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nov 15

“Oriana scusaci”? Non ho capito bene di cosa dovrei scusarmi…

Fatto181115Ogni conflitto ha i suoi effetti collaterali, e questo si sa. Non deve stupire dunque che in Italia l’effetto collaterale abbia un nome e un cognome: Oriana Fallaci. Resuscitata grazie agli assassini di Parigi nelle classifiche dei libri e nel rumore di fondo dei social network, la sora Oriana si è meritata anche una specie di panegirico sul Corriere della Sera, con tanto di “scusaci Oriana” e “risarcimento postumo”, e altre amenità confezionate con il noto barbatrucco de “la rete dice”. Insomma, ad ogni pallottola sparata da assassini integralisti, ci tocca per contrappasso rileggere brani degli integralisti nostri: i Salvini, i Belpietro e compagnia belligerante (armiamoci e partite, ça va san dire), con sottofondo delle intemerate un po’ isteriche della nota scrittrice, una che metteva nello stesso fumante calderone chi si fa esplodere nei mercati e chi fa pipì vicino ai monumenti di Firenze, per dire della profondità di analisi.
E va bene, prendiamo atto. Dunque, la versione riveduta e corretta è che bisogna chiedere scusa alla signora Fallaci, ma scusa di cosa, alla fine non si capisce. Riassumiamo: all’indomani dell’11 settembre 2001, il primo clamoroso, spettacolare, micidiale, schifoso atto di guerra dell’integralismo, la signora Fallaci diede voce alla pancia del mondo, parlando di guerra di civiltà, occidente colpevole di “buonismo e collaborazionismo, coglioneria e viltà”, insomma precedendo di un decennio abbondante le sottili argomentazioni di un Salvini. Bene. Quelle scenate da anziana signora – tipiche dei molto spaventati che dicono: non ho paura – furono diffuse per pagine e pagine sul primo quotidiano nazionale, rilanciate, sottoscritte. I libri con quelle ricette moderate (dichiariamogli guerra e sterminiamoli tutti, con tanto di insulti alla religione di un miliardo di persone sul pianeta) vennero stampati in milioni di copie, fecero per qualche tempo la fortuna dell’editore (lo stesso del Corriere, peraltro), divisero e fecero discutere, assumendo un valore di gran lunga superiore alla loro sostanza.
E ora si scopre che dovremmo dire “scusaci Oriana”. Ma scusaci di cosa? No, perché di solito si chiede scusa quando uno dice una cosa giusta, non lo si ascolta, si fa il contrario, e dopo anni si scopre che aveva ragione lui e allora si dice: scusa. E qui casca l’asino. Perché invece, negli anni che seguirono l’11 settembre 2001 non si fece il contrario di quello che predicava la sora Oriana, ma si fece esattamente quello che chiedeva lei. Una guerra “di civiltà” che fece almeno centomila morti civili in Afghanistan, cui seguì una guerra illegale in Iraq con un milione di morti civili, la deposizione di un dittatore con conseguente consegna del paese e della regione a bande armate e assassini che adesso se ne vanno sparacchiando per l’Europa e il mondo. Insomma: non è che Oriana suggerì di dispensare fiori e cioccolatini. No. Suggerì invece esattamente quello che mister Bush e mister Blair (supportati da alcuni personaggi minori tra cui l’esimio Berlusconi) fecero: una guerra indiscriminata e feroce che non risolse nulla e che peggiorò la situazione. Tanto che anche mister Blair – inspiegabilmente rimasto faro per qualche blairiano rinato che abita e governa qui – ha candidamente ammesso che fu proprio quella guerra a determinare le condizioni per la nascita dell’Isis. Insomma, a tirare le somme, l’assunto per cui la Fallaci aveva ragione e non le si diede retta è fortemente campata per aria. Anzi è proprio il contrario: la Fallaci aveva torto e le si diede fin troppo retta, ed eccoci dove siamo. Il che a rigor di logica dovrebbe tradursi in una condizione speculare e contraria: non Oriana scusaci, ma Oriana (e tutti i fallaci fallaciani) chiedete scusa.

