Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
20
dic 17

Dalle necropoli a Yalta: le volte in cui MEB tentò di piazzare la banca

219438FD-A168-4620-8A59-E38AC2B70A05L’elenco delle persone importanti con cui Maria Elena Boschi ha parlato di Banca Etruria verrà pubblicato a dispense: sono centoottantasei volumi di quattrocento pagine l’uno, elegantemente rilegati, ma consiglio di tenere un po’ di posto nella libreria per quando usciranno gli aggiornamenti, come una volta l’Enciclopedia Britannica. Tutti gli incontri sono stati smentiti dall’interessata, anche con roboanti annunci di querele. Nella grande opera non mancano spunti storici, di costume, le ricostruzioni testimoniali, alcune tavolette di cera, papiri, molti sms, che – come dice la stessa Maria Elena al Corriere – lei cancella raramente e quindi può usare per sputtanare o intimorire qualcuno di qui e di là, se dovesse servire.
Già in alcune necropoli etrusche sono state rinvenute iscrizioni e figure evocative che rivelano l’incessante zelo di Maria Elena Boschi. Su monete e vasellame si ritrova spesso l’effigie di questa donna bionda che tenta di vendere a tutti una banca fallita. Alcuni storici del primo secolo avanzano l’ipotesi che le ultime parole di Giulio Cesare non fossero dedicate al tradimento di Bruto, ma alla visita di una misteriosa dama, per cui prima di spirare pare abbia detto: “Oh, no, ancora quella che vuol vendermi banca Etruria!”.
Per questioni storiografiche è difficile tornare più indietro nel tempo, anche se in alcune pitture rupestri si vede chiaramente una donna che offre una banca decotta in cambio di sette pelli di mammuth, due punte di freccia e il segreto del fuoco.
Per venire a tempi più vicini, sembra che intorno al 1530 Cortés, deciso a sterminare gli Aztechi, avesse con sé una determinatissima conquistadora che lo consigliava: “Aspetta, Hernàn, prima del vaiolo proviamo a smollargli banca Etruria”. Non si sa come andò a finire, cioè se la scomparsa di alcune civiltà precolombiane vada addebitata anche a questa misteriosa spacciatrice di banche, in ogni caso lei ha tutti gli sms di Montezuma e se serve li mostrerà alla stampa.
Il Medioevo è sicuramente il periodo più difficile da ricostruire: i funzionari delle agenzie, authority, banche centrali, ministri del tesoro, consiglieri cambiavano spesso. Le testimonianze si fanno numerose, confuse, contraddittorie e sono molte le domande che restano senza risposta. Corrisponde a verità che il rogo di Giovanna d’Arco fosse alimentato, oltre che da fascine di legna, da prospetti per gli azionisti di banca Etruria? E’ vero che Bonifacio VIII era interessato all’offerta?
Di sicuro c’è che Maria Elena Boschi contattò Luigi XVI – anche grazie alla mediazione del gentiluomo uomo di corte Verdini – e che la trattativa stava per andare in porto: banca Etruria in cambio di un bilocale a Parigi, due cavalli alsaziani e un servizio di porcellane custodito a Versailles, ma quei gufi della rivoluzione francese fecero saltare l’accordo.
Pochi sanno che la famosa foto di Yalta, quella con Roosevelt, Churchill e Stalin, è un abile montaggio, e dall’inquadratura è stata cancellata Maria Elena Boschi che offriva banca Etruria al nuovo ordine mondiale. Roosevelt e Churchill non ci cascarono nemmeno per un secondo, ma Stalin ci fece un pensierino inaugurando così la tradizione dei comunisti che dicono speranzosi: “Abbiamo una banca?”. Poi non se ne fece nulla per colpa della guerra fredda. Quanto ai verbali e ai documenti custoditi nell’Area 51, in Nevada, sono secretati, ma qualcosa trapela, e sembra che una giovane donna abbia chiesto agli alieni di acquisire banca Etruria, ma senza fare pressioni.
Gli storici, com’è ovvio, studiano alacremente i molti volumi dell’opera, e cercano riscontri, anche se per una ricostruzione dei fatti sarebbero di grande importanza i numerosi sms “del mondo del credito e del giornalismo” che Maria Elena Boschi, come se fosse un avvertimento, dice di conservare.

3 commenti »

3 Commenti a “Dalle necropoli a Yalta: le volte in cui MEB tentò di piazzare la banca”

  1. Non è cambiato nulla,dall’utilizzatore finale su altri bersagli chiaramente,agli utilizzatori familiari per interessi vari.

    La storia si ripete,essendo tutto sommato simili le forze politiche degli ultimi disastri nazionali,hanno potuto,possono ancora e potranno distruggere,ringraziando buona parte dell’elettorato e una formidabile protezione che consente quasi qualsiasi nefandezza,non essendoci eco delle malefatte tra i media compiacenti.

    P.s.

    Dalle ultime dichiarazioni di Ghizzoni non ci sarà solo la biondina a querelare,ho idea l’intero giglio magico…

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 20 dicembre 2017 alle 11:43

  2. Attendo con ansia le puntualizzazioni nel merito del buon egidio, a cui risulta che le pelli di mammuth fossero molte di più e che Trotsky, ben prima di quel cattivone comunista di Stalin, avesse manifestato entusiasmo per l’acquisizione bancaria… ;-D

    I migliori Auguri di Buone Feste e di sereno 2018 a te Alessandro ed ai commentatori del post.

    da degiom   - mercoledì, 20 dicembre 2017 alle 14:26

  3. Buone festività anche a te,degiom

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 20 dicembre 2017 alle 22:05

Lascia un commento