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ott 14

Il miracolo della Leopolda: c’è qualcosa “a destra del Pd”

Con le tifoserie schierate intente a sbertucciarsi come in seconda media, i dispetti tra piazze (e piazzette) contrapposte, le arrampicate sui vetri da dibattito televisivo, non è facile tentare un ragionamento complessivo. Si aggiunga che la  legge di stabilità ha ormai più versioni di una canzone dei Beatles (acustica, elettrica, in slide, versione Quirinale, merengue, heavy metal, versione europea, e altre ne verranno), e la confusione aumenta. Si aggiunga ancora che non si parla d’altro che delle differenze interne al corpo mutante della sinistra o di quel che fu (politiche… no, economiche… no, culturali… no, antropologiche, eccetera eccetera), il che mette in gioco passioni personali che certo non aiutano la serenità dell’analisi. Ma insomma, ora, alla fine ci siamo. E siccome non sono più i tempi della nostalgia, dei gettoni, dei rullini e di Lenin, non faremo la solita domanda: Che fare?, ma ci chiederemo più smart e friendly: and now?
Certo, c’è il caso che per qualche tempo il lavoratore in mobilità e l’imprenditore che lo licenzia possano votare per lo stesso partito. Ma è possibile ciò in un momento in cui si prendono decisioni storiche per le vite dell’uno e dell’altro? Un italiano alle prese con l’angoscia del futuro e con la difesa del posto del lavoro, può sostenere in modo convinto un premier che lo chiama dinosauro, accusandolo di non vedere il luminoso futuro che è solo l’inizio? Ovvio, la società è una faccenda parecchio complessa, tra il ragazzotto azzimato della Leopolda e il metalmeccanico col fischietto di piazza San Giovanni ci sono milioni di sfumature. Però è fatale che qualcosa si romperà.
Io sento la frase “a sinistra del Pci/Pds/Ds/Pd” da quando giocavano Mazzola e Rivera e mio padre aveva la Millecento, dunque aspetto con la trepidazione mista a scetticismo dell’abbonato di lungo corso. Ma è la prima volta che vedo distintamente in atto la creazione di una cosa “a destra del Pd”. Segnali piccoli e grandi: i dirigenti locali di Forza Italia che votano alle primarie del Pd, fascinazione per Marchionne, applausi dalla destra giornalistica (Foglio, Giornale e Libero battono le mani spesso), imprenditori del cachemire presentati come geni del Rinascimento, articolo 18, Fanfani meglio di Berlinguer, il finanziere londinese che discetta del diritto di sciopero, sberleffi al mondo del lavoro, lotta ai corpi intermedi e rapporto diretto tra leader e popolo, tipo balcone. Ecco. Con l’aggiunta che la piazza di San Giovanni interessa meno, ed è elettoralmente molto meno pesante, della piazza televisiva della D’Urso, gentilmente concessa dal capo dell’opposizione. I sostenitori entusiasti, costretti a ripetersi come un mantra che loro “sono di sinistra”, forse per convincersi, fanno il resto sul piano teorico. Il Partito della Nazione, di cui si legge da qualche tempo nelle analisi politiche, è un’idea forte e pare in corso di attuazione, anche se strisciante. Un partito del Premier che si mangerà molto a destra, mentre la grande incognita rimane a sinistra. Dove andranno gli elettori accusati di essere trogloditi coi gettoni del telefono? Rimasugli ingombranti del secolo passato? Per ora hanno solo i vecchi, cari corpi intermedi, come va di moda chiamare il sindacato dei lavoratori. Per i resto sono soli. Politicamente abbandonati all’autogrill, legati al guardrail perché non provochino incidenti, con una ciotola d’acqua da ottanta euro e nient’altro. Nessuno che compaia per adottarli e ridare loro una famiglia.

9 commenti »

9 Commenti a “Il miracolo della Leopolda: c’è qualcosa “a destra del Pd””

  1. Alle prossime elezioni, i trogloditi coi gettoni del telefono rimarranno probabilmente a casa, visto che non c’è più nessuno a rappresentarli. E, visto che i non votanti non entrano nel computo dei risultati percentuali, Renzie avrà probabilmente più del 41%. Quanto poi alla realizzazione dei sogni della Ubalda(pardon, Leopolda), bisogna ricordare che Blair (la stella polare di Renzie) ha avuto la “fortuna” di venire dopo la Thatcher, che ha provveduto a ripulire il tavolo prima di lui. Qui in Italia la Thatcher non c’è stata e quindi finire il lavoro sarà un po’ più complicato. “Cul Italia” ha un suono più sinistro (ogni riferimento alla sinistra è puramente casuale) di “Cool Britannia”.

    da Confucius   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 10:52

  2. Oh cazzo, ma se nasce qualcosa a destra del PD poi il PD torna ad essere di sinistra ?

    da david   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 12:33

  3. Ok, adesso anche l’altro PD è andato in piazza (a menare gli operai)

    da david   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 15:21

  4. scommettiamo che nessuna delle pen-cam dei poliziotti ha funzionato? saluti al SAP

    da david   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 15:27

  5. quindi la polizia ha strumentalizzato gli operai ?

    da david   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 17:18

  6. che poi tutti Alfano Alfano, ma il ministro (di sinistra) Confindustriale Guidi tutti sicuri che è dispiaciuto perchè hanno attaccato una manifestazione operaia?

    da david   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 18:19

  7. A dir la verità non sono proprio soli, dalla loro parte c’è la realtà che, come tutti sanno, è molto testarda. Detto in altre parole , come al tempo dei gettoni, il tempo è galantuomo. I Renziani lo sanno benissimo, per cui inventano la neolingua.
    Ma solo aspettare che il renzismo passi come se fosse un temporale d’estate può essere una strategia perdente, perchè i gettoni non si possono mangiare e nemmeno vendere!

    da Marco da Zurigo   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 18:31

  8. quello che la stampa di regime non racconterà mai, è che l’unico “merito” della Thatcher è stato governare durante il bomm del petrolio del mare del Nord, che ha creato dal nulla una fonte di introiti colossale per l’economia (e quindi per lo stato) inglese, laddove fino ad allora il Regno unito importava gran parte dell’energia usata, e quindi una delle maggiori voci negative della bilancia commerciale con l’estero è diventata un segno più.
    Senza quel petrolio, la lotta coi minatori in sciopero la perdeva tutta la vita, perchè non ci sarebbe stata alternativa a scavare fino all’ultima palata di carbone.
    Renzi non avrà altro che la violenza fisica per imporre con le cattive la sua politica di estrema destra liberista a chi ne verrà massacrato.

    da giovanni   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 01:58

  9. A destra del PD c’è Renzi. La sinistra tradizionale si è “scevolata” nel braciere del Oh Dio se non sto attento alle prossime elezioni perdo il posto… La minoranza PD insiste a dire che non lascerà la ditta, infatti adesso non le conviene. Cercherà pertanto di resistere instaurando all’interno del partito un clima litigioso simile al proporzionale puro senza però mostrare i lati positivi di tale sistema elettorale. Ci sono poi sempre le fiducie del governo dietro l’angolo a rompere le uova nel paniere… Il popolo bue, credulone per natura, ha ceduto alla modernità e nel suo mondo di telefoni a gettoni ha voluto provare scioccamente l’ebbrezza dei telefoni iphone… E il twittatore per eccellenza se la ride. Che Dio ce la mandi buona… la speranza!

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 02:09

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