33 commenti »

33 Commenti a ““Oriana scusaci”? Non ho capito bene di cosa dovrei scusarmi…”

  1. Sarebbe stato meglio aver dato retta a Terzani…

    da Carla   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 09:51

  2. Il suo è un articolo da incorniciare,fortunatamente nella sempre più diffusa dabbenaggine nazionale c’è ancora qualcuno che si distingue.

    Aggiungendo l’ulteriore idiozia nell’aver deposto un altro dittatore sanguinario,quello libico s’intende,ecco i risultati che vanno dagli sbarchi senza fine,al terrorismo fondamentalista sempre più rinvigorito.

    E questi altro che chiedere scusa,il titolo del Giornale di sabato mattina esclude ogni dubbio.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 10:13

  3. Scusate il lapsus,anche se non è zuppa ma pan bagnato….

    Il giornale in questione è “l’eccellente” Libero

    Sorry

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 10:25

  4. Non concordo. Se non erro disse anche di diffidare dell’immigrazione musulmana in Europa. Non mi sembra le sia stato dato retta.
    Azzerare l’immigrazione musulmana, boicottare chi tra loro non vuole integrarsi ed espellerne, legalmente, il massimo mi sembra un buon punto di partenza.

    da Laurent   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 12:05

  5. bravissimo Alessandro

    da federico_79   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 12:24

  6. Per Laurent:
    no, a me sembra un pessimo punto d’arrivo. Prendersela con chi scappa dall’Isis non mi sembra una grande idea per combattere l’Isis (e molti degli assassini di Parigi erano francesi che vivevano in Francia, non profughi)

    da Alessandro   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 14:10

  7. Egregio signore, Lei o non ha letto tutti i libri della Fallaci o il Suo pregiudizio non le ha consentito di comprendere la verità che traspira da ogni pagina che riguarda l’Islam negli scritti della “Sora” Fallaci.
    Quindi posso solo dedurre che Lei è una emerita testa di c… (Non è cuoio).
    55 anni sottratti all’agricoltura!

    da Saramorfeo   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 15:59

  8. Ecco, basterebbe “la verità che traspira”… non dirò altro

    da Alessandro   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 16:27

  9. Alessandro, le persone che scappano dall’ISIS sono insicurezza nei Paesi confinanti, in primis Turchia e l’araba Giordania, paesi entrambi sunniti. Una volta lasciata la Siria non hanno più ragione di scappare. Sono favorevole ad aiutare finanziariamente i paesi confinanti che si fanno carico di loro e ad ospitare qualche Druzo o Cristiano, che potrebbero essere oggetto di persecuzioni in quei paesi.
    Infine, ti vorrei ricordare che queste persone non erano Francesi ma meri cittadini francesi o belgi, i Francesi non solgono infatti dare nomi arabi ai propri figli.
    Grazie di rispettare la Francia ed il suo popolo, non negando ad essa la propria identità.

    da Laurent   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 16:29

  10. Gentile Alessandro,
    grazie per questo articolo e per tanti altri.
    Sono rare le persone che abbiano insieme leggerezza e profondità: trovo che lei sia tra queste.
    Leggo spesso i suoi pezzi nelle mie classi, per la sostanza ma anche per la forma.
    Imparare il dubbio, l’autocritica, l’umorismo: sono obiettivi non meno importanti della perifrastica passiva.
    Buon lavoro.
    Stefano

    da Stefano Rossetti   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 17:18

  11. il problema di Oriana Fallaci era sicuramente il tono usato, forse è proprio a partire da quelle discussioni che si è smesso definitivamente di ragionare sulle cose serie e si è preferito buttarla in rissa. Insulti compresi, come nel commento n.7
    In questi giorni io ho pensato a come sono stati trattati i profughi siriani: erano e sono persone come noi, abitavano in città dove si viveva bene (Beirut era il rifugio degli italiani in fuga dal fisco…), insomma a Damasco è stato peggio che a Parigi. Eppure.
    Altro pensiero: nel 2001, poco prima delle twintowers, ci fu un analogo problema di profughi respinti, mi ricordo l’Australia che faceva voce grossa contro i barconi, e altro ancora. Sono cose che si pagano. Purtroppo, a pagare sono le persone come Valeria Solesin, e tante altre persone incolpevoli.
    A proposito, nei dibattiti recenti sulle armi in casa (eccetera) nessuno si è ricordato del Prosperini, qui in Lombardia, che sulla propaganda per le armi aveva costruito un castello da 30mila preferenze e passa. Poi è finito in galera, patteggiamenti, e non so ancora come è finita l’accusa di traffico d’armi con l’Etiopia, perché pare che non interessi a nessuno, cosa succede in Etiopia, in Eritrea, a Damasco, in Nigeria con Boko Haram, eccetera eccetera.
    Quanta gente che casca giù dal pero, eredi della Fallaci compresi.
    (e un abbraccio di solidarietà agli ebrei di Milano, oltre che a quelli di Parigi, anche loro vittime incolpevoli…)

