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Impara a comunicare: prendi a schiaffi una categoria a caso

Fatto230515Quelli che hanno fatto buoni studi e che ora di mestiere fanno i rampanti comunicatori del consenso, la chiamano “disintermediazione”. Esistendo in questo paese più “scienziati della comunicazione” che salumieri (un vero peccato) dovreste più o meno sapere cos’è. Erano “disintermediazione” i videomessaggi di Silvio Berlusconi, così come lo sono i videclip, con o senza lavagna, di Matteo Renzi. Si tratta di una disintermediazione un po’ farlocca, perché se non hai a disposizione giornali e tg che rilanciano il tuo spettacolino funziona un po’ meno, ma insomma… Esempio. C’è lo sciopero dei ferrovieri. Mediazione è parlare con le rappresentanze sindacali dei ferrovieri, capire il problema e cercare una soluzione. Disintermediazione è rivolgersi a tutti i cittadini (basta un tweet) per dire: i ferrovieri cattivi, privilegiati, maledetti, viziati, disfattisti vi impediscono di andare a Bologna.
Uguale con la riforma della scuola: essendo la stragrande maggioranza di insegnanti e studenti contrari alla riforma in votazione, ci si rivolge a tutti gli altri con una serrata propaganda, nella speranza che i cittadini tutti se la prendano con gli insegnanti che non sono d’accordo con una cosa così bella e moderna. Insomma, possiamo dire in soldoni che la disintermediazione serve a usare gli italiani per picchiare altri italiani, a mettere tanti contro pochi. Utenti dei mezzi pubblici contro tramvieri, italiani contro insegnanti, cittadini contro sindacati, eccetera, eccetera. Un giochetto che paga nell’immediato, ma che alla lunga rischia di finire a schiaffoni tutti contro tutti.
Ci sono però alcuni problemi: la disintermediazione funziona poco quando il numero di italiani da tramortire usando il consenso di altri italiani è molto alto. Potrete convincere un pendolare che il capotreno in sciopero è uno schifoso privilegiato che limita la sua libertà di prendere il treno. Più difficile sarà convincere un nipote che la nonna, dall’alto della sua succulenta pensione ai limiti della sopravvivenza, gli ruba lavoro, o futuro, o prospettive. E questo perché un ferroviere in casa ce l’hanno in pochi, e una nonna (o genitori anziani) invece in molti. E così le cose si complicano: nel caso delle pensioni (e di un obolo una tantum concesso al posto del rimborso) la propaganda e la disintermediazione non hanno funzionato benissimo. E di questi tempi per sapere se una mossa propagandistica funzione basta guardarne il nome: se funziona si chiama Renzi (gli ottanta euro), se non funziona si chiama Poletti (o Giannini, o…). Altro problemino, il fatto che la disintermediazione tende sempre a guardare in basso. Servono soldi? Blocchiamo gli stipendi agli infermieri, o l’indicizzazione ai pensionati. Basterà far credere a tutti gli altri che infermieri, o pensionati sono di ostacolo a un immaginario bene comune. Mai, dico mai, si addita ai cittadini qualche cassaforte ben fornita, che so, i manager pagati come mille lavoratori, o i grandi e grandissimi patrimoni, o le grandi rendite o le grandi aziende che portano la sede fiscale all’estero. Non a caso all’ultima Leopolda a scagliarsi ferocemente contro i pensionati non fu un giovane precario di Catanzaro, ma un finanziere milionario di Londra (Davide Serra, oggi Commendatore). Un po’ come il lupo che dice alle pecore “attente alle altre pecore! Brucano la vostra erba!”. Insomma la disintermediazione è un trucco furbetto, a volte funziona e si basa sulla certezza che le pecore litigheranno tra loro e non si mangeranno il lupo. Un vero peccato.

13 commenti »

13 Commenti a “Impara a comunicare: prendi a schiaffi una categoria a caso”

  1. Meccanismo tristemente vero che, secondo me, trova l’humus favorevole nella pigra “credulonità” della gente. È più semplice credere a un tweet che punta il dito verso qualcun altro che farsi un’opinione articolata, magari scavando un po’ più in profondità.

    da gattasorniona   - sabato, 23 maggio 2015 alle 10:35

  2. Ha scritto bene,per quadrare il cerchio tocca avere amicissimi i media che amplificano all’ossessione i concetti dei brutti,sporchi e cattivi contro la socialità quotidiana,e se vuole fare una scommessa intravedo un’altra battaglia generazionale,tramite la prossima riforma sulle pensioni,inserire flessibilità dal lavoro vorrà dire iniziare il terrorismo psicologico sugli anziani lavoratori agendo sulla pressione della fuoriuscita anticipata,altrimenti i giovani dovranno aspettare il posto di lavoro parecchi anni in più,peccato che dopo perlomeno una quarantina d’anni di versamenti,anticipare la fuoriuscita dal lavoro vorrà dire rinunciare a una parte consistente della paghetta fino a miglior vita,in parole povere ad avere problemi nel “privilegio” di permettersi una badante dovessero esserci gravi problemi di salute.

