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gio
8
gen 15

Il mitra seppellisce più di una risata

Io a quella scemenza della risata che vi seppellirà non ci ho mai creduto molto, perché poi, come si vede, un paio di kalashnikov ti seppelliscono di più. Ma è proprio in questo “mitra contro matite” che si misura tutta la follia di ieri, morte contro disegnini, e il fatto che coi disegnini – con la satira –  si possono dire cose enormi, e vere. Facevano quello, a Charlie Hebdo, e lo facevano con la tigna e la cattiveria che ci vogliono e che, senza quelle, è inutile farlo. Se si guardano le copertine degli ultimi anni, Charlie non ha risparmiato nessuno, dal pisello di Hollande alla tristezza di Allah, disgustato di essere amato da dei coglioni come gli integralisti che ieri hanno sparato. Hanno ammazzato, tra le dodici persone, Charles Wolinski, un signore di ottant’anni che ci ha fatto ridere sempre, da tanto geniale e  zozzo che era. E poi c’è qualcosa di più e di peggio, perché la satira è la più libera delle nostre libertà e attaccando quella attacchi tutte le altre. O forse alla fine è tutto più semplice: ridere di qualcosa rimane la cosa più eversiva che esista, malamente tollerata in democrazia, figurarsi presso soldati invasati che dicono di aver dio dallo loro parte. Ridere, e far ridere, necessita intelligenza, senso critico, capacità di rivelare l’assurdo anche dove nessuno lo vede, opinioni, libertà totale. Sono queste cose i veri nemici di chi ha sparato ieri a Parigi, e sono queste cose che alla fine, se le praticheremo con costanza, ci salveranno da loro. Matite contro mitra.

 

 

 

5 commenti »

5 Commenti a “Il mitra seppellisce più di una risata”

  1. Penso che in quest’occasione ci sia veramente poco posto per delle risate. Specialmente perchè questi attentatori non mi sembrano degli invasati fuori testa, ma freddi e ben addestrati professionisti del terrore.
    L’occidente si è allevato una bella serpe in seno. Combatterla sarà difficile e doloroso ma è un nostro dovere.

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 8 gennaio 2015 alle 11:22

  2. la satira ci ha liberato dalla corruzione. dalla mafia. dal cristianesimo/cattolicesimo. dalle guerre (non religiose, per soldi). dalla povertà. … e ci fa fare un sacco di risate.

    da mario   - giovedì, 8 gennaio 2015 alle 16:11

  3. Je suis ilVernacoliere

    da david   - giovedì, 8 gennaio 2015 alle 17:41

  4. Senza togliere niente alla gravità di quello che è successo, credo che i vignettisti sbagliassero bersaglio facendo satira su quello che in realtà non li riguardava. La satira ha senso quando si critica la propria cultura, il potere che si subisce sulla propria pelle. Per ridere di qualcosa bisogna starci dentro, “e quindi, da figlio infame, farle uno sberleffo”, come diceva Umberto Eco. L’Islam era molto più criticato del cristianesimo da Charlie Hebdo, che tra l’altro aveva appoggiato Oriana Fallaci. Credo che questo non vada dimenticato, per non rischiare di cadere nell’ipocrisia.

    da Irene   - venerdì, 9 gennaio 2015 alle 12:06

  5. Marjane Satrapi non l’ha detto nessuno, per dire

    da david   - lunedì, 12 gennaio 2015 alle 15:12

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