    da giuliano   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 18:06

  12. Più volte in passato ho inviato post che riguardavano la scrittrice Oriana Fallaci al Blog del giornalista Claudio Sabelli Fioretti (ora “Blog dell’Anziano”)
    Il seguente post è datato 14/4/2002

    GENTILE SIGNORA ORIANA FALLACI
    da Vittorio Grondona

    Vorrei dirLe che anch’io trovo vergognose certe cose… Per esempio trovo vergognoso che persone intelligenti, o presunte tali, anziché utilizzare la propria intelligenza, la propria popolarità e la propria cultura per mitigare le vergogne che purtroppo esistono nel mondo, si danno da fare invece per alimentare l’odio verso l’una o l’altra parte…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 19:38

  13. Geniale il commento di chi “comprende verita’ da ogni pagina”, la dimostrazione di come il sonno della dialettica generi mostri retorici.

    A parte questo, un ottimo e preciso punto di vista, caro Alessandro, sulla sopravvalutatissima Oriana nazionale.

    da Elektro   - mercoledì, 18 novembre 2015 alle 22:34

  14. Bravo Alessandro, hai detto qualcosa di sinistra!
    Penso purtroppo che dobbiamo prepararci a tempi da lupi …

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 00:55

  15. Non sono d’accordo solo sull “armiamoci e partite”: ricordo che Belpietro ha pagato di persona le sue idee, subendo un attentato. O no?

    da Sergio   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 09:22

  16. Non condivido le affermazioni della Fallaci dopo l’undici settembre. Trovo il suo commento riduttivo e superficiale. E’ stata una grande giornalista. Sta riducendo il percorso e gli scritti di una grande giornalista al suo ultimo lavoro che, per inciso, non condivido. I suoi scritti, sul Vietnam, su Alekos Panagulis, l’interviste a Khomeini, sulla condizione delle donne. Veniamo valutati per ciò che abbiamo fatto nella nostra vita e non per un cancro che ci ha divorato la mente.

    da Gabriella   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 11:52

  17. Cara Gabriella,
    la carriera della Fallaci è stata lunga e, a tratti, luminosa.
    Ma se legge bene il pezzo capirà che la Fallaci di cui si parla è quella che a lei non piace, quella de La rabbia e l’orgoglio. E’ triste che le ultime prove della carriera della signora si siano mangiate quel che di buono c’era prima… ma tant’è: la Fallaci a cui dovremmo “chiedere scusa” non è quella del Vietnam o di Panagulis, ma questa qui. E se se ne parla oggi non è per la giornalista anni Settanta, ma per la teorica della guerra di civiltà

    da Alessandro   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 12:01

  18. Concordando completamente (come assai spesso succede) nel merito dei contenuti del post di Alessandro,

    Con riferimento ai post numero 2 e 3 inviati dal sig. Ivo Serenthà (che saluto e con cui condivido piacevolmente la frequentazione di vari altri blog) ed alla sua inversione nell’indicare la testata dei quotidiani…

    D’altronde è risaputo che:
    – Il giornale non è libero
    – Libero non è un giornale… ;-D

    da degiom   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 12:47

  19. Si degiom,libero risulta parecchio occupato,e con i versamenti del contribuente,ed è l’aspetto più odioso.

    Un caro saluto

    da Ivo Serenthà   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 12:59

  20. Ehm… No!

    Con riferimento invece al post numero 15 in cui il signor Sergio ricorda il (presunto, assai presunto) attentato a belpietro…

