permette l’abbattimento sembra un ordine dei marines, e ci si immagina il bosco di quelle parti come teatro di squadre Swat che cercano nel buio, con mirini laser, il clandestino che ha lasciato il centro. Probabilmente è tutto più rustico, ma più o meno ci siamo, una caccia è sempre una caccia.

Però, però… Dal Ministero dell’ambiente è arrivata alla Provincia di Trento una diffida: M49 non deve essere abbattuto. Anche gli animalisti dicono che catturarlo è stato un errore, che ora sarà più impaurito, che togliergli il radiocollare è stato un altro errore e che, insomma, M49 rischia di pagare per errori non suoi. Così M49 rischia di diventare un altro attrito, l’ennesimo, tra 5stelle e Lega, nuovo motivo di lite. A ben vedere, sembra che ci sia più scontro per M49 che per i 49 milioni spariti da via Bellerio, che passarono via come acqua fresca (pagabile in ottant’anni di comode rate).

Ora, non resta che fare il tifo per M49. Non solo perché tra un governatore leghista (ma anche non leghista) e un orso preferiamo l’orso, ma anche perché è giusto che le metafore facciano il loro corso, vadano fino in fondo, la dicano tutta. Ora abbiamo la Lega che insegue per i boschi M49, che non si trova. Dove sarà finito? Nei boschi vicini? In conti cifrati all’estero? Lussemburgo? Mosca? Che figura, però: Putin sarebbe comparso tra le fronde, supemacho a torso nudo, freddo come un killer per giustiziare il fuggiasco dissidente M49. I leghisti trentini se lo sono fatti scappare sotto il naso e ora tengono il dito sul grilletto contro il parere del ministero. Non c’è più il vecchio Bossi che tuonava “le pallottole costano 300 lire”, adesso c’è questo qui dei bacioni, forte coi debole e debole coi forti. Corri, M49, corri!

4 commenti »

4 Commenti a ““L’orso vivo o morto”. Ma M49 fugge”

  1. Alessandro, non vuole essere una provocazione ma è cosa che ritrovo ormai sempre di più ed allora forse sbaglio io. Dimmi.
    Vaghe riminiscenze scolastiche mi rammentano che “ai quali” ecc. si riferisce ad esseri viventi mentre per gli oggetti “inanimati” si userebbe “cui” ecc.
    Vero o falso?
    Grazie e pochi complimenti: ti leggo con gusto, ergo…
    E ti leggo tutto.

    da gabriella carnino   - martedì, 16 luglio 2019 alle 14:07

  2. Ciapa ciapa al maruchein (operazione M49: trattasi di pericoloso orso di colore clandestino. Fuggito? Fatto fuggire? Mah!…). La caccia è aperta. Buon divertimento.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 12:31

  3. A Villetta Barrea il cervo lo chiamiamo Oreste, a Scanno l’orsa la chiamiamo Gemma, noi tolleriamo loro e loro tollerano noi….

    da Carlo   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 15:16

  4. Non mi ero molto interessata a questa storia, ma l’articolo è splendido!

    da Irene   - domenica, 21 luglio 2019 alle 16:18

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