    Le lavagne,i salotti vespasiani o le colonne televisive si stanno organizzando….

    da Ivo Serenthà   - sabato, 23 maggio 2015 alle 11:08

  3. e quando ci sarà il partito unico della nazione, il sindacato unico, il preside unico, il datore di lavoro unico… la disintermediazione in cosa si trasformerà?

    da chiara   - sabato, 23 maggio 2015 alle 11:16

  4. Chiara , ci resteranno i messaggi promozionali, ‘striscia la notizia’ e ‘Matteo means business’ su CNN-italy

    da Marco da Zurigo   - sabato, 23 maggio 2015 alle 13:21

  5. occorre tornare a gridare al lupo!

    da alba   - sabato, 23 maggio 2015 alle 14:41

  6. Caro Alessandro, detto da un tuo fervido ammiratore e affezionato lettore, anche in libreria; ma sulle pensioni secondo me sbagli. Cosa abbia detto Davide Serra alla Leopolda non so, ma il ricorso contro la legge sulla rivalutazione delle pensioni è stato presentato da Federmanager. Si potrà discutere sulla soglia, ma che si riducano le pensioni “ricche”, assegnate con criteri oggi negati a chi quelle pensioni paga, lo trovo sacrosanto. Che non ne venga tutelato il potere d’acquisto, sproporzionato, mi sembra il minimo. Con immutata stima

    da enrico   - lunedì, 25 maggio 2015 alle 09:49

  7. Caro Enrico. Al di là dlele cifre immonde e indifendibili delle pensioni d’oro (ma non è questo il caso di cui si parla) chi andò in pensione con il retributivo lo fece perché la legge glielo consentiva (non solo: non c’era altro modo. Quel modo di andare in pensione non c’è più da 20 anni esatti (riforma Dini). Dunque ridiscutere pensioni molto vecchie, stabilite da un patto con lo Stato che adesso lo stato non vuole più perché non gli conviene non è bellissimo… specie se si parla di pensiuoni da 2-3000 euro (che non sono esattamente roba da nababbi). Comunque il discorso riguardava altre cose: si possono ridiscutere le pensioni anche senza additare chi le prende (del tutto legittimamemnte)come un ladro, uno che odia le giovani generaziuoni, un nemico, ecc. ecc. Sul merito si può discutere, la modalità è e resta vergognosa.

    da Alessandro   - lunedì, 25 maggio 2015 alle 09:55

  8. Ma è una mia impressione o hanno un po’ smesso di dire che sono “di sinistra ?

    da david   - lunedì, 25 maggio 2015 alle 10:36

  9. Sarò un mitomane ma secondo me il riferimento ai Bertinotti 2.0 dipende dal fatto che il web non risponde benissimo alla propaganda.

    da david   - lunedì, 25 maggio 2015 alle 17:26

  10. Ah, la “fallacia del nominare” – solo perchè ti inventi un nome per le azioni di Renzi, non dimostra che quelle azioni siano giuste o sbagliate. Le strategie di comunicazione scelte dal PD sono cosa separata dal fatto che gli insegnanti abbiano ragione o torto sulla riforma dell’educazione. Ormai siamo al gettare il fango a priori per mascherare la mancanza di argomenti.

    Noto anche che accosti il nome di Renzi a quello di Berlusconi, continuando la propaganda sinistroide subliminale.

    Concludo facendo notare che “disintermediazione” ha un significato diverso da quello che descrivi te, come dimostrato da una veloce visita a Wikipedia.

    Insomma, non ne hai imbroccata una. Fai solo disinformazione faziosa.

    da garibaldi pentito   - mercoledì, 27 maggio 2015 alle 11:37

  11. La verità è che quando si vuole “fregare” il popolo bue, i “media”, che sono nella quasi totalità agli ordini del capitale dei rispettivi proprietari, si danno da fare per lavare i cervelli e far credere per assurdo che Cristo sia morto dal freddo. E’ successo quando hanno introdotto l’IVA, quando hanno tassato la casa,quando hanno introdotto il ticket per i medicinali e così via. Si diceva, a proposito del ticket, che era necessario per togliere agli anziani la brutta abitudine di ingozzarsi di pillole (sic)… Ora tocca di nuovo alle pensioni. Vogliono mettere diabolicamente i figli contro i padri Ma davvero ci vogliamo credere?… Cari giovani era così anche ai miei tempi! Non è con i soldi dei pensionati da lavoro dipendente che si risolveranno i vostri problemi. Sarete voi a risolverli alla fine, nonostante la cattiva politica che ci ha letteralmente stravolto con provvedimenti da medioevo. Con lotte e fatiche, purtroppo, ma soprattutto, occhio al voto!…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 27 maggio 2015 alle 12:11

  12. nomfup posta il commento di alle elezioni da “business bloomberg”
    per riconquistare la sinistra, ovviamente

    da david   - lunedì, 1 giugno 2015 alle 10:04

  13. i sofismi stanno a zero , quando andavo a scuola i miei genitori non mi chiedevano quanto hai preso , ma cosa hai imparato oggi e difendevano sempre i miei docenti, che oggi ringrazio, credo che tutti possono proliferare, ma per fare i genitori molti dovrebbero seguire dei corsi

    da angela costanzo   - martedì, 18 agosto 2015 alle 12:45

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