    Detto che unico testimone dell’oscura vicenda è lo stesso belpietro e che il misterioso attentatore (o quanto meno la sua ombra) evanescente, ectoplasmatico, etereo come l’araba fenice, ha comunque suscitato più simpatia che reprimende…

    L’unica certezza relativa a tale episodio risultano gli interi volumi di letteratura satirica vergati da innumerevoli umoristi, amatoriali e/o professionisti, a cui ha dato lo spunto… ;-D

    da degiom   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 13:00

  21. beh, sì, ero ironico! titolerei il mio intervento : “Bastardo attentatore”

    da Sergio   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 13:53

  22. Mi domando per quale ragione (pur coscendola) su questo blog, o almeno per questo argomento, tutti esprimono parere favorevole e nessuna voce critica.
    Forse che tutti quanti, e solo loro, rappresentano il pensiero nazionale?

    da Saramorfeo   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 15:07

  23. Una ulteriore domanda: perché il mio primo commento è stato subito pubblicato ed il secondo figura “in attesa di approvazione”?

    da Saramorfeo   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 15:10

  24. Gentile Saramorfeo,
    se legge spesso qui sa che i commenti negativi e anche polemici e anche pieni di insulti (poco ma capita) vengono pubblicati, lei che qui mi ha dato della “testa di c…” (e che, ha paura a scrivere “cazzo”?) senza essere censurata dovrebbe saperlo.
    Ma la ringrazio della domanda che mi permette di parlare a tutti (anche quelli che non insultano, diciamo)
    a) approvo i commenti appena li vedo, di norma, ma può essere che stia facendo altro, tipo lavorando, o in riunione, o anche cose più piacevoli (mi accade), e allora i commenti aspettano un po’… non solo i suoi, ma tutti i commenti. Di norma, comunque, l’approvazione e pubblicazione è quasi immediata
    b) non blocco né censuro alcun tipo di commento a meno che non contenga cose che potrebbero mettere nei guai me e chi scrive (diffamazioni, accuse non provate e in generale cose da codice penale). C’è una forte pregiudiziale antifascista quindi anche gli inneggianti al duce e simili schifezze vengono bloccati, ma è successo raramente.
    c) in generale i commenti migliori sono quelli che fanno fare un passo avanti al dibattito e/o aggiungono qualcosa di sensato. Non è il caso dei suoi che però, come vede, vengono pubblicati ugualmente…
    saluti

    da Alessandro   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 15:28

  25. Aggiungo una cosetta:
    mi chiede come mai non è stato pubblicato il suo commento tre minuti dopo averlo inviato… veda lei…

    da Alessandro   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 15:31

  26. Bah, è la stessa logica per cui la stessa gente vuole che ci scusiamo con Craxi, son coerenti.

    da david   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 18:36

  27. io non so se la signora Fallaci sia riuscita nel suo intento: entrare nella storia della letteratura. non sono io a doverlo giudicare

    il pezzullo (apposito diminutivo denigrativo, ndr) sulle torri le portò molta notorietà e citazioni, oltre che molto denaro, cui si racconta non fosse affatto indifferente: l’ottimo Zucconi ne storpiava il titolo in “la rabbia e il portafoglio”

    ma il vero peccato non è che sia rimasto nell’immaginario della gente e che i brogliacci (che chiamarli giornali, mi par eccessivo…) lo riesumino… abbastanza normale che chi vede salvezza in Salvini abbia il pezzullo come riferimento teorico

    piuttosto è che nessuna risonanza abbiano avute le riflessioni del Card. Martini in merito agli stessi avvenimenti. io le avevo lette, messe via ma un amico mi ha rigirato il file lunedì. se interessa ve le giro, precisato che certo non è la fede il criterio di selezione

    ma piuttosto: xché non siamo capaci di prendere il meglio di quello che riusciamo a produrre (la luminosa PRIMA parte della carriera di Oriana, il cardinal Martini….) ma invece il peggio? e siamo solo noi Italiani, o è un vezzo della nostra specie, supposta pensante ma poi forse mica tanto?

    buona serata, e un “coraggio” a chi ancora crede agli attentati di Belpietro. io nel we vado alla Scala con la famiglia, alla faccia dell’allarme

    da glk   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 18:42

  28. Buonasera,
    Pur non condividendo il contenuto del Suo articolo, come del resto é apparso evidente, mi scuso veramente di averLe dato del testa di cazzo e mi riprometto, a parte di non ripetermi in altre occasioni, di seguirLa con maggior frequenza e attenzione.
    Con i migliori saluti ed in attesa di Sua comprensione…

    da Saramorfeo   - giovedì, 19 novembre 2015 alle 19:02

  29. “Il motivo finale del mio dilemma sta nei termini con cui Bush e Blair e i loro consiglieri definiscono questa guerra. «Una guerra di liberazione, una guerra umanitaria per portare la libertà e la democrazia in Iraq». Eh no, cari signori, no. L’ umanitarismo non ha niente a che fare con le guerre. Tutte le guerre, anche quelle giuste, anche quelle legittime, sono morte e sfacelo e atrocità e lacrime. E questa non è una guerra di liberazione. […]. È una guerra politica. Una guerra fatta a sangue freddo per rispondere alla Guerra Santa che i nemici dell’ Occidente hanno dichiarato l’ 11 settembre.

    “Domanda: e se, invece di scoprire la libertà, l’ Iraq diventasse un secondo Afghanistan? E se, invece di imparare la democrazia, l’ intero Medio Oriente saltasse in aria o il cancro si moltiplicasse? Di paese in paese, con una specie di reazione a catena…”

    (La rabbia e l’orgoglio)

    Almeno legga i libri di cui parla.

    da Stefano   - venerdì, 20 novembre 2015 alle 08:50

  30. io lo avevo letto
    mi ricordavo, in effetti, della Guerra Santa all’Occidente. quindi che 2 o 3 mila mujaidin sfidano 800 mln di persone.
    e questa sarebbe una guerra?

    sulla previsione della negativa evoluzione dell’Iraq: era una possibilità. anche secondo me era un rischio concreto. ma il c.d. nation building non ha ricevuto alcuna attenzione da parte di chi doveva farlo (decine di film holliwoodiani in merito; oppure decine di studi strategici in merito, scelga come documentarsi

    presupporlo nella maniera riportata è una cosa diversa: implica un razzismo di fondo (sono bestie incapaci)che giustifica l’utilizzo dell’unico mezzo che le bestie possono capire (la violenza e la guerra)

    guerra che è fredda e decisa a tavolino: ma è corretta in quanto appunto unico mezzo

    mi scusi davvero Stefano. trovo che il contenuto della rabbia e il portafoglio sia becero, e che abbia solo cavalcato l’onda del risentimento per i noti fatti.

    diciamo che per un’aspirante scrittrice da premio Nobel (secondo lei) era lecito aspettarsi più di un esercizio volto a incassare solo dei soldi

    da glk   - venerdì, 20 novembre 2015 alle 11:48

  31. Mi aspetto leggere sul Corsera ‘Scusaci Gheddafi, avevi ragione, ti abbiamo fatto fuori per niente’ oppure ‘Scusaci Assad, avevi ragione, ma ti facciamo secco lo stesso’. Scusarsi costa niente, il resto è Realpolitik.

    da Marco da Zurigo   - venerdì, 20 novembre 2015 alle 12:57

  32. Pur non facendo parte dei fallaciani integralisti, mi hanno dato molto fastidio le sue parole poco rispettose per una donna, chiamata in modo dispregiativo “sora Oriana”, che aldilà degli eccessi, e’ stata una persona coraggiosa e intelligente. Averne, visto ciò che ci circonda.. Alla fine anche lei, Robecchi, ha dato sfogo più alla sua pancia che al suo cervello. E non si è reso migliore..

    da Stefania   - venerdì, 20 novembre 2015 alle 14:49

  33. Urca, che sensibilità… e pensare che “sora Oriana” è anche affettuoso… pensi se l’avessi chiamata come lei chiamava i musulmani…

    da Alessandro   - venerdì, 20 novembre 2015 alle 14:53

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